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Dettaglio seduta n.113 del 26/05/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 262 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Censura delle richieste di uso della forza militare in Valsusa" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Rinnovo la richiesta avanzata già nella precedente seduta di trattare all'inizio dei lavori odierni l'ordine del giorno n. 262, "Censura delle richieste di uso della forza militare in Valsusa" presentato dal mio Gruppo consiliare.
Sappiamo che la situazione in Val di Susa è in fase di relativa tranquillità, ma riterrei importante dare un segnale in tal senso prima che si verifichino eventuali possibili episodi non piacevoli rispetto all'uso della forza.
Chiedo quindi di trattare all'inizio dei nostri lavori l'ordine del giorno n. 262. Grazie.



PRESIDENTE

Sussistono due problemi: il primo verte sul fatto che, allo stato attuale, non sono presenti i 40 voti necessari per l'inversione punti all'o.d.g., sebbene durante la Conferenza dei Capigruppo di ieri avessimo ribadito di continuare nella prassi secondo la quale, qualora per poche unità mancassero ai 40 voti, se l'Aula dovesse acconsentire e nessun Consigliere si dovesse opporre, si può procedere ugualmente in tal senso.
Il secondo problema è il seguente: la inviterei a valutare il ritiro di tale richiesta, in quanto la Conferenza dei Capigruppo - era presente anche il Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle - avrebbe concordato con la Giunta regionale che tale comunicazione sarebbe avvenuta nella seduta di martedì 31 maggio 2011, in apertura dei lavori.
Se lei potesse tenere conto di quest'informazione, gliene sarei grato.



BIOLE' Fabrizio

Mi pare di aver esplicitato nella motivazione il motivo per cui vi sia la necessità di affrontare oggi quest'ordine del giorno, proprio perch chiunque di noi può immaginare che prima della relazione su tutta la tematica, che ci auguriamo sia esaustiva, sono possibili sviluppi non piacevoli. Grazie.



PRESIDENTE

Lei ribadisce, dunque, la richiesta.
Qualcuno intende intervenire in senso contrario? Ha chiesto la parola il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Innanzitutto il finale dell'intervento del collega Biolé suona quasi come una minaccia: "Parliamone oggi, perché altrimenti succede qualcosa di strano"! L'assenza dei 40 Consiglieri, l'assoluta contrarietà del Gruppo della Lega Nord e le rassicurazioni avute dalla Giunta regionale in ordine al fatto che vi sarà una comunicazione per la seduta di martedì prossimo c'inducono ad esprimere contrarietà al fatto che si discuta oggi di quest'argomento.



PRESIDENTE

Poniamo in votazione la richiesta avanzata dal Gruppo Movimento 5 Stelle di trattare oggi la comunicazione e la relativa discussione in merito alla cosiddetta "questione TAV".
Vi ricordo, ai fini della validità di questa votazione, che il numero dei votanti deve essere di 40 Consiglieri.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g.
La votazione non è valida, in quanto non si è raggiunto il quorum dei 40 voti previsto dal Regolamento.
Pertanto, la proposta di modifica dell'o.d.g. è respinta.


Argomento: Diritti umani

Ordine del giorno n. 383 "Diritti umani in Tibet" presentato dai Consiglieri Leo, Boeti, Pentenero, Angeleri, Artesio, Tentoni, Botta Franco Maria, Negro, Biolé, Costa Rosanna, Spagnuolo, Dell'Utri (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Mi complimento, intanto, per l'iniziativa in occasione del 2 giugno organizzata dal Consiglio Regionale. Vorrei solo rammentare - la mia non si configura, dunque, come una proposta di modifica dell'o.d.g., ma come un promemoria - che c'era l'impegno di votare l'ordine del giorno n. 383 "Diritti umani in Tibet" - presentato, oltre che da me, dai Consiglieri Boeti, Pentenero, Angeleri, Artesio, Tentoni, Botta Franco Maria, Negro Biolé, Costa Rosanna, Spagnuolo e Dell'Utri - entro oggi, perché il Parlamento tibetano in esilio si riunirà a fine mese, e un nostro intervento sarebbe motivo di gran conforto.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno di cui parla è già iscritto all'o.d.g.
Si era discussa anche la trattazione di altri ordini del giorno: vedremo quando trattarli.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Franco, Cantore Carossa, Comba, Costa Raffaele, Cota, Giordano, Goffi, Montaruli e Tentoni.
Il numero legale è 25.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

c) Programmazione dei lavori per il quadrimestre 25/05/2011-26/09/2011


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale, comunico all'Aula la programmazione dei lavori per il quadrimestre 25 maggio 2011-26 settembre 2011.
Sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 25 maggio 2011 - vi prego di prestare attenzione, perché vi anticipo tutta la programmazione dei lavori, comprese le sedute consiliari, la pausa estiva e quant'altro - si sono definiti i provvedimenti ricompresi nel calendario bimestrale 25 maggio-25 luglio 2011, tenuto conto della garanzia delle opposizioni ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento.
Si è deciso di convocare il Consiglio regionale per le seguenti giornate: 31 maggio 2011, 7, 9, 14, 16, 21, 23, 28 giugno 2011, 05, 06, 12 14, 19, 20, 21, 26, 27, 28, 29 luglio 2011.
Le giornate del 23 giugno e del 14 luglio 2011 saranno dedicate alla trattazione dei provvedimenti delle opposizioni.
Si è fissata, altresì, la pausa estiva, ai sensi dell'articolo 14 del Regolamento, dal 1° agosto 2011 al 4 settembre 2011, compresi. I provvedimenti ricompresi nel calendario bimestrale (dal 25 maggio al 25 luglio 2011) sono i seguenti.
Giunta regionale: disegno di legge n. 101, disegno di legge n. 55, proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 104, disegno di legge n. 54 proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 97, proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 100, disegno di legge n. 129.
Maggioranza: proposta di legge n. 37, proposta di legge n. 58, proposta di legge n. 120, proposta di legge n. 121, proposta di legge n. 128.
Maggioranza e opposizione: proposta di legge n. 134 "Istituzione delle strade della nocciola".
Maggioranza: proposta di legge n. 135.
Opposizione e maggioranza: proposta di legge n. 105.
Maggioranza: proposta di legge n. 86, proposta di legge n. 68, proposta di legge n. 109, proposta di legge n. 117, proposta di legge n. 104, proposta di legge n. 139.
Opposizioni: proposta di legge n. 127.
Opposizioni: proposta di legge n. 49, proposta di legge n. 9, proposta di legge n. 60, proposta di legge n. 79, proposta di legge n. 112, proposta di legge n. 21, proposta di legge n. 137, proposta di legge n. 141, proposta di legge n. 34.


Argomento: Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 383 presentato dal Consigliere Leo, Boeti Pentenero, Angeleri, Artesio, Tentoni, Botta Franco Maria, Negro, Biol Costa Rosa Anna, Spagnuolo e Dell'Utri, inerente a "Diritti umani in Tibet"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 383, avente come primo firmatario il Consigliere Leo, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Poiché quest'ordine del giorno è stato firmato da tutti i Gruppi, credo si possa procedere subito alla votazione.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 383, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che con l'approvazione di numerosi ordini del giorno ha più volte denunciato le sistematiche violazioni dei diritti umani in Tibet vista la perdurante deportazione di massa di pastori nomadi e contadini tibetani nei "villaggi socialisti" trasferimento forzato che ha già privato 2.000.000 di tibetani di ogni mezzo di sussistenza prefigurando inoltre una vera e propria pulizia etnica in molte aree del Paese la campagna di "rieducazione patriottica" lanciata dalle autorità centrali nei mesi scorsi con l'obiettivo dichiarato di costringere i religiosi di tutti i monasteri tibetani all'abiura l'inasprirsi della repressione di ogni forma di dissenso culminato nell'arresto arbitrario di centinaia di religiosi del monastero di Kirti e nell'eccidio di quanti hanno cercato di impedirne l'arresto l'uso sistematico della tortura nei confronti di tutti i prigionieri auspicando che il nuovo Premier tibetano Lobsang Sangay ed il nuovo Parlamento possano definire una strategia che contrasti anche i tentativi di delegittimazione di recente posti in essere dal Governo cinese strategia che sarà oggetto di discussione nel corso dell'Assemblea Generale convocata per i prossimi giorni in India e che coinvolgerà tutta la società civile della diaspora tibetana esprime cordoglio ai famigliari del giovane Phuntsok,monaco del monastero di Kirti autoimmolatosi per protestare contro l'occupazione illegale del suo Paese la solidarietà della Comunità Piemontese ai rappresentanti del "Congresso della Gioventù Tibetana" che da settimane hanno intrapreso uno sciopero della fame ad oltranza per protestare contro la feroce repressione in atto nel Tibet Orientale dà mandato all'Associazione per il Tibet ed i Diritti Umani di organizzare, nel più breve tempo possibile, una iniziativa pubblica di informazione e sensibilizzazione su quanto accade attualmente nel Paese delle Nevi invita i Parlamentari Europei eletti nella Circoscrizione Nord-Ovest a sottoporre, con urgenza, al Parlamento Europeo una risoluzione che chieda al Governo della Repubblica Popolare Cinese il pieno rispetto delle Convenzioni Internazionali sottoscritte e l'immediata cessazione di ogni forma di repressione delle pacifiche manifestazioni di dissenso del Popolo Tibetano chiede al Governo italiano di proporre al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite di aprire una indagine sulle ripetute e sistematiche violazioni dei diritti umani da parte del Governo della Repubblica Popolare Cinese".
Il Consiglio approva.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Esame ordine del giorno n. 208 presentato dai Consiglieri Pentenero Artesio, Boeti, Buquicchio, Cursio, Gregorio, Laus, Lepri, Motta Angela Muliere, Negro, Ronzani, Stara, Taricco e Reschigna, inerente a "Riconoscimento, in occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia delle bande e gruppi corali inserite nell'albo regionale quali 'Gruppi di interesse regionale' e sostegno alla Banda Musicale Giovanile del Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 208, di cui al punto 14) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Vorrei comunicare alla collega Pentenero che, se lo consente, vorrei apporre la mia firma al documento.



PRESIDENTE

Poiché si tratta di un ordine del giorno significativo, chiedo alla collega Pentenero se autorizza ad apporre la firma ai Consiglieri che ne abbiano l'intenzione durante la seduta.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Ovviamente, autorizzo.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale che la prima firmataria autorizza i colleghi che lo desiderassero ad apporre e aggiungere la propria firma.
Poiché anche quest'ordine del giorno è sottoscritto da numerosi Consiglieri, mi pare vi siano le condizioni per una sua rapida approvazione.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 208, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che: La Regione Piemonte, con la legge regionale 7 aprile 2000, n. 38 'Interventi regionali a sostegno delle attività musicali' riconosce la funzione sociale e culturale dell'attività musicale, contribuendo al suo sviluppo attraverso la promozione di iniziative volte a facilitarne la diffusione tale legge ha istituito un albo regionale che, ad oggi, conta 382 associazioni e gruppi autonomi costituti a norma di legge e senza fini di lucro Considerato che: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, ha sollecitato i Comuni, a fronte della presenza sul territorio Nazionale di circa 5.500 Bande Musicali, 9.700 Cori e 850 Gruppi Folkloristici, a riconoscere ufficialmente quali 'gruppi di interesse comunale' le realtà operanti sul proprio territorio in quanto promuovono una meritoria attività culturale in favore della gioventù oltre alla partecipazione garantita e continua con esecuzioni musicali, in occasione di manifestazioni e di avvenimenti sociali che si svolgono durante l'anno promuovendo così anche una sorta di attività di tutela e custodia del patrimonio socio-culturale locale Visto che: la Regione Piemonte, con la legge regionale 3 settembre 1991, n. 49 'Norme per il sostegno delle attività formative nel settore bandistico, corale strumentale, delle Associazioni, Scuole ed Istituti musicali nella Regione Piemonte', sostiene le attività corsuali di orientamento musicale allo scopo di diffondere la pratica e il gusto della musica in tale contesto la Regione Piemonte, in collaborazione con l'ANBIMA Piemonte e nell'ambito delle iniziative di 'Torino 2010 - Capitale Europea dei Giovani', ha sostenuto la costituzione della Banda Musicale Giovanile del Piemonte, terza ed ultima fase del Progetto GIOVANINBANDA, progetto innovativo e significativo sia per i contenuti formativi e aggregativi proposti, sia per le dimensioni delle attività svolte (1.100 ore di formazione erogata, 63 aule di formazione musicale, 7 formazioni bandistiche giovanili costituite, 1.054 giovani musici provenienti dai diversi Complessi Bandistici di tutto il Piemonte la Banda Musicale Giovanile del Piemonte, composta da 130 giovani strumentisti provenienti da Bande Musicali di tutto il Piemonte, è il risultato conclusivo di questo grande laboratorio regionale non esclusivamente musicale, ma anche di confronto e condivisione dell'esperienza giovanile Ritenuto opportuno che: in occasione del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia la Regione Piemonte, da sempre molto attenta alle tradizioni di musica popolare e vista l'iniziativa del Ministero, dichiari Gruppi d'interesse Regionale le associazioni di musica popolare operanti in Piemonte e iscritte nell'apposito albo regionale attualmente vigente in tale occasione la Regione riconosca la Banda Musicale Giovanile del Piemonte, 'adottandola' quale elemento rappresentativo della Regione Piemonte in considerazione delle radici popolare della consolidata realtà musicale bandistica piemontese e della forte componente giovanile che costituisce la formazione Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta regionale in occasione del 150esimo Anniversario dell'Unità d'Italia a dichiarare Gruppi d'interesse Regionale le associazioni di musica popolare operanti in Piemonte e iscritte nell'apposito albo regionale attualmente vigente, dandone comunicazione al Ministero dei Beni Ambientali e Culturali promuovere, in accordo con l'ANBIMA Piemonte e in continuità con le azioni sostenute negli anni precedenti, la realizzazione di 8 concerti, uno per ciascuna provincia piemontese, della Banda Musicale Giovanile,'adottandola' quale elemento rappresentativo della Regione Piemonte in considerazione delle radici popolari della consolidata realtà musicale bandistica piemontese e della forte componente giovanile che costituisce la formazione, elemento propulsivo per la salvaguardia e lo sviluppo della tradizione musicale popolare dei nostri territori".
Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame ordine del giorno n. 387 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Novero Molinari, Leardi e Ponso, inerente a "Applicazione 'direttiva servizi' nel settore del turismo balneare"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 387, presentato dall'Ufficio di Presidenza, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Si tratta di un ordine del giorno che fa propria, condividendone i contenuti, la risoluzione, approvata all'unanimità dalla Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea legislativa delle Regioni e delle Province autonome, relativa alla direttiva Bolkestein sulla materia.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Massima fiducia. Poiché mi piace votare ciò che conosco, le chiederei una cortesia: ho visto l'ordine del giorno che si rifà a un documento dei Presidenti delle Regioni. Probabilmente, avrà il nostro pieno consenso.
Tuttavia, preferirei avere il documento della conferenza dei Presidenti in modo da porlo in votazione sicuramente prima della fine della seduta.



PRESIDENTE

Va bene.
Il documento è allegato all'o.d.g. e lo trovate in linea.
Fissiamo l'orario di votazione di quest'ordine del giorno alle ore 12.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 101, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Vorrei fare il punto della situazione. Nella seduta del 27 aprile è iniziato l'esame del provvedimento. Si sono regolarmente svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza e, in sede di discussione generale sono intervenuti quindici Consiglieri.
Nella seduta pomeridiana del 18 maggio siamo passati all'esame dell'articolato. All'articolo 1 sono stati illustrati gli emendamenti n.
148), 151), 146), 152), 153), 154) e 155). Nella seduta del 24 maggio 2011 antimeridiana, si è proseguito con l'esame dell'articolo n. 1 e degli emendamenti ad esso riferiti e sono stati illustrati gli emendamenti rubricati ai n. 147), 149), 206) e 250). Poi, è stata dichiarata aperta la discussione generale sull'articolo n. 1 e sull'intero blocco degli emendamenti e sono intervenuti i Consiglieri Marinello, Ronzani, Gariglio Manica, Ponso, Muliere, Reschigna, Biolé e Taricco.
Pertanto, siamo in sede di discussione generale dell'articolo n. 1 e degli emendamenti.
Non essendoci iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono dichiarazioni di voto sull'articolo n. 1 e sugli emendamenti ad esso correlati? La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto. Ci permettiamo di utilizzare ancora questo spazio per chiedere ancora una volta alla Giunta e alla maggioranza di voler riconsiderare la possibilità di ragionare su quegli articoli che abbiamo posto come centrali nella discussione sul collegato alla finanziaria. Dopodiché, prenderemo atto delle indicazioni che verranno dalla maggioranza.
Tuttavia, ci permetteremmo di suggerire che avendo noi posto quattro punti come questioni centrali per riprendere quel ragionamento costruttivo così com'era stato avviato, troviamo singolare che, invece di insistere su questa posizione, non si voglia prendere in considerazione nessun tipo di ragionamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Oltre alle considerazioni più generali del collega Taricco, utilizzo anch'io il tempo a disposizione per rimarcare la nostra imprescindibile richiesta di stralciare l'argomento caccia dalla discussione e dal voto del disegno di legge n. 101.
ovvio che esistono problemi contingenti su cui è necessario confrontarsi. Oggi pomeriggio, guarda caso, in Commissione ci saranno le audizioni e le consultazioni su quest'argomento.
Quindi, ritengo che il nostro voto, a prescindere dal merito dall'articolo n. 1, è un voto negativo di protesta per l'atteggiamento di rifiuto al totale stralcio dell'argomento caccia.
Non è possibile affrontare quest'argomento, al di là del pensiero e della filosofia di ognuno di noi, con un emendamento così ricco d'articolazioni, per quanto sfrondato dalla Giunta. Sembra proprio una violazione al confronto democratico, visto che audizioni e consultazioni non sono fissate tra uno, due o sei mesi, ma, addirittura, nel pomeriggio.
A questo punto, possono esserci anche legittime divergenze tra Giunta e maggioranza, ma vorremmo capire, allo stato attuale, qual è il loro pensiero. Quindi, il voto non potrà che essere negativo da parte del sottoscritto e del Gruppo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sicuramente, siamo in una fase di confronto sull'articolato del disegno di legge n. 101, in cui è in atto un'attività ostruzionistica, che è evidente a tutti. Come ho già avuto modo di dire, è un ostruzionismo di merito, nel tentativo di addivenire ad una sintesi che possa compiacere e piacere a tutte le posizioni, siano esse di maggioranza e delle variegate opposizioni.
Noi siamo abbastanza a nostro agio in questo clima, visto che già precedentemente avevamo condotto una battaglia ostruzionistica di merito.
In quel caso, come Gruppo consiliare, eravamo da soli, mentre, adesso, c'è una certa compattezza delle opposizioni, rispetto alla quale sono contento: tendenzialmente, la decisione assunta dal maggiore Gruppo di opposizione riuscirà ad avere un peso sicuramente maggiore e, probabilmente, ad avere spazio.
Mi auguro non verranno usati contro il maggior Gruppo di opposizione gli strumenti offerti dal regolamento, mi riferisco al contingentamento dei tempi e/o al maxiemendamento.
Sicuramente, vi è una posizione più compatta su un tema su cui comunque, invitiamo ad un confronto nelle sedi competenti. Anche in questo caso, ci sono posizioni molto variegate, ma non vi è mai stata una posizione pregiudiziale completa e totale. Vi è la volontà, come già ripetuto dal collega Buquicchio, di confrontarsi nelle sedi competenti cioè le Commissioni, e proprio oggi si svolgeranno le consultazioni.
Sono pendenti quattro proposte di legge e passarci sopra, dal nostro punto di vista, sarebbe veramente poco consono a quella che dovrebbe essere la tutela dell'Istituzione del Consiglio regionale e la tutela dei Gruppi di opposizione o di maggioranza - vi è anche una proposta di legge di un Gruppo della maggioranza - che lavorano per portare delle istanze e inserirle nel dibattito politico, valutando quali sono le soluzione migliori in merito anche alle problematiche sollevate.
Conosciamo le problematiche sollevate in merito agli ungulati, ma non è aprendo la caccia indiscriminatamente anche ai cacciatori residenti fuori Regione, o addirittura fuori dello Stato, allungando anche i periodi, che si risolve il problema; nel contempo si creano molte altre problematiche.
Nel corso del dibattito affronteremo tutta una serie di questioni, tra cui gli stessi danni creati dalla caccia: possiamo elencare una serie di articoli di giornali in cui si riferiscono gli incidenti relativi alla caccia in fondi che sono anche privati. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se ci sono altri interventi per dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Noi su quest'articolo del collegato alla legge finanziaria siamo ovviamente, a favore, ma utilizziamo questo spazio di tempo che ci è consentito per svolgere una riflessione, cercando ascolto da parte dell'opposizione.
Da quando il collegato giace in aula - ormai sono settimane - credo siano stati dati segnali di apertura e di disponibilità. In particolare ricordo il tema sull'assistenza e sul fondo indistinto per i consorzi socio assistenziali. Noi, in Commissione, abbiamo dato un'impostazione; poi sentendo le opinioni delle associazioni, ma anche di tutto il Consiglio abbiamo svolto una valutazione, che, in termini più generali, prevedeva di ritirare questa proposta, che era comunque un punto importante del collegato. Successivamente, abbiamo dato la disponibilità a ritirare anche altri articoli del collegato, quelli sulle procedure burocratiche in campo agricolo; in più, siamo arrivati al tema che sembra essere nodale dell'impasse che si sta creando, che è quello della caccia.
Anche da questo punto di vista, grazie alla disponibilità dell'Assessore Sacchetto, il testo è stato sicuramente alleggerito e ridimensionato.
Adesso, mi sembra che, purtroppo, stia emergendo una contrarietà non tanto di merito o di metodo: riemerge una contrarietà di tipo ideologico cioè, alla fine, un'avversione complessiva verso l'attività venatoria.
Forse l'ho già detto in un'altra occasione, ma il mondo all'esterno di quest'Aula, tra le tante critiche, imputa alla politica la lentezza nell'assunzione delle decisioni rispetto al momento in cui il mondo, la società civile e le associazioni chiedono un nostro intervento.
Allora, il collegato alla legge finanziaria è uno strumento, magari non elegantissimo, per dare risposte efficienti e rapide a ciò che viene chiesto, in questo caso, dal mondo venatorio. Per noi è, comunque, uno strumento utile per dare queste risposte; allora, utilizziamolo senza guardare tanto i fronzoli e le questioni di stile. C'è la possibilità di modificare in modo significativo la legge vigente sulla caccia utilizziamola. Poi, è vero, oggi pomeriggio inizieranno le audizioni quindi sarà possibile un ulteriore approfondimento, per dare una cornice più organica a questo testo di legge.
Ricordo che l'attuale legge è una delle più restrittive in Italia, se ad esempio, la confrontiamo con la legge sulla caccia attualmente vigente in Lombardia. Quindi, diamo una risposta immediata a quanto ci viene richiesto dal mondo venatorio e sulle cose più urgenti. Poi, con più calma tutti insieme - almeno coloro che condividono il mantenimento dell'attività venatoria sul territorio piemontese - con una modifica più larga, organica e generale della legge, procederemo con altri interventi e correttivi. Ora finalmente, diamo un segnale di efficienza e di capacità della politica di dare risposta alle richieste della società civile.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per dare conto del voto contrario del Gruppo Per la Federazione - Sinistra Europea all'articolo che stiamo per porre in votazione. Ovviamente, la mia obiezione a questo tipo di articolo si fonda sul clima politico nel quale siamo chiamati a pronunciarci rispetto al collegato alla legge finanziaria.
Non mi pare si possa dire che non ci sia stata una ricerca di relazione tra i Gruppi consiliari in ordine alle preoccupazioni di metodo e di merito che, ripetutamente, i colleghi Consiglieri del Partito Democratico hanno avanzato nei confronti di quest'Aula.
Certamente, la questione di stile per la quale una maggioranza - che ha a disposizione non solo la forza dell'esecutivo, ma anche i numeri della propria stessa rappresentanza, per fare pervenire nelle Commissioni e in aula i provvedimenti sui quali ritiene di caratterizzarsi e per i quali pensa esistano le condizioni esterne di pronunciamento e di urgenza - non dovrebbe ricorrere né al percorso degli strumenti collegati alla legge finanziaria per trasferire i contenuti legislativi specifici in un provvedimento di carattere generale ed economico né forzare la situazione nelle relazioni tra le parti politiche, com'è avvenuto in questo caso.
Devo dire che già la scrittura del Regolamento consiliare ha delle caratteristiche che consentono l'ampio esercizio della facoltà decisionale della maggioranza e, laddove un Capogruppo della maggioranza - come ha finito di fare adesso il Consigliere Pedrale - si lamenta dell'eventuale inibizione alle scelte decisionali, indotta dall'opposizione, questo se da un lato fa piacere, perché sopravvaluta la capacità d'iniziativa dell'opposizione, dall'altro appare abbastanza fuori dalla realtà soprattutto per chi, come la sottoscritta, presenta proposte di legge mozioni e interrogazioni e vede la Commissione di riferimento dei contenuti legislativi ai quali si dedica, non potersi riunire e procedere nell'attività legislativa.
Pertanto, ritengo che il clima nel quale agiamo non tenga conto delle relazioni politiche né dell'ascolto delle istanze esterne.
Pensare aprioristicamente che la soluzione della maggioranza e della Giunta sia di per sé consona e coerente con i desiderata di chi sta all'esterno e rappresenta le categorie di volta in volta interessate, al punto da immaginare di poter procedere a prescindere dalle audizioni del pomeriggio, sembra davvero un atteggiamento che, non voglio definire di prevaricazione, ma certamente è molto autoreferenziale, rispetto alla capacità che questa maggioranza ritiene di avere, di rappresentanza dei soggetti esterni.
Per questa ragione, che è relativa al clima, prima ancora che al merito, perché non stiamo ancora parlando degli articoli sui quali segniamo le nostre preoccupazioni, il voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 206) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Maccanti: l'articolo 1 è sostituito dal seguente: "Articolo 1 (Modalità di impiego dei fondi assegnati per le funzioni conferite) 1. Gli Enti locali destinatari di fondi regionali assegnati per funzioni conferite, a valere sul Fondo di cui all'art. 10 della legge regionale 20/11/1998, n. 34 e s.m.i., sono autorizzati ad utilizzare le assegnazioni senza vincolo di destinazione, fatto salvo l'esercizio delle funzioni loro assegnate." Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 206).
Il Consiglio approva.
La stessa votazione è estesa all'intero articolo 1.
Gli emendamenti rubricati n. 148), 151), 146), 152), 153), 154), 155) 147), 149) e 150) sono decaduti.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 193) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Negro, Biolé: all'articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 101, dopo le parole "all'alimentazione" sono inserite le parole "e alla cura".
La parola al Consigliere Reschigna, per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, mi consenta innanzitutto una breve digressione: avendo fatto prima, il collega Taricco, la dichiarazione di voto per conto del Gruppo, non sono potuto intervenire in sede di dichiarazione di voto, per precisare alcune delle questioni che erano state oggetto degli interventi da parte dei Presidenti dei Gruppi.
Se il Presidente del Gruppo Pedrale mi stesse ad ascoltare, forse ci capiremmo; d'altra parte, io devo parlare al Presidente del Consiglio.
Non confondiamo le questioni che sono oggi sul tappeto: l'opposizione in modo particolare il Gruppo del Partito Democratico, non può essere accusata di avere un atteggiamento d'indisponibilità a un confronto di merito sulle problematiche relative alla riforma della legge n. 70, in Piemonte.
Voglio ricordare al Presidente Pedrale che proprio ieri la Conferenza dei Capigruppo si è riunita per definire la programmazione del prossimo quadrimestre. Riguardo ai provvedimenti relativi alla riforma della legge n. 70 sono state presentate proposte di legge da parte dei Gruppi di maggioranza e dei Gruppi di opposizione, ma né la Giunta né i Gruppi di maggioranza hanno chiesto d'inserire, tra i provvedimenti della programmazione del prossimo quadrimestre, le proposte di legge relative alla riforma della legge n. 70. L'ho dovuto chiedere io.
Pertanto, i casi sono semplicemente due: o la riforma della legge n. 70 non è un provvedimento che sta particolarmente a cuore ai Gruppi di maggioranza e alla Giunta - e questo è uno scenario possibile - oppure io dico che più furbescamente è immaginabile un secondo scenario.
Noi sosteniamo che il collegato non sia il luogo in cui procedere ad una modifica della legge n. 70, soprattutto perché la Commissione consiliare competente ha avviato l'iter d'esame delle proposte di legge relative alla riforma della legge stessa.
Il vostro atteggiamento di non voler inserire nella programmazione del prossimo quadrimestre la riforma della legge n. 70, aveva probabilmente un unico obiettivo: quello di creare una precondizione per cui, a questo punto, s'interrompeva il processo in atto all'interno della Commissione e si trovava qualche motivazione più forte nel sostenere che la riforma della legge n. 70 dovesse avvenire all'interno del collegato.
Questo non è avvenuto, perché noi non siamo nati ieri e qualche esperienza riguardo ai lavori d'Aula l'abbiamo.
Oggi pomeriggio incominceranno le consultazioni sulle proposte di legge e noi ci auguriamo che, subito dopo, la Commissione consiliare competente esamini i provvedimenti che sono stati depositati a firma dei diversi Gruppi.
Questo, per ricostruire il quadro della situazione.
Dopodiché, sostengo - e chiedo scusa se ho sforato il tempo (vorrà dire che un Consigliere restituirà il tempo di cui ho abusato) - che è inutile continuare a chiedere e aspettare le risposte.
Le carte sono in tavola: la posizione che abbiamo espresso come Gruppo regionale del Partito Democratico è molto chiara. Non sto più a perorare risposte da parte della maggioranza; valuterete voi, nel corso dell'impegnativa discussione sul collegato, quale sarà l'atteggiamento che vorrete legittimamente assumere.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Svolgo alcune considerazioni nello specifico dell'emendamento.
Per quanto riguarda l'articolo in quanto tale - avendolo scorso e approfondito - mi pare serva a completare quel percorso che era stato di valorizzazione di tipicità e qualità piemontese avviato nella precedente legislatura e che non hanno, per dimensione, per contesto ambientale, per altre motivazioni, le quantità e le condizioni per aspirare ad essere DOC DOP, IGP e via discorrendo, ma che, essendo di qualità, meritano un riconoscimento e la possibilità di una certificazione.
Nell'emendamento abbiamo voluto inserire, dopo la parola "alimentazione", la parola "cura", perché sta prendendo sempre più corpo l'utilizzo di produzioni agricole che erano prevalentemente o esclusivamente vocate ed orientate a produzioni a fini alimentari, ad un utilizzo diversificato pur importante per la qualità della vita delle persone. Ci sono ormai infatti produzioni di erboristeria e lavorazioni non finalizzate all'alimentazione umana, ma che noi riteniamo meritino lo stesso tipo di considerazione e di attenzione.
Crediamo quindi che allargare lo spettro delle possibili utilizzazioni finalizzate alla qualità della vita delle persone - chiudo velocemente Presidente - possa essere oggettivamente d'ampliamento dell'articolo in quanto tale, ma senza distorcerne la natura. Ci permettiamo dunque di suggerire quest'emendamento. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "L. Einaudi" di Fossano (CN)


PRESIDENTE

Prima di proseguire desidero, a nome dell'Assemblea, porgere il saluto alle ragazze, ai ragazzi e agli insegnanti della classe V D della Scuola Elementare "L. Einaudi" di Fossano: benvenuti!


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'emendamento n. 193).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

L'emendamento proposto dal collega Taricco è molto importante perch completa il senso dell'articolo, teso a valorizzare le produzioni agro alimentari. È una svista che credo la maggioranza ammetterà, perché è evidente che sempre di più la filiera dei prodotti agro-alimentari piemontesi si caratterizza, com'è noto, per una gran qualità e per essere una "griffe" nel campo dell'alimentazione e noi vogliamo sia sempre più riconoscibile nel mondo.
evidente che questa valorizzazione non può semplicemente limitarsi al seppur decisivo, importante e prevalente aspetto legato all'uso alimentare dei prodotti agricoli, ma può e deve estendersi anche alla cura del corpo a 360 gradi. Noi sappiamo come sempre di più la produzione di cosmetici e in generale tutto il tema che riguarda il wellness - quindi il benessere fisico - siano strettamente legati alla qualità degli strumenti e dei prodotti utilizzati e come sempre di più la produzione di questi profumi o di altri elementi legati al benessere del corpo si rifacciano e si fondino sull'utilizzo di prodotti agricoli che, opportunamente trasformati, possono determinare risultati di qualità. A questo si aggiunga il sempre più ampio utilizzo degli stessi prodotti agricoli non solo in chiave di alimentazione semplice, ma proprio in chiave di alimentazione che, in quanto qualificata contribuisce anche al benessere più generale.
Senza fare riferimento alle ricette della nonna di una volta - cioè all'utilizzo delle patate, dei limoni o di altri prodotti che noi sappiamo secondo i suggerimenti della nonna, avere in alcuni casi poteri davvero sorprendenti, anche nella cura di malattie - noi oggi sappiamo che questi suggerimenti, frutto una volta di un sapere che veniva trasmesso di generazione in generazione, sono sicuramente ancora validi; ma sappiamo anche come certi prodotti alimentari possono essere trasformati in farmaci o in prodotti di bellezza o di wellness che appaiono sempre più apprezzati.
Per questo noi chiediamo che venga approvato l'emendamento ora illustrato. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Noi sappiamo - com'è già stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto - quanto nutrirsi sia fondamentale proprio per la salute umana e anche che secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità una corretta alimentazione e la salute sono da considerarsi diritti fondamentali per l'uomo. L'aggiunta rappresentata da quest'emendamento, che affianca all'alimentazione anche la cura, va proprio nella direzione di uno strumento che deve sottolineare la prevenzione per molte malattie, deve sottolineare e garantire una produzione di qualità per quanto riguarda gli alimenti che mangiamo, soprattutto perché il binomio salute/alimentazione è ormai inscindibile.
Quest'emendamento, che sembra molto semplice, ha invece un'importanza fondamentale, perché crediamo che il collegamento tra alimentazione e cura sia veramente importante per ogni tipo di prevenzione e per aiutare i nostri cittadini piemontesi a mantenersi in salute.
Speriamo quindi che quest'emendamento venga accolto e che possa essere un contributo nella direzione di aiutare non solo la valorizzazione e il sostegno della produzione di alimenti di qualità, ma la prevenzione in termini di salute umana. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie e lei.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Il collega Taricco e gli altri che mi hanno preceduto hanno avuto modo di dire come quest'articolo vuole dare un riconoscimento a prodotti piemontesi eccellenti che non hanno già altri marchi, altri brand o denominazioni particolari, riconoscendoli come degli elementi di grande importanza nella cultura eno-gastronomica piemontese, che tra l'altro è uno di quegli aspetti che fa del Piemonte una regione eccellente da questo punto di vista, tra le prime in Italia, ed è un elemento di valorizzazione non solo economica della nostra agricoltura, ma anche di valorizzazione turistica significativa: per quanto riguarda la nostra regione, l'eno grastronomia è uno dei primi prodotti turistici.
Il fatto che si voglia dare un riconoscimento non solo ai brand già più noti e prestigiosi, ma anche ad una serie di prodotti di nicchia e non solo di grande importanza e di gran qualità che ci sono nella nostra regione, è un fatto significativo. La cosa che ci pare francamente da correggere all'interno di quest'articolo è il ritenere che questi prodotti siano prodotti che possano servire solo all'alimentazione e non anche alla cura.
C'è una cultura nuova e diversa collegata al benessere, oggi molto diffusa tra le cittadine e i cittadini, che tende a utilizzare anche per quanto riguarda complessivamente il benessere, prodotti che siano più naturali possibili, anche collegati all'alimentazione, che nello stesso tempo hanno caratteristiche molto importanti dal punto di vista del mantenimento dello stato di salute e anche dal punto di vista della prevenzione.
Ci parrebbe di grande importanza riconoscere tutto questo nell'articolo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "L. Einaudi" di Fossano (CN)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "L. Einaudi" di Fossano in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo ancora con l'esame dell'emendamento n. 193).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è da prendere con serietà e con convinzione. Per questo chiedo di firmare l'emendamento presentato dal Consigliere Taricco.
L'enogastronomia è un argomento d'estrema importanza. È la sopravvivenza della gente, dell'umanità intera. Mai come oggi, come in questi ultimi tempi, si sta cercando di promuovere sempre di più la divulgazione della tracciabilità dei prodotti. La provenienza l'etichettatura. Mai come oggi si va alla ricerca delle DOP, delle DOCG, di tutti quei prodotti di nicchia che si produce nelle nostre vallate e nelle nostre colline.
Ecco perché ritengo importante valorizzare e tutelare un prodotto; vuol dire anche attrattiva turistica, vuol dire anche cura, come qualcuno ha accennato, e cura e bellezza per l'intera cittadinanza in Piemonte.
Ritengo che tutti quanti dobbiamo fare in modo che quest'emendamento debba passare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il senso dell'emendamento è stato presentato, ma vorrei ritornare su una questione che ha posto questa mattina il Consigliere Reschigna. Mi chiedo cosa sarebbe successo se ieri il Gruppo del PD non avesse posto la questione di discutere nelle prossime settimane, nella programmazione dei lavori del Consiglio, la legge di modifica della legge n. 70.
Chiedo al Consigliere Pedrale cosa sarebbe successo. Sarebbe successo che per i prossimi mesi non avremmo potuto discutere della modifica della legge n. 70. Chi, tra noi, vuole modificare la legge n. 70? Noi questa legge la vogliamo modificare e oggi s'inizia l'iter, perché ieri non avete messo nella programmazione dei lavori del Consiglio la modifica della legge n. 70? Qual era l'intento? L'intento era di dire: non abbiamo inserito la modifica della legge, abbiamo il collegato, mettiamo tutto lì dentro. Ci prendiamo in giro? Prendiamo in giro le associazioni venatorie? Parliamo anche noi con le associazioni venatorie, non solo voi. Ci parliamo anche noi.
Non prendiamoci in giro. Vogliamo fare una modifica organica della legge n. 70? Allora oggi iniziamo l'iter e nei tempi dovuti, tempi stretti perché si può modificare anche in tempi stretti, aprendo una discussione perché sappiamo che in Consiglio non tutti siamo d'accordo su quest'argomento. Emerge una contrarietà trasversale, ma qui come Gruppo del Partito Democratico siamo ad affermare che noi vogliamo lavorare per modificare la legge n. 70. Non prendiamoci in giro! Almeno quello. Noi vogliamo la modifica della legge, ieri lo abbiamo detto.
La maggioranza che doveva porre la questione, non l'ha fatto. Quanto meno, non prendiamoci in giro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Una maggioranza che considera il provvedimento sulla caccia un provvedimento importante, come noi lo riteniamo tale, e che non vuole fare la furbata di utilizzare il collegato per tentare di fare una riforma della caccia, facendo finta di convocare le associazioni per aprire una discussione di merito, in Conferenza dei Capigruppo avrebbe, lo ricordava il Consigliere Muliere, considerato nella programmazione dei lavori il tema caccia cruciale.
Avrebbe detto: noi siamo impegnati a far sì che il collegato approvi alcune misure urgenti, poiché la riforma della caccia è una riforma organica, vi chiediamo, anche per stabilire un rapporto di causa effetto fra gli emendamenti approvati nel collegato e la riforma complessiva, di prevedere, nella programmazione quadriennale, l'approvazione di questo provvedimento. Non è avvenuto. Perché non è avvenuto? Per dimenticanza? un ipotesi. Insomma, dimenticanza non credo perché insistete per approvare alcuni emendamenti nel collegato alla legge finanziaria.
Secondo. Perché in verità il vostro problema è fare una forzatura sul collegato? Mi parrebbe di sì, alla luce della discussione in corso tra la maggioranza e una parte dell'opposizione. La discussione verteva sul fatto di approvare, eventualmente, nel collegato, alcuni emendamenti considerati urgenti e giustificati in quanto urgenti, e il fatto di rinviare alla riforma complessiva la trattazione e l'approvazione di altre questioni che voi vorreste affrontare con gli emendamenti al collegato.
Ma se questa era l'impostazione, è evidente che avreste dovuto, ieri pomeriggio, in Conferenza dei Capigruppo, tanto più di fronte alla consultazione convocata per oggi, chiedere l'iscrizione. Vi rendete conto del paradosso? Noi oggi abbiamo convocato non so quante persone a discutere le proposte di riforma sulla caccia, e questi signori se non era per il PD sarebbero stati consultati senza che i prossimi quattro mesi il Consiglio regionale, le Commissioni di merito, avrebbero discusso di caccia. Vi rendete conto del paradosso? Della strumentalità della vostra posizione? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente Continuiamo in questa logica ormai ripetitiva e stanca, e continueremo penso ancora per molto tempo. Per l'ennesima volta continuiamo a ribadire di fronte alla piacevole delegazione della Giunta regionale che ci sta ad ascoltare, qual è la nostra posizione.
Noi ribadiamo ad abundatiam, nel senso che lo facciamo con molto piacere visti gli interlocutori, soprattutto le interlocutrici, tuttavia non riteniamo che questo modo di procedere possa essere accettato. Lo diciamo con pacatezza, ma con assoluta fermezza.
Non riteniamo che specie una Giunta che, come questa, pu avvantaggiarsi di un Regolamento, debba essere così prepotente nella gestione dei passaggi consiliari. Penso che temi, quali quelli della caccia, ma la stessa riforma pro parte della legge n. 1 del 2000 sul trasporto pubblico locale contenuta nel collegato di cui si sta discutendo possano essere affrontati nella Commissione permanente dove c'è la modalità di affrontarli compiutamente e di realizzarli.
Badate bene che stiamo discutendo di questioni su cui nessuno di questo Gruppo consiliare ha intenzione di elevare barricate, di fare ostruzionismo. Stiamo chiedendo di rispettare il normale iter procedurale stiamo chiedendo di dare a quest'assemblea legislativa il ruolo che le spetta dal punto di vista sostanziale e non solo formale. Ecco perché noi continuiamo a dirlo, continueremo a farlo, e invitiamo tutti quanti a ripensare ad una logica più costruttiva per regolare i rapporti tra maggioranza e opposizione all'interno di quest'Assemblea.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Voglio riprendere alcuni concetti, com'è già stato fatto in precedenza da diversi colleghi.
L'emendamento che proponiamo ha l'obiettivo di specificare meglio l'articolo che viene proposto. In realtà, questo sottintende un processo più complicato, per il quale chiediamo che gli argomenti affrontati all'interno del collegato alla finanziaria trovino uno spazio ampio, poich toccano temi d'ordine più complessivo, attinenti alle programmazioni generali e dunque temi che necessitano di avere delle leggi quadro.
Noi chiediamo che questi temi vengano stralciati dal collegato alla finanziaria e si proceda con una discussione sui singoli provvedimenti di legge e con proposte di discussione di legge; chiediamo soprattutto che si faccia un confronto con le parti interessate sui singoli provvedimenti tenendo in considerazione le esigenze specifiche d'ogni singolo settore.
Se pensiamo al settore dell'agricoltura, magari in passato possono essere stati commesso degli errori. Tuttavia, questi errori fatti in precedenza non devono essere automaticamente replicati. Noi crediamo che sia necessario che tutti i soggetti dedicati alla promozione debbano lavorare insieme, debbano trovare uno spazio comune di lavoro e che non si debba immaginare che la prolificazione dei soggetti deputati alla promozione della filiera dei prodotti possa essere spezzettata in uno o più soggetti, attribuendone all'uno la competenza per quello che riguarda il Paese Italia e all'altro alla promozione per quel che riguarda l'estero.
Soltanto con la creazione di rete di progetti comuni, soltanto con la creazione di processi che vedano tutte le forze coinvolte andare in un'unica direzione con un unico obiettivo, con dei progetti comuni si pu immaginare che gli obiettivi possano essere raggiunti con maggiore serenità. Quindi l'invito è a far sì che quest'Aula torni ad avere la propria funzione, e non un'attività ingarbugliata attraverso un collegato alla finanziaria.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera Pentenero.
Emendamento rubricato n. 196) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Negro, Biolé: All'articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 101, la parola "qualitativamente" è sostituita dalle parole "di qualità e di salubrità".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, come abbiamo detto, s'inserisce all'interno di un articolato che, nella sostanza, noi condividiamo come finalità, ma che crediamo debba essere oggetto, nel corso della discussione in quest'Aula di tutto l'affinamento normativo necessario, nonché di diverse precisazioni, per poter meglio sviluppare le potenzialità e più adeguatamente raggiungere le finalità che si prefigge.
L'articolo, come dicevo prima, ha un'ambizione importante, su cui già nella precedente legislatura abbiamo lavorato molti anni, e mi riferisco al lavoro svolto nel percorso di costruzione di quel progetto chiamato Piemonte Agriqualità, che era stato reso possibile dal libro bianco sulla qualità dell'Unione europea con la possibilità di sistemi di qualità regionali, cosa che prima non era possibile.
Dicevo che l'articolo ha un'ambizione importante: da una parte, andare a certificare anche piccolissime produzioni, ma d'alta qualità, sul territorio e, dall'altra parte, permettere agli agricoltori che perseguono questo tipo di finalità di vedere riconosciuto dai finanziamenti comunitari questi percorsi di qualità.
Con quest'emendamento inseriamo una valutazione non soltanto qualitativa, ma affianchiamo al concetto di qualità anche quello di salubrità. Ci pare che, soprattutto con le nuove conoscenze, sia importante sottolineare quanto l'alimentazione incida sulla salute delle persone e sia, oserei dire, quasi una misura di prevenzione e di attività volta a prevenire la possibilità di instaurarsi di malattie, contribuendo al perseguimento di un obiettivo più complessivo di salute della persona.
Crediamo che, oltre al tema della salubrità, il tema della valorizzazione, anche attraverso questa norma, delle produzioni realizzate in contesti ambientali particolari che permettono ai prodotti che ivi si ricavano di contenere le positività di un contesto ambientale caratteristico sia un obiettivo particolarmente importante.
Al riguardo, cito solo due esempi. È chiaro che una produzione realizzata in un'area parco nella quale sia obbligatoria la produzione con agricoltura biologica e vi sia un contesto di produzione sostanzialmente incontaminato ha probabilmente in sé implicitamente dei contenuti di qualità e di salubrità superiori e diversi rispetto a quelli ottenuti in qualunque altro contesto. Lo stesso vale per le produzione ottenute in alta quota, dove in moltissimi casi le produzioni sono non solo "tradizionalmente" biologiche (non viene utilizzata chimica), ma hanno contesti di ventilazione e di condizione ambientale che conferiscono a quei prodotti una qualità ineguagliabile e impercorribile in contesti diversi.
Ecco, noi crediamo che l'inserimento del concetto di salubrità, da una parte, renda possibile valorizzare la peculiarità di molte nostre produzioni e, dall'altra, metta in condizione gli agricoltori che operano in quei contesti di vedere riconosciuto un disagio maggiore, ma che è indice di maggiore qualità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che le questioni che poniamo con gli emendamenti a firma dei colleghi del Gruppo del PD e del sottoscritto hanno un valore in sé perché, come in questo caso e nel caso precedente, ci consentono di rendere più cogente il ragionamento sulla qualità della filiera, cosa che abbiamo detto. Naturalmente abbiamo anche gli emendamenti che riguardano invece gli strumenti con i quali promuovere la qualità dei prodotti della nostra regione, e lì dovremo tornare su questioni che abbiamo posto già nei giorni scorsi, ma che hanno un valore e rispetto alle quali sarà poi interessante capire qual è l'atteggiamento del governo regionale.
Oggi stiamo trattando e discutendo dell'esigenza di qualificare la filiera dei prodotti e delle tipicità. Dovremo poi discutere in che misura gli strumenti con i quali facciamo promozione in Italia e fuori sono più adeguati e più efficaci per promuovere la qualità delle produzioni della nostra regione.
Le due cose sono legate, perché il Piemonte deve ovviamente qualificare sempre di più - e grandi passi avanti sono stati compiuti - la filiera delle proprie produzioni, e questo è un corno del problema, l'altro è rappresentato dal fatto che vanno riorganizzati gli strumenti con i quali promuovere sui mercati interni e internazionali queste produzioni. Voi, per la verità, dovreste considerare il valore di questi emendamenti perch vanno nella direzione che tutti dichiariamo a parole di condividere. Poi dovremmo, secondo me, dotarci di strumenti meno farraginosi, meno dispendiosi e più capaci di promuovere politiche organiche sul piano interno e sul piano internazionale. Questo è il senso degli emendamenti che stiamo illustrando e proponendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Continuo questa discussione, che sta diventando anche un po' faticosa e poco dignitosa per quest'Assemblea legislativa. Noi non ravvisiamo davvero alcuna logicità, né razionalità, nell'atteggiamento di una Giunta regionale che, sempre più faticosamente e a ranghi numericamente più ridotti, per quanto assolutamente autorevoli e gradevoli, sta lì, in attesa che "scappi" qualcosa.
Mi chiedo anche quale sia la sorpresa che ci dobbiamo aspettare: stiamo qui, indefinitamente, fintanto che il Presidente Cota si ricordi di essere oltre che Presidente della Regione, anche il titolare di una poltrone prestigiosa in seno a quest'Assemblea, e in quanto tale torni qui e si decida di guardare, oltre che le vicende della sua città e del suo partito anche quelle di un'Aula che deve emanare le leggi per la sua comunità, o c'è qualche altro disegno strategico che a noi sfugge? Noi riteniamo assolutamente riprovevole, dal punto di vista dell'economicità dei nostri lavori, tenere inchiodate 60 persone, con un costo di produzione che noi abbiamo, per non produrre nulla, a fronte del fatto che quest'Assemblea legislativa sarebbe chiamata a votare dei provvedimenti importanti per la nostra comunità. Noi, invece, stiamo qui tutti, annoiandoci mortalmente, facendo telefonate, guardando i propri profili Facebook, nel momento in cui saremmo chiamati a lavorare per la comunità.
Non penso sia logico che una Giunta regionale stia imbelle di fronte ad un Consiglio paralizzato non da pregiudiziali politiche, né da un'opposizione che pone dei paletti per evitare che si legiferi, ma di fronte a un'opposizione che chiede di discuterne nelle sedi appropriate garantendo che non porrà paletti ostruzionistici. Questa è una cosa che ritengo assolutamente inaccettabile, e se la Giunta non ci arriva, i colleghi della maggioranza dovrebbero, in qualche modo, cercare di essere "veicolo" di una maggior attenzione da parte degli Assessori alla situazione che si sta creando in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Il discorso che stiamo facendo con quest'emendamento è similare a quello precedente, in cui parlavamo di sicurezza alimentare, oltre che naturalmente, di qualità.
Da molti anni, ormai, è cambiata la cultura sia dei produttori che dei consumatori sotto questo punto di vista, sia per le produzioni e per il consumo dei prodotti, sia per quanto riguarda la loro trasformazione (mi riferisco, quindi, a tutta l'industria alimentare che rappresenta un indotto importantissimo), per cui si guarda, oltre che alla qualità, anche alla sicurezza alimentare e alla salubrità dei prodotti.
Per garantire questa salubrità abbiamo cercato di intervenire con dei marchi di qualità, che devono essere concordati e regolamentati in modo da offrire queste garanzie al consumatore.
Ormai salubrità e qualità del prodotto sono diventati un marchio che i produttori cercano anche per un'importante questione di marketing: incentivarlo, dunque, dal punto di vista regolamentare e legislativo è utile non solo alla Regione - perché consente ai consumatori di ricevere una garanzia di ciò che mangiano e che consumano - ma anche agli stessi produttori, che possono vantarsi di questo marchio di qualità, che garantisce loro di poter entrare nel mercato con una preponderanza e soprattutto, con un livello qualitativo superiore ad altre industrie e ad altri prodotti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Il senso di quest'emendamento si può collegare anche a quello successivo: noi parliamo di qualità, salubrità e sicurezza perché è chiaro ed evidente che dobbiamo puntare molto sulla promozione dei nostri prodotti agroalimentari e sulla loro qualità.
Ovviamente, non solo in questo settore, ma anche in altri, la qualità diventa decisiva e credo che il territorio piemontese possa fortunatamente - presentare prodotti di estrema qualità. Diventa quanto mani opportuno, quindi, rafforzare il concetto che viene espresso in quest'articolo, sottolineando, come facciamo noi con questi emendamenti che occorre puntare molto sulla promozione dei prodotti agroalimentari del nostro territorio, promuovendo qualità e salubrità, e garantendo, quindi anche sicurezza.
Sappiamo benissimo, da indagini di mercato, che i cittadini scelgono sempre di più prodotti agroalimentari garantiti, in modo tale che questi prodotti non vadano a nuocere la salute delle persone.
Credo che da questo punto di vista sia stato già fatto molto, ma bisogna continuare a percorrere la strada che va in questa direzione.
Con questi emendamenti, quindi, intendiamo sottolineare e rafforzare il senso di quest'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
imbarazzante fare questi interventi. Prima ascoltavo il collega Gariglio: parlavamo di situazioni più complesse, ma poi è stato costretto ad intervenire per sollecitare la Giunta a prendere delle posizioni corrette, volte a riportare la discussioni nelle Commissioni permanenti. Ma quando facciamo questi interventi viviamo, comunque, dei conflitti psicologici, perché ci sono persone come voi abituate a lavorare, a vedere e a toccare con mano i risultati.
I nostri interventi, probabilmente, non porteranno a nessuno risultato sono le solite "parti in commedia". Io non ne sono abituato, quindi incontro delle difficoltà. Ci sono colleghi più bravi e più preparati ad argomentare sugli emendamenti (tanti di sostanza, qualcuno magari si poteva sicuramente evitare). Ma il fine è di riportare la discussione nella Commissione permanente.
Presidente, mi chiedo quindi - questa è la sostanza del mio intervento se c'è la maggioranza. Perché se c'è una maggioranza, i problemi non si pongono.
A mio avviso, la maggioranza non c'è, perché se ci fosse stata, la questione sulla caccia e altre ancora avrebbero potuto tranquillamente e serenamente essere affrontate nelle Commissioni competenti, dal momento che non solo in Consiglio, ma anche nelle Commissioni, una maggioranza c'è.
Quindi la verità è che un'opposizione c'è - e la vedete - mentre la maggioranza non c'è. I miei prossimi interventi (cercherò di ridurne alcuni) saranno improntanti ed impostati soprattutto su questo messaggio e questo segnale, che, detto qui dentro, non ha nessuno eco, perché chi fa una cosa, chi ne fa un'altra, ma dobbiamo spiegare all'esterno che una maggioranza non c'è. Perché non ci sono altre motivazioni che inducono la Giunta ad affrontare questi temi non nelle Commissioni competenti, ma in aula, cercando tra l'altro ridicolizzare o comunque sminuire interventi di sostanza, come quello che ho appena concluso.



PRESIDENTE

Grazie, collega Laus.
Emendamento rubricato n. 194) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Negro Buquicchio: all'articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 101, dopo le parole "caratteristiche qualitativamente" sono inserite le parole "evidenti e".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento "viaggia", diciamo così, nell'ambito di quel lavoro di puntualizzazione ed affinamento che, riteniamo, un testo di una legge così importante come quella che ha per finalità di permettere, sostenere e incentivare la valorizzazione di piccole produzioni locali, che, però, in molti casi, hanno rivestito e rivestono la straordinaria importanza per quei pochi produttori che in determinati contesti territoriali realizzano quelle produzioni, necessiti di tutta la precisione e la puntualizzazione per raggiungere al meglio l'obiettivo che si prefissa.
Ho avuto l'avventura di visitare e conoscere in alcune vallate delle nostre montagne alpine o appenniniche produzioni che magari sono realizzate da quatto o cinque produttori o un paio di produttori, che però permettono a quelle piccole aziende di continuare ad operare in contesti in molti casi non facili e non agevoli. Magari, un particolare tipo di formaggio che è stato ottenuto o recuperando una vecchia ricetta che era in possesso di alcuni produttori, oppure che è stata modificata per permettere di cogliere al meglio alcune peculiarità produttive di quel territorio.
Con quest'emendamento semplicemente noi chiediamo di aggiungere "ed evidenti" laddove si dice:"La Regione promuove la produzione, la commercializzazione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari destinati all'alimentazione umana con specificità di processo e di prodotto aventi caratteristiche qualitativamente superiori".
Sostanzialmente, chiediamo che non ci si fermi ad una mera presa d'atto che il prodotto è, per una serie di questioni, migliore di altri, ma che queste migliorie siano in qualche misura (tra virgolette) "evidenti e percepibili" da parte dei consumatori e dei cittadini, che sono potenzialmente interessati ad utilizzare questo tipo di prodotto.
Questo perché crediamo che il lavoro, che in molti casi è stato portato avanti in ambiti dei nostri territori, che è oggettivamente un prodotto qualitativamente superiore, ma che questo prodotto (tra virgolette) "rende evidente questa diversità e distinguibilità da altri prodotti".
Mi rendo conto che è una piccolissima questione quella che poniamo, ma in un'ottica di maggiore e sempre più puntuale finalizzazione della norma crediamo che anche questo possa essere utile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Non ho molto da aggiungere alle considerazioni svolte sempre con molta precisione e competenza dal collega Taricco.
Quindi, voglio solo aggiungere alle sue valutazioni una considerazione politica. Ho l'impressione (ma non vorrei apparire come un uccello del malaugurio) che più il tempo passa e più noi superiamo questo fine settimana, e più è complicato per voi approvare il collegato alla legge finanziaria. È una valutazione che non c'entra niente con l'emendamento.
Intanto siamo qui da qualche giorno e discutiamo di questioni senza che si affronti...



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Ma lunedì è più complicato per voi. Martedì sarà più complicato.
Mercoledì sarà ancora più complicato, se le cose vanno come il buonsenso mi fa dire che vadano.
Noi abbiamo un Presidente della Giunta che sui giornali rivendita un Ministero per il Piemonte. Il giorno dopo il Presidente del Consiglio sconfessa quelli che pensavano che la sua opinione, il suo obiettivo fossero questi. Oggi scopriamo che adesso il problema si riduce ad aver in Piemonte un ufficio di rappresentanza. Spero che Cota non ci chieda di portare in Piemonte un ufficio di rappresentanza di qualche Ministero (perché sarebbe da farsa: dalla tragedia passeremmo alla farsa) e rimangono invece sul tappeto le questioni di merito, come quelli di cui noi stiamo discutendo.
Ora domando, chi se non la Giunta e chi governa una Giunta regionale avrebbe interesse a che venissero approvati rapidamente la finanziaria approvata il 31 dicembre e il collegato? Un collegato con queste caratteristiche! Cioè un collegato che ha 33 articoli! Molti dei quali rappresentano norme di legge nuove. Il collegato diventa lo strumento con il quale cambiare leggi importanti di questa Regione. Prescindo dal merito ma chi, se non la maggioranza e chi se non il Presidente della Giunta avrebbero interesse a presidiare quest'Aula, per chiedere che la maggioranza e il confronto con le opposizioni consentisse il raggiungimento di questo obiettivo? Il problema è che qui manca l'autista, Presidente! Manca il guidatore di questa roba qui. Perché non c'è! Allora, io vi capisco perché se non c'è il Governatore a dimostrare che ha interesse ad approvare questo provvedimento, perché dovrebbero essere interessati i Consiglieri della maggioranza? Se l'esempio non viene dall'alto, è evidente che la tendenza è quella di smarcarsi, per cui Sacchetto presenta il disegno di legge sulla caccia, poi la Giunta presenta un po' di emendamenti sulla caccia, e poi magari qualcuno della maggioranza interessa dire che per la caccia ci penso io. Guardate che gli emendamenti li ha presentati la Lega. Tutto questo, badate, la prossima settimana si moltiplica per centocinquantamila. Potrei sbagliarmi, ma non lo credo proprio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Quanto è stato detto dal collega Ronzani credo che non possa che essere condiviso. La preoccupazione più grossa è che in tutta questa vicenda manchi a oggi chi abbia il timone in mano della situazione.
Non so se ci ricordiamo quando il Presidente è passato in quest'Aula.
Vorrebbe un Ministero in Piemonte, ma se si occupasse di quello che già ha forse non sarebbe male.
pur vero che esiste una Giunta, ma esiste un'Aula che è ha il compito di legiferare, che ha il compito di far sì che i provvedimenti vengano discussi, siano concertati in Commissione, può esprimere l'esigenza dei cittadini piemontesi. Ma non abbiamo questo piacere. Forse, da martedì, se le preoccupazioni dovessero un po' aumentare forse avremmo di nuovo il piacere di vedere il nostro Presidente all'interno di quest'aula. Intanto le cose vanno avanti senza nessuna regia, senna nessun tipo di comprensione di quello che capiterà.
Un collegato alla finanziaria è uno strumento importante per una Regione come la nostra. È uno strumento importante se questo avesse avuto i contenuti che attengono a un collegato alla finanziaria. Noi abbiamo un collegato alla finanziaria che contiene almeno argomenti che toccano quattro leggi quadro. Questo credo sia una situazione che non può perdurare a lungo e pertanto bisognerà che in qualche modo si trovi una soluzione.
Gli emendamenti che proponiamo sono volti a qualificare gli articoli a cercare di mettere in evidenza che forse è il caso di entrare più da vicino negli argomenti, volti a cercare di dettagliare, volti a migliore quella che è la qualità legislativa, ma resta il fatto fondamentale, cioè che questo non è un collegato alla legge finanziaria. Questo è un insieme di argomenti, che sono stati affrontati in modo sommario e non con la consapevolezza delle esigenze del territorio, con cui non si può rispondere ad un'esigenza di programmazione, con la quale, invece, dovremmo fare i conti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Molto giustamente, arrivati a questo punto delle argomentazioni sull'emendamento, che ha la medesima finalità degli altri presentati finora cioè, il miglioramento dell'articolo per consentire la più ampia valorizzazione dei prodotti enogastronomici piemontesi, che rappresentano una delle principali risorse e ricchezze di questa Regione, come, peraltro riconosciuto a livello non solo nazionale, ma anche internazionale senz'altro, a nostro avviso, la Giunta può prendere in considerazione tutto questo, esprimendo attenzione e volontà di valorizzazione.
Detto questo, è anche vero che, come diceva il collega Ronzani altresì, la Giunta dovrebbe prendere in considerazione che, ormai, abbiamo svolto alcune sedute di dibattito su questa legge finanziaria e si pone una questione oggettiva, anche alla luce del fatto che proprio oggi si svolgeranno le consultazioni su uno dei temi più controversi inseriti in questa legge finanziaria, quello della caccia.
In ragione della speditezza del provvedimento, visto che da più parti viene dichiarata la sua urgenza, occorre capire all'interno di quel provvedimento cosa debba rimanere, che abbia un senso e una congruità rispetto ad uno strumento di carattere normativo e finanziario, e quanto invece, oggettivamente, sia eccedente rispetto all'argomentazione di carattere finanziario: quello della caccia è senz'altro l'elemento più consistente, ma ci sono anche tentativi di riorganizzazione sui temi del turismo piuttosto che non altre argomentazioni.
A mio avviso, a questo punto, si tratta di fare il punto su queste problematiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ci rendiamo conto che c'è una volontà veramente di ostinazione rispetto a queste tematiche.
Tutto quanto espresso precedentemente dai colleghi è, naturalmente, in parte condivisibile. Però, mi chiedo come si possa, da un lato, dare la parvenza tutti i giorni di volere, giustamente, recepire le indicazioni, le critiche, le volontà di modifica da parte dei vari settori rispetto ai vari argomenti - in questo caso, l'argomento del prelievo venatorio da parte di tutto il mondo legato alla caccia che lo vive ogni giorno - e continuare ad ostinarsi, nonostante la richiesta da parte di molti - direi quasi tutti i colleghi dei Gruppi di opposizione - di non aumentare i carichi di lavoro di argomenti, di temi, di settori all'interno del collegato alla legge finanziaria.
La domanda, ovviamente, non avrà una risposta diretta; insomma, ognuno può darsi le proprie risposte.
Sicuramente, occorre stabilire chi davvero decide o di fare vedere chi davvero decide all'interno di questi provvedimenti e di questi settori.
Noi non lo riteniamo il percorso corretto, tanto più che, praticamente siamo arrivati alla data in cui, davvero, l'intero Piemonte, per mezzo di comitati, associazioni e singoli, può esprimersi sull'argomento. Quindi continuiamo a richiedere di eliminare tutto quanto riguarda questa leggina inserita all'interno di un'altra legge che non c'entra nulla, per dare seguito alle consultazioni e discussioni in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Ho firmato anch'io molto volentieri l'emendamento del Consigliere Taricco, affinché possa esserci una voce in più a svolgere, in questo momento, un'azione che non definisco di ostruzionismo, ma di protesta.
Protesta verso cosa? Prima, il Consigliere Laus diceva che dobbiamo chiederci se esiste una maggioranza.
La maggioranza esiste, così come esiste l'opposizione. Il problema riguarda la modalità con cui la maggioranza ha la capacità di rapportarsi di fronte a determinate problematiche. Mi spiego meglio: può essere legittimo avere la velleità di forzare la mano relativamente a questo o a quel provvedimento, ma quando ci si rende conto che si tratta di una velleità di parte - perché di questo si tratta, visto che ci si trova di fronte ad una reazione univoca, forte e compatta di tutta l'opposizione il buonsenso vorrebbe che ci si fermasse un attimo, invitando ad una riflessione approfondita.
Purtroppo, assistiamo ad una filosofia comportamentale di questa maggioranza, o di parte di questa maggioranza, che attiene non alla predisposizione alla riflessione, ma all'assunzione di atteggiamenti di arroganza, diciamolo con estrema franchezza: io sono più forte, avendo in questo momento i numeri, e intendo raggiungere quell'obiettivo, a prescindere dal confronto e dalla giusta attenzione che si dovrebbe porre nei confronti di un'intera opposizione che, sommessamente - non so ancora per quanto - pone il problema di dissociazione di fronte ad una determinata scelta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi diamo una certa importanza all'articolo che stiamo discutendo e agli emendamenti presentati, con primo firmatario il Consigliere Taricco che, sostanzialmente, cercano di rafforzare il ruolo che il tema della valorizzazione dell'agroalimentare svolge all'interno della nostra Regione.
uno dei punti strategici, che riteniamo siano stati sviluppati nel passato, rispetto al quale è bene prosegua la nostra attenzione all'interno di questa legislatura regionale. Non è un caso che già nelle discussioni in sede di I Commissione sia stata evidenziata una proposta, che riprenderemo nel corso dei lavori in aula, che parte dal presupposto che, oggi l'immagine del Piemonte, in misura molto forte e netta, si fonda sostanzialmente su tre elementi: innanzitutto, una grande regione industriale che guarda alla trasformazione e ai servizi di una società post industriale, ma, altresì, una grande regione nella quale il settore delle produzioni agroalimentari fa parte dell'offerta dell'immagine turistica della nostra regione.
Ecco perché abbiamo presentato emendamenti su quest'articolo; ecco perché abbiamo presentato una proposta tesa a unire l'elemento di promozione turistica della nostra regione con le produzioni agroalimentari.
Tra l'altro, consideriamo questi due aspetti come maggiormente difendibili in una società globale, perché nessuno può portare via le nostre ricchezze turistiche e il grande sforzo che l'agroalimentare ha fatto e il gran ruolo che l'agroalimentare ha assunto nella nostra regione e nella promozione dell'immagine del Piemonte.
Con quest'emendamento, ma anche con gli altri che abbiamo presentato all'articolo, vogliamo rafforzare quel ruolo e dare tutto il nostro sostegno e impegno a quelle politiche che cercheranno di migliorare la forza e il prestigio di questo settore.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, l'illustrazione dell'emendamento n.
194) è chiusa.
Prima di procedere all'illustrazione dell'emendamento n. 197), così come concordato in apertura di seduta, se non ci sono contrarietà passerei alla votazione dell'ordine del giorno n. 387, presentato dall'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame ordine del giorno n. 387 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Novero Molinari, Leardi e Ponso, inerente a "Applicazione 'Direttiva servizi' nel settore del turismo balneare" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo, pertanto, all'esame dell'ordine del giorno n. 387, relativo all'applicazione "Applicazione 'Direttiva servizi' nel settore del turismo balneare".
Si tratta - per chi non era presente in apertura dei lavori - di prendere atto della risoluzione approvata all'unanimità dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunitasi a Torino in assemblea plenaria, il 12 maggio 2011.
Sostanzialmente, è la disapplicazione della Direttiva europea Bolkestein ne abbiamo parlato più volte e abbiamo approvato anche relativi atti d'indirizzo.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 387, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Vista la risoluzione approvata dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita in seduta plenaria a Torino il 12 maggio 2011 (allegata) La fa propria Condividendone i contenuti sia delle premesse sia del dispositivo e Dà mandato All'Ufficio di Presidenza di inviare il presente atto di indirizzo alla Conferenza stessa per inoltro al Governo e agli organismi europei".
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 101.
Emendamento rubricato n. 197) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Biolé, Stara: all'articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 101, dopo la parola "qualitativamente", sono inserite le parole "e di sicurezza alimentare".
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento va nella direzione degli emendamenti già illustrati e intende ampliare la definizione - recuperando anche in questo passaggio come già abbiamo fatto in una diversa collocazione dell'articolo, prima della sicurezza alimentare.
Fa il paio con il ragionamento che facevamo sulla salubrità: la qualità è un concetto che, nel corso degli anni, si è notevolmente arricchito di necessarie implementazioni. In passato era semplicemente una questione che aveva a che fare con il concetto di gusto, di buono, di piacevole per il palato; oggi, in seguito agli studi e agli approfondimenti tecnici che sono avvenuti, è stato messo a fuoco il ruolo dell'alimentazione e la funzione che i cibi introdotti nel nostro corpo hanno, riflettendosi sulla qualità della vita complessivamente.
Si tratta di una serie di questioni che erano e sono strategiche destinate a diventare sempre più centrali.
Sempre più abbiamo piena consapevolezza della salute,dei prodotti, dei contenuti intrinseci che i prodotti hanno, in termini di salubrità e di certificazione del percorso che hanno fatto per essere realizzati, quindi la garanzia del percorso di sicurezza alimentare vera e propria: l'assenza di contaminazioni, il fatto di essere stati prodotti in determinate modalità e in determinati contesti, diventa una questione sempre più centrale per la qualità complessiva della vita dei cittadini.
Voglio ricordare l'esempio delle erbe officinali o dei numerosi prodotti che vengono utilizzati nella cura della salute umana, ma anche della persona; in alcune aree di montagna, ad esempio, hanno incominciato a produrre saponi ricavati da essenze alimentari.
importante, dunque, recuperare tale concetto nel suo insieme, perch queste produzioni diventeranno sempre più un ambito nel quale le piccole aziende e le piccole produzioni potranno giocare, in prospettiva, un ruolo sempre più importante per coloro che utilizzano i prodotti e per quegli agricoltori e quelle aziende agricole, quelle realtà economiche che su questo hanno deciso di scommettere.
L'emendamento - e chiudo, Presidente - ha l'ambizione di ampliare questo ragionamento e di puntualizzarlo con precisione, tra gli obiettivi e gli ambiti d'impegno di questa norma.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Le considerazioni di merito che sono state illustrate dal collega Taricco fanno il paio con la riflessione che proponevo poc'anzi nel mio intervento: rappresentare la profonda convinzione, da parte del nostro Gruppo, riguardo al ruolo e alla forza che l'agroalimentare ha all'interno della nostra regione ed operare attraverso questi emendamenti per fare in modo che quel settore abbia maggiori strumenti per svolgere fino in fondo il proprio ruolo.
Nel ribadire questi concetti, siamo rammaricati, perché quella che stiamo svolgendo in queste sedute di Consiglio regionale è una discussione che avremmo voluto fortemente incentrata sul merito dei problemi.
Voglio ricordare alla Presidenza dell'Assemblea che, all'inizio della discussione di questo disegno di legge, il Gruppo regionale del Partito Democratico aveva presentato circa 25/30 emendamenti. Abbiamo dovuto cambiare atteggiamento perché abbiamo avuto la sensazione, sin dalle prime repliche della Giunta regionale - ricordo l'intervento del Vicepresidente della Giunta, Cavallera - che non vi fosse la disponibilità ad un reale confronto nel merito e che c'era, da parte della Giunta e della maggioranza, la voglia di ripetere, sul collegato, un esercizio muscolare nella relazione tra Giunta, maggioranza e opposizione.
Noi vogliamo offrire strumenti e ragioni per far riflettere la Giunta e la maggioranza su un fatto: non è con l'esercizio muscolare che si creano le condizioni affinché l'Aula possa affrontare con efficienza e celerità l'esame dei provvedimenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Il collega Taricco ha già insistito sul valore del binomio "qualità sicurezza", per quanto riguarda i prodotti agroalimentari.
Io, che non sono un esperto di queste questioni, mi rendo perfettamente conto che la qualità senza la sicurezza non è qualità e che la sicurezza senza la qualità non è sicurezza. Da questo punto di vista, c'è una discussione aperta: in questi giorni abbiamo discusso dei costi del sistema sanitario regionale e nazionale, ma è del tutto evidente che, se la politica non vuole limitarsi ad intervenire a valle, un'azione di prevenzione ed una politica di sicurezza per quanto riguarda l'alimentazione è sicuramente un fattore importante con il quale incidere sui costi del sistema sanitario.
Apro una parentesi per ricordare che ieri l'Assessore Ferrero ha riunito a Novara, capitale del Quadrante, 250 operatori; non so quanto sia costata quella giornata, perché tenere lì inchiodati per quattro-cinque ore un bel po' di primari e di medici penso sia costato 20/30.000 euro, sia ben chiaro: per discutere non è ben chiaro di cosa, anche perché in quella riunione è emerso il tentativo di scaricare sugli operatori la responsabilità delle decisioni e questi naturalmente invocano un ruolo della politica, com'è giusto che sia.
Chiudo questa parentesi, non prima di aver ricordato che in quella riunione hanno fatto invece una bella passerella i cattedratici di Novara: quelli che avranno un beneficio dalla riorganizzazione che ha pensato il Presidente Cota, naturalmente di Novara anche lui; ma questa è questione che oggi esula dal mio intervento, domani semmai riprenderò l'argomento.
Dicevo che il tema della sicurezza e del rapporto tra sicurezza e alimentazione diventa decisivo e allora secondo me è giusto che la politica della Regione, quando affronta queste questioni, lo faccia anche dal punto di vista delle norme che scrive, non tralasciando questi riferimenti che sono parte organica di una politica che punta sulla qualità dei prodotti agro-alimentari.
Il senso del nostro emendamento, Presidente, è esattamente questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Nel momento in cui affrontiamo temi come questi, legati alla sicurezza alimentare, ad una produzione che tenga in considerazione le specificità e le caratteristiche dei nostri territori, non possiamo dimenticare per esempio che è importante avviare anche tutta una serie di processi di sensibilizzazione che tengano in considerazione che i luoghi fondamentali dove si avviano i processi educativi sono le scuole. Dico questo semplicemente per testimoniare come non sia assolutamente corretto immaginare di affrontare questi temi all'interno di un collegato alla finanziaria. Questi temi vanno affrontati con provvedimenti singoli, in sedi specifiche e a 360 gradi, perché nel momento in cui noi andiamo a prevedere progetti che a affrontino la questione in modo spezzettato - e non in modo unitario, a tutto campo - corriamo il rischio soltanto di investire delle risorse ed ottenere dei parziali risultati. Noi dobbiamo quindi lavorare su dei testi di leggi specifici e che guardino a tutto campo alle operazioni che sono necessarie perché si possano ottenere degli obiettivi e dei risultati importanti su delle tematiche che toccano le abitudini, gli usi e i costumi della popolazione.
Allora, per ottenere delle azioni efficaci ed efficienti è necessario lavorare con provvedimenti di legge che appunto - come dicevo un attimo fa considerino tutti gli aspetti sui quali è necessario intervenire, senza dimenticare tutti i processi di sensibilizzazione e quelli educativi.
Vale solo la pena ricordare, quindi, che l'importanza degli emendamenti proposti è legata al dettaglio dei singoli articoli - per qualificarli meglio - ma in realtà ciò che si vuole mettere in evidenza è che è necessario affrontare ogni singolo argomento con progetti di legge che ragionino, appunto, a 360 gradi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Siamo sempre in fase di discussione di un articolo che anche noi come opposizione e come Gruppo del Partito Democratico abbiamo riconosciuto essere di notevole importanza; anzi, abbiamo presentato una serie di emendamenti con la finalità di migliorarlo, di renderlo più efficace ed efficiente inserendovi dentro questo percorso di valorizzazione del prodotto eno-gastronomico piemontese che, come ho già avuto modo di dire, è un prodotto di gran significato: non solo dal punto di vista economico e per la sua provenienza da importanti realtà della produzione agricola piemontese, ma anche in quanto uno dei prodotti turistici principali che rende il Piemonte significativamente conosciuto a livello nazionale ed internazionale, con dei dati di crescita esponenziale in questi ultimi anni.
Dicevo quindi di un prodotto importante, di una richiesta di valorizzazione significativa che da un lato dev'essere estesa alle parti che riguardano direttamente l'alimentazione e, dall'altro lato, alle parti che riguardano anche più complessivamente quella cultura del benessere che è sempre più diffusa tra le nostre cittadine e i nostri cittadini.
Ci auguriamo che da questo punto di vista la Giunta colga lo spirito di questi emendamenti e li apprezzi, perché sono senz'altro migliorativi di un percorso che, dentro l'articolo 2, ci pare peraltro anche già tracciato dall'Amministrazione stessa. La nostra volontà è di fare in modo che le nostre realtà amministrative arrivino ad una valorizzazione sempre più grande di queste importanti produzioni, intendendole in tutto il loro complesso: sotto il profilo alimentare e della cultura del benessere in senso più ampio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Manica.
Emendamento rubricato n. 192) dai Consiglieri Taricco, Motta A., Reschigna Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Biolé, Stara: All'articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 101, dopo le parole: "la commercializzazione" sono inserite le parole: "la conoscenza".
La parola al Consigliere Taricco, primo firmatario, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il tema che abbiamo voluto affrontare con quest'emendamento è un tema molto pragmatico. Sovente, quando parliamo di norme che hanno l'obiettivo di promuovere prodotti, parliamo giustamente - com'è previsto qui nell'articolo - di promuovere la produzione, cioè di creare le condizioni affinché questa possa essere valorizzata, e di sostenere la commercializzazione e la valorizzazione, dove l'una è in qualche misura propedeutica e funzionale all'altra.
Noi abbiamo voluto inserire il tema della conoscenza. Crediamo vi sia un tema, se vogliamo elementare, e cioè che in molti casi tanti nostri prodotti non sono sufficientemente apprezzati dai consumatori non perch non siano di qualità, non perché non siano sufficientemente promossi, ma molto semplicemente perché in molti casi i consumatori non conoscono le peculiarità di quei prodotti, oppure le conoscono in modo sbagliato: hanno cioè pregiudizi sostanzialmente errati.
Credo per esempio che vi siano molti pregiudizi riguardo a talune tipologie di carne, ma questo discorso vale anche per il vino. Credo che molte delle campagne di comunicazione fatte in questi anni - io dico giustamente - da un punto di vista della tutela della salute, soprattutto dei più giovani - parlo quindi di quelle campagne messe in atto per quel che riguarda l'idea stessa del rapporto tra alcol-guida-sicurezza - abbiano finito per influire - anche se poi nessuno esplicitamente l'ha detto, ma non è stato sufficientemente spiegato neanche il contrario - sul consumo del vino: è stata infatti indebitamente associata l'idea di alcol all'idea di vino.
Riteniamo che in questo senso vi sia un enorme lavoro da fare, che non è inseribile in un concetto di promozione, perché il concetto di promozione si porta dietro implicitamente un'idea di funzionalità commerciale. Il concetto che proponiamo non ha nulla a che vedere con la funzionalità commerciale: è un'idea di necessaria e corretta informazione delle persone perché siano messe nelle condizioni di capire e di conoscere la distanza e la differenza tra un utilizzo corretto del vino e l'idea di alcol rapportata al tema della sicurezza, dei giovani e delle questioni che riguardano questo tipo di relazione.
Noi crediamo che di questo ci sia bisogno ed è il motivo per cui abbiamo chiesto di inserire l'integrazione delle parole "la conoscenza". Vi è necessità di campagne informative finalizzate a dare corretta informazione ai cittadini, più che non fare promozione nei confronti dei consumatori.
Sono questioni che, mi rendo conto, sono di stretto confine, ma crediamo che su questo ci sia la necessità di inserire questo emendamento e di ragionare come dare gambe a questo percorso per evitare che la non conoscenza crei conseguenze negative.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Ascoltando i ragionamenti del mio compagno di partito, Consigliere Taricco, sorge spontanea una domanda, che è la seguente: che fine hanno fatto, in questa Regione, i propositi di cambiamento con cui avevate vinto le elezioni quasi un anno fa? Si sono infranti molto presto.
Non discuto della finanziaria, l'abbiamo già vista, ma del merito del collegato. Una maggioranza che vince le elezioni sull'onda di una forte spinta verso il cambiamento di questa Regione, avrebbe dovuto considerare il collegato uno strumento decisivo per realizzare questo cambiamento.
Il collegato, 33 articoli, nonostante abbia approvato la legge il 31 dicembre, quella finanziaria, la faccio perché voglio dimostrare al Piemonte che questa maggioranza, comandata dal Presidente Cota, è in grado di mettere in campo, tre, quattro, cinque, sei progetti di riforma. Poich ho fretta di fare le riforme, perché ho vinto con l'obiettivo di fare le riforme, il collegato è lo strumento con il quale realizzo questo cambiamento. Dopodiché, se uno va vedere il merito, gli articoli del collegato cosa scopre? Che vorreste affossare le politiche sociali, o riformare la legge n. 1, quindi un proposito contro il riformatore, non riformatore.
Vedo che vorreste, anziché riorganizzare gli strumenti per la promozione, farli proliferare. Anche qui, rispetto alle istanze che si sono manifestate con il voto, cosa mi sarei aspettato da una maggioranza di centrodestra e da un governo a guida leghista? Che di fronte all'esigenza di favorire politiche di promozione, riorganizzo gli strumenti e vi di dimostro che non serve averne tanti, perché costano e non producono risultati. Io li riduco e favorisco il merito.
Non lo avete fatto con i direttori delle ASL, in questi giorni abbiamo la conferma di come, in verità, abbiate nominato persone, in molti casi ahimè incapaci. L'esempio più evidente è il direttore delle Molinette di Torino: vi prego di farvi un giro e di domandare agli operatori cosa capita in quell'ospedale. L'esempio più evidente è questo.
Proseguo il mio intervento alla prossima illustrazione di un emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'emendamento che ha proposto il Consigliere Taricco, e che noi abbiamo sottoscritto, cerca di valorizzare gli elementi, le politiche per la conoscenza dei prodotti piemontesi come elemento capace di rendere più forte il sistema agroalimentare all'interno della nostra regione.
Personalmente, sono convinto che negli ultimi anni la cultura media del consumatore si è molto alzata, abbiamo un consumatore più colto, abbiamo un consumatore più attento alla qualità, alla salubrità dei prodotti e anche all'origine degli stessi.
Se continuiamo ad investire su questi elementi, riusciamo a rendere più ampio questi elementi di cultura e di conoscenza. Sappiamo che, in moltissimi casi, anche le stesse politiche sulla salute che riguardano gli alimenti, sono fortemente collegati a livelli di conoscenza sulle provenienze dei prodotti. Attraverso la conoscenza vogliamo, rafforzando il concetto di conoscenza, rafforzare il nostro sistema che consideriamo importante, che consideriamo rilevante, che merita le attenzione all'interno delle politiche di questa amministrazione regionale che, per altro, sotto questo aspetto, si muovono in continuità.
Una continuità che, dal nostro punto di vista, è certamente considerata in termini positivi con quanto portato avanti nel passato, in precedenti legislature. Voglio ricordare il Piemonte, già ai tempi della Presidenza dell'onorevole Ghigo contro gli OGM, le politiche sul sistema agroalimentare portate avanti dal Consigliere Taricco nella precedente legislatura. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

L'emendamento del Consigliere Taricco, come altri, è un emendamento estremamente puntuale. Nella sua illustrazione, il Consigliere ha messo in evidenza un aspetto, tra gli altri, che ritengo vada approfondito.
Appartiene al film: "Quando manca il regista". Quando manca il regista gli operatori riprendono di tutto e di più. Quando, con calma, si avesse voglia di andare a vedere quel film, ci si può rendere conto del problema a monte cioè della mancanza del regista. Volessi essere un po' irriverente, direi che viene fuori una comica e c'è da farsi delle risate. Purtroppo parliamo dell'economia del nostro Paese e della nostra Regione, quindi c'è poco da ridere.
Il Consigliere Taricco metteva in evidenza quanto sia stata falsata l'informazione relativamente al consumo dell'alcol. Questo, effettivamente ha danneggiato tantissimo il produttore, il viticoltore del vino perché si è confuso, ignorantemente, sottolineo ignorantemente, l'alcol con il vino.
Il vino, che possa piacere o non piacere, è un prodotto che da millenni è ritenuto, se assunto in modica quantità, salutare. Oggi noi assistiamo invece, da parte dei giovani, ad un consumo veramente eccessivo, oltre che da condannare in termini di informazione e di conoscenza, della birra.
Birra e vino sarà un argomento di discussione dei prossimi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Anche l'emendamento n. 192), presentato dal Partito Democratico, che vede come primo firmatario il sottoscritto e il Consigliere Taricco, non è un emendamento di mero ostruzionismo. I nostri sono tutti emendamenti di merito, ai quali viene, per ognuna di questi, data brillante esposizione da chi, in questa materia, ne ha competenza.
Vi rivolgo due domande e una richiesta. Una volta, in un intervento, il Presidente Cota ha detto: "Adesso vado a lavorare". In quel momento quell'intervento, non l'avevo capito, adesso, guardandovi, guardandoci capisco cosa voleva dire.
Noi qui non stiamo lavorando, quindi portate il nostro messaggio al Presidente Cota e chiedete scusa perché, per responsabilità vostra, per responsabilità di questa maggioranza, i dipendenti che stanno qui lavorando stanno facendo un lavoro a vuoto: io parlo, loro scrivono e scrivono a vuoto, perché i nostri interventi e i nostri lavori non hanno riverbero positivo nella regione Piemonte.
Mi avvio alla conclusione di questo breve intervento con una richiesta che avevo già avanzato nell'altra seduta al Presidente Cattaneo: chiedo formalmente a quanto ammonta il costo di una seduta consiliare. Mi aspetto di avere una documentazione certa non nella mattinata, perché mi rendo conto che sono le 12.45, ma almeno nel tardo pomeriggio o, se proprio non è possibile, anche per la prossima settimana: sapete che non sono "tignoso" nelle richieste.



PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza darà pronta risposta.
Emendamento rubricato n. 195) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Biolé, Stara: all'articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 101, la parola: "rispetto" è sostituita dalle parole: "in relazione".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo è, se vogliamo, solo un piccolissimo affinamento semantico. In sostanza, proponiamo la sostituzione della parola "rispetto" con "in relazione". Noi crediamo, proprio per l'importanza dell'articolo di cui stiamo parlando e dell'emendamento in questione, che vi sia la necessità di un massimo affinamento di questa norma, che - come abbiamo già cercato di spiegare nei precedenti emendamenti - riteniamo di grande importanza sia per ciò che ha rappresentato nella storia del perseguimento della qualità delle produzioni nella nostra regione sia per quello che ancora pu rappresentare in visione prospettica e in termini di valorizzazione anche attraverso la qualità dei prodotti dell'intero nostro territorio e dell'intera nostra comunità.
Guardate, non sono innamorato esclusivamente di quell'insieme di prodotti che vanno sotto il nome di enogastronomia: penso che siano una grandissima risorsa del nostro territorio e credo che siano stati e siano ancora oggi un grande richiamo. Onestamente devo dire che, quando ho cominciato a fare l'Assessore all'agricoltura, ero rimasto leggermente turbato all'idea che ci fossero dei tour operator specializzati nel portare a mangiare nei nostri territori gente che veniva da tutto il nord Europa e da altri emisferi: fra tutte le motivazioni che vi possono essere per spiegare la scelta di un luogo in cui recarsi per fare una vacanza oggettivamente mi sembrava una motivazione esagerata.
Mi sono dovuto rendere conto che, in realtà, oltre ad esserci una componente che ha solo a che fare con le questioni del gusto e del palato c'è qualcosa di più importante, di più strategico: c'è il fatto che molti nostri prodotti portano e incorporano un qualcosa che ha a che fare con la nostra storia, la nostra cultura, il modo con cui le generazioni che ci hanno preceduto hanno affrontato e gestito la necessità di far fronte alle esigenze alimentari e anche al piacereconnesso alle risposte ad alcune esigenze alimentari, dovendo fare i conti con cose molto povere, con pochissimi alimenti, con poca sostanza. Grazie alla loro creatività e alla loro inventiva, hanno messo a fuoco quello straordinario ingegno, quelle straordinarie qualità che sono invidiate e scoperte da coloro che vengono a visitare i nostri territori a volte per mangiare, ad esempio, la bagna cauda e per scoprire che dietro e dentro quel piatto c'è una storia, c'è un rapporto tra la cultura e la civiltà marina e la cultura e la civiltà nostra, che è tutta la storia delle strade del sale.
In tre minuti non si può fare tutto il ragionamento, ma c'è veramente qualcosa di grandioso che affascina e capta l'attenzione e la passione di quanti vengono qui da noi per scoprire un territorio e una cultura, ma anche come questo si è tradotto in una produzione di qualità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Le cose che ha dichiarato il collega Taricco sono tutte vere e sono così vere al punto che fanno emergere un problema che riguarda l'Italia e il Piemonte: il fatto che questa, ormai, è una Regione autogestita perché i poteri locali e i governi, anche quello regionale, non ci sono o non ci sono nella misura che sarebbe necessaria.
L'economia piemontese regge, nonostante la Giunta Cota, e l'economia italiana regge, nonostante il Ministro Romani (pensate alla vicenda Fincantieri, ma non stiamo parlando di questo). Ebbene, ho molto rispetto per gli Assessori che vengono in aula e partecipano alle nostre discussioni, ma da martedì vedrete che faremo questo discorso con molta più coerenza.
Ho anche molto rispetto per i Capigruppo, che svolgono un lavoro difficile, tanto più in presenza del fatto che il Presidente della Giunta non c'è mai. Lo dico con molto rispetto, perché gravano sui Capigruppo responsabilità che sarebbero del Capo dell'Amministrazione e invece competono a loro.
I nodi politici li scioglie il Capo dell'Amministrazione, e non li scioglie per interposta persona né li scioglie per telefono, cosa a cui mi è capitato di assistere (nel corso di qualche discussione, a un certo punto c'era una telefonata del Presidente della Giunta che intimava di fare così perché si fa così, perché lo dice il Presidente della Regione).
Ebbene, questa cosa finirà prima o poi ed emergerà che il problema del governo del Piemonte, oltre che un problema di politiche, sarà anche il problema di come chi ha responsabilità primarie, anziché comandare, governa la sua maggioranza e si pone in un rapporto dialettico e nella ricerca di necessari compromessi con l'opposizione.
Questa fase, quella che riguarda il passato, sta per finire, perché si aprirà una fase diversa, in cui chi ha vinto le elezioni deve governare la sua maggioranza e venire in Consiglio regionale per governare il Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
I temi che vengono riproposti sono molto importanti, sono temi che passano da quella che è la nostra storia in termini di tradizioni enogastronomiche e in termini di tradizione legata alla produzione di prodotti tipici a come questo trovi declinazione nell'attuale maggioranza di governo di questa regione, in particolar modo nel suo Presidente.
Io sono un po' più prudente rispetto al collega Ronzani, non fosse altro per scaramanzia. Noi ci auguriamo davvero martedì di poter riproporre in modo forte il tema di come questa maggioranza possa continuare a governare il Piemonte, ma intanto ci troviamo di fronte a una situazione che vede i banchi della maggioranza praticamente vuoti, dove non c'è nessuna attenzione rispetto a quello che sta capitando all'interno di quest'Aula e non ci si pone minimamente il problema se il Piemonte abbia bisogno o meno di un collegato alla finanziaria.
Si toccano temi che caratterizzano l'economia della nostra regione, si toccano temi che riguardano la sensibilizzazione, si tocca una quantità di argomenti incredibili, ma sembra che nessuno abbia nulla da dire, sembra che nessuno abbia la consapevolezza della situazione di stallo all'interno della quale ci si trova.
Allora sorge spontaneo un interrogativo: possiamo immaginare di poter continuare a lasciare questa Regione in questa situazione? Possiamo immaginare che il Presidente non voglia curarsi nemmeno per un attimo di quello che sta capitando in quest'aula, disdegnandola non solo nel suo atteggiamento quotidiano, ma anche senza preoccuparsi della sua maggioranza, delle persone che hanno creduto in lui quale governatore di questa Regione? Questa domanda continua a non ottenere riscontri. Restano tanti interrogativi senza risposte: ci auguriamo, prima o poi, di trovarne qualcuna.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ricollegandomi all'intervento del collega Taricco, vorrei rimarcare alcune questioni.
evidente che sono stati compiuti enormi sforzi in questi anni per cercare di promuovere i nostri prodotti; lo abbiamo fatto anche in modo scomposto, perché talvolta c'erano risorse impegnate dalla nostra Regione altre volte dalle Province o dai Comuni e non esisteva un coordinamento. Si è cercato di farlo, ma c'è ancora molto lavoro da svolgere in questa direzione.
Noi dobbiamo cercare di valorizzare i nostri prodotti sapendo che dietro ci deve essere la valorizzazione necessaria e indispensabile di un territorio e delle persone che vi lavorano. Non può mancare questo ragionamento: credo che non si possa vendere né promuovere un vino se non si promuove anche il territorio e il lavoro che sta dietro. Lo ritengo indispensabile.
Da questo punto di vista, bisognerebbe fare qualche passo in avanti perché non è solo un problema di quante risorse impegniamo per valorizzare i nostri prodotti. Bisogna fare in modo che tali risorse vengano utilizzate e spese nel miglior modo possibile, perché molte volte - lo ribadisco - non è soltanto un problema di risorse, ma di cultura, di cosa promuovere, di quali azioni mettere in campo per sostenere quel prodotto. Se manca la relazione prodotto-territorio-uomini, rischiamo di lavorare a vuoto e di non raggiungere gli obiettivi che, invece, ci siamo preposti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Quest'emendamento ripercorre il solco di quelli presentati precedentemente, che intervengono, come abbiamo avuto occasione di dire, su un articolo di cui noi riconosciamo ovviamente l'importanza, perché vuole valorizzare, dal punto di vista più complessivo, i prodotti enogastronomici della realtà piemontese.
Noi abbiamo molti prodotti con dei brand riconosciuti a livello nazionale e internazionale, ma ce ne sono altri di grande importanza che non sono solo prodotti di nicchia, ma vere e proprie produzioni interessanti ed emergenti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Abbiamo cercato di considerarle dal punto di vista globale quello di una cultura più complessiva del benessere, che riguardi non solo l'alimentazione ma anche la cura: penso, ad esempio, ad una serie di strutture e di spa importanti, che usano la vinoterapia come elemento centrale su cui imperniano le proprie cure e proposte di miglioramento dal punto di vista del benessere complessivo.
Questo è un prodotto tra i più significativo, anche dal punto di vista turistico. Ci aspetteremmo che la Giunta prestasse un occhio di attenzione e volesse accogliere queste proposte, che sono esclusivamente migliorative.
Nello stesso tempo, ci augureremmo che la Giunta prendesse anche in considerazione la possibilità di rendere più snello questo strumento finanziario, depurandolo di temi che sono assolutamente eccentrici, come quello della caccia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, ho chiesto di intervenire per fare tre considerazioni.
La prima: noi stiamo facendo una battaglia in quest'Aula tesa sostanzialmente, a salvaguardare il principio secondi cui il procedimento legislativo avvenga in modo partecipato in questa Regione. È un principio fondamentale, sancito nello Statuto e nel Regolamento del Consiglio regionale. Questo principio verrebbe violato se le consultazioni si svuotassero di significato e se i provvedimenti che sono in aula venissero arricchiti da modifiche di leggi regionali senza questo tipo di percorso.
Seconda questione: annuncio - questo è un principio che vale per il collegato alla legge finanziaria, ma che è estendibile anche in senso generale - che da ora in avanti ci sarà ancora più fermezza.
Vi invito, a tal riguardo, a leggere questa pagina de la Repubblica: "Il Maria Adelaide non chiude, ma si svuota. I reparti del Maria Adelaide trasferiti al CTO e alle Molinette".
Vorrei ricordare alla Giunta regionale e all'Assessore Ferrero che in questo momento non è ancora stata approvata la delibera che assegna il trasferimento degli ospedali dalle Aziende Sanitarie Locali alle Aziende Sanitarie Ospedaliere. Come cavolo si fa ad immaginare che i reparti di un ospedale di un'Azienda Sanitaria Locale passino ad un'Azienda Sanitaria Ospedaliera? Questa è l'ennesima violazione di quanto stiamo dicendo in questi mesi! Veniamo alla terza considerazione: gli interventi di merito che stiamo facendo ribadiscono quanta importanza noi attribuiamo al collegato che stiamo discutendo, dentro il quale ci sono temi sicuramente importanti. Ma ci rendiamo conto che, probabilmente, siamo solo noi a dare importanza al collegato; perché se lo stesso disegno di legge fosse così importante anche per la Giunta regionale, così come annunciato tante volte a giustificazione delle sue assenze, il Presidente della Giunta sarebbe in aula. Il Presidente Cota aveva detto che nei passaggi fondamentali sarebbe stato in aula. Ciò significa, sostanzialmente, che il collegato non è considerato strategico per la Giunta regionale.
Racconto velocemente un episodio per stemperare i toni (non chiederò di intervenire nel prossimo emendamento per recuperare il tempo): mi è capitato, in queste settimane di campagna elettorale, di dover richiamare anche il mio Vicesegretario nazionale del partito, onorevole Letta, che durante un comizio, ha detto: "Pensate, la Moratti ha partecipato al 7 degli atti deliberativi del Consiglio comunale di Milano". Io ho risposto: "Ferma Letta, noi siamo molto meglio!".



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dal Consigliere Taricco: Al comma 3 dell'articolo 3 (Valorizzazione delle produzioni agroalimentari) del disegno di legge n. 101, dopo le parole "Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ", sono inserite le parole: "sentita la Commissione consiliare competente, ".
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che troveremo ad ogni piè sospinto nel collegato alla legge finanziaria, perché ci pare che le vecchie buone abitudini di assumere decisioni ed orientamenti importanti da parte della Giunta, facendoli precedere da un confronto in Commissione, siano state smarrite per strada. Nel senso che tutte le norme tendono, sostanzialmente a dire che la Giunta decide, punto. Noi crediamo che sia giusto che lo faccia, ma dopo un confronto in Commissione.
Noi riteniamo che nel momento in cui si mette in campo, come in questo specifico frangente, un Regolamento che dovrà sostanzialmente sovrintendere al funzionamento di un sistema di qualità così importante come questo, un Regolamento del genere non possa essere assunto dalla Giunta, ma debba prevedere prima un confronto in Commissione che metta in condizione tutto il Consiglio di concorrere ad una più precisa e puntuale definizione delle scelte che questo Regolamento, che sarà il cuore pulsante di tutta questa materia, comporta.
Ricordo a chi non è addetto ai lavori che questa materia ha l'ambizione e l'obiettivo di includere dentro il sistema di qualità 300 prodotti agricoli tradizionali della nostra Regione, i cosiddetti PAT, che sono larga arte di quei prodotti che sono punta di diamante di molta nostra ristorazione e di molto turismo enogastronomico della nostra regione.
Dovremo definire un Regolamento che dirà, solo per esemplificarne il funzionamento, quali sono i prodotti che potranno fregiarsi di questo marchio; che dirà quali sono i disciplinari che si dovranno rispettare affinché quei prodotti possano fregiarsi di quel marchio ed essere valorizzati entro il sistema; che dirà quali sono i controlli cui dovranno essere assoggettati quei prodotti nel ciclo produttivo; che definirà le caratteristiche e le condizioni cui dovranno rispondere i soggetti che fanno i controlli e le modalità con cui li faranno.
Credo che una materia come questa non possa non essere oggetto di un confronto in Commissione prima di arrivare ad una deliberazione di Giunta.
Ricordo che nella precedente legislatura, prima di approvarle, il confronto in Commissione su tutte le importanti deliberazioni di Giunta che avessero un minimo di funzione strategica era praticamente automatico.
Questo non è un emendamento tra quelli inseriti nella parte finale, ma è uno di quelli originari, un emendamento che avevamo già posto in condizione, perché crediamo che almeno sul Regolamento e sulle modalità di disciplinamento dell'utilizzo del marchio il passaggio in Commissione sia assolutamente fondamentale.
Non è pensabile che i Consiglieri regionali apprendano questa "roba" a posteriori, dopo che è uscita la deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

La speranza è l'ultima a morire, naturalmente, quindi il collega Taricco con quest'emendamento spera che, ad un certo punto, la Giunta si ravveda e preveda che il Regolamento, che dovrebbe definire quali sono i prodotti che dovrebbero fregiarsi del marchio di qualità, venga discusso in Commissione e ci sia una sede in cui un'opposizione, che su queste questioni non è affatto pregiudiziale, possa esprimersi.
Abbiamo espresso una funzione di governo per cinque anni in questa Regione e pensiamo di poter dare un contributo, perché vi sono questioni sulle quali non mi pare sia opportuno distinguere fra centrodestra e centrosinistra. Quando parliamo di questioni che riguardano le nostre produzioni, la logica vorrebbe che, essendo l'intento quello di migliorare il Regolamento, la Giunta per tempo avesse valutato la possibilità di un coinvolgimento.
Perché non sono fiducioso? Perché è impensabile che la Giunta ci coinvolga nel discutere una questione come questa quando, su questioni ben più importanti, voi decidete senza neppure consultare il Consiglio regionale! Noi stiamo discutendo adesso se è giusto o meno che il Regolamento che riguarda i PAT sia discusso in Commissione nel momento nel quale abbiamo un terremoto nella sanità piemontese. Credo che nei prossimi tre, quattro, cinque mesi avremo una condizione di confusione totale per il modo in cui state gestendo questa partita.
Guardate, non faccio il menagramo: sarà così! È sufficiente avere qualche terminale negli ospedali, parlare con qualche medico impegnato sul fronte della sanità pubblica per capire cosa sta succedendo e cosa capiterà nei prossimi mesi. Cosa capiterà nei prossimi mesi per effetto di una visione giacobina e del modo con il quale gestite queste partite! Stanno adottando le deliberazioni, Mino Taricco, con atti di Giunta! Stanno riorganizzando un sistema che produce quella questione! Si risponde a un bisogno di salute con atti di Giunta e il Consiglio è tenuto all'oscuro. Addirittura la Commissione sanità non si riunisce per discutere queste questioni. Pensate un po'! Quindi, sostengo quest'emendamento, Presidente, ma credo che ci sia una questione più di fondo che riguarda il modo con il quale una serie di atti di governo vengono affrontati diversamente. È un metodo diverso da parte di quest'Amministrazione regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati a questo punto della discussione della seduta odierna e abbiamo passato molto del tempo previsto per la durata di questo Consiglio regionale discutendo di un articolo che, come abbiamo più volte avuto modo di dire, è importante. Tentiamo, con una serie di emendamenti, anche quello testé illustrato dal collega Taricco, di renderlo ancora più efficace perché non è certo sul merito di quest'articolo che abbiamo complessivamente delle riserve o abbiamo una visione completamente negativa, anzi. Noi vogliamo che quest'articolo sia il più efficace possibile.
Pertanto, tutti i nostri interventi di questa mattina hanno quest'ordine di finalità e noi apprezzeremmo che la Giunta riuscisse significativamente ad accogliere non dico tutti gli emendamenti, ma almeno una parte significativa. Ma il discorso più complessivo che noi intendiamo fare e che non riguarda semplicemente quest'articolo, per noi pur importante anche se da migliorare, è sul modo in cui questo provvedimento si è costruito.
Ne esce un provvedimento in cui si sono imbarcate tutte le cause possibili e immaginabili, tutto ciò che la Giunta in mesi non è riuscita a risolvere.
Nonostante la sovrabbondanza di atti di Giunta, che invece dovrebbero essere atti di Consiglio, come hanno ricordato testé i Consiglieri Reschigna e Ronzani, in particolare sui temi della sanità, c'era qualcosa che necessitava in modo impellente di una modifica di carattere legislativo. Penso alle questioni relative alla caccia, alla riorganizzazione delle ATL, alla struttura di Sviluppo Piemonte Turismo, ad IMA.
Che cosa si è deciso di fare in merito? Pur avendo tutto il tempo di presentare provvedimenti ad hoc - anzi, molti sono già depositati all'attenzione del Consiglio, e oggi si svolge un'importante consultazione sui temi della caccia - si è imbarcato tutto nel collegato, snaturando un provvedimento di carattere finanziario e rendendo il suo iter confuso e molto lungo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Le domande che via, via riproponiamo sono sostanzialmente le stesse.
Questa mattina abbiamo trattato di molti temi. Abbiamo trattato di sanità e, ancora una volta, questa mattina scopriamo dai giornali quanto è stato prima detto, poi ritirato, poi di nuovo annunciato e poi di nuovo smentito.
Nei fatti, la strada scelta è una strada che parte dall'ambiguità: si svuota un ospedale di quelle che sono le funzioni proprie, certamente non si chiude ma intanto si mette nelle condizioni di non espletare più quella che è la sua funzione principale, per la quale un ospedale di prim'ordine come il Maria Adelaide corre il rischio di chiudere. Anzi, ormai mi sembra che sia tracciato un chiaro destino di chiusura di quest'ospedale.
Poi abbiamo toccato altri temi, come la produzione e la promozione dei prodotti tipici della nostra regione. Poi abbiamo parlato di sensibilizzazione nei confronti di queste tematiche. Questa mattina non abbiamo ancora toccato un tema che permane, un tema molto importante all'interno del collegato alla finanziaria, cioè quello relativo all'emendamento che prevede la riduzione del fondo indistinto per quanto riguarda i consorzi socio-assistenziali.
Insomma, abbiamo toccato una serie di temi che disegnano per tre quarti le politiche che caratterizzano questa Regione.
Se proviamo a riflettere sulla sanità, abbiamo una legge vigente, ma, a colpi di atti amministrativi, il Piano Socio Sanitario viene smontato e probabilmente, si agisce anche contra legem.
Di fronte a questo non c'è alcuna reazione, sembra che tutto sia normale, tutto assolutamente lecito, cioè un fatto assolutamente normale.
Ebbene, prima o poi, questa situazione assumerà una sua definizione: certamente, gli unici a farne davvero le spese, in questo momento, sono i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Abbiamo fatto bene con quest'emendamento a porre una questione, nel momento in cui la Giunta regionale deve elaborare e approvare il regolamento di attuazione del sistema - stiamo parlando del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale - e ritengo opportuno il coinvolgimento della Commissione consiliare. Già altri colleghi hanno sottolineato il ruolo del Consiglio non solo in questa materia: il Consigliere Ronzani ricordava la sanità, ma potremmo citare tante altre questioni.
Da questo punto di vista, è opportuno che su un argomento importante come questo la Commissione consiliare venga coinvolta. È importante il ruolo del Consiglio, il ruolo dei Consiglieri, il ruolo di ogni singolo Consigliere e il ruolo complessivo della Commissione.
Ritengo opportuno inserire "sentita la Commissione", perché, vedete, i nostri emendamenti hanno una motivazione e facilmente si potrebbero approvare per rafforzare l'articolato sul quale stiamo discutendo.
In quest'occasione, reputo importante ribadire la rilevanza della Commissione e ogni qualvolta la Giunta regionale è chiamata ad elaborare dei regolamenti di attuazione di provvedimenti penso sia opportuno che la Commissione consiliare venga coinvolta per sentire le opinioni e le osservazioni, per, poi, naturalmente, dare vita a quei regolamenti che sono indispensabili per attuare i provvedimenti fondamentali per il futuro della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ritengo che l'emendamento sia piuttosto condivisibile.
Le decisioni che, di fatto, molte volte esautorano gli organi che dovrebbero occuparsene, come le Commissioni, sono davvero poco opportune.
Il migliore esempio è dato dal fatto che, come già abbiamo detto durante queste sedute, non ci si voglia confrontare veramente, in modo preciso e puntuale, sulle varie proposte relative al campo del prelievo venatorio.
Ripeto ancora che, oggi, siamo chiamati ad ascoltare ed, eventualmente a chiedere delucidazioni in merito alla questione a chi di competenza ne ha da vendere. Intendo dire che, istituzionalmente, avere un regolamento che permette di coinvolgere gli organi, gli enti e i singoli esperti consente di legiferare non in modo distaccato dalle reali esigenze, ma insieme con chi, poi, queste leggi le deve rispettare, che, pertanto, dovrebbe essere coinvolto nel redigerle e avere la possibilità quantomeno di un confronto.
La richiesta è sempre quella di espungere la parte relativa alla caccia: ormai, mancano solo più un paio di ore, per cui, forse, sarebbe il caso di accettare questa proposta, che ritengo piuttosto ragionevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Sul merito si sono già espressi i colleghi.
Volevo rendere un po' più frizzante quest'ambiente, perché vedo i colleghi sia dell'opposizione che della maggioranza un po' annoiati: magari, troviamo un collegamento e svolgiamo una discussione sulle elezioni di Milano - forse è quello che vi sta distraendo - su quello che potrà succedere al nostro Governo. Anche lì, spesso si fa confusione tra quello che si fa nel Parlamento e quello che, magari, si fa nelle piazze o nelle Commissioni. Parliamo della sentenza di ieri, l'interessante è che ci sia un buon clima per...



LAUS Mauro

PEDRALE Luca (fuori microfono)



LAUS Mauro

Quale sentenza?



LAUS Mauro

Ce ne sono tante, sceglietene una: parliamo di una sentenza.
Detto questo, siamo pronti ad aprire una discussione, facciamo finta di stare alla buvette, qualcosa facciamo! Meno male, siete fortunati voi - noi siamo abituati, ancora per poco poi non si sa mai - che, alle ore 13.30, potete andare a pranzare.
Vedo quest'emendamento che...



(Commento del Consigliere Leo)



LAUS Mauro

Noi meridionali possiamo anche saltare il pranzo.
Quest'emendamento richiama un altro precedente sulla questione delle Commissioni. Sulle questioni importanti o, comunque, sulle questioni per le quali è necessario in modo tassativo passare dalla Commissione non si pu sviare e mettere tutto nelle mani, tra virgolette, della "competenza della Giunta". Secondo me, sta diventando non una prassi, ma una consuetudine perché, chi conosce il diritto meglio di me sa benissimo che la consuetudine è la ripetizione costante ed uniforme di un dato comportamento con la convinzione di obbedire ad una norma giuridica.
Credo che voi siate veramente convinti che sviare rispetto al passaggio in Commissione e concentrare le competenze nelle mani della Giunta sia quasi l'ottemperanza ad un dovere giuridico segnato da una nota normativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 198) dai Consiglieri Taricco, Motta A., Reschigna Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Biolé, Stara: all'articolo 2, comma 3, lettera b) del disegno di legge n. 101, dopo la parola "trasparenza" sono inserite le parole: "e semplicità".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il tema che vogliamo introdurre è quello della semplificazione. La proposta che avanziamo è dettata dalla necessità che il sistema sia improntato, oltre che alla necessaria trasparenza - in modo da mettere nella condizione i cittadini e i consumatori di avere tutte le informazioni necessarie sui prodotti di cui trattasi, su quella qualità che si vuole tutelare e difendere, sulle modalità con cui questa viene perseguita anche alla semplificazione e alla semplicità.
In queste situazioni si corre sempre il rischio di costruire un percorso improntato alla certificazione e alla chiarezza, ma che paradossalmente, diventa pesantemente burocratico. Faccio un esempio banale: si è tanto discusso in merito al regolamento sulla forestazione che dovrebbe essere oggetto di rivisitazione, e sul fatto che è una complicazione burocratico-amministrativa. Poi, leggendo le carte, si scopre che nel regolamento sulla forestazione, relativamente alla comunicazione semplice, c'erano tre righe che spiegavano cosa s'intendeva.
Qualche mese fa, gli Uffici dell'Assessorato, nel tradurre quelle tre righe presenti nel Regolamento, hanno pensato bene di realizzare un documento cartaceo che consisteva in una decina di cartelle dattiloscritte.
C'è, dunque, l'esigenza di riportare in un documento i contenuti del Regolamento che erano scritti in tre righe; il rischio, però, è che quelle tre righe, che esprimevano cinque concetti che potevano occupare mezza pagina, nella traduzione del documento sono diventate 9 o 11 fogli (non ricordo bene) di dati da compilare.
Non vorremmo che succedesse la stessa cosa anche in questo documento.
C'è l'assoluta necessità di stabilire puntualmente i contenuti che permettono di definire qual è l'azienda che ha operato, con quali criteri e con quale modalità e quali sono i contenuti di quel mini disciplinare previsto dalla norma, che devono rispettare il funzionamento delle modalità di controllo.
Questo deve essere fatto in modo da risultare semplice nella sua parte documentale, ma anche per chi lo deve scrivere e per chi lo deve leggere.
Riteniamo che questo tipo d'approccio sia "funzionale" al perseguimento di un legittimo e doveroso percorso di trasparenza, che non deve diventare complicato e vessatorio, né per il consumatore né per il sistema di controllo né per l'operatore che lo deve produrre.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 167) presentato dai Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Biolé, Stara: all'articolo 2, comma 3, lettera b) del disegno di legge 101, dopo le parole "dei prodotti" sono inserite le parole "e dei loro trasformati".
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Il tema è di prevedere l'ampliamento dello spazio d'azione che riguarda la certificazione, dai prodotti ai loro trasformati.
fondamentale che questo sia chiaro nella normativa che prevede e certifica i procedimenti relativi ai PAT, nel senso che nei PAT ci sono alimenti come, ad esempio, alcune tipologie di mele o particolari tipologie di cibi prodotti direttamente dagli agricoltori, sia in campo frutticolo sia orticolo sia dei trasformati che si ottengono dalle produzioni delle nostre terre.
La precisazione è poi da ragionare nel dettaglio, ma abbiamo considerato utile porre la questione, perché l'ambizione del sistema di certificazione è di certificare sia i prodotti sia i loro derivati sia situazioni nelle quali vi siano solo prodotti di base o derivati, in modo da ricomprendere l'insieme delle produzioni che oggi fanno parte dei PAT ma che in una visione prospettica potrebbero andare ad arricchire l'elenco esistente di oltre 350 prodotti.
L'obiettivo dell'emendamento è di sottolineare e segnalare la necessità, nella riflessione che faremo quando andremo a definire puntualmente i contenuti del testo in discussione, di coprire tutta una gamma di produzioni, proprio perché riteniamo che il ragionamento che facevamo già in altri interventi, cioè l'ambizione di offrire una prospettiva a produzioni realizzate in particolari contesti ambientali riguarda la storia, la cultura, la tradizione e l'esperienza che è stata fatta su quei territori nella trasformazione dei prodotti, ma anche soltanto il fatto che quel prodotto sia coltivato in quel luogo particolare.
Faccio un esempio: qualche mese fa abbiamo avuto l'avventura di seguire una produzione di piccoli frutti da parte di un'azienda che, in alta montagna (oltre i mille metri), ha bonificato un pezzo di territorio, tra l'altro inserito in un'area protetta.
chiaro che quella produzione, realizzata in quel contesto, ha "peculiarità" e valori intrinseci di qualità, di sicurezza, di salubrità che meritano di essere tutelati. Dopodiché, se a questo si aggiunge una modalità particolare di trasformazione e valorizzazione del prodotto diventa un qualcosa in più che si somma e che deve accompagnare il percorso di prima.
In questo senso, come ho già detto - e concludo, Presidente l'ambizione dell'emendamento è di porre una questione che consideriamo importante.
Siamo disponibili a ragionare nel merito, quando si tratterà di chiudere la formulazione definitiva dell'articolo, per trovare una soluzione che raggiunga l'obiettivo. Non poniamo pregiudiziali sulle modalità.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Sono cambiati gli interlocutori: c'è l'Assessore Sacchetto, che anche per la sua provenienza geografica ha tutta la mia simpatia, però cambiano gli interlocutori, ma non cambia il nostro ragionamento e non cambia il problema.
Sono anche preoccupato di aver sottratto ai ballottaggi così tante energie degli amici autorevoli, anche se vedo che il collega Pedrale riesce a curare anche da qui la situazione della sua provincia.
Presidente, questa è una situazione che rischia di sapere un po' di tragicommedia! Purtroppo - e me ne pento - nel Regolamento abbiamo introdotto una norma - la cosiddetta "norma anti Cotto" - che impedisce ai Consiglieri regionali di occupare il tempo stando silenti. Era una pratica che la collega Cotto aveva introdotto autorevolmente nella scorsa legislatura, per cercare di esprimere il suo profondo distacco dalla gestione del Consiglio o comunque il suo ascetico distacco dalla gestione delle vicende politiche del Consiglio.
Non possiamo ripercorrere i suoi comportamenti e ce ne dispiace, perch siamo costretti a ripetere il ragionamento e a far sì che le stenotipiste tristemente, lo riprendano.
Questa situazione ha del ridicolo: si presta e si presterà ad un tentativo di uscita manu militari! Noi ci stiamo preparando ad affrontare questo tentativo e invitiamo tutti a non voler prendere delle scorciatoie, perché ci troveranno presenti anche sulle scorciatoie.
Se si vogliono ripristinare i rapporti corretti e cordiali tra forze politiche che hanno dimostrato, anche sulla vicenda della normativa dei grandi cantieri, di trovare delle soluzioni, noi ci siamo; se invece si vuole ragionare con la logica muscolare, ci siamo anche in quel caso.
Invito, però, a considerare che siamo nel corso del primo anno di una legislatura che ha ancora quattro anni di lavoro e che si è presa sicuramente carico di molti momenti di tensione, pertanto suggerirei di togliere qualche mina nella fase iniziale del cammino.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Il collega Gariglio ha cercato di tracciare una disamina del quadro della situazione. Non può che essere condiviso, poiché da questa mattina peraltro già da un po' di tempo - continuiamo a porre l'accento su temi importanti, su questioni che attengono alla vita dei cittadini piemontesi e non otteniamo alcuna risposta.
Continuiamo a domandarci come mai, di fronte a una situazione di oggettiva difficoltà, il nostro Presidente non abbia espresso alcuna volontà di partecipare ai lavori dell'Aula. I turni degli Assessori sono stati programmati, così perlomeno qualcuno sarà andato a consumare il pranzo o sarà tornato a fare il proprio lavoro.
Presidente, c'è troppo rumore...



PRESIDENTE

Chiedo scusa: Consigliere Toselli, per favore!



PENTENERO Giovanna

Questo non è nient'altro che il segnale di un disinteresse che si sta manifestando nei confronti di uno strumento che attiene alla programmazione annuale, il collegato alla finanziaria. Cosa diversa sono gli strumenti legislativi che quest'Aula dovrebbe poter discutere per affrontare temi importanti: l'ho detto nel precedente intervento, ma approfitto per sottolinearlo ora.
Per quello che riguarda la sanità, si sta procedendo con atti amministrativi. Vorrei soltanto ricordare all'Aula che esiste una legge che prevede un Piano Socio Sanitario e che quindi gli atti amministrativi sono palesemente in contrasto rispetto a tale Piano, che è legge di questa Regione. Prima o poi bisognerà fare anche i conti con questa situazione.
Intanto ci troviamo di fronte al quadro che questa mattina abbiamo potuto ammirare, dove non si intravede alcuna volontà politica di uscire da questa situazione di stallo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Noi provvederemo la settimana prossima a richiedere anche una risposta urgente. Il Consigliere Ronzani poco fa, in uno dei suoi interventi, ha fatto riferimento ad un incontro, tenutosi ieri pomeriggio a Novara e organizzato dall'Assessore Ferrero, cui sono stati invitati i primari provenienti dalle quattro ASL di zona. Ci piacerebbe, quando si parla tanto di risparmi dei costi, di sapere per quale ragione il Direttore Generale della Provincia di Vercelli - visto che notoriamente l'Ospedale di Vercelli dista un rettilineo da quello di Novara - abbia organizzato la trasferta dei primari noleggiando un pullman, che naturalmente è rimasto a disposizione di tutte le ore di permanenza. Anzi, i pullman sono stati due uno da Vercelli e uno da Borgosesia - e sono rimasti a disposizione per le quattro-cinque ore del soggiorno.
Allora, credo che se per fare dieci chilometri - quant'è la distanza da Vercelli alla Sala conferenze di Novara, dove si è tenuto l'incontro - per portare i primari dell'Ospedale di Vercelli si noleggiano i pullman bisognerebbe che si cambiassero poi gli strumenti di comunicazione; perch questi sono gli sprechi, dal nostro punto di vista: grandi sprechi.
Forse in quel modo lì il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Vercelli voleva gestire e tenere sotto controllo la situazione: impedire che qualcuno prendesse altre strade, che qualcuno magari ritornasse a casa prima del tempo...
legittimo, perché pare che l'incontro abbia sicuramente risolto tutte le problematiche della Sanità del Piemonte settentrionale, ma sarebbe meno legittimo, credo, quando questo fosse a carico dei contribuenti di questa Regione.
Preannuncio che noi martedì presenteremo un question time (se c'è la sessione dedicata al question time); altrimenti faremo un'interpellanza urgente per sapere se il costo del pullman è stato a carico dell'Azienda Sanitaria Locale o del Direttore Generale dell'ASL di Vercelli. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Le confermo che nella seduta di martedì è prevista la trattazione delle interrogazioni ex articolo 100 alle ore 14.30 e che pertanto i termini per la loro presentazione scadono lunedì 30 maggio alle ore 14.30.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Credo che il collega Reschigna esageri quando dichiara che il Direttore dell'ASL di Vercelli - peraltro nominato già da noi, cosa che non ci fa particolarmente onore (lo dico io prima che lo diciate voi) - volesse controllare i 100 operatori sanitari che portava a Novara.
Sa cosa mi sembra, Consigliere Pedrale? Mi sembra un eccesso di servilismo il fatto che il Direttore Brignoglio abbia organizzato due pullman per portare a Novara gli operatori al Convegno organizzato nel Quadrante: 100 persone. Credo però che la vicenda sia anche indicativa del carattere di una parte di queste nomine, per le quali si richiedono non tanto la competenza o il merito, ma la disponibilità e il fatto che si pieghi la schiena invece di tenerla dritta. Io lo spiego così.
I conti li ho fatti e martedì vi chiederemo di farci capire quant'è costato quell'ambaradan lì: quella cosa è costata 30.000 euro, i soldi di un infermiere nuovo da assumere. Tra l'altro, si è trattato di una cosa inutile con 200 operatori che per sei ore stanno a Novara, quando un medico costa mediamente 80 euro l'ora; fate i conti: sono 25/30.000 euro. Ne parleremo martedì prossimo. In ogni caso, porremo anche questa questione perché mi sembra francamente fuori dal mondo che chi monta in cattedra per dire che bisogna contenere i costi della sanità faccia poi cose del genere.
L'emendamento specifico - e ho finito, Presidente - è coerente con le cose che ha detto fin qui il collega Taricco e dentro c'è una logica con la quale noi vogliamo, con questo emendamento e con le norme che emergono da questo emendamento, sostenere con forza un discorso di qualificazione e di filiera dei prodotti. In questo caso vorremmo che la certificazione riguardasse non soltanto i prodotti, ma ciò che nasce per effetto della trasformazione di quei prodotti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Ronzani.
Emendamento rubricato n. 165) presentato Consiglieri Taricco, Motta A.
Reschigna, Ronzani, Manica, Lepri, Pentenero, Muliere, Laus, Biolé, Stara: All'articolo 2, comma 3, lettera c) del DDL n. 101, le parole "agli sbocchi di mercato attuali o prevedibili" sono sostituite dalle parole "ai mercati consolidati e nuovi".
La parola al Consigliere Taricco, primo firmatario, che ha facoltà di intervenire per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Questo è di nuovo un emendamento che ha l'ambizione di sottolineare una necessità di contesto nel quale la norma è stata complessivamente chiamata a muoversi. Se vogliamo, quindi, è uno di quegli emendamenti che rispondono ad una ricerca di affinamento e di individuazione di parole e concetti che meglio mettano a fuoco l'ambizione della norma stessa. Noi qui proponiamo di sostituire le parole "mercati attuali o prevedibili" con le parole "mercati consolidati e nuovi", che ci paiono meglio raffigurare il quadro in cui la norma è chiamata a muoversi.
evidente però che questo emendamento - come alcuni altri che abbiamo già trattato e alcuni che avremo la possibilità di rendere oggetto delle nostre riflessioni nelle prossime sedute di Consiglio - oltre ad avere l'ambizione di affinamento normativo nel merito, sono fatti per darci il tempo di meglio riflettere su come impostare il prosieguo del percorso e come meglio ripartire sul lavoro cha abbiamo da fare in aula e in Commissione le energie da profondere come Consiglio regionale.
L'hanno già detto alcuni nostri colleghi e in particolare l'ha detto bene prima il Consigliere Gariglio: credo che - per carità - alla maggioranza, alle maggioranze, nelle aule legislative spetti il compito di decidere qual è la modalità con cui si snoda il percorso che ci porta ad ottemperare agli impegni e agli obblighi che noi abbiamo e che la minoranza purtroppo sia tenuta in qualche misura ad adeguarsi, interagendo su questo percorso, ma sapendo che non è nelle proprie facoltà quello di scegliere tempi, modi e percorsi.
Noi siamo costretti ad interagire su una strada che non ci entusiasma enormemente. Come è già stato detto da alcuni Consiglieri, inizialmente avevamo presentato una trentina emendamenti, molti dei quali semplici e facilmente condivisibili perché erano evidenti nelle loro ambizioni e nei loro obiettivi. Su questi obiettivi si poteva, più o meno, convenire o no ma era molto facile decidere come fare. Dopodiché, prendiamo atto che la strada scelta è un'altra, quella che abbiamo di fronte. Da questo punto di vista, purtroppo, obtorto collo, ci tocca adeguarci, ma è una strada che non abbiamo scelto noi. Abbiamo presentato altri emendamenti, credo che ne presenteremo altri, perché crediamo che, come giustamente diceva un mio professore delle scuole medie, c'è chi un compito lo fa durante un anno chi ha bisogno di qualche mese d'estate e chi ha bisogno di anni per completare il percorso.
Da questo punto di vista, crediamo vi sia la necessità di chiudere un percorso di convergenza di intenti. Si può fare in qualche ora, si può fare in qualche giorno, si può fare in qualche mese. Vedremo. Spero che tutti insieme, sapremmo fare qualcosa di buono che sia soprattutto nell'interesse dei piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Mi fa tenerezza il Consigliere Taricco: continua a presentare emendamenti che definisce di affinamento. In effetti, il Consigliere lavora di cesello su una normativa che vuole migliorare. Naturalmente gli emendamenti che propone non sono strumentali, ma hanno un loro significato.
Le norme più sono cogenti e più sono chiare, in realtà il Consigliere sta lavorando davvero per affinare. Tuttavia, qual è il problema? Noi cerchiamo di affinare delle norme, dall'altra parte, la maggioranza, è sorda a qualsiasi richiesta di modifica in positivo del provvedimento che stiamo discutendo. Questa cosa è un po' paradossale. La minoranza cerca di migliorare una norma, sono convinto che una parte degli emendamenti che noi proponiamo potrebbero essere tranquillamente accolti. Non credo che sia da contestare o da respingere un emendamento come quello che ha illustrato il Consigliere Taricco. In una condizione d'Aula nella quale vi fosse un rapporto dialettico normale tra maggioranza e opposizione, si alzerebbe l'Assessore per dire "è accolto". Qui sta capitando una cosa paradossale che gli emendamenti ragionevoli del Consigliere Taricco non vengono accolti, o è probabile che non vengono accolti perché, a monte, vi è da rimuovere un ostacolo a che si possa discutere davvero del merito del provvedimento. L'ostacolo è rappresentato dal fatto che vi sono due o tre questioni che voi, impropriamente, volete approvare con il collegato alla legge finanziaria e volete approvare, secondo me, commettendo degli errori.
Ricordava prima il Consigliere Taricco e prima ancora il Consigliere Muliere, che fra circa un'ora saremo in Sala Viglione ad audire un bel po' di associazioni venatorie, ci verranno a dire la loro opinione sui provvedimenti che dovrebbero riguardare la riforma della caccia, mentre l'Aula è inchiodata, da alcune settimane e da alcuni giorni, per la semplice ragione che voi vorreste inserire nel collegato alla legge finanziaria le norme sottoposte a consultazione, fra un'ora. Comunque approvare, con il collegato, norme che sono attinenti alla discussione che faremo tra un'ora con le associazioni venatorie. Una cosa che non sta né in cielo né in terra! Mi viene da domandarvi che volete fare harakiri. La logica vorrebbe che voi, sin dal primo giorno, diceste: la questione della caccia la eliminiamo e lasciamo una norma che riguarda quello cui faceva riferimento il Consigliere Reschigna martedì (non sono un esperto) e per il resto procediamo. Questo non sta capitando, per cui assistiamo a questa paradossale situazione nella quale illustriamo emendamenti ragionevoli, che affinano il testo come dice il Consigliere Taricco, mentre, invece, sulle questioni di fondo, da parte della Giunta emerge un'ostilità a prendere in considerazione proposte che sono anch'esse molto ragionevoli sul piano politico.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire sull'emendamento n. 167) ma, se il Regolamento me lo consente, per un fatto personale.



PRESIDENTE

Lei dovrebbe esplicitarlo e io dovrei valutare il fatto personale.



LAUS Mauro

La ringrazio, è gentilissimo. Mi piace quest'Ufficio di Presidenza che lavora molto bene, a differenza della Giunta che fa diverse marachelle e latita. Detto ciò, torniamo nel sentiero della ragionevolezza.
Perché fatto personale? Chiedo l'attenzione degli Uffici, in modo particolare è una domanda che hanno fatto anche i colleghi, ma in questo momento sto parlando per me. Ho chiesto: avete una maggioranza? Non ho avuto la risposta. Mi aspetto che un Assessore si alzi e mi dica: abbiamo una maggioranza. Almeno la risposta.
Seconda domanda. Per quale motivo e quali argomentazioni avete addotto per non far passare determinati strumenti normativi dalle Commissioni permanenti e traslate nel collegato? Non ho chiesto niente di particolare.
Accetterò, legittimante, la posizione della Giunta e ne prenderò atto. Non la condivido, ma mi chiedo: posso avere, caro Presidente, la risposta? Deduco, la do un po' per scontato, che dopo l'intervento del Consigliere Gariglio, l'Assessore Maccanti, o anche l'Assessore Ravello possa alzarsi e dire: Consigliere Laus, abbiamo la maggioranza e non andiamo in Commissione. Abbiamo traslato questa nota, questo strumento questa legge e questo comma della legge sulla caccia o altro, nel collegato alla finanziaria. Io non condividerò, ma legittimamente vi ascolterò.
Anche perché - rubo ancora qualche minuto e poi non intervengo più queste risposte noi abbiamo la responsabilità di renderle pubbliche all'esterno. Magari ci sono dei fatti e delle argomentazioni che noi non riusciamo a vedere. Metteteci nelle condizioni di fare il nostro lavoro anche se voi non volete fare il vostro.



PRESIDENTE

Mi duole dirle che, dopo un'attenta valutazione con gli Uffici crediamo che il suo intervento non sia configurabile come fatto personale ma come valutazione politica cui la Giunta risponderà, se crederà.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Mi scuso se non sono intervenuto prima perché occupato al telefono. In questo momento, qualcuno si occupa anche di questioni di minore rilievo come gli assetti di alcune Giunte comunali, quindi siamo disturbati da coloro che non hanno una visione così ampia e alta della politica, come abbiamo in questa sede quando attendiamo al nostro lavoro legislativo specie quando la disponibilità della Giunta regionale e l'attenzione al dialogo con il Consiglio, l'attenzione al confronto fruttuoso con l'opposizione, ci può consentire di arrivare ad una qualità alta e nobile della nostra attività legislativa.
Ho chiesto che non mi si disturbasse nel mentre mi accingo a svolgere il ruolo di legislatore,ma purtroppo si sa che la politica è fatta anche di attenzione alle piccole esigenze quotidiane degli assetti.
Inviterei gli amici ad essere consapevoli del momento cruciale che stiamo vivendo in questa assemblea legislativa. Noi abbiamo di fronte una Giunta di altissimo livello, rappresentata in forze consistenti, il cui Presidente, ahimè, sacrifica la sua famiglia, il suo partito, le sue presenze televisive pur di ricoprire assiduamente il ruolo di Capo dell'Esecutivo in una costruttività feconda di risultati nei rapporti con il Consiglio regionale.
Ebbene, di fronte a questo, mi sento davvero orgoglioso di essere parte, sia pure un po' decaduta rispetto al passato, di questa Assemblea parte di un'Assemblea che sta, con grande economia dei lavori, con grande partecipazione di popolo, con grande leadership della Giunta regionale concorrendo a costruire un Piemonte diverso, autonomo, federale, forte liberale e autorevole nelle proprie istituzioni.
Presidente, la invito anche a riflettere che grazie al mandato dei miei colleghi, oltre che mio, lei è lì a svolgere una funzione che verrà iscritta nella storia del federalismo in questa Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Vedo che i miei colleghi, con molta fatica ma con altrettanta bravura ed intelligenza, questa mattina hanno "partorito", se così si può dire, una serie di emendamenti istruttivi ed interessanti.
Per colpa di questo disegno di legge n. 101, "Disposizioni collegate alla la legge finanziaria per l'anno 2011", argomenti come questi, parlando del discorso della sanità, di cui se ne parla da mesi e mesi...
Premetto che nutro la massima fiducia negli Assessori, sia della collega Ferrero che dell'amico Sacchetto, così come di tutti gli altri. Ma di sanità se ne parla poco in Commissione, così come del settore agricolo come si diceva questa mattina.
Tutti questi emendamenti, che chiedono di sostituire una parola con un'altra, sono tutti correttivi e intelligenti. Ma - permetteteci - dateci la possibilità di poter approfondire punto per punto nella Commissione competente.
Anche l'argomento della caccia, che sta a cuore a tutti, mi pare che riscuota abbastanza condivisione, per quanto ci siano da limare alcuni piccoli aspetti. Non possiamo privarci di questi argomenti, facendo in modo che vengano in aula come "superemendamento", senza parlarne specificatamente nelle Commissioni competenti. Dateci la possibilità di poterne discutere in tutte le Commissioni, affinché si approfondisca correttamente argomento per argomento, e poi si arrivi in aula con idee diverse, ma con un obiettivo ben chiaro. Chiedo solo questo.
Con questo ribadisco la mia fiducia negli attuali Assessori. Credo che anche loro possano adottare un po' più di democrazia, in modo da poter lavorare compatti e uniti.
Non dobbiamo fare ostruzionismo, né a destra né a sinistra, ma trovare una giusta mediazione per la nostra gente. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Siamo ormai in conclusione di questa seduta consiliare. Mi auguro che il fine settimana porti consiglio e aiuti a riflettere, in modo tale che martedì si possa arrivare in aula e iniziare a lavorare sul collegato alla legge finanziaria liberato da alcune questioni che abbiamo posto e che continuiamo a rinnovare da più sedute.
Tra poco si aprirà la consultazione sulle modifiche alla legge n. 70 tra l'altro - l'Assessore Sacchetto lo sa, perché lo abbiamo detto in una riunione e lo abbiamo ribadito pure in aula - noi siamo per valutare alcune questioni urgenti, e portare il resto delle altre proposte contenute negli emendamenti presentati dall'Assessore Sacchetto all'in-terno della modifica della legge n. 70.
Credo che il nostro sia un ragionamento più che ragionevole e abbiamo offerto, da questo punto di vista, la nostra disponibilità: se vogliamo iniziare a discutere ed entrare nel merito del disegno di legge n. 101, credo che sia utile aprire davvero una riflessione. Il lavoro d'Aula richiede anche mediazione e spero che da questo punto di vista vi sia la capacità, da parte vostra di accettare questo confronto, in modo tale che la prossima settimana il nostro lavoro sia più proficuo rispetto a quello di questi giorni, non certo per responsabilità nostra.



PRESIDENTE

Non essendovi più richieste di intervento sull'emendamento rubricato n.
165), ed essendo arrivati praticamente all'ora della conclusione dei nostri lavori, dichiaro chiusa la seduta.
Vi ricordo che alle ore 14.30, presso la Sala Viglione, sono previste le consultazioni sui provvedimenti in materia di caccia.
Buona giornata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.55)



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