Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.129 del 05/07/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI

07/06/2011,IX/116,I



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Molinari comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 431 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Sulla realizzazione della Torino-Lione la politica si sostituisca all'uso della forza" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Chiedo di aggiungere, al punto che riguarda gli ordini del giorno sulla realizzazione della Torino-Lione, un nuovo ordine del giorno, il n. 431 presentato dal mio Gruppo, intitolato: "Sulla realizzazione della Torino Lione la politica si sostituisca all'uso della forza".


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 430 presentato dai Consiglieri Marinello, Angeleri, De Magistris, Gregorio, Carossa, Tiramani, Reschigna, Molinari e Cattaneo inerente a "Congelamento del 50% del ristorno dei frontalieri da parte del Canton Ticino" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
La recente decisione del Consiglio di Stato del Canton Ticino di congelare il 50% del ristorno dei frontalieri, ci ha indotto a presentare un ordine del giorno che, per la sua urgenza, chiediamo di inserire nei lavori del Consiglio odierno.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Ordine del giorno n. 428 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Gariglio, Pentenero, Muliere, Manica, Boeti e Ronzani, inerente a "Quote latte, ennesima beffa: stop alla riscossione coattiva" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere all'Aula l'iscrizione di un ordine del giorno.
In questi giorni è in discussione, con la manovra a livello nazionale una modifica che, di fatto, stravolge il tema del recupero dei crediti relativi alle multe sulle quote latte.
Nella sostanza, si tratta di un provvedimento inserito nella manovra finanziaria che, seppur modificato e camuffato nell'ultima versione, di fatto, azzera e fa ripartire da capo tutti i procedimenti di recupero forzoso.
Abbiamo presentato un ordine del giorno dal titolo "Quote latte ennesima beffa: stop alla riscossione coattiva", che chiediamo di inserire nell'o.d.g. odierno.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sono per richiamare la sua attenzione, Presidente, sul fatto che il Consiglio regionale, tra la seduta odierna o quella di domani, possa discutere e votare gli ordini del giorno presentati, sia la settimana scorsa sia nella seduta odierna, relativamente alle vicende nella Valle di Susa.
Tre ordini del giorno sono già iscritti alla seduta odierna ed uno quello presentato dalla Consigliera Cerutti, è stato iscritto oggi. Credo quindi, che l'argomento meriti che il Consiglio regionale lo affronti ora e non tra un mese.


Argomento: Pari opportunità - Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 432 presentato dai Consiglieri Cursio, Gariglio Spagnuolo, Costa Rosa Anna, Lepri, Laus, Negro, Ponso, Vignale, Botta Marco, Burzi, Mastrullo e Manica, inerente a "Maternità e tutela del posto di lavoro"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere a lei e all'Aula se era possibile iscrivere un ordine del giorno presentato questa mattina, relativo alla maternità e alla tutela del posto di lavoro.
I sospetti licenziamenti perpetrati da aziende nei confronti di donne in attesa sono piuttosto gravi, e i numeri sono eccessivamente elevati per giustificarne le ragioni.
Chiedo, se è possibile, di iscriverlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Nulla osta ad inserire questi ordini del giorno in calendarizzazione però chiedo che vengano discussi dopo il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 101.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Volevo un chiarimento, dato che prima stavo parlando con il Vicepresidente Cavallera e l'Assessore Maccanti e non ho sentito l'intervento del Consigliere Reschigna.
Chiedo, comunque, che questi ordini del giorno vengano posti in coda all'attuale o.d.g.



PRESIDENTE

La prima richiesta - non chiedo nulla all'Aula ma lo comunico - è l'ordine del giorno n. 431, presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Sulla realizzazione della Torino-Lione la politica si sostituisca all'uso della forza", che viene attratto al punto 6) all'o.d.g, e si aggiunge agli ordini del giorno n. 262, 417, 420 e 421 sullo stesso argomento.
Alla fine della mia comunicazione vedremo quando e come trattarlo.
La proposta, invece, è di iscrivere i seguenti ordini del giorno alla seduta odierna, in coda all'o.d.g. così come convocato a firma del Presidente: ordine del giorno n. 430 presentato dai Consiglieri Marinello, Angeleri, De Magistris, Gregorio, Carossa, Tiramani, Reschigna, Molinari e Cattaneo inerente a "Congelamento del 50% del ristorno dei frontalieri da parte del Canton Ticino" sottoscritto anche da Presidenti e Consiglieri di altri Gruppi ordine del giorno n. 428 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Gariglio, Pentenero, Muliere, Manica, Boeti e Ronzani, inerente a "Quote latte, ennesima beffa: stop alla riscossione coattiva" ordine del giorno n. 432 presentato dai Consiglieri Cursio, Gariglio Spagnuolo, Costa Rosa Anna, Lepri, Laus, Negro, Ponso, Vignale, Botta Marco, Burzi, Mastrullo e Manica, inerente a "Maternità e tutela del posto di lavoro".


Argomento: Famiglie

11048Ordine del giorno n. 390 presentato dai Consiglieri Artesio, Bresso Motta Angela, Valle, Costa Rosa Anna, Manica, Pentenero, Spagnuolo e Cerutti, inerente a "Nascite pretermine - riordino normativa a sostegno delle famiglie" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Volevo ricordare che, in modo trasversale, è stato depositato un ordine del giorno che riguarda la tutela della maternità e dei congedi parentali per le famiglie nelle quali nascono bambini pre-termine.
Chiedo che, nel momento in cui l'ordine del giorno del Consigliere Cursio accoglie un'adesione di anticipazione, venga attratto, per analogia anche quello riguardante la medesima materia.



PRESIDENTE

Presentato dal suo Gruppo?



ARTESIO Eleonora

Da tutte le Consigliere donne del Consiglio.



PRESIDENTE

Infine, quindi, l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cursio sulla tutela del posto di lavoro in ambito della maternità, che poi attrarrà l'ordine del giorno di pari argomento, così come chiesto dalla collega Artesio.
Sono presenti 45 Consiglieri, quindi c'è anche la possibilità di votare, qualora non ci fosse l'accordo.
Chiedo all'Aula se acconsente.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Programmazione dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

L'o.d.g., quindi, sarà così modificato, ma c'è un'ulteriore richiesta da parte del Consigliere Reschigna, il quale propone di trattare il punto 6) dell'o.d.g. nella giornata odierna.
Il Consigliere Reschigna chiede all'Aula di trattare gli ordini del giorno n. 262, 417, 420, 421, e in aggiunta quello presentato dal Gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, nella seduta di oggi.
Su questo punto c'è l'accordo dell'Aula? La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Signor Presidente, noi non siamo d'accordo su quest'inversione dell'o.d.g., quindi chiediamo che venga seguito l'ordine già previsto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Noi siamo d'accordo col Consigliere Pedrale: proseguiamo nei lavori come da o.d.g.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, prende atto o vuole una votazione?



RESCHIGNA Aldo

Ho chiesto che di quest'ordine del giorno si possa discutere nella giornata odierna o domani, dopodiché si tratta di calendarizzare il fatto nelle modalità di questo Consiglio in modo tale da consentire - ripeto che o nella seduta odierna o entro la seduta di domani (già convocata) ci possa essere la discussione di questo documento.
Tuttavia, se entro stasera o domani il disegno di legge 101 può essere licenziato, questo dipenderà dal livello del confronto in aula. Oggi non sono in grado di poterlo dire, perché non ho elementi per affermare una siffatta convinzione.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.43 riprende alle ore 10.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi Carossa e Pedrale, faccio la seguente proposta. Mi sono confrontato anche con la Giunta e il tema è di attualità, per cui domani m'impegno a creare le condizioni per vedere se affrontare l'argomento nella stessa giornata di mercoledì.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Mi permetta, Presidente.
Dico molto chiaramente ai colleghi dell'opposizione che noi vogliamo assolutamente andare avanti sulle proposte di legge. Noi non ci stiamo a fare in modo che i lavori sulle proposte di legge siano bloccati perché si fa ostruzionismo da parte della minoranza e dopodiché approvare e andare a discutere ordini del giorno. Allora, ci si assume delle responsabilità, non si fa ostruzionismo (se si vuole, liberi) e allora si può discutere degli ordini del giorno; altrimenti, signori, si discuterà degli ordini del giorno quando sarà finita la votazione del testo intero del disegno di legge 101.



PRESIDENTE

Forse mi sono spiegato male. Mi impegno, come Presidente del Consiglio regionale, avendo sentito la Giunta, a verificare se ci sono le condizioni nella giornata di domani, siccome il tema è attuale. Ovviamente l'impegno prevede anche un confronto con lei e con i Capigruppo di maggioranza e, se avrete questa posizione, ne prenderò atto e comunicherò.
Ad ogni modo, è interesse e dovere del Presidente del Consiglio regionale creare le condizioni affinché le richieste dei Consiglieri possano vedere un loro corso.
Allora, non ci sono le condizioni nella giornata di oggi; ribadisco l'impegno per vedere se ci saranno le condizioni domani. Domani, in apertura di seduta, dovremo comunque modificare l'o.d.g., se ci saranno le condizioni, e prenderemo atto di quanto eventualmente oggi sarà avvenuto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Vorrei solo che fosse ben presente alla responsabilità dell'Aula un fatto: a questo punto delle sedute del Consiglio regionale, il disegno di legge 101 poteva già essere licenziato. Se siamo ancora al punto in cui stiamo discutendo del disegno di legge 101 e se non ci sono ancora le certezze rispetto alla tempistica di uscita del disegno di legge 101, non è per colpa dell'opposizione: è perché la maggioranza sta arrivando adagio a convergere su temi che da sei mesi l'opposizione ha posto all'attenzione di quest'Aula (prima in Commissione e poi nei lavori d'Aula).
Per essere chiari, ci si dica se la maggioranza vuole o meno la rieleggibilità dei membri del CORECOM: questo aiuterebbe un percorso più accelerato relativamente al disegno di legge 101.
Fino a quando viviamo in una condizione per cui siamo sempre in attesa di un colpo d'ala da parte della maggioranza, è evidente che noi siamo molto impegnati sulle discussioni di merito.



PRESIDENTE

Quindi la Presidenza propone di modificare l'o.d.g. nel modo seguente.
Inserire in coda all'o.d.g. di oggi nell'ordine: l'ordine del giorno del collega Marinello ed altri; l'ordine del giorno sulla manovra nazionale di recupero crediti sulle quote latte del Gruppo del Partito Democratico l'ordine del giorno del Consigliere Cursio inerente alla maternità e alla tutela del posto di lavoro, insieme all'ordine del giorno della Consigliera Artesio, così come chiesto e preannunciato dalla collega.
Sono presenti 51 Consiglieri.
Se l'Aula acconsente, l'o.d.g. è approvato.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Cantore, Costa Raffaele Cota e Tentoni.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute del 16, 21 e 23 giugno 2011.


Argomento:

c) Deliberazioni variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 20 giugno 2011, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale 7/2001, "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n. 12 deliberazioni del 21 aprile 2011 e n. 2 deliberazioni del 29 aprile 2011.



PRESIDENTE

Copie delle deliberazioni sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Caporal Maggiore scelto Gaetano Tuccillo, caduto in Afghanistan


PRESIDENTE

Colleghi, purtroppo dobbiamo procedere ancora una volta a una commemorazione, quindi vi chiedo di alzarvi in piedi.
Le Forze Armate italiane presenti in Afghanistan hanno subito, nella mattinata di sabato 2 luglio scorso, un attentato in cui un militare ha perso la vita e un altro è rimasto gravemente ferito.
L'attentato è avvenuto nei pressi del villaggio a 16 chilometri ad ovest di Bakwa, dove un mezzo italiano, secondo quanto riferito dallo Stato Maggiore della Difesa, è stato coinvolto nell'esplosione di un ordigno posizionato lungo la strada.
Nell'esplosione è rimasto ucciso il conducente del mezzo blindato, un autocarro che rientrava da un'attività di ricognizione congiunta con l'esercito afghano. Si tratta del Caporal Maggiore scelto Gaetano Tuccillo (29 anni) del Battaglio logistico Ariete, con sede a Magnano (Pordenone) nato a Palma Campagna (Napoli), sposato, residente a Treviso.
A bordo dello stesso mezzo, è rimasto ferito il Caporal Maggiore Aniello Serqua, paracadutista del 186° Reggimento Folgore di Siena, che ha riportato lesioni a una gamba senza correre pericolo di vita.
La salma del Caporal Maggiore Tuccillo è rientrata in Italia nella giornata di lunedì e oggi, alle ore 11.30, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma, si svolgono i funerali di Stato.
Con la morte del Caporal Maggiore Tuccillo sale a 39 il numero delle vittime italiane dall'inizio della missione (2004), nell'intento di portare stabilità nel martoriato paese asiatico.
Con profonda commozione, ci uniamo al cordoglio manifestato da tutte le istituzioni per questo grave lutto che colpisce le forze armate, esprimendo alla moglie, ai familiari e ai commilitoni del Caporal Maggiore Gaetano Tuccillo le più sentite condoglianze.
Al militare ferito rivolgiamo i più calorosi auguri di pronta guarigione, unitamente alla nostra piena solidarietà.
Rinnoviamo a tutti i soldati italiani in Afghanistan e in altre aree di crisi la gratitudine per il loro impegno al servizio della pace e della sicurezza internazionale.
Prego il Consiglio regionale di osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione n. 157 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Interventi per il recupero del Forte di Fenestrelle"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione n. 157.
La parola all'Assessore Coppola, per la risposta.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Il Forte di Fenestrelle è, dal 1999, monumento simbolo della Provincia di Torino, di proprietà dell'Agenzia del Demanio. Nel 2001 è stato affidato in custodia all'Associazione "Progetto San Carlo", una onlus che ha ottenuto, nel 1997, il riconoscimento della personalità giuridica privata della Regione Piemonte.
La Regione Piemonte, nel corso degli anni, non è mai intervenuta direttamente nella gestione del Forte di Fenestrelle, pertanto gli approfondimenti relativi agli eventuali documenti, bilanci e atti amministrativi andrebbero richiesti, eventualmente, all'associazione medesima. Se ci fosse la necessità, l'Assessorato potrebbe farsene tramite.
Negli anni, la Regione ha svolto un importante ruolo di sostegno a favore di numerosi progetti inerenti al Forte di Fenestrelle, sia di recupero sia di promozione e valorizzazione del monumento.
Ho l'allegato degli interventi complessivi, che posso fornire alla Consigliera Artesio.
In realtà, l'elemento più importante sul quale probabilmente occorre ragionare è l'Accordo di Programma sottoscritto, nella scorsa legislatura con la Provincia di Torino, che prevede due aree d'intervento: la prima, a carico della Provincia, che dovrà redigere ed approvare le progettazioni fino al livello definitivo ed esecutivo degli interventi di risistemazione della strada di collegamento...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore Coppola.
La collega Artesio, anche se in linea d'aria è seduta vicino all'Assessore, ha diritto ad ascoltare la risposta, pertanto chiedo le condizioni minime necessarie in un'Aula parlamentare come la nostra.
Grazie.
Continui, Assessore.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Ricordavo gli interventi della Provincia per quanto riguarda la risistemazione della strada di collegamento tra la strada regionale 23 ed il complesso di Pracatinat.
La Provincia, come competenza propria, deve convenire con l'Agenzia del Demanio e con la Sovrintendenza le autorizzazioni e i percorsi necessari alla realizzazione di queste opere, acquisire la proprietà della Ridotta Carlo Alberto ed effettuarne la messa in sicurezza, svolgere il procedimento per la scelta del contraente e stipulare il contratto d'affidamento dei lavori.
Queste sono le competenze della Provincia.
Contestualmente, nell'Accordo di Programma, che ha una durata quadriennale e che prevede l'impegno della Regione con un costo complessivo di sei milioni, la Regione si è impegnata a partecipare finanziariamente relativamente al progetto definitivo dell'intervento di realizzazione dell'impianto di risalita e di collegamento, a contribuire nell'acquisizione della Ridotta Carlo Alberto, a finanziare una quota parte della strada e una quota parte dell'impianto di risalita.
I miei Uffici hanno chiesto un incontro, prima della pausa estiva, con gli Uffici della Provincia per capire a quale punto siamo, riguardo all'attuazione dell'Accordo di Programma.
In realtà, in questi anni, alcune risorse sono già state liquidate relativamente agli anni 2008 e 2009.
Relativamente all'anno 2010, il dettaglio delle risorse liquidate è a sua disposizione: complessivamente si tratta di circa 600 mila euro già liquidati (una quota parte come competenza della Provincia e una quota parte come competenza della Regione).
Relativamente alla quota anno 2010, stiamo verificando l'attuazione del programma sottoscritto.
Un ulteriore elemento d'approfondimento è il coinvolgimento del Settore Musei e Patrimonio Culturale, che afferisce direttamente al mio Assessorato, che fino ad oggi non è soggetto attivo nella gestione del Programma di Attuazione sottoscritto con la Provincia. Pertanto, il Settore Musei e Patrimonio Culturale, negli anni, ha soltanto contribuito alle iniziative di valorizzazione; grosso modo, dal 1995 al 2010, abbiamo contribuito, come Regione, per più di un milione di euro.
Questo è il dato complessivo.
Nella parte finale dell'interrogazione, la Consigliera Artesio afferma che l'impegno pubblico, nel corso dell'ultima consiliatura, ha preferito le realtà di Vinadio ed Exilles e che, conseguentemente, la disattenzione nei confronti di Fenestrelle deve essere assolutamente colmata.
intenzione dell'Assessorato comprendere, con la Provincia, quale sia lo stato reale del manufatto. Nel mese d'agosto, o nei primi giorni di settembre, è previsto un ulteriore sopralluogo per verificare in che modo poter intervenire con i fondi strutturali, che servono ad una restituzione completa delle parti che dovessero essere state ulteriormente danneggiate.
Pertanto, un recupero infrastrutturale e un'ulteriore valorizzazione.
Va da sé che l'Accordo di Programma sottoscritto con la Provincia dovrà essere più puntualmente verificato, evidentemente cambiando i soggetti all'interno della Regione, che si adoperano per quest'ulteriore valorizzazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio, per la replica.



ARTESIO Eleonora

Ringrazio l'Assessore per la risposta che ha voluto fornire e i dati ai quali avremo accesso.
Relativamente ai tre quesiti posti dall'interrogazione, sono parzialmente soddisfatta riguardo ai primi due.
Da quanto ho capito, la questione è relativa ad un coordinamento tra l'Amministrazione regionale e l'Amministrazione provinciale, per quello che riguarda il supporto e la tempistica di realizzazione, da parte della Provincia, dell'impegno assunto nell'Accordo di Programma, riguardante in modo specifico la risalita meccanica.
Attendiamo, dunque, fiduciosi che i due Enti possano procedere negli impegni che hanno concordato.
Il secondo punto dell'interrogazione chiedeva l'eventuale disponibilità dell'Amministrazione regionale a proseguire nel recupero delle parti ammalorate, al fine di evitare un ulteriore degrado della fortezza e, su questo, il sopralluogo d'agosto dovrebbe aprire scenari nuovi.
Il terzo punto era, nelle nostre intenzioni, più insidioso e voleva far rilevare una disparità di trattamento nell'attenzione dedicata, dal punto di vista del valore storico e della promozione turistica e culturale, a Vinadio e ad Exilles, rispetto al Forte di Fenestrelle.
Siamo, comunque, soddisfatti di aver riacceso l'attenzione e di aver ascoltato che gli Uffici non hanno rimosso questo tipo d'impegno, la cui tempistica è determinata dalla realizzazione dell'Accordo di Programma.
Ci auguriamo che quanto non ancora sufficiente, ma almeno già deciso possa trovare realizzazione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il sindacato ispettivo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

Riprendiamo la trattazione del disegno di legge n. 101, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 28 giugno sono stati votati gli articoli 7, 7 ter, 8, 9, 9 bis, 10 e 10 bis.
Successivamente, sono stati illustrati gli emendamenti n. 34) e 36) all'articolo 11.
L'emendamento n. 33) è stato dichiarato privo di contenuto normativo.
Nel frattempo, è stato presentato un nuovo emendamento, primo firmatario il Consigliere Taricco, rubricato n. 36) bis: emendamento interamente sostitutivo dell'emendamento n. 36), che era già stato illustrato.
Abbiamo, poi, l'emendamento n. 379) della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cirio.
Pertanto - ripeto - siamo all'emendamento n. 34), già illustrato l'emendamento n. 33) è dichiarato privo di contenuto; l'emendamento n. 36) è già stato illustrato e sostituito dall'emendamento n. 36) bis, dal quale dobbiamo ripartire.
Credo che il collega Taricco chieda la parola, per l'illustrazione.
Prego, Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Chiedevo se era possibile svolgere questa discussione in presenza dell'Assessore, visto che la volta scorsa c'è stata una grossa interlocuzione nel merito e non credo si possa proseguire senza l'Assessore Cirio.



PRESIDENTE

La collega Maccanti mi ha comunicato che sta arrivando: possiamo accantonare un attimo l'articolo 11, con l'intesa che, quando arriverà l'Assessore Cirio, ritratteremo tale l'articolo.
Per quanto riguarda l'articolo 12, dobbiamo accantonare anche questo che tratteremo in presenza dell'Assessore Cirio.
Passiamo ora all'articolo 13.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Forse, il Presidente del Gruppo Lega Nord, prima di "rognare" contro l'opposizione, dovrebbe mettersi d'accordo con la Giunta su come sta proseguendo l'esame del disegno di legge n. 101.
Fra un po', Presidente, discuteremo gli articoli a seconda dei tempi di permanenza degli Assessori in Consiglio ed è un fatto che lascio a ciascuno poter commentare.



PRESIDENTE

Grazie.
L'Assessore Cirio sta arrivando: speriamo che siano presto ripristinate le condizioni per trattare questi argomenti.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 233) presentato dalla Giunta regionale, a firma del Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera: art. 13 (Autorizzazione alla cessione di alloggi realizzati con contributi pubblici) al comma 2, punto a) dell'articolo 13, sostituire le parole "assegnazione in uso e godimento degli alloggi;" con le parole "ultimazione dei lavori;".
Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta regionale Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Alla Regione è stato sottolineato da più parti che, nella riassegnazione degli alloggi oppure per quanto concerne anche le pratiche che riguardano l'acquisizione degli alloggi stessi, molte volte, diventava oggetto di discussione il dies a quo, cioè il punto di riferimento da cui si calcolavano gli anni per quanto riguarda la possibilità o meno di dare corso a queste pratiche. Naturalmente, non tutte le cooperative a proprietà indivisa procedevano alle formali assegnazioni nel momento in cui gli alloggi erano terminati e ci potevano essere anche delle diversità di più mesi, se non di più anni.
Allora, noi proponiamo, per rendere l'assegnazione oggettiva e valida per tutti allo stesso modo, di riferirci alla data di ultimazione dei lavori, che ha una rilevanza sia nei confronti del Comune e anche nei confronti delle procedure di finanziamento dell'edilizia agevolata.
Quindi, in questo modo, con un riferimento di tipo oggettivo, riteniamo di superare le incertezze che, qualche volta, si sono registrate.



PRESIDENTE

L'emendamento è stato illustrato, pertanto apro la discussione sull'intero articolo 13 e sull'emendamento rubricato n. 233).
Non essendoci iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'articolo 13 e sull'emendamento rubricato n. 233), procediamo con le votazioni.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 233).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 140) presentato dai Consiglieri Taricco e Reschigna: dopo l'articolo 13 del disegno di legge n. 101, inserire il seguente articolo: Art. 13 bis (Modifica alla legge regionale 2 dicembre 2009, n. 29) 1. Alla lettera b) del comma 3 dell'articolo 6 della legge regionale 2 dicembre 2009, n. 29 (Attribuzioni di funzioni amministrative e disciplina in materia di usi civici), dopo le parole "dei provvedimenti di alienazione" aggiungere le seguenti parole: "e di costituzione di diritti reali di godimento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento è molto semplice. La legge che abbiamo approvato nel 2009 prevede un trasferimento di competenze in capo ai Comuni, tra cui anche i provvedimenti di alienazione delle aree marginali, che sono dei reliquati di terreno.
Ora, secondo un vecchio detto, nel più ci sta il meno. Pertanto, se la Regione Piemonte ha trasferito la delega per l'alienazione dei reliquati e delle aree marginali ai Comuni, a maggiore ragione i Comuni dovrebbero essere titolari della costituzione di diritti reali di godimento su queste aree: così non è nell'interpretazione dell'Ufficio regionale sugli usi civici.
Allora, con il presente articolo aggiuntivo vogliamo stabilire che sono conferite le deleghe ai Comuni non solo relativamente ai procedimenti di alienazione di aree marginali gravate da uso civico, ma anche quelle di costituzione di diritti reali di godimento sulle stesse aree. Così non si stravolge nulla, ma si completa il meccanismo di delega in capo agli Enti locali. Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 140) è stato illustrato, pertanto apro la discussione sull'articolo 13 bis e sull'emendamento presentato.
Non essendoci richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento di dichiarazione di voto, do la parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 140).
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sull'articolo 13 bis, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Sull'articolo 14 non sono stati presentati emendamenti.
Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14bis Emendamento rubricato n. 145) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Dopo l'articolo 14 del disegno di legge n. 101 è aggiunto il seguente articolo: ART. 14 bis (Modifiche alla legge regionale n. 3/2010) 1 La lettera c) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3, è sostituita dalla seguente: "c) non essere titolare di diritti esclusivi di proprietà o di altri diritti reali esclusivi di godimento su alloggio di categoria catastale A3 A4, A5 e A6 ubicato nel territorio regionale di superficie utile massima superiore a: 40 metri quadri per nucleo richiedente composto da una o due persone 60 metri quadri per nucleo richiedente composto da tre o quattro persone 80 metri quadri per nucleo richiedente composto da cinque o sei persone 100 metri quadri per nucleo richiedente composto da sette o più persone;" 2. Il comma 5 dell'articolo 19 della legge regionale 17 febbraio 2010, n.
3, è sostituito dal seguente: "5. La quota parte dei canoni di locazione annualmente incassati dall'ente gestore, eccedente i costi generali, di amministrazione, di manutenzione ordinaria e fiscali, che non può comunque essere inferiore al limite stabilito con il regolamento di cui all'articolo 38, comma 9, costituisce rimborso dei finanziamenti, rimane nella disponibilità dell'ente gestore salvo sia disposto diversamente da specifica convenzione stipulata tra l'ente proprietario e l'ente gestore, è versata da parte delle ATC competenti per territorio nella Gestione Speciale di cui all'articolo 10 del Decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972, n. 1036 (Norme per la riorganizzazione delle amministrazioni e degli enti pubblici operanti nel settore della edilizia residenziale pubblica), ed è destinata di concerto con l'ente proprietario, alle seguenti finalità: a) al pagamento delle rate residue dei mutui gravanti sugli alloggi, al netto dei contributi statali e regionali b) al reinvestimento in edifici ed aree edifìcabili, alla riqualificazione e all'incremento del patrimonio abitativo pubblico mediante nuove costruzioni, acquisto, recupero e manutenzione straordinaria di quelle esistenti e programmi integrati, nonché alla realizzazione di servizi e di urbanizzazioni in quartieri o immobili di edilizia sociale carenti di tali opere c) al ripianamento dei disavanzi di gestione delle ATC." 3. Al comma 6 dell'articolo 19 della legge regionale 17 febbraio 2010, n.
3, dopo le parole "avvenuto versamento" sono aggiunte le parole "nella Gestione Speciale".
4. L'articolo 51 della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3, è sostituito dal seguente: "Art. 51. (Gestione e reimpiego dei rientri) I rientri derivanti dall'alienazione degli alloggi di edilizia sociale e dall'estinzione dei diritti di prelazione di cui all'articolo 49, comma 3 nonché una quota pari al 50 per cento dei rientri dell'alienazione delle unità immobiliari ad uso non abitativo operate ai sensi dell'articolo 50 rimangono nella disponibilità degli enti proprietari, sono contabilizzati da parte delle ATC competenti per territorio nella Gestione Speciale e sono vincolati alla realizzazione di programmi finalizzati alla manutenzione e all'incremento del patrimonio abitativo di edilizia sociale.
Un'aliquota massima del 20 per cento dei rientri di cui al comma 1 derivanti dall'alienazione degli alloggi di proprietà delle ATC, può essere destinata dalle medesime al ripianamento del disavanzo di cui all'articolo 37.
La quota di rientri derivanti dall'alienazione delle unità immobiliari ad uso non abitativo eccedente la quota indicata al comma 1 può essere destinata, oltre che al reinvestimento in programmi di edilizia sociale anche alla realizzazione o all'acquisto di unità immobiliari, ad uso abitativo e non, da destinare alla locazione a canoni di mercato o alla realizzazione di interventi di pubblica utilità.
Il reinvestimento dei rientri delle alienazioni operate successivamente all'entrata in vigore della presente legge, facenti capo a diritti precedentemente maturati ai sensi dell'articolo 52, comma 2, è disciplinato dal presente articolo.
Con il regolamento di cui all'articolo 45, comma 4, sono definite le fattispecie e le modalità di reinvestimento dei rientri di cui al presente articolo, nonché le modalità di comunicazione alla Regione delle somme introitate e degli utilizzi previsti."



PRESIDENTE

Sostanzialmente, con l'emendamento n. 145) della Giunta regionale, a firma del Vicepresidente Cavallera, si chiede l'istituzione dell'articolo 14 bis.
La parola al Vicepresidente Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Forse ne avevano già parlato quando si era discusso in Commissione; in ogni caso l'origine di quest'emendamento viene dalla Conferenza dei Presidenti delle ATC, i quali sono nella fase applicativa della nuova legge regionale n. 3 del 2010. Sono state sollecitate queste modifiche, anche da un punto di vista della definizione esatta delle cifre che sono corrisposte da parte degli inquilini, di cui una piccola percentuale costituiscono dei rientri che poi devono essere in qualche modo reinvestiti da parte della ATC stesse in manutenzione o in altre attività similari.
Nel momento in cui, appunto, non è stata modificata la situazione delle precedenti leggi regionali, che risalivano agli anni '90, c'è una difficoltà ad una classificazione dal punto di vista fiscale. I Presidenti hanno dunque suggerito di rivedere una serie di commi all'interno degli articoli che qui sono richiamati, in modo da riportare questi accantonamenti proprio ad un orientamento di restituzione di finanziamento pubblico, che poi a sua volta viene nuovamente riutilizzato: come se fosse quindi, un capitale che viene messo a frutto ripetutamente, naturalmente in quella piccola percentuale costituita dal rientro da parte degli inquilini.
Ovviamente le cifre per ogni singolo assegnatario sono minime per moltiplicate per le decine di migliaia di soggetti, costituiscono una cifra ragguardevole.
Ecco, questo è il portato - nella sua articolazione punto per punto che classifica queste quote.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, chiedo di poter valutare la proposta per un paio di minuti.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per due minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.17 riprende alle ore 11.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i lavori dall'emendamento n. 145) presentato dalla Giunta regionale.
Do atto che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145).
Il Consiglio approva.
La votazione è estesa all'articolo 14 bis.
ARTICOLO 14 ter) Emendamento rubricato n. 234) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: dopo l'articolo 14 è inserito il seguente articolo: "Articolo 14 ter (Aggiornamento del prezzo di cessione delle unità immobiliari per cessioni successive alla prima - modifica secondo comma articolo 8 della convenzione regionale tipo) Il secondo comma dell'articolo 8 avente titolo "Aggiornamento del prezzo di cessione delle unità immobiliari per cessioni successive alla prima" della convenzione tipo approvata con deliberazione C.R. del 21 giugno 1984, n.
714-6794 è così sostituito: "Il prezzo di cessione successivo alla prima è determinato sulla base dell'ultimo prezzo di cessione di cui al precedente articolo 7 quale risulta deliberato dal Comune per aree e interventi analoghi, rivalutato in base all'indice ISTAT del costo di costruzione qualora siano trascorsi oltre due anni. Nel caso in cui il Comune oggetto di cessione dell'immobile non abbia, nel quinquennio precedente, deliberato i prezzi di cessione di cui al precedente articolo 7, il prezzo di cessione successivo alla prima viene determinato sulla base della media di tre prezzi convenzionali determinati da Comuni situati nel medesimo ambito territoriale per aree e interventi analoghi. Al prezzo di cessione così aggiornato viene applicata una percentuale di deprezzamento per ogni anno decorrente dal sesto anno successivo a quello di costruzione come segue: 1% per i successivi 15 anni e dello 0,5% fino alla scadenza della convenzione. Al valore come sopra determinato potranno essere aggiunte le spese, documentate e non rivalutabili, di manutenzione straordinaria come definite dall'articolo 3 comma 1, lettera b) del DPR 6 giugno 2001 n. 380, affrontate nel decennio precedente. Detta modalità di determinazione del prezzo di cessione dell'immobile successiva alla prima si applica anche alle convenzioni vigenti.".
Tale emendamento è ritirato dall'Assessore Cavallera.
Per informare l'Aula in ordine alla motivazione, ha chiesto la parola il Vicepresidente Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Con qualche collega ne avevamo anche discusso in occasione di precedenti sedute: dato che nel decreto legge n. 78, convertito in legge a livello nazionale, è stata emanata una disposizione addirittura più ampia che assorbe quella che proponevamo noi, per non complicare la vita si applica a questo punto la norma nazionale e non è necessaria una norma regionale.



PRESIDENTE

Ritorniamo al gruppo di articoli che riguardano le deleghe dell'Assessore Cirio.
Brevemente, anche per fare il quadro con l'Assessore, siamo all'articolo 11. Abbiamo già ascoltato l'illustrazione completa dell'emendamento 34), che rimane; l'emendamento n. 33) è stato dichiarato privo di contenuto normativo; l'emendamento 36) è stato sostituito dall'emendamento 36 bis) che adesso verrà illustrato, credo, dal collega Taricco; poi abbiamo un ulteriore ed ultimo emendamento, rubricato n. 379) dell'Assessore Cirio.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato 36 bis) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Laus, Gariglio, Boeti, Muliere, Motta Angela Pentenero, interamente sostitutivo dell'emendamento rubricato n. 36): All'articolo 11 del disegno di legge n. 101, sono inseriti i seguenti commi: "3 bis. Al fine di procedere ad una razionalizzazione delle partecipazioni detenute dalla Regione, a decorrere dal 1° gennaio 2012, la società Sviluppo Piemonte Turismo modifica il proprio statuto sociale aggiungendo le seguenti finalità: a) promozione e pubblicità in Italia e all'estero dei prodotti agricoli ed alimentari piemontesi ivi compresa la partecipazione a fiere convegni ed altre iniziative di carattere pubblico e privato b) promozione e pubblicità della qualità dei prodotti agricoli e alimentari piemontesi, attività di informazione istituzionale e promozione della valorizzazione del territorio rurale a favore della Regione Piemonte c) promozione ed organizzazione di fiere, esposizioni, saloni ed altre iniziative pubbliche e private in Italia e all'estero al fine di informare, promuovere e pubblicizzare i prodotti agricoli e alimentari piemontesi d) monitoraggio dei mercati agroalimentari e) ricerche di mercato e sondaggi di opinione f) organizzazione di seminari, convegni, dibattiti su temi di marketing agroalimentari g) organizzazione di corsi e attività di formazione specialistica di operatori e tecnici su temi di marketing agroalimentare h) organizzazione, ideazione e predisposizione di strategie e progetti di comunicazione e informazione rivolte alle imprese e/o ai consumatori i) organizzazione di attività di marketing a favore di organizzazioni di produttori, consorzi di tutela ed imprese del settore agroalimentare j) consulenza tecnica attinente la definizione di accordi e partnership commerciali con specifico riguardo al settore dei prodotti agricoli ed alimentari, a favore di imprese ed enti pubblici e privati k) in generale tutte le attività ed iniziative che tendano a favorire in Italia ed all'estero l'espansione dei prodotti agricoli ed alimentari piemontesi.
3 ter. A decorrere dal 1° giugno 2012, le società Sviluppo Piemonte Turismo e Istituto per il marketing dei prodotti agroalimentari del Piemonte danno vita ad un'unica società che ha lo scopo sociale e le finalità complessive delle stesse. Le funzioni ed il personale delle due società confluiscono nella costituenda nuova società. La Giunta regionale, sentite le Commissioni consiliari competenti, è autorizzata a predisporre ed attuare tutti gli atti necessari e conseguenti.".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 36) bis nasce dalle riflessioni fatte in aula nella passata seduta, nella quale ci si era orientati ad inserire nell'emendamento un secondo comma che nella sostanza andasse a tracciare il percorso - che mi pareva risultasse sostanzialmente condiviso - di accorpamento di tutte le funzioni di promozione all'interno dei confini nazionali e di tutto il lavoro di promozione della Regione, anche alla luce di alcune considerazioni da noi svolte non solo nella precedente seduta, ma anche in altre occasioni, secondo le quali vi è tutta una serie di materie e di campi di azione su cui è difficile immaginare dei confini: decidere se la promozione dell'enogastronomia e del settore enologico rientrano, ad esempio, nell'attività agricola o turistica, diventa una bell'avventura sostanzialmente, nel senso che può essere entrambe.
Vi era, poi, quel discorso affrontato più volte, relativo alla necessità di introdurre elementi di semplificazione, di razionalizzazione e di unificazione dei soggetti per evitare dispersioni di risorse e di iniziative.
Ci pareva di capire che questo tipo di orientamento fosse condiviso anche alla luce delle riflessioni espresse dalla Giunta regionale nel corso nella precedente seduta. Per questo motivo, ci siamo permessi di formulare questo emendamento, che, sostanzialmente, integra, così come concordato (quindi con il parere favorevole dell'Assessore Cirio), le funzioni e gli obiettivi che deve prefissarsi il soggetto che verrebbe ad operare, e dall'altra parte, ci si dava l'orizzonte del 1° gennaio 2012, data entro la quale la Giunta regionale avrebbe presentato un proprio percorso per addivenire alla definizione di un soggetto unico gestionale, previa verifica - com'è giusto che sia - in Commissione, in modo da avere una condivisione di questo percorso.
In pratica, il nostro emendamento non introduce nulla di nuovo, ma raccoglie quelli che ci pareva fossero gli orientamenti e le indicazioni scaturite nel dibattito della scorsa seduta. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Abbiamo avuto modo di precisare già nella seduta precedente - ancora oggi il collega Taricco lo ha ribadito illustrando la proposta che avanziamo come Gruppo - come la nostra preoccupazione andasse in una direzione fondamentale, quella di accorpare la promozione di una Regione in unici soggetti che la potessero realizzare più efficacemente.
Il coordinamento delle attività di promozione e la non dispersione delle stesse è un problema complessivo. Peraltro, dal punto di vista della promozione della nostra immagine turistica, in questo momento l'Italia è uno dei Paesi che registra la maggior dispersione di politiche di promozione.
Siccome le Regioni hanno la piena titolarità della materia turistica il Ministero del Turismo in realtà è un Ministero senza portafoglio puramente collegato ad un Dipartimento che difficilmente dispone di fondi o di capacita operative vere - tutta la partita è nelle loro mani e se non si dotano di strumenti efficaci che accorpano le politiche di prevenzione questo elemento diventerà un fattore estremamente negativo, non solo per la Regione stessa, ma complessivamente per il sistema paese.
Abbiamo più enti, per cui ne rimarrebbero comunque molti altri anche dopo l'accorpamento di IMA con Sviluppo Piemonte Turismo (rimangono altri compiti esercitati dal CEIP, altri compiti di promozione svolti da un apposito settore dell'Assessorato). Dunque, questo non rappresenta che un piccolo momento di ricomposizione e di ristrutturazione, che richiederà ovviamente, passaggi successivi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Manica.
Emendamento rubricato n. 379) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cirio: al comma 3 lettera f) è abrogata la parola "organizzazione".
Assessore Cirio vuole illustrare l'emendamento 379)? Prego, prenda pure la parola.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Prendendo atto che la proposta del Consigliere Taricco va nella direzione che abbiamo condiviso nel corso della precedente seduta consiliare, ci permettevamo - ovviamente parlo anche a nome del collega di proporre una dicitura più generica, che non facesse, nello specifico l'elencazione della finalità.
Peraltro, gli Uffici regionali mi dicono che potrebbe prefigurarsi come norma transitoria, da inserire come articoli in fondo al collegato. Ne do lettura (gliela leggo pari pari, se poi sarà il caso, potremo integrare e modificare): "Entro 90 giorni dall'approvazione del disegno di legge n. 101 da parte del Consiglio regionale, la Giunta regionale si impegna ad adottare il provvedimento di fusione della società Sviluppo Piemonte Turismo (SPT) e dell'Istituto Marketing Agroalimentare (IMA) in un unico soggetto che riunisca in sé le singole finalità degli stessi".
In questo modo, non si entra nel merito specifico, ma si prevede...



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, ma la Presidenza non ha copia di quanto lei sta leggendo. È stato depositato?



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Sì, in questi minuti.



PRESIDENTE

Io le avevo dato la parola per illustrare l'emendamento rubricato n.
379).



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Mi scusi, intervenivo su...



PRESIDENTE

Dopo apriremo la discussione generale, ma prima dobbiamo procedere all'illustrazione dell'emendamento n. 379).



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

L'emendamento n. 379) è quello che ci siamo impegnati a presentare d'accordo con l'opposizione, che prevede di eliminare la parola "organizzazione" tra le competenze di SPT, laddove, nell'ultimo punto, si parlava originariamente di promozione e organizzazione di eventi turistico sportivi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Adesso può proseguire il suo intervento in merito alla questione sollevata dal collega Taricco, avanzando, se ho ben compreso, una controproposta. Seguirà la discussione generale.
Prego, Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Grazie, Presidente. Richiamo quanto ho testé detto.
La sostanza non cambia: stilisticamente è solo più corretto impegnare la Giunta (del resto, è la Giunta che, con proprio provvedimento, deve fondere le due società) a fondere le due società, ponendo dei paletti affinché sia una società unica che sommi in sé le finalità di entrambe.



PRESIDENTE

Quanto lei preannuncia non potrà che essere collocato all'articolo 32 delle norme transitorie.
Dichiaro conclusa l'illustrazione degli emendamenti e dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Non credo di aver compreso bene l'intervento dell'Assessore, nel senso che mi sembra un percorso un po' accidentato.
Peraltro, su questo emendamento c'è la massima disponibilità a lavorare per una definizione migliore. Noi abbiamo cercato di interpretare ciò che era emerso dal confronto con l'Assessore, sempre con la massima apertura agli aggiustamenti che si ritenessero necessari; ma un conto è dire, così come abbiamo scritto noi, che entro una certa data (noi abbiamo scelto entro la fine dell'anno, ma siamo addirittura più larghi come tempi) le due società saranno fuse e la Giunta presenterà in Commissione il percorso cioè gli atti conseguenti. Altro discorso è dire - non credo neanche che si possa prevedere in legge - che la Giunta entro 90 giorni si impegna a completare tale percorso.
Non credo che si possa dire che la Giunta si impegna all'interno una norma di legge. Come fa il Consiglio a dire che la Giunta si impegna? Credo che qui si debba dire che entro un tot di tempo avviene questo e diamo la delega alla Giunta per completare il procedimento. Ciò vorrebbe dire che la norma di legge è assunta e la Giunta fa gli adempimenti conseguenti, che è poi quello che dicevamo noi. Scriviamolo pure in modo diverso; come ripeto, sono molto "laico" sulla forma, ma il contenuto deve essere quello.
Noi abbiamo scritto che entro fine anno (per concedere più tempo) le due società devono diventare una, e poi la Giunta farà gli adempimenti conseguenti.
Non credo che si possa scrivere che la Giunta si impegna in una norma di legge: non avrebbe alcun senso dal punto di vista giuridico e formale.
Ritengo sia necessario affinare questo tipo di ragionamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per due motivi: il primo per dire che non riesco a capire in base a quale principio gli Uffici del Consiglio abbiano ritenuto ammissibile, all'interno della norma transitoria, l'emendamento annunciato dall'Assessore Cirio.



PRESIDENTE

Era stato depositato regolarmente e rubricato al n. 383).



RESCHIGNA Aldo

Sì, ma non può essere una norma transitoria, anzitutto.
Punto secondo: non ha un contenuto normativo.
Punto terzo: è la trasposizione di un qualcosa che, se è messo su questo piano, stava in un ordine del giorno e non in un articolo di legge.
Punto quarto: non torniamo indietro nella discussione della settimana scorsa. La settimana scorsa, lei, Assessore Cirio, all'inizio ha sostenuto che la Giunta era favorevole ad un ordine del giorno in cui c'era l'impegno ad andare in quella direzione. Noi abbiamo detto: se siamo in questa direzione, facciamo un articolo di legge e fissiamo la data del 1° gennaio affinché avvenga questa fusione. E ve lo abbiamo spiegato...



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, la prego, di prestare attenzione. Sta parlando il Presidente del suo Gruppo, siamo in una situazione difficile, per cui bisogna seguire il provvedimento.
Continui, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Questa mattina abbiamo depositato l'emendamento per la semplice ragione che eravamo in attesa che facesse lo stesso la Giunta regionale. Queste erano le intese della scorsa settimana.
Non l'avete fatto, abbiamo depositato l'emendamento che tiene conto pari pari, delle conclusioni assunte la settimana scorsa dal Consiglio regionale. Adesso, per cortesia, se c'è da mettere a posto il nostro emendamento, facciamolo, ma non parliamo di norma transitoria. Non facciamo pasticci di inserire all'interno di una legge un qualcosa che di contenuto normativo non ha nulla; assumiamo questa decisione, dopodiché si facciano i provvedimenti del caso, con tutto il tempo, con tutta l'attività di valutazione da parte della Giunta. Ci sono sei mesi davanti per andare in quella direzione.
Voglio dire, peraltro, che quell'emendamento annunciato e depositato dall'Assessore Cirio, non solo non ha contenuto normativo, ma non so quale provvedimento sia: è una delibera di Giunta? No. È un disegno di legge? Pu darsi. A questo punto chiariamo una volta per tutte, per cortesia!



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Cirio, devo delle risposte al Consigliere Reschigna.
Rispetto alla prima questione della norma transitoria: è ammissibile nella norma transitoria perché l'emendamento decadrà appena la Giunta presenterà l'atto. Vige fino a quando la Giunta presenta l'atto (parlo sotto l'aspetto della procedura, non entro nel merito).
Per quanto riguarda il contenuto normativo, l'emendamento prevede che la Giunta adotti un atto entro 90 giorni. Più contenuto normativo di così.
Rispetto alla terza questione, se l'altra volta l'Assessore Cirio aveva detto una cosa diversa, ne deve rispondere l'Assessore Cirio.
Credo che quanto è stato rilevato, ancor prima della procedura, sia una questione abbastanza di merito. Mi sembra sia stata richiesta maggiore cogenza rispetto all'atto e, secondo aspetto, la conferma dell'utilità dell'approvazione dell'emendamento presentato, in sostituzione di quello ritirato.
La parola al Consigliere Reschigna per una precisazione.



RESCHIGNA Aldo

In merito al suo intervento, Presidente.
Se non siete in grado di dire che tipo di provvedimento è, allora rinnovo le mie considerazioni critiche: non ha contenuto normativo. Se mi venite a dire che la norma decade il giorno in cui la Giunta presenta il provvedimento, vuol dire che è un disegno di legge.
L'auspicio che la Giunta presenti un disegno di legge, lo si fa con un ordine del giorno, non con un articolo di legge. Almeno su questo mettiamoci d'accordo, per questo non ha contenuto normativo dal mio punto di vista. Non sta nelle norme transitorie.
Credo che sia possibile, invece, che noi risolviamo il problema questa mattina collocando nel collegato una norma che ha un suo senso, che ha una sua chiara finalità, che definisce un percorso molto chiaro e molto preciso lasciando alla Giunta la fase attuativa del provvedimento.
Mi permetto di ritornare sulle considerazioni che ho testé fatto.



PRESIDENTE

La ringrazio e la rispetto, ma è opinione del Presidente che vi sia contenuto normativo.
Le do anche una parte di ragione perché, dal mio punto di vista, deve essere un provvedimento adeguato e valido per adottare quello che è contenuto nell'emendamento. Anch'io ritengo che, probabilmente, l'unico provvedimento sarà quello del disegno di legge.
Quando nell'intervento precedente dicevo che avevate introdotto la richiesta di scrivere in modo più cogente qual è il tipo di provvedimento intendevo proprio cercare di arrivare a dare una soddisfazione alla questione che lei aveva posto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Se il tema è arrivare ad un disegno di legge, mi domando se non sia il caso, magari affinare l'emendamento presentato dall'Assessore, visto che mi sembra che il tema sostanziale sia condiviso. Questo è importante, per fare esattamente quello che è stato fatto in altre situazioni (penso a quando si arrivò allo scioglimento di SCR).
Se nell'emendamento si scrive che entro il 31/12/2011 la Giunta regionale provvede, con proprio provvedimento, quindi è un provvedimento di Giunta perché è una sorta di delega, ad attuare la fusione tra la società "x" e la società "y", noi lo votiamo adesso e mai più. Non siamo obbligati a fare un nuovo disegno di legge su una cosa sulla quale, peraltro, c'è convergenza da parte della maggioranza, dell'opposizione e dell'Assessore.
Si tratta solo di trovare un minuto di tempo, magari passando all'emendamento successivo, per scriverlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Anch'io chiedevo la stessa cosa del Consigliere Vignale, magari di sospendere la seduta cinque minuti, in modo da concordare le due limature e si presenta un altro emendamento.



PRESIDENTE

Sostanzialmente, lei, Assessore, acconsente e si mette a disposizione per trovare una soluzione?



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Mi spiace che il Consigliere Reschigna non sia presente in questo momento. Quando c'è concordia istituzionale, i toni dovrebbero essere diversi, ma ne prendo atto.
Ripeto e ribadisco. I nostri Uffici - gli Uffici dell'Agricoltura e del Turismo - ci consigliavano un emendamento meno specifico perché emergono problematiche tecniche di spostamento del personale, della sede, degli affitti, di rescissione dei contratti, tutte questioni che bisogna affrontare perché rischiamo di fare una norma in tre secondi creando problemi enormi sotto il profilo amministrativo.
La norma era cogente sotto il profilo dell'impegno. Li fondiamo, siamo d'accordo, siamo disponibili, addirittura noi nel nostro emendamento. Li fondiamo prima di quanto voi ci chiedete.
Troviamo solo lo strumento idoneo. Può andare bene anche l'emendamento del Consigliere Taricco se invece del 1° gennaio 2012 diventa 1° luglio 2012 e ci date un anno di tempo. Noi approviamo l'emendamento del Consigliere Taricco e in un anno spero che i problemi amministrativi vengano risolti.
Ripeto, non faccio il legislatore sotto il profilo tecnico, non sono un professionista, noi abbiamo presentato ciò che gli Uffici ci hanno detto che potevamo presentare e lo abbiamo inserito nelle norme transitorie perché ci hanno detto che doveva essere inserito lì; per me inserirlo lì o fare un comma in più, non è un problema.
La sostanza dell'emendamento è condivisa, credo che sarebbe opportuno non perdere ulteriore tempo e riscrivere l'emendamento. Se va bene 1 luglio 2012, approviamo l'emendamento del Consigliere Taricco, altrimenti ne scriviamo uno nuovo sapendo che noi lo impostiamo più generico.



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, come primo firmatario accetta la proposta della Giunta? Sospendo la seduta. I nostri lavori riprenderanno alle ore 11.52.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.44 riprende alle ore 11.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico all'Aula che il primo firmatario, Consigliere Taricco, anche a nome dei cofirmatari dell'emendamento n. 36) bis, lo ha modificato al comma 3 ter, sostituendo le parole "1° gennaio 2012", con le parole "1° giugno 2012".
La parola all'Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Solo per esprimere parere favorevole e l'apprezzamento per questa mediazione. Comunico che, mio malgrado, la Giunta ritira la norma transitoria, pur sapendo di impoverire l'intero sistema del collegato.
Esprimiamo parere favorevole all'emendamento del Consigliere Taricco con la modifica delle parole "1° giugno 2012".



PRESIDENTE

Prendiamo atto che l'emendamento n. 383) è ritirato.
Dichiaro chiusa la discussione generale e chiedo se ci sono dichiarazioni di voto sugli emendamenti e sull'articolo.
Non essendoci dichiarazioni di voto, procediamo con le votazioni.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36) bis - come modificato - sul quale l'Assessore Cirio, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Collega Taricco, mi scusi, glielo dovevo chiedere prima, ma l'emendamento 34) proponeva la soppressione dell'articolo 11. Lo possiamo ritenere ritirato? Bene, grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 379).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sia chiaro, Presidente, poi ognuno fa quello che vuole, però non accetto che il collega De Magistris, sbucato da quella porta quando era chiusa la votazione, che è corso passando dietro i banchi dei dipendenti del Consiglio quando era chiusa la votazione, risulti che abbia votato la precedente votazione.
I pianisti fateli a casa vostra, non in aula!



PRESIDENTE

Scusate, ovviamente non mi sono accorto di questo, altrimenti avrei ripetuto la votazione.
Qualcuno vuole rispondere? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Mi permetto di dire, ma non voglio fare polemica, che non era chiusa la votazione. Dopodiché...



CAROSSA Mario

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



CAROSSA Mario

Era chiusa la votazione, comunque!



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Reschigna, l'hanno ascoltata, adesso ascoltiamo il collega Carossa.



CAROSSA Mario

Quando è comparso ha votato. Dopodiché, Presidente, staranno sicuramente qui fermi al loro posto, così non ci saranno polemiche.
Me ne assumo la responsabilità.



PRESIDENTE

La ringrazio, anche per il suo senso di responsabilità.
La Presidenza sarà più rigorosa, Consigliere Reschigna, anche se qualche volta vorrei che qualcuno si mettesse al mio posto, perché non è semplice.
Poiché stiamo trattando una legge che mi sembra che almeno in questa fase si sia un po' sbloccata, se si rimanesse nei propri banchi per seguire i lavori, potrebbe essere utile al prosieguo.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 138) presentato dai Consiglieri Pedrale, Motta Massimiliano, Carossa, Giovine: All'articolo 12 (Modifiche alla legge regionale 26 gennaio 2009, n. 2) viene aggiunto il seguente comma: "3. Il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale del 26 gennaio 2009 n. 2 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali di discesa e da fondo in attuazione della normativa vigente ed interventi a sostegno della garanzia delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili dell'impiantistica di risalita e dell'offerta turistica) viene integrato al termine del primo periodo, dopo la parola "indennità", con la seguente locuzione: "Per la costituzione coattiva di servitù di aree sciabili e impianti di risalita è dovuta esclusivamente un'indennità proporzionata al danno cagionato dal passaggio, limitatamente al periodo di utilizzo, tenuto conto delle eventuali migliorie apportate al fondo; non si presume alcuna indennità per le servitù che possano essere conservate senza danno o senza grave incomodo del fondo servente.".
Emendamento rubricato n. 138.1) presentato dai Consiglieri Vignale Pedrale, Tiramani, Burzi: 1. L'articolo 5, comma 1), è sostituito come segue: "1. I comuni, ai fini dell'individuazione e della variazione di cui all'articolo 2, comma 3, della legge 24 dicembre 2003, n. 363 (Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo), entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge propongono con propria deliberazione alla Regione: a) le aree sciabili già attrezzate e quelle eventualmente interessate da interventi di ristrutturazione o di riordino b) le aree sciabili parzialmente attrezzate, destinate ad interventi di potenziamento e di completamento delle piste esistenti e delle infrastrutture connesse c) le nuove aree sciabili d) le zone nelle quali sia possibile la realizzazione dei bacini idrici necessari per l'innevamento programmato e) le variazioni delle aree sciabili precedentemente individuate.".
2. L'articolo 5, comma 4), è sostituito come segue: " 4. Nelle aree sciabili il PRGC impone le limitazioni all'edificazione e all'uso del suolo necessarie e fissa le relative modalità d'intervento.
Fatte salve le disposizioni più restrittive imposte dal PRGC non è consentito realizzare recinzioni fisse né effettuare nuove edificazioni, ad una distanza inferiore ai cinque metri dal confine dell'area sciabile. In ogni caso le nuove edificazioni dovranno essere realizzate in maniera tale da garantire il rispetto dei limiti previsti all'articolo 9 della presente legge, all'interno degli ambienti abitativi.".
3. L'articolo 6, comma 1 è sostituto come segue: " 1. Le piste di discesa e le piste di fondo sono classificate con provvedimento della Giunta regionale, con le medesime modalità e tempistiche previste al comma 2 dell'articolo 5, secondo le procedure disciplinate dalla presente legge, nelle categorie individuate in base alla loro rispondenza ai rispettivi requisiti tecnici fissati.".
4. L'articolo 9, comma 2, è sostituito dal seguente: "2. A completamento di quanto previsto dalla legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento acustico) e dei successivi provvedimenti di attuazione, tutte le aree sciistiche di cui all'articolo 5, comma 1, sono oggetto di specifica classificazione acustica in base all'effettivo utilizzo delle stesse nel periodo invernale ed estivo. I comuni provvedono entro sei mesi all'adeguamento dei propri piani di zonizzazione acustica secondo i disposti della presente legge.".
5. L'articolo 9, comma 4 è sostituito dal seguente: "4. Il disposto di cui al comma 3 è accompagnato dalla previsione di apposite fasce di pertinenza acustica, per le piste di nuova realizzazione come previsto dall'allegato 1, Tabella 1, punto C1 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2004, n. 142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della 1. 447/1995), per le piste esistenti e per quelle classificate ai sensi dell'articolo 6 della presente legge, si applica l'allegato 1, Tabella 2, punto Cb del medesimo decreto.".
6. All'articolo 9, dopo il comma 5 sono inseriti i seguenti commi 6 e 7: "6. Con riferimento ai disposti dell'articolo 6 ter del decreto legge 30 dicembre 2008, n. 208 (Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente) convertito dalla legge 27 febbraio 2009, n.
13, il rispetto dei limiti di normale tollerabilità previsti dall'articolo 844 Codice Civile si intende soddisfatto mediante l'applicazione delle norme contenute nella presente legge.
7. Ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della l. 447/1995, con specifico riferimento a quanto previsto all'articolo 2, comma 1, lettera b) della medesima norma, le misure previste all'Allegato B, punto 5, del decreto del Ministro dell'ambiente 16 marzo 1998 (Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico), nel periodo invernale di svolgimento delle attività di cui alla presente legge, si effettuano solo a finestre chiuse. Analogamente, con specifico riferimento a quanto previsto all'articolo 2, comma 1, lettera a) della l. 447/1995, le misure previste all'Allegato B, punto 6, del medesimo decreto nel periodo invernale di svolgimento delle attività di cui alla presente legge, si effettuano nell'ambiente esterno solo in presenza di una dimostrata attività umana compatibile con i luoghi e le condizioni climatiche. Per la misura del rumore stradale, con riferimento al disposto di cui al comma 5, si applica quanto previsto al punto 2 dell'Allegato C del medesimo decreto.".
7. All'articolo 49, dopo il comma 1 è inserito il seguente comma 1 bis: "1 bis. In considerazione della particolare importanza ai fini della sicurezza, i provvedimenti di cui al comma 1 dell'articolo 7, già presentati al competente ufficio regionale alla data di entrata in vigore della presente legge, si considerato approvati ai sensi del comma 1 dell'articolo 6. Analogamente risultano contestualmente approvate le proposte di cui al comma 1 dell'articolo 5, così come presentate dai soggetti di cui all'articolo 7, comma 1 e/o di cui all'articolo 16, commi 1 e 2, unitamente ai provvedimenti di cui sopra.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Motta Massimiliano per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 138; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
L'emendamento presentato, come si può evincere dalla sua lettura, cerca di semplificare e di chiarire, non come viene calcolata l'indennità di superficie, perché c'è una tabella regionale e quindi non vi è necessità di comprendere, ma relativamente alle aree di servitù, di ambito chiaramente coattivo, per quanto riguarda le aree sciabili.
In questo contesto, la legge di riferimento - legge del 26 gennaio del 2009, n. 2 - non precisava esattamente le aree. Nell'inserire il periodo: "Per la costituzione coattiva di servitù di aree sciabili e impianti di risalita è dovuta esclusivamente un'indennità proporzionata al danno cagionato dal passaggio, limitatamente al periodo di utilizzo, tenuto conto delle eventuali migliorie apportate al fondo. Non si presume alcuna indennità per le servitù che possono essere conservate senza danno o senza grave incomodo del fondo servente", si vuole rendere chiaro che tutta l'area sciabile mantenuta dai gestori sicuramente non viene considerata area di danno.
Se non si chiarisce questo passaggio della legge, si rischia di avere una situazione di richiesta, da parte dei privati, non ben definita, non ben chiara e che spesso mette in difficoltà i Sindaci delle zone sciistiche, dove le richieste chiaramente non si limitano a quelle solite dove sono stati installati gli impianti di risalita e quant'altro, e si rischia di avere delle richieste esose ed esorbitanti, come spesso accade.
Quindi, si tratta di un emendamento molto semplice, molto lineare, in linea con la legge, penso in linea anche col buonsenso di tutti, visto e considerato che non è un emendamento che può essere considerato di parte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Motta.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 138.1).



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento sostanzialmente nasce da due anni di legge, quindi da ci che è avvenuto con la legge 2 e quindi è una miglioria alla legge stessa da una parte facilitando le Amministrazioni comunali nella loro classificazione, dall'altra parte introducendo criteri di sicurezza fra gli edifici vicini alle piste sciabili, non consentendo a una certa metratura di poter fare delle recinzioni che sarebbero molto pericolose per chi frequenta le piste.
Da un'altra parte ancora, rispetta una classificazione acustica che consenta di svolgere quello che avviene in un'area sciabile, cioè la produzione della neve o la battitura delle piste senza che questo comporti problemi per gli operatori.
Diciamo che, dopo due anni di esperienza di legge 2, queste modifiche così come la precedente, vanno in un'ottica di miglioramento - devo dire in molte parti condiviso, discutendone in Commissione - della legge stessa.
Sono modifiche di buonsenso che provengono dai mondi che, in qualche maniera, hanno sperimentato la legge stessa.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta sull'emendamento n. 138)?



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Favorevole.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta sull'emendamento n. 138.1)?



CIRIO Alberto, Assessore al turismo

Favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cirio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Motta A., Pentenero: Al comma 1 dell'articolo 16 (Disposizioni per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti delle aree fluviali) del disegno di legge n. 101, dopo le parole "La Regione," sono inserite le seguenti: "in accordo con le comunità locali,".
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna Ronzani, Boeti, Muliere, Motta A., Pentenero: Al comma 1 dell'articolo 16 (Disposizioni per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti delle aree fluviali) del disegno di legge n. 101 dopo la parola "individua," sono inserite le seguenti: "con deliberazione della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente,".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 12).



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il tema è molto semplice. Noi crediamo che sia quantomeno necessario che interventi di gestione che hanno a che fare con sedimenti di aree fluviali qualora, così come previsto dall'articolo, possano essere oggetto di intervento, lo debbano necessariamente essere in accordo con le comunità locali. Ci pare una cosa ovvia.
Detto questo, visto che non è specificatamente previsto dall'articolo nella sua formulazione così come è oggi proposta all'approvazione dell'Aula, in quanto l'articolo, così come proposto all'approvazione dell'Aula, dice che "La Regione, ai fini dell'attuazione operativa di programmi generali di gestione e sedimenti alluvionale delle aree fluviali di bacino del Po, individua, in deroga a quanto previsto dalla norma di attuazione dei rispettivi piani d'area, gli interventi di gestione che comportano attività estrattiva da realizzare nel territorio delle aree protette slavo quanto disposto dalle norme di attuazione". Noi chiediamo che questo sia fatto in accordo con le comunità locali.
D'altronde, sostanzialmente le aree sono gestite dalle comunità locali e quindi ci pare che sia necessario non un intervento calato dal livello regionale sui territori, ma concordato con le comunità di riferimento territoriale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Il collega ha posto una questione che attiene alle modifiche che noi pensiamo di dover quantomeno apportare a questo articolo con il nostro emendamento, immaginando che gli interventi in deroga debbono essere quantomeno assunti in accordo con le comunità locali.
Pongo però all'Assessore una questione pregiudiziale. Quali sono le ragioni per le quali si ritiene in deroga dalle norme di consentire interventi come questi.
Qual è l'Assessore competente? Se non sbaglio, è l'Assessore Casoni.



PRESIDENTE

La segue il Vicepresidente Cavallera questa partita oggi.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Oggi! Dov'è l'Assessore competente, Presidente? Non svii il tema.



PRESIDENTE

Io non svio nessun tema. Ho capito, perché ero al telefono, siccome non mi alzo dalla sedia mai, a differenza vostra, quindi ho capito che la domanda era: "Chi è l'Assessore competente". Ed io ho risposto il Vicepresidente Cavallera. Il titolare della delega è l'Assessore Ravello.
Prego, continui.



RONZANI Wilmer

attrezzato, lo spero, perché noi intendiamo porre una questione che non si ferma qui.
Perché quest'idea che voi interveniate a colpi di deroga su questioni come queste - parliamo di aree, se ho inteso bene, di aree fluviali - non la condividiamo.
Ora, per quale motivo noi seguitiamo a derogare per interventi di questa natura? Per quale ragione? C'è una ragione che giustifica interventi in deroga? E se si, qual è questa ragione.
Noi abbiamo un complesso di norme che regolano l'attività ovviamente in questo campo, si possono anche prendere in considerazione norma di deroga ma devono essere ampiamente motivate. Pensiamo che una norma con la quale in deroga! - consentiamo questi interventi e, per di più, li poniamo in capo a chi interviene prescindendo totalmente da un'intesa con gli Enti locali che potrebbero obiettare su quegli interventi in deroga su quelle zone fluviali, vada quantomeno precisata da parte dell'Assessore, vada motivata! Perché decidete di presentare con il collegato una norma in deroga su questa questione? Quali sono le ragioni che vi spingono a farlo? Secondo, benché io abbia dei dubbi sul fatto di intervenire con deroghe in un settore come questo, come potete pensare di non prevedere - almeno dico io! - che la deroga venga concordata, condivisa, accettata dal sistema delle comunità locali?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Se ho ben capito, Presidente, questo emendamento all'articolo 16 coinvolge anche le aree protette. Poi, l'Assessore dirà se ho bene interpretato la lettura dell'articolo.
Se è giusta questa mia interpretazione, davvero non capisco perché dobbiamo affrontarlo oggi quando subito dopo il disegno di legge n. 101 esamineremo la modifica che riguarda la legge sulle aree protette.
Quindi, una questione come questa andrebbe approfondita nella discussione che faremo fra qualche Consiglio sulla questione delle aree protette. È vero che coinvolge l'Assessore Ravello, ma se riguarda anche le aree protette, riguarda anche l'Assessore Casoni.
Siccome stiamo parlando di attività estrattive e in deroga, credo davvero che la questione vada approfondita ulteriormente e in ogni caso l'emendamento che abbiamo presentato, che richiama un coinvolgimento delle realtà locali, è un minimo di salvaguardia rispetto a una norma di questo tipo. Però, sinceramente sarei davvero per approfondirla ulteriormente e rinviarla alla discussione che faremo sulla legge di modifica delle aree protette, che è all'o.d.g. di questo Consiglio.
Quando si parla di attività estrattive, la questione è sempre molto delicata e bisogna approfondire bene tematiche come queste. Quindi, prima di tutto sarei per accantonare la questione. Dopodiché approfondiamo il merito del nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

A me pare che i due emendamenti illustrati dal collega Taricco sull'articolo siano molto semplici nella loro formulazione.
L'articolo che propone la Giunta Regione prevede che, laddove vi è una deliberazione da parte del Comitato istituzionale che riguarda prelievi di sedimenti alluvionali all'interno di aree protette, l'attività estrattiva superi la previsione del Piano d'Area che regolamenta la vita dell'area protetta. Di per sé la cosa potrebbe avere anche un senso, perché abbiamo necessità certamente di garantire una pulizia e non un'attività di escavazione selvaggia, ma una pulizia dei bacini pluviali.
Le questioni che poniamo con gli emendamenti riguardano il coinvolgimento delle comunità locali, che mi sembra un elemento tutto sommato utile anche al fine della corretta applicazione della norma. Il secondo elemento è che ciò avvenga all'interno di un piano che la Giunta regionale presenta e sulla quale la Commissione consiliare competente sia almeno informata, proprio per avere contezza degli interventi che riguardano un pezzo delicato come quello della gestione del territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 13)



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
In parte, è già stato introdotto e completato dai colleghi prima. Noi partiamo dal presupposto che probabilmente sarebbe servita una collocazione diversa. Detto questo, quantomeno le due condizioni minime che riteniamo debbano essere perseguite dentro questo percorso sono che ci sia un accordo con le comunità che insistono sul territorio sul quale noi dovremmo andare a fare l'intervento. La seconda condizione è che sia fatto con una trasparenza all'interno della Regione: essendo un intervento (tra virgolette) "eccezionale", chiediamo che vi sia, in qualche misura, un passaggio in Commissione.
Quindi, crediamo di non chiedere sotto questo profilo la luna. Crediamo sia necessario, se si deve fare l'intervento, che sia fatto con un confronto all'interno della Regione e con un confronto con le comunità locali.



PRESIDENTE

Apriamo la discussione generale sull'intero articolo e sugli emendamenti n. 12) e n. 13).
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Svolgo un intervento complessivo su tutto l'articolo, che dovrebbe finalmente consentire, dopo tanti anni, una corretta manutenzione dei corsi d'acqua, ovviando a una serie di problematiche che ben conosciamo, di cui parecchie volte abbiamo discusso in aula. Sicuramente, una corretta pulizia dei fiumi è uno strumento importantissimo per prevenire le alluvioni o ridurre le cause e gli effetti delle stesse.
Sappiamo che la presenza di inerti in eccesso non è l'unica causa: anche la concentrazione delle piogge degli ultimi anni, diversa rispetto al passato, ha determinato eventi alluvionali, ma sicuramente la mancata o corretta pulizia dei corsi d'acqua ha contribuito gravemente a determinare le alluvioni che il Piemonte ha subito recentemente, in maniera disastrosa e con vittime.
Ritengo che quest'articolo sia efficace e permetta una rapidità nell'affrontare la problematica.
Per quanto riguarda il coinvolgimento degli Enti locali, questi, di fatto, sono già coinvolti, perché è ancora in vigore una delibera del 2002 con la quale i Comuni, le Province e gli Enti locali possono segnalare alla Regione e all'AIPO la presenza di situazioni di criticità e di accumulo di inerti in eccesso. I tecnici della Regione e dell'AIPO fanno i sopralluoghi e redigono un programma d'intervento, com'è previsto dall'articolo 16.
Pertanto, penso che gli emendamenti presentati non siano necessari perché la deliberazione, che è ancora in vigore, contempla già ampiamente il coinvolgimento degli Enti locali e delle comunità locali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono dichiarazioni di voto sull'emendamento e sull'articolo? Prego, Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Vorremmo sapere cosa pensa la Giunta di questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera, sugli emendamenti n. 12) e 13).



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Mi richiamo alla lettura del testo del disegno di legge, ampiamente discusso in Commissione, quindi argomento non nuovo posto all'attenzione del Consiglio, in questa sede. Si dice: "Ai fini dell'attuazione operativa dei programmi generali di gestione dei sedimenti alluvionali delle aree fluviali del bacino del Po, approvati ai sensi della delibera del Comitato istituzionale n. 9...", e così via.
Pertanto, siamo in fase attuativa dei Piani di rimodulazione, perch bisogna usare i termini giusti: il Piemonte segnala ogni giorno, a qualunque Consigliere, il fatto che ci siano dei sovralluvionamenti, poich c'è molto trasporto solido da rimuovere. Attraverso un percorso di guerra si arriva ad avere un'approvazione da parte delle istituzioni.
Inoltre, la legge dello Stato va coniugata con il nostro regime che regola le aree protette, che prevede un divieto assoluto.
Questo fu fatto nella legge 12, quando non era ancora stata raccordata la nostra normativa con la legge di difesa del suolo, con tutte le norme del PAI, e così via.
Qui, dunque, si dice: "Per attuare quello che l'Autorità di Bacino ha autorizzato, nell'interesse di tutto il bacino". Non dimentichiamo che l'Autorità di Bacino vede le cose in modo non puntuale: certo, la comunità locale, ma anche tutto l'equilibrio di bacino. A questo punto, si pu derogare dalla norma regionale delle aree protette, per attuare ciò che stabilisce l'Autorità di Bacino.
Pertanto, attuiamo quest'articolo, dopodiché ci sarà un rapporto tra Consiglieri e Giunta, con l'Assessore competente, che risponderà di quello che si farà.
Non è un fatto discrezionale della Giunta: dovrebbe essere, a mio avviso, una sollecitazione alla Giunta ad attuare quello che l'Autorità di Bacino eventualmente ha approvato. Siamo, quindi, alla ricerca di strumenti operativi migliori per intervenire.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

TARICCO Giacomino (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Almeno il passaggio in Commissione è possibile? Non chiediamo la luna soltanto il passaggio in Commissione!



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Senza modificare la norma; dirò al collega Ravello di tenere informata la Commissione, che ha potestà di convocare la Giunta quando vuole riguardo a tutte le iniziative che vanno avanti in questo senso.
Non mi sembra il caso di modificare la norma, essendo in sede attuativa.
M'impegno, però, affinché l'Assessorato all'ambiente fornisca le informative, tempestivamente.



PRESIDENTE

Il parere sugli emendamenti?



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, alla luce dell'impegno dell'Assessore Cavallera li mantiene o li ritira?



TARICCO Giacomino

Li ritiro entrambi, con il passaggio in Commissione.



PRESIDENTE

Pertanto, gli emendamenti rubricati n. 12) e 13) sono ritirati.
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 bis Emendamento aggiuntivo rubricato n. 110) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ravello "Articolo 16 bis (Disposizioni per l'applicazione del Piano di riscaldamento ambientale e il condizionamento) 1. In fase di applicazione della D.G.R. 4 agosto 2009, n. 46-11968 Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria - Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento energetico nell'edilizia, ai sensi dell'articolo 21, comma 1, lettere a) b) e q) della legge regionale 28 maggio 2007, n. 13 'Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia', per gli edifici esistenti dotati di impianto termico centralizzato, in cui devono essere realizzati gli interventi necessari per permettere, ove tecnicamente possibile, la contabilizzazione e la termoregolazione del calore per singola unità abitativa, la ripartizione dei costi relativi al riscaldamento deve tenere conto, oltre che dei consumi effettivi di calore, anche delle problematiche che possono caratterizzare alcune unità abitative in relazione alla scarsa coibentazione dell'involucro edilizio. È, in ogni caso, prioritaria la soluzione di tali problematiche mediante la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni dell'involucro edilizio".
La parola al Vicepresidente Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In questo caso la Regione cerca di rendere operativa una norma che, da un lato, tenda a migliorare le prestazioni termiche dell'edificio, ma dall'altro, riconosca la condizione e quindi favorisca il rapporto di solidarietà, se così si può definire, all'interno di un condominio, per quanto riguarda le collocazioni dell'ultimo piano o del primo piano laddove ci sono i cosiddetti piani "pilotis".
Un conto sono gli interventi di coibentazione e isolamento termico alloggio per alloggio, un altro sono gli interventi di tipo condominiale.
Questa norma tende, scendendo nel dettaglio, ad orientare gli interventi in questo senso, quindi tende a favorire l'assunzione di oneri in modo equo da parte del condominio, aiutando a discernere dall'onere individuale, del singolo alloggio, secondo i millesimi e quanto stabilito dal Codice Civile e gli oneri che, sopra e sotto, devono essere affrontati per chiudere bene l'isolamento di tutto l'edificio.



PRESIDENTE

Essendo stato illustrato l'emendamento, apro la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110).
Il Consiglio approva.
La votazione s'intende estesa all'articolo 16 bis.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 117) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: L'articolo 18 del disegno di legge n. 101 è abrogato.
Emendamento rubricato n. 301) presentato dal Consigliere Taricco: All'articolo 18 del disegno di legge n. 101, prima del comma 1 è inserito il seguente: "01. Al comma 1 dell'articolo 11 della legge regionale 2 novembre 1982, n.
32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale) dopo le parole "percorsi fuoristrada" sono inserite le seguenti: ", in special modo sui sentieri del catasto regionale".
Emendamento rubricato n. 116) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1, le parole "non superiore a tre giorni ciascuna" sono sostituite con: "non superiore ad un giorno ciascuna".
Emendamento rubricato n. 115) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1, le parole "per un massimo di due volte l'anno" sono sostituite con: "per un massimo di una volta l'anno".
Emendamento rubricato n. 114) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1, le parole "non superiore a tre giorni ciascuna" sono sostituite con: "non superiore a due giorni ciascuna".
Emendamento rubricato n. 113) presentato dai Consiglieri Biolé, Bono Cerutti, De Magistris: Al comma 1, le parole "fatta eccezione per gli attraversamenti a guado esistenti, delle zone umide, dei tracciati fuoristrada mantenuti o sistemati con contributi pubblici, delle aree della Rete ecologica regionale di cui all'articolo 2 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tela delle aree naturali e delle biodiversità) e della rete escursionistica di cui alla legge regionale 18 febbraio 2010, n. 12 (Recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico del Piemonte)" sono cancellate.
Emendamento rubricato n. 203) presentato dai Consiglieri De Magistris Marinello, Angeleri, Gregorio, Tiramani, Pedrale, Vignale, Mastrullo Molinari, Novero: All'articolo 18, il comma 2 dell'articolo 11, l.r. 2 novembre n. 32 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 117; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 117), semplicemente, nasce dalla volontà del Gruppo e di altri firmatari di abrogare l'intero articolo 18.
L'articolo 18 modifica una parte dell'articolo 11 della legge n.
32/1982, la cui ratio era la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale. In pratica, si inseriscono delle deroghe e, se dovesse essere approvato questo articolo, si autorizzerebbe lo svolgimento di manifestazioni e gare, pur temporanee, per un massimo di due volte all'anno e di durata non superiore a tre giorni ciascuna.
Ovviamente, siamo d'accordo su norme di ripristino, ma crediamo che questa deroga, comunque, debba essere troncata alla radice. Mi spiego: se una legge come la n. 32 del 1982 è indirizzata alla conservazione del patrimonio, non riteniamo utile l'introduzione di deroghe - pur con motivazioni e giustificazioni che abbiamo già in parte appreso e discusso con alcuni colleghi di maggioranza - in riferimento a territori che possono essere naturali, in quanto molto sensibili a questi possibili passaggi di gare motoristiche fuoristrada, che, oltretutto, possono essere autorizzate al di fuori degli alvei, però all'interno di attraversamenti a guado, delle zone umide, dei tracciati fuoristrada mantenuti o sistemati con contributi pubblici, delle aree della Rete ecologica regionale.
Intanto, all'interno del collegato non valutiamo utile inserire questo tipo di modifica; poi, nel merito, crediamo che sia assolutamente controproducente - lo ripeto - per la ratio ispiratrice della legge n. 32 avente ad oggetto la conservazione del patrimonio naturale.
Questa è l'idea del mio Gruppo e degli altri firmatari, onde evitare la devastazione, pur nei limiti temporali, all'interno di questo tipo di territori. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere De Magistris.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Bono ha risposto a quasi tutti gli emendamenti. Adesso stiamo parlando di quello rubricato n. 117)?



PRESIDENTE

Siamo in fase di illustrazione dell'emendamento rubricato n. 117), di cui lei è firmatario.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Certo, che prevede la cancellazione di tutto l'articolo 18.
L'articolo 18 tratta un altro argomento, quello di permettere l'organizzazione di manifestazioni sportive per le motociclette da trial due volte all'anno per un massimo di tre giorni. È un'operazione limitata nel tempo, che ha poco a che fare con il fatto che le moto scorrazzino fuoristrada. Stiamo permettendo di svolgere manifestazioni come quelle che si svolgeranno nelle prossime giornate di sabato e domenica: il campionamento europeo di trial (sabato) e il campionamento mondiale, unica prova in Italia quest'anno.
Credo che una parte di contribuenti che praticano lo sport e pagano le tasse per questo (anche tante) abbia diritto, due volte all'anno, di organizzare manifestazioni di livello, come in questo caso, internazionale che potranno fare solo del bene alla comunità e alla valle che viene interessata. Non credo che sarà devastato da una manifestazione organizzata con tutti i crismi che la regolamentazione della Federazione internazionale richiede per due volte all'anno, per cui noi chiediamo che venga cancellato l'emendamento e che l'articolo rimanga, eccome!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Collega De Magistris - a parte che ne abbiamo già parlato precedentemente in maniera personale - l'emendamento riguarda ovviamente l'abrogazione dell'articolo 18, quindi l'eliminazione di tutto quello che è una deroga per quanto riguarda appunto le gare come segnalato nell'articolo inserito all'interno della finanziaria, cosa che noi riteniamo ultronea rispetto al testo di legge del collegato alla finanziaria.
Si tratta di un discorso che abbiamo già fatto su una marea di articoli, nel senso che dentro questo testo, che è diventato ormai veramente un pot-pourri in cui non si capisce più nulla, è difficile anche l'analisi dell'articolato, poiché ogni articolo riguarda materie completamente diverse.
Sottolineiamo come non solo contestiamo l'articolo 18, ma preventivamente - immagino, in quanto penso che lei non lo ritirerà l'emendamento n. 203, che praticamente va ad abrogare il comma 2 dell'articolo 11 della legge 32 del 1982, citando (poi magari ne parlerà lei) la Regione Liguria per permettere, detto in soldoni, di passare su sentieri di montagna e su mulattiere, nonché piste e strade forestali segnalate ai sensi della legge regionale 27 del 1981, a mezzi come moto e fuoristrada. Noi questo non lo riteniamo ovviamente né auspicabile n desiderabile né tanto meno concepibile, soprattutto perché si andrebbero a togliere - se ho capito bene, perché sono nuovo della materia, mentre mi risulta che lei è molto esperto e anche Presidente del Motor Club di Verbania - le sanzioni per quanto riguarda eventuali sforamenti.
Quindi non capisco la ratio dell'inserimento di questa norma in una finanziaria. Chiedo gentilmente che venga stralciata e che se ne discuta eventualmente in Commissione, dove magari lei, che ha più competenza e conoscenza, può rendere edotti i Commissari su quali sono i pro e i contro di un'eventuale modifica.
Se non fosse così, invece ci troviamo ovviamente costretti a fare attività emendativa per cercare di eliminare sia la norma che l'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 301.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo emendamento tende semplicemente a specificare, al comma 1, che devono essere maggiormente tutelati i sentieri previsti dalla rete regionale, ai sensi della legge 12.
Voglio approfittare del commento a questo emendamento per fare una piccola riflessione generale. Innanzitutto, sul tema dell'articolo 18 abbiamo lungamente discusso in Commissione e, per quel che ci riguarda, ci rendiamo conto che vi è una serie di situazioni relative ad alcune esigenze dei Comuni che ci sono pervenute e che, in qualche misura, ci portano a individuare questo articolo come un compromesso accettabile per risolvere la necessità dei Comuni di poter svolgere gare che sono d'interesse sui loro territori con la tutela ambientale più complessiva.
Questo, invece, è un emendamento che interviene nel discorso più generale, e cioè sulla necessità di affrontare alcune questioni che sono reali, ma senza "disarticolare" il quadro normativo di riferimento, che ha come obiettivo quello di tutelare una serie di ambienti particolarmente delicati.
Ora, noi potremmo tranquillamente andare avanti ad illustrare tutti gli emendamenti ma, Presidente, mi permetterei di fare un'osservazione. Ci sono due temi di cui stiamo discutendo: uno è il contenuto dell'articolo 18 così come formulato, che dà la facoltà ai Comuni di sviluppare alcune iniziative di gare come deroga ad una norma generale, e su questo abbiamo discusso in Commissione, dove credo si sia trovato un punto di equilibrio che magari non potrà entusiasmare tutti, ma che rappresenta un punto di equilibrio per esigenze diverse; l'altro sono le questioni che trattano i tre emendamenti proposti dal collega De Magistris,il n. 304), il n. 305) e il n. 306, che introducono una riformulazione della norma generale.
Come Gruppo, crediamo di non essere i soli ad aver ricevuto centinaia di sollecitazioni su tutte le implicazioni che questi emendamenti vanno ad introdurre sulla legge 12, sulla legge 19, sulla legge 45 e sulla legge 32.
Di conseguenza, credo che sarebbe cosa utile, per un proficuo proseguimento dei nostri lavori, disporre di un quarto d'ora o venti minuti, cioè un tempo congruo per fare un ragionamento condiviso non tanto su questo articolo quanto sugli emendamenti che a questo articolo vengono introdotti.
Ricordiamo che l'argomento in discussione non è propriamente una passeggiata: qui incidiamo su sentieri, su piste forestali, su piste agro silvo-pastorali e su tutta una serie di questioni.
Tra l'altro, come dicevo al collega De Magistris stamattina, ci siamo resi conto che il cancellare un comma della legge 32, di fatto, fa decadere tutte le sanzioni della legge 45, quindi non vorrei che, in un eccesso di zelo, creassimo qualche disastro rispetto al quale dopo dovremmo correre ai ripari per tamponare la situazione.
Quindi mi permetterei di chiedere di poter approfondire brevemente questa questione e di darci un po' di tempo, in modo da fare una norma che affronti i problemi che sono stati posti, senza rischiare di innescare qualche reazione a catena che poi non riusciamo a governare.
Chiedo dunque di avere la possibilità di approfondire con i Consiglieri interessati questa norma.



PRESIDENTE

Poiché abbiamo una serie di emendamenti che devono essere illustrati e poi c'è la discussione sull'intero articolo, credo che ci saranno le condizioni di fare questa riflessione da qui alla ripresa, considerato che fra 11 minuti dovremo interrompere la seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Interrompo brevissimamente. L'argomento che stiamo affrontando, che era uscito dalla Commissione in un certo modo, si è fortemente arricchito con l'attività emendativa.
Chiedo la presenza in aula dell'Assessore competente, vista l'importanza dell'argomento. In sostanza, chiedo che la discussione vada avanti con la presenza dell'Assessore competente.



PRESIDENTE

Adesso siamo nella fase di illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, ma l'Assessore competente deve capire qual è il senso dell'emendamento.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, mancano dieci minuti alla fine dei nostri lavori. L'emendamento n. 301) del collega Taricco è stato illustrato e adesso siamo sul n. 116), che né lei né i Consiglieri appartenenti al Gruppo del Partito Democratico hanno firmato.
Se i firmatari dell'emendamento n. 116) ci fanno una richiesta identica, mi farò ovviamente carico di rappresentarla alla Giunta regionale; differentemente, quando ci fosse un suo emendamento o del suo Gruppo, potrà ribadire la richiesta.
Tuttavia, credo che, obiettivamente, chiudendosi i lavori fra nove minuti, il problema si riporterà al pomeriggio e credo che il Vicepresidente Cavallera abbia già preso buona nota della sua richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Deve avere pazienza, Presidente, ma se non cambiamo lo Statuto e la Giunta è un organo collettivo (poi se lo cambiamo, mi adeguo volentieri) capisco benissimo e condivido l'utilità, ma non è affatto un obbligo.
Come posso dire? Può essere una questione di eleganza, di estetica tante altre cose su cui condivido, ma non è perché lo dice Reschigna che quindi l'Assessore ci deve essere!



PRESIDENTE

Di fatto, se lei fosse stato maggiormente attento, e me ne scuso, ho rappresentato e ribadito questa richiesta al Vicepresidente della Giunta presente in aula, e ho detto che continuiamo in quanto gli emendamenti successivi non sono a firma del Gruppo del PD.
Passiamo all'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 116, che - ricordo è stato modificato: prima delle parole "superiori a tre giorni ciascuno ed altro" sono state aggiunte alcune parole al comma 1, perché altrimenti non poteva essere collocato utilmente all'interno di un articolo del provvedimento.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Poiché ricordo che su questa materia, già nell'illustrazione del bilancio finanziario dello scorso anno, comunque la discussione era stata piuttosto accesa, mi sento di appoggiare la richiesta del Capogruppo del PD.
Quindi, visto che mancherebbero cinque minuti alla chiusura della seduta antimeridiana, auspicando la presenza dell'Assessore, ovviamente rimetto a lei la scelta, perché presiede la seduta, propongo di fare illustrazione e discussione nella seduta pomeridiana.



PRESIDENTE

Ho il massimo rispetto. Ovviamente, la Giunta, e su questo ha ragione il collega Burzi, è un organo collegiale. È presente il Vicepresidente della Regione. Se voi insistete su questa richiesta, ovviamente, potete farlo.
Mi dica cosa ne pensa la Giunta regionale e poi la Presidenza pu essere messa nella condizione di decidere.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Per quanto ci riguarda, ovviamente rappresentiamo la Giunta in questa sede e, di conseguenza, non c'è difficoltà ad ascoltare gli interventi dei Consiglieri. Abbiamo il supporto degli Uffici della Giunta regionale.
Siamo ovviamente in un comune sentire con i diversi Assessori e portiamo quello che è il pensiero della Giunta sulle problematiche che vengono sottoposte.



PRESIDENTE

Faccio la seguente proposta: mancando cinque minuti alla fine della seduta, essendoci delle comunicazioni che devo fare in chiusura di seduta ne approfitto. Siamo convocati alle 14.30 e mi sembra che abbiamo ancora tanto lavoro. Poi, vediamo alle 14.30 come procedere sull'articolo 18.
Richiamo l'attenzione, perché poi vi sono sempre richieste di chiarimenti.
Quest'oggi non è prevista la seduta per la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata ex articolo 100. Pertanto, i nostri lavori riprenderanno alle ore 14.30 con la seduta ordinaria, che ci vedrà trattare il prosieguo del disegno di legge n. 101, il collegato alla legge finanziaria.
La seduta ordinaria si concluderà alle ore 17, in quanto per quell'ora abbiamo convocato un'altra seduta straordinaria, ex articolo 50 del Regolamento, inerente a "Quale futuro per il CSI Piemonte?".
I nostri lavori hanno una fine prevista per le ore 20.
Comunico inoltre che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per domani in Sala A alle ore 13, alla fine dei lavori del Consiglio regionale della mattina.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.56)



< torna indietro