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Dettaglio seduta n.116 del 07/06/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 392 presentato dai Consiglieri Reschigna, Ronzani Manica, Laus, Muliere, Pentenero, Lepri, Boeti, Taricco, Cattaneo, Carossa Marinello, Pedrale, Mastrullo, Dell'Utri, Montaruli, Negro, Novero, Stara Leo, inerente a "Solidarietà agli Onorevoli Stefano Esposito e Giorgio Merlo" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Chiederemmo l'iscrizione di un ordine del giorno molto semplice che alla luce delle lettere intimidatorie inviate ai Deputati Stefano Esposito e Giorgio Merlo, esprime solidarietà ai due Parlamentari.
Chiederemmo l'iscrizione di questo punto all'o.d.g. odierno.
un documento molto semplice che non entra nel merito delle questioni.



PRESIDENTE

Mi, scusi Consigliere Reschigna, l'ha depositato? Come prassi, ribadita anche recentemente, se l'Aula acconsente, sarà iscritto una volta raggiunte le 40 presenze.



(L'Aula, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento così modificato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Buquicchio Burzi, Carossa, Comba, Costa Raffaele, Cota, Giordano, Sacchetto, Tentoni e Tiramani.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 24/26 e 31 maggio 2011.


Argomento:

c) Nomina designazione effettuata dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a tre decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale e a dieci deliberazioni di nomina della Giunta regionale. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.
In attesa che l'Assessore Bonino giunga in aula per rispondere alle interrogazioni, sospendo la seduta per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.34 riprende alle ore 10.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Viabilità

Interpellanza n. 200 presentata dal Consigliere Dell'Utri, inerente a "Tangenziale Est"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 200 presentata dal ConsigliereDell'Utri, che ha la parola per l'illustrazione.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è molto semplice ed il testo è decisamente essenziale: vorrei sapere la situazione in relazione alla Tangenziale Est. Quali sono gli intendimenti e come si sta muovendo la Regione.
Non necessita di ulteriore illustrazione da parte mia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda la Tangenziale Est, com'è noto, ad oggi esiste un progetto, che è uno studio di fattibilità redatto dal Politecnico di Torino su carico e in collaborazione della Regione Piemonte che l'ha finanziato e la Provincia di Torino, che ha concordato le fasi evolutive di questo studio.
L'obiettivo della Regione è di arrivare a bandire l'opera attraverso la nostra società mista CAV - Regione e ANAS - con l'obiettivo di velocizzare il più possibile i tempi di apertura di questa procedura.
Con ANAS abbiamo aperto tutta una serie di valutazioni in ordine alla struttura che la procedura dovrà avere, nel senso che lo studio di fattibilità che abbiamo oggi riguarda il tracciato, quindi restava da approfondire tutta la parte relativa all'impostazione economica dell'intervento, ossia lo studio di sostenibilità economica e l'individuazione di formule che ci consentano di attingere alle risorse private, al capitale privato, per realizzare l'opera.
Ad oggi, com'è noto, la Tangenziale Est non conta, per quanto riguarda il finanziamento dell'opera, su fondi che a diverso titolo possono fare affidamento sulla finanzia pubblica, nel senso che pur essendoci una convergenza di intenti da parte della Regione e del Governo, così come degli Enti locali, non vi sono somme accantonate destinate alla realizzazione della Tangenziale Est.
Questo è un dato di fatto che deriva, in maniera inconfutabile dall'esame di tutte le poste di bilancio della Regione Piemonte, che abbiamo ovviamente esperito all'atto del nostro insediamento. Partiamo quindi da questa consapevolezza e abbiamo la piena coscienza del fatto che il sistema delle concessioni deve costituire la via prioritaria per la realizzazione dell'opera. Partendo da questa consapevolezza stiamo valutando, insieme con ANAS, una serie di scenari di carattere economico che ci consentano di fare differenti ipotesi che vanno dalla possibilità di agganciare, al rinnovo della concessione attiva in scadenza nel 2016, una parte della copertura economica necessaria per la realizzazione della Tangenziale Est, ad uno schema di project financing totalmente autonomo.
La fase nella quale ci troviamo, quindi, è una fase fortemente operativa in stretto contatto con ANAS che, nel giro di qualche settimana (magari un paio di mesi), ci consentirà di chiarire la sostenibilità economica dell'opera e quali sono le strade maestre per procedere con l'appalto.
Aggiungo che l'opera è stata inserita nella tabella 2 dell'allegato infrastrutture, che è il documento di programmazione economico-finanziaria che riguarda la programmazione della realizzazione degli interventi nelle varie Regioni, che è tabella "Opere prioritarie 2010-2013". Allo stesso tempo è stata inserita nella nuova intesa generale quadro, in via di sottoscrizione con il Governo.
La Regione Piemonte e il Governo hanno quindi ribadito, nello schema della progettazione, la centralità dell'opera.
Ora, fermo restando il fatto che non abbiamo risorse accantonate nelle poste di bilancio, né il Governo né la Regione Piemonte né la Provincia di Torino, esiste però tutto un tema legato alle concessione, che è ovviamente materia sulla quale stiamo concentrando la nostra attenzione, che dovrà essere oggetto di riflessione.
ovvio che, rispetto a questo tema, il fatto di avere concordato con il Governo che la Tangenziale Est rappresenta una priorità, è indubbiamente un passo avanti nella direzione che dobbiamo percorrere.
Spero di aver dato un'indicazione chiara. Ovviamente, non appena il confronto fra CAP e ANAS sugli studi economici che sono stati prodotti darà dei risultati, sarò ben felice di relazionare in questa sede o in Commissione (dove riterrete più opportuno) su quali sono i percorsi di avvicinamento, anche perché credo che questo sia uno di quei temi sui quali un'assoluta trasversalità deve essere garantita.
una questione di interesse complessivo del territorio e sono convinta di poter contare, così come sta avvenendo, sulla collaborazione anche degli Enti locali, come del Governo, per ottenere un risultato che - lo ricordo a me stessa e a voi - da quarant'anni attendiamo su questo territorio.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 452 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Mancata convocazione tavolo tecnico regionale sugli allagamenti a Falchera"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
452, presentata dalla Consigliera Artesio.
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
La questione sollevata ci è stata rappresentata in modo particolare da parte delle istituzioni territoriali e, in modo ancora più specifico, da parte del Consiglio di Circoscrizione 6, interessato per territorio dal quartiere Falchera e dalle problematiche che hanno coinvolto quella porzione di residenze.
L'intenzione che si è condivisa durante il sopralluogo della II Commissione mi sembra un'intenzione lodevole, vale a dire quella di riuscire a concertare con le diverse Istituzioni coinvolte per ciò che riguarda la parte trasportistica e gli atti di scorrimento che sono di competenza anche indirettamente regionali e che, nella logica e nella valutazione percettiva dei residenti, possono essere, a causa di lavori effettuati, concausa delle problematiche che si verificano. Anche il coinvolgimento del Comune di Torino mi pare una buona intenzione al fine di costruire una relazione tra le istituzioni per rendere conto alla cittadinanza dell'indagine sulle motivazioni e sulle misure di contenimento.
La preoccupazione era quella che di coinvolgimento effettivo si trattasse, vale a dire che, accanto a un rapporto diretto coi comitati di cittadini, non venisse eluso il compito principale delle istituzioni, che è quello della relazione interistituzionale e quindi anche col Consiglio di Circoscrizione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Artesio perché nella sua illustrazione ha sicuramente dato anche atto alla Regione di avere avviato una procedura che ha consentito a tutta una serie di soggetti di sedersi attorno a un tavolo e affrontare un problema che, purtroppo, è sul tappeto da un certo periodo di tempo.
Non siamo ancora riusciti a eliminare il problema, però le riunioni che abbiamo svolto sono state ampiamente partecipate e diffuse in maniera capillare, tant'è che - rispondendo in maniera puntuale all'interrogazione che leggo nel documento protocollato a sua firma - le posso testimoniare dell'avvenuta convocazione anche della Circoscrizione 6 addirittura attraverso le lettere di risposta contenenti il ringraziamento per la convocazione che ci sono state inviate dal Presidente della Circoscrizione.
Probabilmente ci deve essere stato un corto circuito banalissimo nelle informazioni, perché il Comune di Torino, la Provincia di Torino, GTT e tutti i soggetti interessati sono sempre stati convocati al tavolo, insieme ai comitati che hanno svolto un ruolo importante anche dedicando uno sforzo notevole ad attività di indagine e di conoscenza proprio dei temi relativi.
Io farei una cosa: visto che la risposta, partendo dallo spunto di questa interrogazione rispetto a che cosa è stato fatto e qual è lo stato dell'arte, è un po' più articolata e temo di non poterla leggere o raccontare nel giro dei tre minuti, trasferirei, se la Consigliera Artesio è d'accordo, una breve relazione che mi sono fatta predisporre dagli Uffici direttamente all'interrogante, in maniera tale che possa leggerla.
Se ci sono dei problemi, abbiamo tutta una serie di dirigenti e funzionari che si stanno occupando di questa vicenda e la collaborazione di chiunque non può che essere gradita rispetto alla risoluzione del problema.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 493 presentata dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Stato della progettazione nuova Tangenziale Est Torino e avvio bando di gara"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 493, presentata dai Consiglieri Bono e Biolé.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore Bonino.
L'interrogazione in oggetto verte sempre sullo stato della progettazione della nuova Tangenziale Est. Dai dati in nostro possesso l'opera in sé non trova una giustificazione nella sua pretesa di ridurre il traffico sull'attuale tangenziale, in quanto i flussi di traffico in entrata da Torino nord e in uscita da Torino sud sono esigui rispetto al totale del traffico presente sulla tangenziale. Questo raccordo, in caso di concessione, sarà a pagamento perché si dovrà rientrare coi pedaggi dai costi della costruzione, e sappiamo che l'automobilista medio tende comunque a evitare i raccordi a pedaggio, considerando che esiste comunque la statale. Questo raccordo, almeno da quello che ne sappiamo, non ha uscite verso la città di Torino, che sarebbero quelle fondamentali per poter alleggerire il traffico della tangenziale.
Da quello che sappiamo, c'è un accordo tra Provincia e CAP, ma - com'è stato detto precedentemente - non ci risultano stanziati fondi; anche per quanto riguarda l'inserimento nell'allegato alla tabella del CIPE sembrerebbero pure non essere stanziati fondi.
Esiste solo uno studio di fattibilità datato luglio 2010, ma molti rappresentanti locali dei territori e cittadini hanno provato ad avere accesso agli atti e hanno trovato molta resistenza da parte di CAP.
Vorremmo allora sapere a chi poi far rivolgere i cittadini, se ci sarà una maggiore trasparenza nel caso in cui eventualmente si proseguisse nell'iter.
Ci interroghiamo e interroghiamo l'Assessore per sapere se è a conoscenza di tutte le premesse, il grado di fondamento della funzione del Presidente della Provincia che chiudeva praticamente al 30 di aprile la fase preliminare dello studio di fattibilità, quando la CAP renderà pubblico quanto concordato e se è possibile che la Regione possa dare il via ad un bando di gara (da quanto letto anche sui giornali) in tempi così stretti, soprattutto in assenza degli atti necessari all'avvio delle procedure di gara e anche alla necessaria comunicazione ai cittadini.
Quindi rinnoviamo la richiesta di trasparenza e di possibile coinvolgimento dei cittadini.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Io, in realtà, tenderei a dare per buone alcune delle risposte che sullo stesso tema ho reso rispondendo al Consigliere Dell'Utri, anche perché, a parte alcune domande puntuali di genere diverso a cui adesso proverò a dare una risposta esatta, ci sono diverse considerazioni più generali che credo possano costituire una premessa quasi scontata.
La Regione Piemonte, attraverso una serie di studi condivisi con il Politecnico di Torino e con la Provincia, ha la forte convinzione che il completamento dell'anello tangenziale di Torino costituisca una priorità nella realizzazione di infrastrutture che siano in grado di risolvere alcuni problemi legati ai flussi di traffico, che ne generano altri strettamente connessi anche ai temi della tutela dell'ambiente e dell'inquinamento.
Penso, ad esempio, alla situazione di alcuni corsi che oggi vengono utilizzati in maniera impropria come viali di collegamento da e per il sistema autostradale quali Corso Casale e una porzione di Corso Moncalieri penso ad alcuni problemi derivanti anche dall'attraversamento in proprio da parte di mezzi pesanti di alcuni territori che oggi sono tappa obbligata di nuovo nel sistema dei collegamenti da e per le autostrade.
Quindi, i ragionamenti complessivi, non soltanto quelli legati allo studio sui flussi di traffico, anche quelli legati ad una certa sensibilità nella programmazione e nella realizzazione delle infrastrutture, con un'attenzione particolare alla tutela dell'ambiente, alla qualità della vita dei cittadini e alla possibilità di organizzare un sistema infrastrutturale che risponda ad una pluralità di esigenze - fra cui, lo ripeto, ancora una volta, in primo piano figura anche la tutela dell'ambiente - hanno convinto la Regione e la Provincia - non da oggi insieme anche agli osservatori del mondo scientifico e accademico e ai progettisti, che sia assolutamente indispensabile la realizzazione della Tangenziale Est, con il completamento dell'anello.
Per quanto riguarda le procedure seguite da CAP, tenete conto che si affidano per buona parte a competenze che, trattandosi di sistema di concessioni, sono di ANAS. Per cui, nel dettaglio, per esempio, i tempi necessari ai fini della pubblicazione del bando di gara sono rappresentati da CAP in riferimento all'Ufficio Gare ANAS di Roma. Quindi, non rappresentano una decisione autonoma che può essere assunta dalla Regione Piemonte.
Ricordiamo che CAP è una società mista ANAS-Regione. Dunque, riguarda un tema molto più complesso, che è quello della competenza territoriale in ordine al sistema delle concessioni autostradali e anche al tema della realizzazione di infrastrutture che, poi, sono oggetto di concessioni.
Relativamente al tema delle risorse accantonate, la strada prioritaria che la Regione Piemonte sta seguendo è quella della valutazione della sostenibilità economica del project financing, come ho già detto prima.
Questa è la ragione per cui non avete trovato delle indicazioni specifiche rispetto alle risorse necessarie per la realizzazione dell'intervento.
Per quanto concerne i temi legati alla trasparenza, ricordo che la definizione di questo progetto è stata condivisa, attraverso le procedure previste dalla legge, con i Comuni e le rappresentanze dei Comuni del territorio. Quindi, la fase successiva, di nuovo, così come previsto, sarà quella del recepimento delle osservazioni, una volta che il progetto sarà pubblicato, pertanto non ci sono irregolarità nel percorso.
Per maggiore dettaglio, lascio a disposizione la risposta degli Uffici che contiene anche una serie di specifiche in ordine alle date e alle tappe che ci hanno permesso di addivenire al momento attuale.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Interventi a favore dell'economia - normative organiche nei vari settori

Interpellanza n. 392 presentata dalla Consigliera Bresso, inerente a "Situazione Finanziaria Società Mediapolis S.p.A. Richiesta di attivazione del Collegio di Vigilanza di cui all'art. 9 dell' Accordo di Programma di cui alla DGR 4 maggio 2009 n. 42"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 392.
La parola alla Consigliera Bresso, che ha facoltà di illustrarla per cinque minuti.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Questa vicenda proviene da lontano: dall'approvazione del Patto Territoriale del Canavese nell'ambito dei Patti Territoriali che la Provincia di Torino firmò con il Ministero del Tesoro, quindi dal 1999. Le risparmio tutta la storia che ho ripercorso, ma, all'interno di questo Patto Territoriale, la Società Mediapolis propose di realizzare il progetto Canavese Millenium e ottenne un finanziamento, insieme a molte altre società dell'area.
A seguito di questo finanziamento, si svolse tutto un lavoro per realizzare un Piano Particolareggiato Esecutivo e un accordo di programma sottoscritto tra la Regione, la Provincia, i Comuni di Ivrea e di Albiano e, ovviamente, i responsabili del Patto Territoriale, tutte le associazioni datoriali e la società, per addivenire allo sviluppo di questo progetto.
Sono state effettuate tutte le necessarie varianti e valutazioni di impatto. Sostanzialmente, nel 2009, si svolse un incontro che verificò lo stato dell'iniziativa e che ridefinì gli impegni reciproci.
A questo punto, a distanza di quasi due anni da quel preliminare accordo, quello procedimentale, che era previsto, non è stato formalizzato.
A noi risulta che la Società Mediapolis abbia problemi economico finanziari, non abbia trovato finanziatori interessati al progetto, che nel frattempo, pare sia molto lievitato, fino a 450 milioni.
Adesso, vorremmo capire se questo progetto, che costituiva uno degli elementi chiave del Patto Territoriale del Canavese, le risulti stia procedendo oppure sia da considerarsi defunto e, in questo caso, cosa pensa di fare.
Poiché era previsto un Collegio di vigilanza all'interno dell'accordo che avrebbe dovuto verificare proprio la corretta applicazione di questo accordo, chiediamo se non si ritenga opportuno convocare questo Collegio di vigilanza, verificare la situazione e riferire al Consiglio regionale sull'effettiva prospettiva di questo progetto, che, certamente, avrebbe rappresentato un'opportunità notevole di lavoro per il Canavese, ma che sembra avere incontrato ostacoli, apparentemente, ormai, insormontabili.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Giordano.



GIORDANO Massimo, Assessore allo sviluppo economico: industria, piccola e media impresa, artigianato

Grazie, Presidente. Saluto i colleghi e leggo la nota che è stata predisposta.
L'Accordo di Programma vigente prevede l'attuazione dell'iniziativa attraverso la definizione per fasi operative.
Attualmente, si è conclusa la fase "0" con l'istituzione di uno specifico tavolo tecnico coordinato dalla Provincia di Torino, con funzioni di osservatorio ambientale e di controllo sull'ottemperanza delle prescrizioni della VIA sui progetti, oggetto di approvazione in Conferenza di servizi, in attuazione delle varie fasi operative dell'accordo medesimo.
Per quanto riguarda la successiva fase "0 bis" - questi sono i numeri che abbiamo ritrovato noi - inerente all'approvazione della variante al Piano Particolareggiato vigente del Comune di Albiano d'Ivrea, finalizzata a rendere conforme gli interventi approvati in sede di VIA - giudicati difformi all'epoca - al Piano Particolareggiato in oggetto, si comunica che è in corso la verifica istruttoria congiunta tra il responsabile del procedimento dell'accordo, il progettista incaricato della redazione della variante, il tecnico del Comune di Albiano d'Ivrea e il rappresentante della Direzione regionale programmazione strategica - questi ultimi estensori delle osservazioni formulate, in sede di VIA, dei contenuti della suddetta variante - al fine di verificare quanto sopra detto.
In tal modo si consente tempestivamente la convocazione della Conferenza di servizi per l'approvazione della variante al Piano Particolareggiato, permettendo successivamente la pubblicazione e, in caso di osservazioni presentate nel pubblico interesse, l'espressione delle successive controdeduzioni da parte della Conferenza dei servizi, con l'approvazione finale della variante al Piano Particolareggiato, che sarà adottata successivamente, con specifico provvedimento.
In merito agli aspetti di carattere finanziario, volti ad accertare l'affidabilità del soggetto proponente l'iniziativa, si comunica che si è provveduto a richiedere alla Società Mediapolis S.p.A. la presentazione di un piano economico-finanziario relativo all'investimento complessivo a carico della Società stessa, con allegata la manifestazione di disponibilità al finanziamento da parte di istituti di credito. Tale documento, da rappresentarsi in un business plan, ha lo scopo di presentare i flussi di cassa derivanti e il relativo equilibrio economico-finanziario dell'operazione.
A tutt'oggi, l'unico documento pervenuto risulta essere un report sintetico sul piano finanziario riguardante unicamente l'intervento del parco a tema, che rappresenta soltanto una stima di fattibilità preliminare di una parte dell'intera iniziativa.
Rimanendo, quindi, in attesa di ricevere la documentazione completa di quanto richiesto - già più volte sollecitata - si provvederà, qualora la Società Mediapolis non dovesse provvedervi, in tempi brevi, alla convocazione del Collegio di vigilanza. Deposito la nota, affinché rimanga a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Giordano.
La parola alla Consigliera Bresso per la replica.



BRESSO Mercedes

Se ho capito bene, per quanto riguarda l'Accordo di Programma occorreranno ancora due anni. Mi rendo conto che questa è una cosa lunghissima che, in parte, è collegata ai problemi della nostra legislazione urbanistica, ma che in parte dipende anche dalla volontà della Regione di andare avanti, perché l'Accordo di Programma, com'è noto, è in capo alle strutture regionali. Quindi, annoto che un po' avanti si potrebbe andare, cioè arrivare almeno a concludere l'accordo procedimentale.
In secondo luogo, anche per questa ragione, credo che il Comitato di vigilanza andrebbe rapidamente convocato per verificare, perché le notizie che appaiono non sono affatto rassicuranti sulla capacità della società di procedere ad iniziare i lavori.
Ricordo che se si chiude l'Accordo di Programma, loro dovrebbero essere in grado di iniziare, il che significa anche convocare il tavolo di vigilanza e sollecitare. Non basta stare seduti ad aspettare, ma bisogna sollecitare gli Uffici regionali che, com'è noto, non sono velocissimi, a chiudere l'accordo procedimentale e convocare il Comitato di vigilanza per verificare le notizie sullo stato di grave difficoltà finanziaria della società, perché credo che una risposta ai cittadini del Canavese in un momento così difficile vada data, in un senso o nell'altro, quindi o sì o no.
Credo che sia effettivamente giunto il momento di portare a conclusione in senso positivo o in senso negativo, se ciò dovesse essere, questa vicenda che dura ormai da troppo tempo.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 506 presentata dalla Consigliera Manica, inerente a "Stato del progetto di realizzazione della centrale per la produzione di energia da rifiuti nel Comune di Casalvolone (NO)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 506 presentata dalla Consigliera Manica, che ha facoltà di parola per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Rinuncio all'illustrazione, perché è un'interrogazione molto vecchia come spesso capita per queste risposte. Quindi, ascolto la risposta dell'Assessore e chiedo già di poterla avere scritta.



PRESIDENTE

L'interrogazione è data per illustrata.
La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore all'energia

Provvedo a leggere la nota che mi è stata predisposta dagli Uffici.
Sulla base delle informazioni fornite dalla Provincia di Novara competente al rilascio del giudizio di compatibilità ambientale, emerge che il progetto presentato dalla Ditta EC.AM S.r.l., per la realizzazione nel comune di Casalvolone di un impianto di recupero di rifiuti organici non pericolosi è in fase di Valutazione di Impatto Ambientale.
La ditta prevede di trattare rifiuti organici sia di origine domestica sia da industrie alimentari, mediante compostaggio e digestione anaerobica finalizzati alla produzione di compost ed energia elettrica.
La Ditta in data 3 marzo 2011 ha presentato integrazioni spontanee valutate nella Conferenza dei Servizi tenutasi il 16 marzo 2011 nell'ambito della quale sono stati acquisiti, ai fini dell'espressione del giudizio di compatibilità ambientale, gli approfondimenti tecnici, i pareri degli Enti interessati ai sensi dell'articolo 9 della LR 40/98 e le osservazioni degli altri soggetti interessati.
La Provincia rileva che gli unici pareri negativi sono stati espressi dai Comuni confinanti intervenuti alla conferenza.
Nella fase attuale il giudizio di compatibilità ambientale non è stato ancora reso, in quanto la Provincia, ai sensi dell'articolo 12 comma 6 della L.R. n. 40/98, dispone di 90 giorni dalla data di trasmissione da parte del proponente della documentazione integrativa. Tale termine scade il 3 giugno 2011.
Per quanto riguarda la programmazione regionale in materia di recupero dei rifiuti organici, si precisa che è in corso di aggiornamento il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani, che individua tra l'altro i fabbisogni impiantistici per garantire il recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani, sulla base del principio dell'autosufficienza regionale e di ambito.
Per ciò che riguarda la Provincia di Novara, a fronte di un fabbisogno di trattamento della frazione organica da raccolta differenziata di circa 30 mila tonnellate, risulta autorizzato l'impianto di compostaggio di San Nazzaro Sesia per 18 mila tonnellate ampliabile a 30 mila tonnellate.
necessario tuttavia precisare che l'impianto di recupero di Casalvolone è destinato a ricevere rifiuti organici di origine industriale (fanghi da industrie alimentari) per i quali la norma nazionale non prevede il principio dell'autosufficienza regionale, ma stabilisce che lo smaltimento e il recupero, per quanto possibile, debbano avvenire in luoghi prossimi alla produzione.
Per ciò che riguarda l'attuazione del DM 10 settembre 2010, recante "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili", si segnala che sarà predisposto al più presto, da parte di un apposito Gruppo di Lavoro interdirezionale, un atto regionale di indirizzo che, sulla base delle linee guida approvate con il DM sopra citato affronti le molteplici criticità sottese alla realizzazione degli impianti alimentati a biomassa.
Si rileva infine che, pur riconoscendo in via generale nel sistema di trattamento dei rifiuti potenzialità per lo sviluppo di energia da fonte rinnovabile, gli obiettivi del burden sharing dovranno essere raggiunti fondamentalmente con lo sfruttamento di altre fonti per le cosiddette energie rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, biomasse, eolico, ecc.).
Provvedo a lasciare a disposizione della Consigliera Manica la nota che ho appena letto.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il punto relativo al sindacato ispettivo.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 392 presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Manica, Laus, Muliere, Pentenero, Lepri, Boeti, Taricco, Cattaneo Carossa, Marinello, Pedrale, Mastrullo, Dell'Utri, Montaruli, Negro Novero, Stara, Leo, inerente a "Solidarietà agli Onorevoli Stefano Esposito e Giorgio Merlo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 392, avente ad oggetto "Solidarietà agli onorevoli Stefano Esposito e Giorgio Merlo", dai Consiglieri Reschigna, Ronzani, Manica, Laus, Muliere, Pentenero, Lepri Boeti, Taricco, Cattaneo, Carossa, Marinello, Pedrale, Mastrullo Dell'Utri, Montaruli, Negro, Novero, Stara, Leo. Si tratta di un atto di solidarietà che il Consiglio regionale vuole esprimere ai parlamentari della Repubblica, Stefano Esposito e Giorgio Merlo, che sono stati intimiditi con gli atti di cui abbiamo letto sugli organi di informazione.
Comunico che se il primo firmatario acconsente, qualora altri colleghi volessero aggiungere la firma anche successivamente all'approvazione, sarà possibile farlo nel corso della mattinata.
Leggo il testo dell'ordine del giorno, il cui oggetto è, ripeto "Solidarietà agli onorevoli Stefano Esposito e Giorgio Merlo".
"Considerate le lettere intimidatorie, contenenti proiettili calibro 38 destinate al deputato PD Stefano Esposito, ma con riferimenti anche al collega Giorgio Merlo, per le posizioni da questi assunte a favore della realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione Il Consiglio regionale del Piemonte, ritiene necessaria alla luce di tali atti minatori, che lasciano rammaricati, oltre che estremamente preoccupati per il clima di odio e tensione venutosi a creare, una presa di posizione comune, forte e decisa, contro qualsiasi gesto di violenza e di intimidazione esprime piena solidarietà agli onorevoli Stefano Esposito e Giorgio Merlo".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno testé letto.
Il Consiglio approva.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Antonio Monticelli, deceduto il 24 maggio 2011


PRESIDENTE

Colleghi, è scomparso, il 24 maggio scorso in Torino, all'età di 69 anni, il collega Antonio Monticelli, Consigliere nella IV e nella V legislatura regionale.
Nato a Rimini il 27 agosto 1941, si iscrisse nel 1963 al PCI, dove ricopriva incarichi nella Segreteria della Federazione di Torino e in quella regionale. Dal 1986 al 1989 ha fatto parte del Comitato centrale.
Il suo impegno politico lo portò a incarichi amministrativi.
Consigliere comunale e Capogruppo al Comune di Moncalieri, Consigliere d'Amministrazione dell'Università di Torino e Consigliere d'Amministrazione del CSI Piemonte.
Giornalista professionista, è stato capocronista delle pagine dell'Unità di Torino sino al 1985, quando la cronaca torinese è stata chiusa.
Eletto nella lista del PCI, Circoscrizione di Torino, entrato per la prima volta nel Consiglio regionale nel 1989 ed è stato componente della II Commissione consiliare (Urbanistica) e dell'VIII Commissione (Affari istituzionali).
Rieletto nella legislatura successiva, sino al dicembre 1992, è stato Presidente del Gruppo consiliare del PCI, divenuto dal 1991 PDS.
Lasciò il suo incarico di Presidente di Gruppo quando divenne Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, con delega al Comitato della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana.
Inoltre, è stato componente della I Commissione consiliare (Bilancio) della IV Commissione (Cultura) e della Commissione permanente, istituita per gli adempimenti previsti dalla legge n. 142 del 1990.
Terminata la sua esperienza in Consiglio regionale, si è dedicato al centro di iniziativa per l'Europa del Piemonte, cui aveva dato un fattivo contributo sin dall'inizio dell'istituzione del 1991, e di cui diventò in seguito Presidente, incarico che ha ricoperto con passione e tenacia sino a febbraio 2011, quando ha lasciato per dare spazio alle nuove generazioni rimanendo comunque come Presidente onorario.
Pur non avendo avuto modo di conoscerlo personalmente, le testimonianze che ho raccolto tra gli ex Consiglieri e tra i molti Consiglieri regionali che ancora siedono in quest'Aula, che con lui hanno condiviso esperienza politica ed amministrativa, mi permettono di evidenziarne le sue doti umane, la sua determinazione e il profondo senso delle Istituzioni.
Ai funerali del collega Antonio Monticelli, che si sono svolti a Torino il 25 maggio, erano presenti in rappresentanza del Consiglio regionale accompagnati dal Gonfalone della Regione Piemonte, il Vicepresidente Placido e i Consiglieri Reschigna, Ronzani e Spagnuolo.
Alla moglie Maria Piera, alla figlia Anna e ai familiari presenti in Aula desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del Vicepresidente Antonio Monticelli.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.28 riprende alle ore 11.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "B. Vittone" di Mathi (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Bernardo Vittone" di Mathi in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Come ricorderete, nella seduta del 26 maggio è stato votato l'articolo n. 1, per procedere poi con l'articolo 2.
Da parte dei proponenti sono stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 193), 196), 194), 197), 192), 195), 23), 198), 167) e 165).
Procediamo con l'esame degli emendamenti all'articolo 2.
Emendamento rubricato n. 166) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Boeti: All'articolo 2, comma 3, lettera c) del disegno di legge n. 101, le parole "agli sbocchi di mercato attuali o prevedibili" sono sostituite dalle parole "gli attuali e nuovi mercati".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento (come già l'emendamento precedente) intende meglio chiarificare gli obiettivi previsti all'articolo n. 2, precisando, così come è scritto nel testo dell'articolo, e meglio definendo quanto è attualmente scritto nel testo.
Quindi chiediamo che le parole "agli sbocchi di mercato attuali o prevedibili" siano sostituire con "gli attuali e nuovi mercati". Con il nostro emendamento la definizione pare più precisa e puntuale.
Quest'emendamento (come già il precedente e come altri), da una parte è uno strumento di affinamento normativo e di più puntuale definizione degli obiettivi dell'articolo in questione; dall'altra parte, si pone anche l'obiettivo di creare per l'Aula, ma in particolare per la maggioranza e la Giunta, il tempo e le condizioni per poter meglio ragionare sulle modalità con cui si sta mettendo in atto il percorso da seguire per l'approvazione del collegato alla finanziaria.
Noi abbiamo già avuto occasione di dire che molti dei contenuti che compongono il testo del collegato ci trovano positivamente intenzionati ad accompagnarne l'approvazione. Crediamo che dovrebbe esserci un atto di responsabilità e - passatemi il termine - di saggezza da parte della maggioranza nell'espungere dal testo alcuni emendamenti, inseriti dopo le consultazioni o dopo la discussione in Commissione, ci pare oggettivamente una forzatura eccessiva. Mi riferisco, ad esempio, all'emendamento riguardante la modifica della norma sulla gestione faunistico-venatoria che rappresenta una forzatura in questo senso.
Abbiamo comunicato, sia ad autorevoli esponenti della maggioranza sia all'Assessore stesso, la nostra disponibilità a ragionare su alcune questioni che hanno aspetti d'emergenza, ma consideriamo non accettabile e non sostenibile voler operare una riforma della legge 70 attraverso la presentazione di un emendamento, tra l'altro - ripeto - dopo aver effettuato le consultazioni.
Mi fermo qui; avremo occasione di completare il pensiero nella discussione degli altri articoli.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Il senso dell'emendamento proposto, che stiamo illustrando, è già stato espresso dal collega Taricco.
Voglio solo rilevare alcune semplici considerazioni. La prima è che gradiremmo avere la presenza in Aula degli Assessori competenti delle materie comprese nel collegato. Potete rispondere che il Vicepresidente della Giunta regionale è stato Assessore all'agricoltura, però adesso non lo è, e poiché all'interno di questo disegno di legge ci sono norme di gran valore, che riguardano ambiti d'intervento legislativo della Regione su materie molto diverse, per noi è importante che la Giunta si organizzi e garantisca, articolo per articolo, la presenza in Aula degli Assessori competenti.
Peraltro, l'assenza dell'Assessore regionale all'agricoltura non è una novità.
Voglio cogliere quest'occasione per mettere in evidenza un elemento: nella mia esperienza di Consigliere regionale, che non è amplissima (sono un po' anziano, ma ancora giovane in quest'esperienza), è la prima volta che mi capita di assistere ad una consultazione su un disegno di legge o su più proposte di legge presentate da diversi Gruppi, dove un firmatario era anche l'Assessore regionale - peraltro lo sapevamo tutti che erano consultazioni assolutamente partecipate - con l'assenza dell'Assessore competente della materia. Infatti, il giorno delle consultazioni in Sala Viglione, l'Assessore, che tiene molto alla riforma della legge regionale sulla caccia, non c'era.
Questo significa che si vogliono forzare gli ambiti d'intervento sul collegato, che non si ha un grande interesse affinché ci sia un confronto reale che preveda anche il meccanismo della partecipazione - le consultazioni hanno questo tipo di significato - e rende ancora più convincente il nostro atteggiamento nei confronti delle proposte contenute nel disegno di legge che stiamo discutendo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, è comprendibile che i rovesci elettorali disorientino tuttavia qui stiamo discutendo di una questione che dovrebbe essere chiarissima: se non ci fosse stata la consultazione di cui parlava il collega Reschigna, avrebbe un senso, per la maggioranza, difendere ostinatamente l'idea di fare la riforma della caccia utilizzando il collegato.
Dopo la consultazione di qualche giorno fa, però, non c'è più alcuna ragione per difendere quell'impostazione, perché durante quella consultazione sui provvedimenti riguardanti la caccia, di cui era ed è firmatario l'Assessore all'agricoltura, assente anche alla consultazione oltre che in Aula, è emersa da parte di tutte le associazioni audite una richiesta precisa.
Cos'hanno detto le associazioni? Hanno detto: "V'invitiamo a non fare la riforma della caccia con il collegato", o mi sbaglio? Hanno detto questo! I destinatari degli emendamenti che state presentando vi hanno detto di non fare la riforma della caccia con il collegato! Inoltre, hanno detto: "Eventualmente, siamo d'accordo se voi, nel collegato, approvate un paio d'emendamenti che obbediscono ad esigenze d'urgenza".
Sbaglio o questa è la posizione che hanno sostenuto in Aula i colleghi Taricco, Reschigna e il Gruppo del PD? Mi sbaglio? Noi, da alcune settimane, sosteniamo esattamente questa posizione; vi diciamo che non c'è ostilità, da parte nostra, a discutere alcuni emendamenti, ancorché giustificati da ragioni d'emergenza, pertanto sgomberate il campo dalla riforma della caccia, perché non è il collegato lo strumento per affrontarla.
Vi domando: "Ma cosa deve ancora succedere, affinché voi vi orientiate ad assumere quella posizione, suffragata dalla consultazione?". Ve l'hanno chiesto le associazioni! Vi hanno detto: "Non fate la riforma della caccia con il collegato, approvate un paio di emendamenti che si giustificano!".
ciò che abbiamo detto finora noi in Aula.
Mi sembra di capire che voi facciate ostruzionismo a voi stessi. Siamo in presenza di una maggioranza che si sta opponendo - lei medesima e per prima - all'approvazione del collegato! Mi sembra francamente un po' assurdo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
La situazione, da questo punto di vista, è sempre più chiara e, poich stiamo parlando della questione dell'agricoltura e delle questioni relative alla riforma della caccia, questa è la posizione che ribadiamo da alcune settimane.
Da alcune settimane sono convinto di un fatto: non si vuole arrivare alla riforma della legge 70, ma si vogliano prendere alcuni accorgimenti e operare delle modifiche da inserire nel collegato alla finanziaria.
Le associazioni venatorie e non solo, nell'audizione avvenuta la settimana scorsa o 15 giorni fa (adesso non ricordo, credo la settimana scorsa), ci hanno detto: "Abbiamo alcune questioni urgenti da affrontare relativamente all'emergenza ungulati. Assumete un provvedimento urgente all'interno del collegato alla finanziaria, poi si arrivi alla modifica della legge 70".
evidente che non è semplice e non sarà facile modificare una legge come quella che si occupa dell'attività venatoria - la legge 70 - ma è altrettanto evidente che è un impegno che richiede attenzione da parte dell'intero Consiglio regionale, di quelli favorevoli alla modifica della legge 70 e di quelli non favorevoli, anche se non si tratta di abrogare la legge 70, ma - se vogliamo, se ne abbiamo l'intenzione - di modificarla.
Non si tratta di un referendum pro o contro l'attività venatoria pertanto ci sono tutte le condizioni per approvare un emendamento o un paio di emendamenti, affrontare questa situazione d'emergenza e poi far fronte alla modifica della legge 70 con l'iter classico della discussione in Commissione e poi in Aula dei provvedimenti che hanno l'obbligo di modificare la legge 70.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Semplicemente per riaffermare quanto è stato rilevato dagli altri colleghi.
Abbiamo assistito ad una serie di audizioni, dove le organizzazioni ci hanno chiesto a viva voce di non procedere alla riforma di un settore delicato, quale quello della caccia, attraverso gli articoli del collegato alla finanziaria.
Gli emendamenti che proponiamo hanno come unico obiettivo quello di meglio qualificare gli attuali articoli del collegato alla finanziaria.
Ma il tema vero non è tanto l'articolato, quanto il contenuto in esso espresso.
Lo abbiamo ripetuto in sede di Commissione, lo stiamo ripetendo in tutte le sedute di Consiglio: non è immaginabile porre in essere riforme di settori importanti attraverso semplici emendamenti, quando esistono - e giustamente - dei progetti di legge, presentati dal Gruppo del Partito Democratico e condivisi anche da altri Gruppi di minoranza. Quello che noi chiediamo, quindi, è la volontà di iniziare percorsi di discussione e condivisione con le realtà piemontesi su temi delicati - quale è, appunto quello della caccia - che diversamente, attraverso gli articoli espressi all'interno al collegato alla finanziaria, correrebbero il rischio di avere una riforma non organica, non completa e che non terrebbe in considerazione le reali esigenze, ma uno stravolgimento attraverso un disegno che ha soltanto una visione parziale e non una visione totale di quello che è il sistema.
Continuiamo ad incontrare un atteggiamento di grande indifferenza e di grande ostilità: un atteggiamento, dunque, che non è volto a voler affrontare i problemi e le reali situazioni, ma che semplicemente non tiene in considerazione la volontà di trovare spazi di dialogo che ci permettano di attuare delle riforme e dei cambiamenti sostanziali per la nostra regione. Lo stiamo chiedendo in tutti i modi: lo chiediamo anche attraverso i semplici emendamenti che - come ho già detto in precedenza - sono emendamenti volti a migliorare l'articolato proposto all'interno del collegato alla finanziaria.



PRESIDENTE

Dal momento che abbiamo una serie significativa di emendamenti da illustrare e discutere, chiederei una maggiore collaborazione nel rispetto dei tempi: ricordo che il primo firmatario ha a disposizione tre minuti e gli altri firmatari due.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente: starò rigorosamente nei tempi.
Credo che la questione della legge 70 vada ripresa; certamente, dal punto di vista generale, è un dibattito che ha attraversato anche il Consiglio regionale precedente, con posizioni anche variegate all'interno dello stesso partito che hanno riguardato più Consiglieri: c'è chi ritiene che la legge possa essere ancora mantenuta in questo modo e c'è chi sostiene che la legge vada modificata. Penso, per esempio, che prima o poi il Consiglio regionale dovrà occuparsi della questione che riguarda quelle quattro specie che continuano ad essere cacciate nonostante siano specie protette e qualcuna sia anche a rischio di estinzione. Penso alla pernice bianca, al gallo forcello, alla coturnice, alla lepre variabile.
Ogni volta che mi capita di andare in giro per i boschi di Rivoli in bicicletta mi auguro di incontrare uno di questi animali, ma non mi capita mai; non riesco a capire quindi come facciano poi effettivamente i cacciatori ad incontrarli e a sparar loro addosso. È dunque un problema che va in qualche modo affrontato e il sistema della maggioranza non può essere il solito sistema: quello di utilizzare strumenti che non sono propri per evitare la discussione in Aula su disegni di legge - che fanno parte anche della storia della nostra Regione - con emendamenti e provvedimenti che appunto, evitano il dibattito e il confronto con le associazioni che si occupano di questi problemi.
Non riusciamo a capire qual è la ragione per la quale la maggioranza si ostini in questo atteggiamento che non porta da nessuna parte e che ci fa perdere tempo. Abbiamo richiesto l'eliminazione di provvedimenti, di cui discuteremo nei prossimi emendamenti, e credo che sia opportuno che la maggioranza cambi registro e atteggiamento.



PRESIDENTE

Con l'autorizzazione del primo firmatario, Consigliere Taricco, ha aggiunto la firma all'emendamento il Consigliere Angeleri, che ha facoltà di intervenire.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Vorrei rassicurare l'opposizione e l'Aula sul fatto che ovviamente non sono passato "dall'altra parte". Ringrazio invece il collega Taricco perch la firma mi consente sostanzialmente di intervenire e poter in qualche modo anche ristabilire la verità in Aula. A me è sembrato infatti che alcuni interventi dei colleghi fossero un po' ingenerosi nei confronti dell'Assessore Sacchetto che - basta guardare i dati dell'Aula - è uno degli Assessori obiettivamente più presenti in Consiglio; stamattina purtroppo ha degli impegni fuori, tant'è che oggi pomeriggio sarà qui alle 14.30.
Vorrei anche sottolineare che in alcuni interventi delle opposizioni emerge una sorta di contraddizione, perché la presenza della Giunta in sede di consultazione più volte è stata richiamata dai colleghi dell'opposizione e voglio ricordare anche alcune audizioni tenute dalla II Commissione, in cui l'intervento della Giunta, anche ai sensi del Regolamento, è un intervento che viene deciso all'interno della stessa Commissione ma che non è assolutamente previsto. Aggiungo, peraltro, che tutti i documenti presentati in sede di consultazioni e all'interno della Commissione stessa vengono consegnati all'Assessore che poi ne farà buon uso per la successiva valutazione, sempre in sede di Commissione.
Ritengo inoltre che ci siano alcune questioni di emergenza, più volte richiamate da quest'Aula, che non possono aspettare e che sono state sollecitate anche all'interno della Commissione, in sede di audizione. Ne cito una perché è la più evidente e la più devastante per i territori e per il mondo dell'agricoltura, e lo dico proprio al collega Taricco: quella legata ai danni provocati dagli ungulati.
Allora, mi sembra che ci siano alcune urgenze e sottolineature che sono state inserite all'interno di questo collegato proprio per l'emergenza che rappresentano e la possibilità immediata di intervento, perché voi stessi avete detto che il provvedimento sulla caccia sarà un provvedimento che probabilmente avrà un iter non breve.
Penso dunque che queste cose vadano dette e che ognuno in quest'aula debba assumersi la responsabilità rispetto alle cose che dice. E la responsabilità, in questo caso, è di coloro che presentano emendamenti evidentemente ostruzionistici - ho letto questo, che è evidentemente un emendamento ostruzionistico - che non danno ovviamente alcun apporto in termini di contenuto al collegato, ma che cercano di frenare i lavori di quest'Aula. Allora, chi frena i lavori di quest'Aula - e chiudo - non vuole che alcune emergenze, che riguardano proprio il mondo dell'agricoltura come in questo caso, vengano affrontate e si trovi una soluzione in tempi veloci.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Con quest'emendamento, sempre sull'articolo 2 del collegato alla finanziaria, ci ritroviamo - come ha avuto modo di illustrare il Consigliere Taricco e come hanno avuto modo di ribadire con dovizia di particolari i colleghi del Gruppo - di fronte ad una questione molto importante, che noi abbiamo cercato di sollevare fin dall'inizio, che riguarda la struttura stessa di questo collegato.
Questo collegato è una norma di carattere finanziario, dentro la quale è stata inserita la soluzione di altre importanti problematiche che invece richiederebbero delle leggi specifiche e degli approfondimenti specifici.
In particolare, ce ne sono alcune che hanno delle caratteristiche peculiari, come questa sulla caccia. È stato ricordato come si siano tenute nei giorni scorsi delle consultazioni e come tutti i consultati - stante la complessità e la delicatezza dello stesso argomento, che ha più volte coinvolto questo Consiglio regionale in modo articolato e complesso abbiano richiesto che tutto questo fosse demandato ad un provvedimento apposito.
Devo poi dire che da questo punto di vista non vedo l'ordine di difficoltà, perché ci sono diversi e articolati provvedimenti, presentati anche da Gruppi diversi, che possono vedere, in seguito alle consultazioni una celere discussione in Commissione, l'unificazione dei provvedimenti stessi, la possibilità di arrivare ad un'articolata definizione di un testo condiviso; e sappiamo che su questo argomento spesso le opinioni sono diverse.
Chiederemmo pertanto l'accoglimento di quest'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso l'emendamento in oggetto rende più comprensibile l'articolo così com'è presentato. Non è dato sapere quali siano gli sbocchi di mercato che invece nella nuova versione mi sembrano più chiari.
evidente che la politica di sviluppo rurale è assolutamente essenziale e il regolamento di attuazione è importante. In generale, nel regolamento di attuazione, credo vada molto valorizzato l'aspetto della politica di sviluppo locale. Il fondo di sviluppo rurale non deve essere solo, come troppo spesso è, legato all'agricoltura, ma deve diventare uno strumento di promozione integrale dei territori, quindi non c'è dubbio che la rispondenza di sbocchi di mercato debba essere meglio tarata modificando il punto c) del comma tre per renderlo più chiaro e preciso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Al riguardo si è parlato tantissimo. Vorrei ribadire un concetto. La legge n. 70, a mio avviso, deve essere modificata, ma non dobbiamo usare quest'emendamento, così come è stato proposto dalla maggioranza, per inserire di tutto e di più.
Credo che sia da una parte sia dall'altra vi sia l'accordo di inserire le vere urgenze, quelle che abbiamo già discusso in Commissione. Ossia ungulati e cinghiali che creano gravi danni all'agricoltura e gravi incidenti sulle nostre strade. Penso che non si debba, con caparbietà inserire a tutti i costi di tutto e di più. Se si ragione, penso ci sia l'accordo sia a destra sia a sinistra di inserire le vere urgenze. Il resto sarà inserito nella modifica della legge stessa.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 176) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Laus, Pentenero, Muliere, Boeti: All'articolo 2,comma 3, lettera c) del ddl n. 101 le parole "agli sbocchi di mercato attuali o prevedibili" sono sostituite dalle parole "ai mercati tradizionalmente consolidati e ai nuovi emergenti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo di sostituire le parole "agli sbocchi di mercato attuali o prevedibili" con le parole "ai mercati tradizionalmente consolidati e ai nuovi emergenti". Se vogliamo, è un ulteriore sforzo di affinamento nell'ambizione di costruire un testo, per quanto possibile, più chiaro e trasparente nei suoi obiettivi e nelle sue modalità.
Non nascondo che anche quest'emendamento, in qualche misura, si inserisce in quel filone di affinamento normativo che ha una duplice funzione. Una funzione sicuramente di merito per arrivare ad una definizione più puntuale del testo finale che quest'Aula andrà ad approvare e, contestualmente, lo sforzo di creare ulteriori spazi di riflessione che permettano, complessivamente, di meglio orientare e finalizzare le risorse e i tempi di lavoro di quest'Aula, verso un collegato alla finanziaria che sia realmente un collegato e non una specie di decreto omnibus. In un colpo solo, si cerca di approvare una serie di leggi che poca giustificazione trovano nelle modalità, così come sono state messe in atto da quest'Aula fino ad oggi.
Abbiamo già detto in molteplici occasioni - durante la giornata presenteremo un emendamento che recupererà quella riflessione che faceva prima il Consigliere Angeleri - che noi non vogliamo fare un ostruzionismo tout court su tutte le questioni. Abbiamo sentito nell'audizione che il tema del contenimento di alcune specie particolarmente dannose è un tema sentito, reale e condiviso da tutti coloro che hanno partecipato. Su questo tema siamo disponibili.
Ho letto l'emendamento presentato dai Capigruppo di maggioranza sulla legge n. 70. Su 14 punti in cui è strutturato l'emendamento, solo due sono riconducibili al tema del contenimento delle specie dannose; tutto il resto riguarda di tutto e di più, comprese varie ed eventuali, sul tema della caccia e della gestione faunistica regionale.
Non crediamo che questo tipo di approccio sia accettabile e condivisibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'emendamento proposto dal nostro Gruppo avente come primo firmatario il Consigliere Taricco non è certamente un emendamento che ha natura ostruzionistica. Entra nel merito di un articolo, l'articolo 2 del disegno di legge, cui noi annettiamo una significativa importanza.
Abbiamo sostenuto ripetutamente questo concetto. La valorizzazione delle produzioni agroalimentari all'interno della nostra regione si collega con la tutela delle nostre produzioni, ma anche con il tentativo di dare nuovo sviluppo economico alla nostra regione. Tutto ciò che riguarda questa materia, riguarda il futuro della nostra regione. Ecco perché, con gli emendamenti di merito che abbiamo presentato, abbiamo teso a rafforzare l'articolo contenuto all'interno del disegno di legge, a dargli ancora più importanza, più significato.
Con l'emendamento che abbiamo presentato e che stiamo illustrando, il significato è chiarire che la valorizzazione delle produzioni agroalimentari della nostra regione ha due obiettivi sostanziali. Quello di rivolgersi certamente ai mercati tradizionalmente consolidati perché già conoscono la qualità e la bontà del nostro sistema agroalimentare, ma anche quello di cercare nuove sfide, guardando a nuovi mercati emergenti che, in gran parte, corrispondono anche a Paesi con livelli di crescita del proprio PIL più forti rispetto alla nostra situazione o a quella dell'Europa e del mondo occidentale.
La sfida complessiva che riguarda la nostra economica è quella di non accontentarsi del livello di penetrazione sui mercati consolidati, ma di guardare con forza, e con molta convinzione, a nuovi spazi e a nuove aperture che siano in grado di sopperire a momenti di difficoltà rispetto ad aree economiche tradizionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Alle cose che ha detto poco fa il Consigliere Reschigna, vorrei aggiungere un'ulteriore considerazione.
Voi avete approvato la legge finanziaria e il bilancio il 31/12/2010 quindi in una condizione, dettata anche dal Regolamento, che ha consentito quest'innovazione sul piano procedurale, di migliore favore rispetto alle precedenti Amministrazioni, le quali erano costrette, anche per effetto dell'opposizione, a ricorrere spesso all'esercizio provvisorio. Quest'anno invece, voi avete goduto di tale condizione: avete approvato la legge finanziaria e il bilancio entro il 31/12. Ma il collegato - se lo approverete! - lo state approvando nel mese di giugno, cioè quando già dovreste presentare e discutere l'assestamento di bilancio.
Il fatto che abbiate approvato il bilancio e la legge finanziaria il 31/12 non vi ha permesso - perché non l'avete voluto voi! - di approvare rapidamente il collegato alla legge finanziaria (perché il collegato è appunto, un collegato alla legge finanziaria). Nella nuova versione del Regolamento e del bilancio voi avreste dovuto approvare il collegato entro un paio di mesi: siamo a giugno! Siamo esattamente nella stessa situazione in cui ci trovavamo con i precedenti collegati, nonostante voi godiate di questa condizione di Regolamento, che è straordinaria. Ve le cantate e ve le suonate da soli! Questo è il vero problema.
Non prendetevela, allora, con l'opposizione, che fa il proprio mestiere. Qui, chi non c'è, è la maggioranza. E la maggioranza non c'è perché neppure sul collegato è in grado di esprimere una linea! Se la consultazione che abbiamo fatto relativamente alla legge sulla caccia vi avesse offerto un quadro di sostegno e di consenso, avrei potuto capirlo (o perlomeno sarebbe stato comprensibile). Facciamo una consultazione e tutti gli auditi ci dicono: "Bravi, dovete approvare nel collegato le norme sulla caccia". Una maggioranza fa violenza sul Consiglio regionale e decide di andare comunque avanti, perché mette sul piatto della bilancia il fatto che ha, come contropartita di quest'atteggiamento, un consenso generalizzato.
Ma non è neanche così, perché coloro che avete sentito vi hanno chiesto esattamente il contrario! Vi hanno detto: "Non fate la riforma lì.
Approvate alcuni emendamenti". Vi domando, allora, ma chi ve lo fa fare? E soprattutto, quando volete approvare il collegato alla legge finanziaria? Il prossimo anno, con la legge finanziaria del 2012? Francamente...



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei sottolineare due questioni. La prima è la seguente: poich stiamo parlando di commercializzazione e di valorizzazione dei prodotti agricoli, sarebbe interessante, se oggi sarà presente l'Assessore all'agricoltura, discutere della situazione che sta vivendo l'Europa relativamente a questo famoso "batterio killer" che ha purtroppo causato delle vittime e che sta creando seri problemi all'agricoltura.
Personalmente, mi farebbe piacere conoscere gli effetti e le ricadute negative anche sul mondo agricolo piemontese. Magari oggi, in risposta a qualche nostro emendamento, l'Assessore Sacchetto potrà fornire anche questa breve comunicazione.
La seconda riflessione è in riferimento all'intervento del collega Angeleri, circa il nostro atteggiamento sulla questione della caccia. Come abbiamo già avuto modo di dire - peraltro, lo stiamo ribadendo da parecchie settimane - e come ha ricordato poc'anzi lo stesso collega Taricco, noi vorremmo affrontare la questione dell'emergenza, in particolar modo la questione degli ungulati, e presenteremo, a tal riguardo, un subemendamento oggi pomeriggio, affinché sia chiara la nostra posizione.
La nostra convinzione è chiarissima: noi vogliamo affrontare nel collegato alla finanziaria la questione dell'emergenza, in particolare quella degli ungulati, e proseguire con la modifica della legge n. 70. Lo stiamo ribadendo da più settimane e torneremo a sottolinearlo con convinzione anche nei nostri interventi odierni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Anche questo è un emendamento molto importante, perché si riferisce ad un articolo che, come abbiamo avuto modo più volte di ribadire, non ci vede pregiudizialmente contrari: anzi, noi riteniamo che la valorizzazione dei prodotti agricoli piemontesi sia un elemento di grande rilevanza innanzitutto sul piano economico. Ovviamente, l'agricoltura rappresenta un settore considerevole nella nostra Regione, in particolare di alcune sue Province, che hanno produzioni molto significative. Nello stesso tempo oltre ad essere un elemento di pregio e di grande importanza per quanto riguarda l'economia più complessiva della nostra Regione e la sua diversificazione produttiva, l'enogastronomia piemontese è anche un elemento di valorizzazione della Regione dal punto di vista turistico.
Con questi emendamenti si vogliono migliorare i livelli qualitativi gli elementi relativi al controllo, i momenti di valorizzazione e i brand che tali prodotti devono avere, per cui rappresenta un elemento di miglioramento del testo stesso. Per questa ragione riteniamo che possano essere presi in considerazione positivamente dall'Assessore e possano diventare, attraverso una votazione, parte integrante del testo dell'articolo 2 attraverso una sua modificazione e un suo miglioramento.
Molto opportunamente, il collega Muliere ricordava come proprio le cronache di questi giorni, relativamente la produzione agroalimentare e i connessi problemi di salute in Germania e in Europa, ci impongano grande attenzione su quest'argomento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Entrerei anch'io nel merito dell'emendamento, che, com'è noto, si riferisce all'articolo relativo alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari, in particolare a quel comma in cui si parla del Regolamento europeo sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, che è lo strumento principe per la valorizzazione degli aspetti di mercato e di promozione (al di là del puro finanziamento agricolo) dei prodotti dell'agricoltura e dell'enogastronomia.
Questa proposta di emendamento tende a rendere più preciso quel comma c), secondo cui la Giunta regionale approva il Regolamento di attuazione del sistema del Fondo Europeo di Sviluppo Rurale in base a determinati principi.
I principi, per quanto riguarda gli sbocchi di mercato qui indicati sono quelli "attuali" e "prevedibili": il termine "prevedibili" mi pare molto generico, mentre la rispondenza agli sbocchi di mercato "attuali" mi pare il minimo.
Questa versione, invece, che a mio avviso è anche migliore della precedente, che pure abbiamo presentato, parla di "mercati tradizionalmente consolidati" - questo corrisponde a quelli attuali in maniera più precisa ma fa altresì riferimento a "mercati emergenti".
Non vi è alcun dubbio che per alcuni nostri prodotti (penso a tutti i prodotti enologici, al riso e a molti altri prodotti di derivazione agricola, industriale e agroalimentare) sia di grande importanze delineare con precisione i mercati emergenti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
chiaro che quest'emendamento, firmato dal collega Taricco, assume una valenza importante, quindi mi meraviglio che vi sia una sostanziale disattenzione da parte dei colleghi della maggioranza circa la validità e la centralità di quest'importante documento.
evidente che parlare di sbocchi prevedibili non è la stessa cosa che parlare di mercati nuovi ed emergenti: un conto è "annusare" quello che sembra essere lo spazio nuovo per la vendita dei nostri prodotti enogastronomici; altra cosa è approfondire questo spazio nuovo, valutarlo ed esplorarlo attraverso le nostre agenzie, individuando chiaramente, non solo in modo prevedibile o aleatorio, quali sono i continenti, i territori le Nazioni e le capitali che possono rivelarsi importanti sbocchi di mercato per la nostra attività enogastronomica.
Con quest'emendamento vogliamo rappresentare a tutto il Consiglio come non ci si possa limitare a generiche determinazioni, come si fa nel testo parlando di sbocchi prevedibili, ma occorra precisare con attenzione che si tratta di nuovi mercati emergenti e, quindi, di spazi effettivamente reali e non virtuali sulla carta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Avrei voluto non intervenire sempre sullo stesso tema, però sono diversi Consigli che chiedo all'Ufficio di Presidenza di quantificare l'importo di una sessione di Consiglio da imputare a questa maggioranza per l'ostruzionismo che sta facendo.
Se non ricevo la risposta, non posso comunicare all'esterno questo dispendio energetico, economico e soprattutto politico, perché le aspettative dei cittadini piemontesi vanno al di là, ma molto al di là, e sono distinte e distanti da questo comportamento che si sta continuando a tenere all'interno del Consiglio.
Può essere che dall'esterno non si capisca. Tra altro, sono emendamenti di merito che sicuramente possono essere semplificati. Sembra quasi che l'opposizione stia facendo ostruzionismo, invece la verità è che la maggioranza continua a fare ostruzionismo.
La prima domanda che rivolgo è di avere una risposta in merito alla quantificazione di una sessione consiliare (nel caso specifico, ne abbiamo una al mattino e una al pomeriggio).
Questo è il primo elemento.
Per quanto riguarda il secondo punto, poiché mi serve qualche minuto in più per l'illustrazione, lo chiarirò in un prossimo intervento, trattandosi di un argomento che attiene all'equilibrio di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Diventa difficile continuare ad intervenire quando stiamo cercando di migliorare l'azione legislativa del collegato alla finanziaria e ci sembra di incontrare una sorta di muro in questa maggioranza, che non vuole stare a comprendere le motivazioni che vengono addotte, ovviamente motivazioni di carattere più complessivo, tradotte all'interno di emendamenti che pongono in evidenza questioni specifiche e cercano di migliorare l'azione legislativa del singolo articolo.
Per parlarne più in termini generali, continuiamo ad evidenziare che non si può pensare di stravolgere, modificare ed attuare riforme di settori delicati della nostra Regione, come ho detto nell'intervento sull'emendamento precedente, attraverso il collegato, peraltro dimostrando una sorta di caparbietà non comprensibile, a fronte di una consultazione avvenuta la settimana scorsa. In quell'occasione, le associazioni piemontesi hanno evidenziato che non può essere immaginata una riforma del settore caccia attraverso semplici articoli di un collegato alla finanziaria, perché vanno a toccare punti nodali di questi settori, senza poi indicarne una riforma strategica e una riforma complessiva.
Continuiamo ad incontrare un atteggiamento di sordità e non se ne comprende il motivo quando, di fronte alla presentazione di un progetto di legge organico, si potrebbe avviare un processo di consultazione ed un confronto tra le parti. Non si comprende nemmeno perché la Giunta abbia intenzione di abdicare, attraverso un semplice articolo proposto all'interno del collegato alla finanziaria, quando invece si potrebbe provare a ragionare su una legge completa ed articolata.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pentenero.
Emendamento rubricato n. 175) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Laus, Pentenero, Muliere, Boeti: all'articolo 2, comma 3, lettera d) del disegno di legge 101, dopo la parola "la tutela" sono inserite le parole "e la salvaguardia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento che proponiamo mira ad estendere il concetto di tutela ampliandolo con l'integrazione dei termini "e anche la salvaguardia".
Ripeto, questo tipo di emendamento è soltanto di perfezionamento normativo, perché siamo consapevoli che ciò di cui stiamo parlando non è tra virgolette - qualcosa che stravolge il senso complessivo del testo. Nel percorso che ho già più volte avuto occasione di puntualizzare, l'ambizione che abbiamo è di rendere migliore la norma, condividendola nel suo complesso.
Come abbiamo più volte sottolineato, questo tipo di norma è una norma che, in qualche misura, è nata già nella precedente legislatura, con l'avvio del progetto Piemonte Agri Qualità e ha trovato completamento nel varo, da parte dell'Unione europea, del Libro Bianco sulla qualità, che ha permesso alle Regioni di potersi dotare di un proprio sistema di qualità cosa che prima era riservata solo agli Stati membri.
La Regione Piemonte, giustamente, ha utilizzato tale sistema, perché si tratta di un'occasione straordinaria per valorizzare la qualità delle nostre produzioni, che in molti casi è straordinaria, ma che in alcune situazioni la produzione sono, quantitativamente, talmente ridotte da non poter utilizzare le tutele ordinarie DOP, DOC, IGP e via discorrendo.
sicuramente condivisibile la ratio della norma in quanto tale, ma nell'ambito della condivisione della norma crediamo sia importante un'attenta riflessione e un affinamento normativo tale da renderla più capace di cogliere ed interpretare tutti gli aspetti di questa valorizzazione complessiva delle produzioni, che è l'obiettivo e l'ambizione che noi abbiamo con l'approvazione di questo articolo.
Non nego che, oltre alla finalità cui fa riferimento quest'ulteriore affinamento normativo, vi è un'altra finalità: creare lo spazio di una sufficiente riflessione. Si tratta di uno spazio che non possiamo quantificare, nel senso che al momento le giornate che abbiamo dedicato a questo affinamento normativo hanno creato molto spazio, ma a quanto pare ancora insufficiente, poiché non si è mosso nulla nell'apertura di un vero confronto sui reali contenuti che questa norma dovrebbe avere.
Sapendo che si rischia di essere percepiti un po' come noiosi, ci permetteremo di insistere per sperare che lo spazio creato sia sufficiente ad un ripensamento complessivo sull'iter, sul percorso, sui contenuti che questa norma dovrebbe avere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Come hanno ricordato i colleghi Reschigna, Muliere e altri che mi hanno preceduto, oggi l'Assessore all'agricoltura - mi consenta - è uccel di bosco, nel senso che non si vede e, se continua così, non vorrei che corresse il rischio che gli elettori lo considerassero una specie cacciabile, cioè una specie da cacciare da qui.
Da questo punto di vista, è singolare che discutiamo un provvedimento in cui tanta parte della discussione di oggi riguarda il tema della caccia e l'Assessore ritenga di non essere presente ai lavori del Consiglio, non solo perché lui è Assessore all'agricoltura, ma perché ha firmato il progetto di legge che abbiamo sottoposto alla consultazione qualche giorno fa ed è firmatario degli emendamenti che stanno rappresentando un ostacolo alla discussione sul collegato. Non era presente alla consultazione perch se fosse stato presente alla consultazione, forse avrebbe modificato atteggiamento, in quanto quella era l'occasione per prendere atto del fatto che la sua posizione non è condivisa non dal PD o dalle opposizioni, ma non è condivisa dalle associazioni venatorie, le quali ci hanno chiesto di fare la riforma della caccia, ma ci hanno però detto: "Guardate, non utilizzate il collegato per farla e invece utilizzate il collegato per approvare alcuni emendamenti che si giustifichino per ragioni d'urgenza". È così evidente! A questo punto della discussione, a uno come me, che cerca di valutare le cose in maniera oggettiva, anche se sono uno di parte, la domanda che viene da porsi è: ma cosa succede? Abbiate pazienza, quell'atteggiamento è un ostacolo a che venga approvato il collegato alla legge finanziaria; non è neppure un atteggiamento condiviso dal mondo venatorio, perché se così fosse avrebbe un senso ostinarsi a difendere questa posizione. Perché siamo qui a discutere di collegato alla legge finanziaria? Cosa impedisce che voi traduciate in comportamenti politici coerenti ciò che emerge anche da quel mondo che vorreste rappresentare e che invece con questi emendamenti non rappresentate, nonostante oggi sia possibile in Aula trovare un'intesa che facilita il percorso del provvedimento e, al tempo stesso, tiene maggiormente conto delle richieste che vengono da quel mondo? Per me è francamente incomprensibile, è veramente inspiegabile!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, come ha già illustrato il collega Taricco, che è l'elaboratore di questo pacchetto di emendamenti, siamo di fronte a un affinamento legislativo su uno dei temi importanti del Piano di Sviluppo Rurale, che è quello della tutela e la salvaguardia dell'assetto dei territori in tutte le loro componenti - ma immagino che questo sarà un miglioramento legislativo che avverrà successivamente - ambientali, sociali e paesaggistiche. È evidente che non modifica in modo radicale, ma ribadisce il fatto che la componente della salvaguardia territoriale è essenziale anche per un Piano di Sviluppo Rurale che ha come compito precipuo, in questo caso, quello della qualità dei prodotti, della loro tracciabilità, della loro rintracciabilità.
Anche se non ho il tempo di sviluppare tutta la questione, la tutela del territorio è un tema rilevante perché, come vediamo oggi con la terribile vicenda del batterio in Germania, esiste un collegamento strettissimo fra qualità dei prodotti e qualità del territorio e quindi non solo la tutela, ma l'accurata salvaguardia del territorio rurale è essenziale se non si vuole che, ad esempio, attraverso un cattivo controllo degli spandimenti di deiezioni animali sul territorio, si possano verificare fenomeni come quello a cui stiamo assistendo, anzi questa è forse una delle possibili concause del dramma che l'Europa sta vivendo in questo momento. Quindi mi pare che il tema della salvaguardia del territorio sia strettamente connesso a quello del piano di sviluppo rurale della tutela dei prodotti agricoli di qualità; poi naturalmente ci sono gli obiettivi più generali che sono già stati ampiamente illustrati, su cui tornerò in un prossimo intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Viene proprio da dire: a quando l'approvazione del collegato e a quando l'approvazione dell'assestamento di bilancio? Perché, se continuiamo con questo ritmo, invece di discutere dell'assestamento, discuteremo del collegato; mi pare che i tempi dell'assestamento rischiano di andare avanti rispetto a quello che invece il nostro Regolamento prescrive.
A me pare una situazione davvero assurda di fronte a una richiesta legittima, da parte nostra, come quella di approvare soltanto alcune norme relativamente alle urgenze sulle specie cacciabili che stanno creando dei problemi seri al territorio, quindi non vedo perché questo atteggiamento da parte della maggioranza.
L'emendamento che abbiamo presentato è un emendamento coerente, perch è evidente che noi non possiamo pensare alla valorizzazione dei nostri prodotti se non pensiamo anche all'assetto e soprattutto alla salvaguardia del nostro territorio.
Ogni prodotto della nostra agricoltura è legato a un territorio e dietro quel prodotto c'è un lavoro di persone, un lavoro umano: quel lavoro è legato alla salvaguardia del nostro territorio. È estremamente importante.
Quante volte abbiamo detto che, per valorizzare un prodotto, dobbiamo valorizzare il territorio e quindi questa valorizzazione passa necessariamente anche attraverso la salvaguardia, soprattutto in un momento come questo. Ancora in questi mesi abbiamo visto come il nostro territorio soffre quando ci sono eventi calamitosi e noi dobbiamo salvaguardarlo per poi valorizzare le nostre produzioni e i nostri prodotti agricoli.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo di Via P. Palmieri di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V D dell'Istituto Comprensivo di Via P. Palmieri di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con la trattazione del disegno di legge n. 101.
Siamo sempre all'emendamento rubricato n. 175.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Prima di proseguire nel mio ragionamento, mi chiedo se posso avere questa risposta o no?



PRESIDENTE

Collega, gli Uffici la stanno predisponendo.



LAUS Mauro

Ringrazio gli Uffici e, in attesa di questi dati, cerco di spostare la mia attenzione sulla situazione politica.
Colleghi, prima ho fatto un po' di confusione perché ho detto che "ci sono problemi in Giunta, quindi non è chiaro, l'Assessore sulla questione della caccia può discuterne all'interno delle Commissioni, il collegato non è lo strumento idoneo", commettendo degli errori.
C'è un problema di maggioranza, perché gli emendamenti sono firmati da Consiglieri di maggioranza. Allora, mi chiedo se c'è un problema all'interno dell'equilibrio di maggioranza? Quando andavo a scuola mi spiegavano che culpa est immiscere se rei ad se non pertinenti, cioè a nessuno è lecito interferire nelle faccende altrui. Quindi, sicuramente, non spetta a noi andare a mettere il "dito" tra virgolette, tra moglie e marito, non è il caso specifico, ma negli equilibri di maggioranza; però, di riverbero, è un problema che interessa tutto il Consiglio.
sotto gli occhi di tutti che, se c'è una salda maggioranza, la questione relativa alla caccia può essere tranquillamente discussa affrontata e licenziata all'interno delle Commissioni.
La domanda - sempre la stessa, non la prima, quella dei conti, ma quella politica - è la seguente: avete dei problemi? Se avete problemi di maggioranza, questi non possono sicuramente essere risolti da gente che ansiosamente, attende risposte su problemi più concreti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Anche quest'emendamento, come è stato illustrato dal collega Taricco si inserisce in un percorso che non ci vede pregiudizialmente contrari a questo articolo 2.
Come abbiamo avuto modo di rilevare, anche precedentemente, apprezziamo che non solo si provveda a tutelare e valorizzare la produzione agricola piemontese, ma anche l'enogastronomia, individuando marchi sempre più importanti ed esclusivi, attraverso anche un accreditamento significativo dei nostri prodotti a livello nazionale e internazionale, che costituisce uno dei pregi che fanno del Piemonte una regione importante.
Come abbiamo detto, questi emendamenti sono migliorativi. Qui, per delle due l'una: è necessaria la presenza di un interlocutore, che in questo momento mi pare non ci sia, da nessuna parte, per quanto riguarda la Giunta, al di là della presenza, pregevolissima e autorevolissima, del Vicepresidente Cavallera.
Rilevo che in questo momento siamo in situazione di stand-by. La Giunta sta lì, assiste, presidia la situazione, ma da parte sua non vi è alcuno scatto in nessuna direzione: né di merito, per valutare e accogliere gli emendamenti, né di tipo generale, per rivedere un provvedimento che contiene in sé tutto il contrario di tutto, quali alcuni elementi, come la caccia e alcune normative sul turismo e altri, che alterano completamente la natura di carattere finanziario e le caratteristiche che un provvedimento come questo dovrebbe avere.
Noi, anche per la celerità dei nostri lavori, attenderemmo che la Giunta se ne occupasse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Prima di commentare l'importante emendamento, vorrei proseguire la riflessione avviata dal collega Ronzani, quando si è domandato se l'Assessore all'agricoltura, non essendo presente, possa essere considerato una sorta di uccel di bosco.
una domanda che mi sono posto e vorrei continuare la riflessione.
Forse, più che uccel di bosco, che significa che l'Assessore non si fa vedere e non si fa notare, potrebbe essere una scattante lepre - io me ne intendo, portando questo importante cognome - che corre in fuga; magari, è capace anche di non essere colpito dai cacciatori, che mi pare di capire non ero presente all'audizione - non sembrano molto contenti di questa nuova legge.
Non so, alla fine, come potremmo considerare l'atteggiamento dell'Assessore. Forse, per completare l'ironia, potrei paragonarlo a quell'animaletto che una volta ho visto in un documentario straordinario sul Madagascar, insieme alle altre specie uniche che vivono in quel piccolo continente africano. Mi riferisco, in particolare, a delle ranocchie che cambiavano colore a seconda delle persone o degli animali con cui avevano a che fare, spesso si trasformavano anche da rosse in verdi, magari è il colore in cui più facilmente l'Assessore, in questo caso, si vorrebbe trasformare.
Insomma, a parte l'ironia, noi ci domandiamo davvero a quale gioco giochiamo e se l'Assessore e la Giunta intendono nascondersi, scappare o affrontare le questioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Non nego che apprezzo questo quadro emendativo che è stato presentato dai colleghi, perché affina una legge importante, come il collegato alla legge finanziaria, mentre in altre parti, come abbiamo avuto modo di dire anche in altre sedute, c'è stato un inserimento piuttosto grossolano da parte della maggioranza: è il caso dell'emendamento che riguarda la legge sulla caccia.
Dopo le discussioni svolte in Commissione, c'è stata la volontà di inserire una piccola legge a sé all'interno di un'altra legge, la n. 101.
avvenuto dopo tre sedute, in cui si è cercato di far capire, da parte dei firmatari delle diverse proposte in merito, di addivenire ad una discussione vera e propria in Commissione; dopo che si sono già svolte le consultazioni dei soggetti interessati, che logicamente dovrebbero essere se davvero fosse necessario quest'emendamento sull'attività venatoria anche interessate a vederlo quantomeno approvato a breve.
In realtà, questo non avviene: c'è stata esattamente una risposta contraria da parte di praticamente tutti i soggetti auditi e consultati.
Tutte le associazioni e tutti gli enti ci hanno detto che non era opportuno inserire questo tipo di argomenti all'interno del collegato.
Davvero, diventa difficile capire questa cocciutaggine - mi si permetta questo tipo di termine - da parte di una maggioranza che ha voluto forzare i termini della legge n. 101 rispetto a quattro leggi presentate da Gruppi diversi, che permetterebbero assolutamente di migliorare, all'interno del contesto regionale, le norme relative all'attività venatoria. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 173) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Laus, Pentenero, Muliere, Boeti: all'articolo 2, comma 3, lettera d) del disegno di legge n. 101, dopo le parole "ambientale," sono inserite la parole "culturale,".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, di nuovo, ha l'ambizione di migliorare complessivamente il testo. Sostanzialmente, nel testo si cita, al comma 3 dell'articolo 2, lettera d), la tutela dell'assetto del territorio, delle sue componenti ambientale, sociale e paesaggistica.
Noi suggeriamo dopo quella ambientale di inserire anche la parola "culturale". Ci pare che la tutela sia da estendersi anche ad aspetti culturali che, in molti casi, sono una componente importante che si ribalta in qualche misura sui prodotti, sulla loro qualità e sulla loro presentazione.
Nei giorni scorsi mi è capitato di partecipare ad alcune iniziative di promozione di produzioni tipiche riconducibili al piatto tipico della bagna cauda piemontese e la cosa che più ha colpito i tantissimi presenti a questa manifestazione è stato quanto dietro e dentro un piatto come quello della bagna cauda, che è uno dei piatti tipici della nostra terra, ci sia tutto un retroterra culturale che credo sia in grado di muovere la sensibilità e di toccare profondamente tantissime persone.
Credo che pagine di vera poesia come quelle contenute nel testo "Il salto dell'acciuga" di Nico Orengo, laddove si narra l'introduzione delle acciughe e si spiega il fatto che una delle valli del Piemonte, la Val Maira, sia diventata a livello mondiale la capitale delle acciughe, pur essendo una vallata alpina, sia spiegabile solo con questo tipo di ragionamento, in quanto quella valle ha visto la maggior concentrazione di persone che cercavano di arrotondare il loro magro stipendio e la loro magra sussistenza attraverso quella che Orengo definisce una sorta di contrabbando del sale attraverso l'utilizzo delle acciughe e di pesci poveri, che poi sono diventati elemento centrale di una dieta territoriale e prodotti tipici di un territorio insieme all'aglio e ad altri prodotti alimentari.
Crediamo che sia assolutamente importante introdurre il termine "culturale" per dare completezza di rappresentazione ad un percorso di valorizzazione qualitativa che crediamo, se arricchito in tal modo, possa veramente spiegare in modo compiuto il motivo per cui tanti cittadini del mondo trovano nelle nostre terre qualcosa in più che cose da mangiare, ma una ricchezza, una capacità di evocazione in moltissimi casi importante quasi quanto la qualità dei prodotti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Devo confessare la mia inadeguatezza. Avrei rinunciato ad intervenire dopo il modo assolutamente colto con cui il collega Taricco ha dato il senso dell'emendamento.
Peraltro, colgo quest'occasione per dire che la Consulta ha confermato lo svolgimento del referendum sul nucleare domenica prossima, quindi a maggior ragione il Consiglio regionale straordinario chiesto da noi per giovedì pomeriggio assume un'importanza ancora più forte e anche una grande attualità.
Dicevo che il collega Taricco ha spiegato il senso di quest'emendamento. Lo ha fatto legandolo sostanzialmente ad una nostra grande cultura che sulla valorizzazione dell'agroalimentare si è sviluppata e che è diventata anche un valido biglietto da visita per la nostra Regione nei confronti dei Paesi stranieri.
Credo che in questo senso il lavoro che soprattutto il collega Taricco anche forte della sua esperienza politica ed amministrativa su queste materie, ha portato avanti su questo articolo del disegno di legge è un lavoro che ha un obiettivo, che non è quello di impedire o di manifestare contrarietà rispetto all'articolo che stiamo discutendo e che è stato proposto dalla Giunta regionale, ma di renderlo ancora più aderente ed adeguato all'importanza che oggi ha all'interno della nostra Regione e della nostra economia piemontese la risorsa e la componente dell'agroalimentare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Anch'io potrei evitare di intervenire dopo l'illustrazione del collega Taricco, che ha chiarito molto bene come la parola "culturale" in questo caso, cioè nel caso dei territori, si inserisca in quel tema più complesso che è la tutela del paesaggio storico del prodotto del lavoro degli uomini su un territorio.
Il paesaggio è proprio questa cristallizzazione del lavoro degli uomini sul territorio.
Non c'è dubbio che lo stesso tema del paesaggio è collegato anche alla qualità dei prodotti agricoli e dei prodotti enologici.
Per chiunque vada nelle Langhe, il paesaggio cristallizza anche le esperienze gastronomiche e le esperienze enologiche che potrà provare. Quel paesaggio, che è tipicamente un paesaggio prodotto dal lavoro contadino nel corso di più di mille anni, rappresenta oggi anche un importante valore economico. Quindi, credo che aggiungere la parola "culturale" in un contesto che, se comprende anche l'integrazione dell'altro tema della salvaguardia, è un contesto di elencazione di principi relativi al regolamento del Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale, non possa che migliorare questo testo, che comunque è globalmente un testo che sta nella logica della nostra grande tradizione di tutela da molti punti di vista dei prodotti del paesaggio, del lavoro dell'uomo sul territorio Quindi, mi pare che ci stia particolarmente bene quest'integrazione, ma naturalmente questa battaglia culturale fa anche parte di una battaglia più ampia che lei ben conosce. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.01)



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