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Dettaglio seduta n.11 del 22/06/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Richiesta iscrizione all'o.d.g. mozione n. 19 dei Consiglieri Reschigna Artesio, Boeti, Bresso, Cursio, Gariglio, Goffi, Laus, Manica, Muliere Pentenero, Ronzani e Stara, inerente a "Richiesta di proroga della deroga al regime degli aiuti di Stato"


PRESIDENTE

Do atto che l'ordine del giorno è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Reschigna



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi chiederemmo l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna del Consiglio regionale della mozione che abbiamo presentato venerdì scorso avente come oggetto "Richiesta di proroga della deroga al regime degli aiuti di Stato".



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna chiede di iscrivere la mozione n. 19, primo firmatario il Consigliere Reschigna e altri Consiglieri del PD, il Consigliere Goffi dell'UDC e la Consigliera Artesio, riguardo alla richiesta di proroga della deroga al regime degli aiuti di Stato.
Questa richiesta deve essere posta in votazione e potrà essere iscritta se ci saranno 40 voti favorevoli.
Pongo in votazione la richiesta del Capogruppo del PD d'iscrizione ai lavori all'o.d.g. odierno della mozione n. 19.
Ricordo che per l'iscrizione necessitano 40 voti favorevoli.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
La mozione non è iscritta all'o.d.g. per mancanza del quorum dei 40 voti favorevoli.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Voglio soltanto far rilevare che questa è la prima volta che succede in Consiglio regionale che non vengano concessi i voti per l'iscrizione di un punto all'o.d.g. del Consiglio regionale.
Peraltro, la materia non era d'interesse di una forza politica, ma d'interesse collettivo.
Di questo prendiamo atto.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In assenza di proposte e modifiche all'o.d.g. approvate ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento e in merito al punto 1) all'ordine del giorno: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è a disposizione e riproducibile su richiesta il processo verbale della seduta del 15 giugno e sono approvati i processi verbali della seduta dell'8 giugno 2010.
Se non vi sono osservazioni, s'intende approvato.



(L'Aula, all'unanimità, acconsente)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri regionali Spagnuolo, Molinari Botta Marco, Giordano e Cantore.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Modifica assegnazione funzioni ai componenti la Giunta regionale


PRESIDENTE

Con decreto n. 48 del 21 giugno 2010 il Presidente della Giunta regionale Roberto Cota precisa che le funzioni attribuite all'Assessore Caterina Anna Rosa Ferrero sono integrate come segue: "Tutela della salute e sanità, edilizia sanitaria, politiche sociali e politiche per la famiglia".


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Riassunzione progetti di legge, ex articolo 92 del Regolamento: adempimenti


PRESIDENTE

Sostanzialmente, sono i progetti di legge presentati durante l'VII legislatura.
Chiedo se l'Aula acconsente al rinvio in Commissione dei provvedimenti riassunti ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento e che hanno esaurito la fase referente.



(L'Aula, all'unanimità, acconsente)



PRESIDENTE

Grazie.
L'elenco dei progetti di legge riassunti, ex articolo 92 del Regolamento, sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Gianluca Buonanno e relativa surrogazione con il signor Paolo Tiramani (ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108)


PRESIDENTE

Dobbiamo procedere alla surroga dell'onorevole Buonanno Gianluca dalla carica di Consigliere regionale in seguito alle sue dimissioni. Se l'Aula acconsente, procederei alla surroga prima dello svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze.
Procediamo pertanto con l'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Gianluca Buonanno e relativa surrogazione (ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n.
108)".
Preso atto delle dimissioni del Consigliere Gianluca Buonanno e della relativa surrogazione, ai sensi dell'articolo 16, della legge 17 febbraio 1968, n. 108, comunico che il Consigliere Gianluca Buonanno, proclamato eletto nella quota proporzionale e nella lista Lega Nord Bossi nella circoscrizione elettorale di Vercelli, ha comunicato, con lettera pervenuta al Consiglio regionale in data 14 giugno 2010, la rinuncia alla carica di Consigliere Regionale.
La parola al Consigliere Muliere, in qualità di Presidente della Giunta delle elezioni.



MULIERE Rocco

Comunico all'Aula che il Presidente del Consiglio regionale ha trasmesso alla Giunta delle elezioni la lettera del 14 giugno 2010, con la quale il Consigliere Buonanno Gianluca rassegna le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale. Occorre pertanto procedere alla surroga del Consigliere Buonanno.
L'articolo 36, secondo comma dello Statuto prevede che la Giunta delle elezioni riferisca al Consiglio regionale sull'operazione elettorale e sui titoli di ammissione. Quindi, dobbiamo mettere in atto gli adempimenti necessari per la surroga.
La legge n. 108/68, all'articolo 16, recita: "Il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella lista e circoscrizione segue immediatamente l'ultimo eletto".
Il Consigliere Gianluca Buonanno era stato eletto nella quota proporzionale e nella lista Lega Nord Bossi nella circoscrizione elettorale di Vercelli. Dal verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Vercelli, nella lista avente il contrassegno Lega Nord Bossi all'ultimo eletto, segue immediatamente il Signor Paolo Tiramani.
Proponiamo al Consiglio regionale di procedere alla surroga. Ieri la Giunta delle elezioni, all'unanimità, ha votato di proporre al Consiglio regionale la surroga del Consigliere Gianluca Buonanno con il signor Paolo Tiramani.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
Indìco la votazione palese sulla presa d'atto del Consiglio regionale sulle dimissioni del Consigliere Buonanno.
Il Consiglio, all'unanimità, prende atto.
Ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 108 del 17 febbraio 1968 occorre, pertanto procedere, alla surroga del Consigliere. Ai sensi del citato articolo il seggio che rimane vacante, per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella lista e circoscrizione segue immediatamente l'ultimo eletto. La stessa norma si osserva anche nel caso di sostituzione del Consigliere proclamato a seguito dell'attribuzione fatta dall'Ufficio centrale regionale.
Dal verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Vercelli nella lista avente il contrassegno Lega Nord Bossi, all'ultimo eletto segue immediatamente il signor Paolo Tiramani, al quale deve essere pertanto attribuito il seggio resosi vacante.
Indìco la votazione palese sulla presa d'atto del Consiglio regionale che al Consigliere Gian Luca Buonanno subentra il signor Paolo Tiramani.
Il Consiglio, all'unanimità, prende atto.
Invito il Consigliere regionale Paolo Tiramani a prendere posto in aula qualora si trovasse nelle vicinanze.



(Il neo Consigliere Paolo Tiramani prende posto in aula)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Nel ringraziare il Consigliere dimissionario Gian Luca Buonanno per il suo servizio in Consiglio regionale, diamo il benvenuto al Consigliere Paolo Tiramani.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 22 del Consigliere Bono, inerente a "Assenza del Vicepresidente Roberto Rosso alle sedute consiliari del 25 e 26 maggio 2010"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 22, presentata del Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato l'interrogazione n. 22 in relazione alla comunicazione del Presidente del Consiglio regionale, avente per oggetto l'assenza del Vicepresidente della Giunta, Roberto Rosso, oggi presente, in data 25 maggio.
In quell'occasione ci era stato detto dal Presidente del Consiglio che il Vicepresidente Rosso era assente - come da articolo del Regolamento, ex articolo 60 - per motivi di salute. Noi siamo venuti a sapere, invece, che lo stesso giorno, il 25 maggio, l'Onorevole Rosso era a Roma in transatlantico per votare, con votazione nominale, sulla manovra finanziaria del Governo.
Vorremmo sapere, visto che si deve portare una giustificazione per il congedo, come mai ci è stato detto che un Assessore in realtà non dovrebbe addurre questa motivazione, oppure se si trattasse di una giustificazione non veritiera di assenza, se vi siano da prendere, in merito, delle sanzioni anche solo all'interno della Giunta.
Il secondo punto, quello che chiediamo, riguarda il doppio incarico.
Ricordiamo che l'Assessore Rosso è l'unico, al momento - sia in Consiglio sia in Giunta - che mantiene il doppio incarico in quanto, non essendo anche Consigliere, non è stato possibile valutare la sua posizione all'interno della Giunta per le elezioni presieduta dal Consigliere Muliere. L'Assessore Rosso, infatti, ha deciso di lasciare il posto da Consigliere regionale nel momento in cui assumeva quello di Assessore.
Sciogliere l'incompatibilità spetterebbe alla Giunta per l'incompatibilità del Parlamento, quindi auspichiamo che quanto prima l'Assessore Rosso si presenti in quella Giunta per sciogliere questa problematica.
Chiediamo, anche, se percepisce una doppia indennità di carica di funzione o, comunque, qualunque altro rimborso spese e se considera ben svolto il suo doppio incarico in quanto riveste una posizione importantissima di Vicepresidente della Giunta e di Assessore al lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Rosso.



ROSSO Roberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie.
Anzitutto, alla seconda domanda, rispondo che non c'è possibilità di cumulare i due stipendi da deputato e da Consigliere regionale. Ad ogni buon conto, per evitare questo, appena dimessomi da Consigliere - prima l'avevo mandata al Consiglio regionale e poi a diversi Consiglieri e alla Giunta - ho inviato una lettera che diceva: "Egregio Direttore, la prego di sospendere il pagamento dell'indennità a me spettante, anche qualora fosse maggiore di quella attualmente percepita. Ringraziandola per l'attenzione mi è gradita l'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti". Quindi non c'è possibilità di cumulo degli stipendi.
Seconda questione. Per quanto riguarda invece l'assenza, va detto che io non sono Consigliere regionale, quindi non ho neppure la possibilità di chiedere un congedo: il Consigliere Bono dovrebbe saperlo. Ciononostante avevo detto, per cortesia che mi sembrava dovuta alla sede istituzionale al Presidente del Consiglio regionale che in quella data (martedì) non potevo essere presente, perché ero a una visita di controllo, che svolgo in due occasioni, tutti gli anni. Lo dico, così almeno il Consigliere Bono ha anche nozione delle mie condizioni di salute. Io faccio un primo controllo medico per via di una vicenda tumorale che ho avuto nel 2001, quand'ero candidato a Sindaco di Torino, e quindi ogni sei mesi mi sottopongo a controllo. Inoltre, faccio un secondo controllo ogni sei mesi, per via di un fastidiosissimo problema, una sindrome neurologica che mi era venuta quando ero caduto - purtroppo - dalle tribune dello stadio Carnera di Udine e mi ero spaccato il naso, sindrome neurologica che cerco di curare: mi sono già fatto operare due volte al naso, ma non è stato possibile ottenere nessuna soluzione e adesso sto cercando altre cure.
Comunque, per evitare che ci siano problemi sull'argomento, così come avevo già fatto quel giorno stesso nei confronti dei corrispondenti romani de la Repubblica e de La Stampa, ho qui la ricevuta, della stessa giornata del medico curante. Prego poi il Consigliere Bono di verificare. Mi ero recato in Toscana per avere questa visita di cura e - così almeno spiego anche l'intera vicenda - il check-up è finito verso mezzogiorno. Mi sono poi recato dal Ministro Sacconi per la questione delle casse integrazioni in deroga del Piemonte. L'incontro è finito alle ore 14; ero a Roma e, pur essendo in congedo (in quel caso dalla Camera), mi sembrava sbagliato non fare nulla tutto il pomeriggio e andare a prendere un aperitivo. Quindi rinunciando al congedo, sono andato a partecipare alle votazioni alla Camera del pomeriggio a partire dalle ore 17, cosa che era nelle mie possibilità.
Ciò detto, non credo di aver fatto un torto; anzi, credo di aver adempiuto a un dovere e a un lavoro che, in qualche modo, mi è richiesto nel momento in cui il check-up, il controllo di ordinanza finisce.
Spero che in questo Paese ci si possa ancora curare, e spero di poterlo fare, nonostante le preoccupazioni del Consigliere Bono.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 10 del Consigliere Ronzani, inerente a "Utilizzo delle auto blu da parte dei membri della Giunta regionale"

Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione n. 21 del Consigliere Bono, inerente a "Rinuncia alle auto di servizio da pare della Giunta regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 10, presentata dal Consigliere Ronzani, avente ad oggetto "Utilizzo delle auto blu da parte dei membri della Giunta regionale" e n.
21 del Consigliere Bono, inerente a " Rinuncia alle auto di servizio da pare della Giunta regionale".
La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore alle risorse umane e patrimonio

In merito all'interrogazione in oggetto, si specifica quanto segue.
Undici (11) Assessori della Giunta regionale fanno uso delle autovetture di servizio. Tra questi, alcuni, non facendo uso sistematico del mezzo di servizio, usufruiscono, in caso di impegni istituzionali e di spostamenti programmati, del servizio offerto dall'Autocentro, che fornisce anche il servizio di trasporto a funzionari e dirigenti regionali che ne facciano richiesta.
Ai sensi del comma 1, dell'articolo 2, della legge regionale n. 10 del 1972, a tali Assessori non è riconosciuto il rimborso chilometrico, non avendo presentato formale rinuncia all'uso dell'auto blu.
Il Presidente e un Assessore ricorrono a mezzi propri e hanno presentato formale rinuncia all'auto di servizio.
Il risparmio per il mancato utilizzo delle auto di rappresentanza da parte di alcuni membri della Giunta regionale si è concretizzato essenzialmente nel noleggio di un numero minore di auto con una sensibile diminuzione dei relativi costi (circa 100.000 euro annui, così come quantificato dagli uffici regionali) oltre, ovviamente, alla riduzione della spesa per il consumo della benzina e dei pedaggi autostradali.
Questa è la risposta all'interrogazione n. 10. C'è anche un'interrogazione del Consigliere Bono (n. 21), che presupponeva una risposta scritta: se l'interrogante vuole, posso lasciare il testo scritto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per la replica.



RONZANI Wilmer

Grazie, Assessore, per la risposta.
Assessore Quaglia, non ce l'ho con lei personalmente, anzi so che lei non usa la macchina e viene al mattino al palazzo della Giunta utilizzando il treno e che si serve delle macchine di servizio informando l'Autocentro quindi le do atto di questo. Come vede, non sono prevenuto, però le bugie hanno le gambe corte.
Le bugie hanno le gambe corte perché tutti noi, all'indomani delle elezioni, abbiamo letto sui giornali, i quali hanno naturalmente dato spazio a un'informazione come questa, che eravamo e siamo nel clima della riduzione dei costi della politica. È evidente che, se il Presidente della Giunta regionale annuncia in pompa magna che la Giunta o gli Assessori intendono rinunciare alle auto blu, questo fa notizia. E fa notizia per ragioni anche comprensibili.
Prendo atto dalla sua risposta, secondo la quale, invece, un certo numero di Assessori utilizza - naturalmente, com'è nel loro diritto l'auto blu. Prendo atto di questo. È un'opportuna precisazione, ma soprattutto è una sconfessione delle affermazioni che forse con troppa facilità sono state fatte all'indomani delle elezioni.
Ho qui gli articoli dei giornali nei quali il Presidente Cota dichiarava: "Sto realizzando un piano di razionalizzazione, per cui le auto blu della Regione dovranno essere utilizzate soltanto per spostamenti programmati". In questo caso, immagino che il Presidente Cota alludesse al fatto che gli Assessori rinunciavano alle auto blu e utilizzavano le auto soltanto rivolgendosi all'Autocentro. Giusto, Assessore Quaglia? Questo è il senso di quella dichiarazione. Le parole hanno ancora un senso, per fortuna.
Le risposte che lei mi ha dato, Assessore, delle quali prendo atto e di cui la ringrazio, dicono un'altra cosa; dicono che un numero limitato di Assessori fa questa cosa e che la grande maggioranza degli Assessori com'è nel loro diritto - ha deciso di utilizzare l'autista e l'auto della Regione, cioè l'auto blu, 24 ore su 24, avendo a disposizione gli autisti.
Guardi che su questo non faccio una contestazione. Ritengo che i costi della politica vadano ridotti attraverso iniziative altre, e lì c'è da lavorare. Ma qui, quando qualcuno fa demagogia, io non sono d'accordo. Il vostro Presidente ha fatto demagogia su questa questione, e oggi lei dice che il Presidente ha detto una cosa diversa dalla realtà. Ne prendo atto ne prendo semplicemente atto. Voglio che si sappia che, diversamente da quanto dichiarato ai giornali, e cioè che questa Giunta non avrebbe utilizzato le auto blu, oggi l'Assessore Quaglia, correttamente, informa il Consiglio del contrario, e cioè che gli Assessori, com'è capitato in passato e come capita anche per questa Giunta, stanno utilizzando le auto blu, eccezion fatta per il Presidente e alcuni componenti che, come lei vengono invece a Torino utilizzando il mezzo pubblico; poi, una volta a Torino, utilizzano l'auto blu per gli spostamenti istituzionali. Questo è.
Punto.
Io eccepisco, ma su questo mi riservo di contestarla sul piano dei dati sono abituato a parlare avendo i dati - relativamente al risparmio che lei ha annunciato: personalmente penso che non sia in quell'ordine. Comunque questo sarà oggetto, semmai, di una successiva discussione. Per il momento Presidente del Consiglio, prendo atto che le bugie hanno le gambe corte e la demagogia non paga: servono ad avere un titolo sul giornale per qualche giorno ma, alla prova dei fatti, le bugie mostrano la corda.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Norme generali sull'agricoltura

Interpellanza n. 24 del Consigliere Cortopassi, inerente a "Ente Nazionale Risi"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 24, presentata dal Consigliere Cortopassi, avente ad oggetto "Ente Nazionale Risi".
La parola all'Assessore Sacchetto per la risposta.



SACCHETTO Claudio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Ho letto con attenzione l'interrogazione presentata dal collega Cortopassi; tra l'altro, lo ringrazio, anche perché dà modo alla Giunta regionale di rispondere ad una domanda che si sono posti in molti nelle settimane passate relativamente all'ipotetico taglio agli Enti inutili di questo Paese, fra cui per un certo periodo c'è anche stato, a ragion veduta, l'Ente Risi (eventuale soppressione).
In realtà, questo rischio non è mai stato posto in essere e non esiste tuttora, poiché lo stesso Ente Risi nacque nel 1931 e in questi oltre 70 anni di vita è stato ed è ancora uno strumento utile e anche indispensabile per la gestione dei rapporti all'interno della filiera del riso, in quanto ancora oggi viene interamente finanziato da quella che è una percentuale all'interno del prezzo del riso che pagano le industrie e che serve a mantenere l'attività dell'ente stesso, il quale ad oggi conta 83 dipendenti, con sede a Milano, ed ha un bilancio annuo di circa sette milioni di euro di immobili distribuiti su tutta la Pianura Padana e il Nord Italia.
La risposta alla domanda posta dal collega Consigliere è "no", cioè l'Ente Risi non rischia di essere soppresso, perché non costa assolutamente nulla all'ente pubblico. Infatti, come ho detto poc'anzi nell'introduzione della mia relazione, non incide sulle casse pubbliche, essendo finanziato interamente con una percentuale del prezzo pagato alle aziende agricole da parte delle industrie.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Cortopassi, per la replica.



CORTOPASSI Alberto

Solo per ringraziare l'Assessore e la Giunta per l'attenzione al problema. Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 13 della Consigliera Artesio, inerente a "Chiusura della Global Business di Grugliasco"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 13, presentata dalla Consigliera Artesio.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Rosso, per la risposta.



ROSSO Roberto, Assessore al lavoro

La Global Business ha attivato, il 28/04/2010, la procedura di mobilità per cessazione dell'attività produttiva svolta presso l'unità di Grugliasco.
I motivi che hanno determinato la situazione di eccedenza di 48 lavoratori sono stati ricondotti dalla società essenzialmente al fatto che per effetto della crisi causata dalla drastica riduzione degli ordini di fornitura, l'azienda non è più in grado di sostenere gli oneri di produzione e il mantenimento di attività dello stabilimento di Grugliasco essendone irrimediabilmente pregiudicata la redditività.
A ciò hanno contribuito le difficoltà generali del mercato, che non hanno consentito una ripresa delle attività; queste circostanze, già nel 2008 e nel 2009, avevano generato una situazione di crisi culminata nella richiesta di CIGS per crisi aziendale, dal 16/02/2009 al 15/02/2010, crisi divenuta oggi ancora più grave e stabilizzata. Dalla data di attivazione la legge stabilisce in 75 giorni il termine entro il quale si deve concludere l'iter della procedura di mobilità: 45 giorni in sede sindacale e 30 in sede istituzionale, qualora le parti non raggiungano un'intesa nella fase sindacale della procedura.
L'Assessorato al lavoro, nell'ambito delle proprie competenze in materia di procedure di mobilità, nella fase istituzionale della procedura non mancherà di ricercare, unitamente alle parti, tutte le soluzioni che consentano di contemperare le esigenze aziendali con la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali.
Non siamo ancora, però, in quella fase.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio, per la replica.



ARTESIO Eleonora

Ringrazio l'Assessore Rosso per la comunicazione. Mi risulta, però, che sia stata conclusa un'intesa e che quest'intesa abbia previsto l'accompagnamento alla pensione per gli occupati in quelle condizioni e le modalità della fuoriuscita dall'attività occupazionale. Ovviamente, se l'informazione è fondata e si regola su un accordo tra le parti, quest'Aula non ha nulla da aggiungere - perché è una composizione delle relazioni - se non l'amarezza per un'ulteriore attività produttiva che viene a sospendersi nell'area metropolitana piemontese. Ad oggi, le informazioni ufficiali date a quest'Aula sono quelle dell'Assessore, che non posso che ringraziare per l'impegno istituzionale che vuole assumere nella regolazione di una materia così delicata e sensibile per il lavoro ed il territorio. Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 6 delle Consigliere Manica, Artesio, Bresso, Cerutti Motta e Pentenero, inerente a "Impiego della pillola RU486 in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 6, presentata dalle Consigliere Manica Artesio, Bresso, Cerutti, Motta e Pentenero.
La parola all'Assessore Ferrero, per la risposta.



FERRERO Caterina, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente. Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si riferisce quanto segue.
Premesso che: il Consiglio Superiore di Sanità, con parere espresso in data 18/03/2010, ha preso in esame le modalità di impiego del farmaco RU486, nel rispetto della legge n. 194/1978 nel citato parere, il Consiglio Superiore di Sanità, in particolare, "ha ritenuto necessario, onde assicurare la massima sicurezza al percorso dell'interruzione volontaria di gravidanza medica, il ricovero ordinario fino alla verifica della completa espulsione del prodotto del concepimento e raccomandato che vengano stilate linee di indirizzo da formulare sulla base dell'elaborazione e della loro comparazione di IVG medica e chirurgica, anche in relazione alla determina dell'AIFA" il Ministero della Salute, nella notifica del parere citato (Prot. n. 16031 del 8/4/2010), invita gli Assessorati alla Sanità ad assicurare che nell'utilizzo del farmaco RU486, le strutture ospedaliere operanti nel territorio di rispettiva competenza si adeguino alla prassi assistenziale (di ricovero ordinario) all'indirizzo tecnico-scientifico espresso dal Consiglio Superiore di Sanità il parere citato è stato inviato dalla competente Direzione Sanità di questo Assessorato alle strutture ospedaliere operanti sul territorio regionale.
In data 25/5/2010 (nota Prot. n. 16312/DB2000), la Direzione Sanità di questo Assessorato ha invitato le strutture ospedaliere regionali a fornire i dati relativi all'impiego della pillola RU486, con particolare riferimento: alle specifiche situazioni concrete nelle diverse aziende/strutture sanitarie, circa l'impiego del farmaco stesso all'applicazione corretta delle indicazioni dell'AIFA e della normativa in materia d'interruzione della gravidanza relative all'utilizzo della pillola abortiva.
Sulla base dei dati forniti dalle strutture sanitarie, si evidenzia che la somministrazione della pillola RU486 è disponibile su tutto il territorio regionale. Inoltre, i protocolli operativi per l'interruzione farmacologia della gravidanza sono stati adottati in conformità alle indicazioni AIFA e al parere del Consiglio Superiore di Sanità del 18/3/2010.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Avevo presentato quest'interrogazione congiuntamente alle colleghe Consigliere, sulla base di un duplice ordine di considerazioni.
Il primo: avevamo letto le dichiarazioni del Presidente Cota immediatamente dopo la sua elezione, in cui metteva in discussione il fatto che in Piemonte questa normativa nazionale si potesse applicare, rendendo quindi il Piemontese indisponibile all'applicazione di una legge nazionale trattandosi qui di un'applicazione della legge 194, come dai pareri successivi opportunamente si evince, con indicazioni cogenti a tutte le Regioni italiane.
Abbiamo appreso quell'affermazione con preoccupazione, perché si tratta di federalismo ideologico, rispetto al quale si rende una Regione compiutamente inadempiente a normative che invece devono essere ottemperate.
Naturalmente, la marcia indietro è stata inevitabilmente immediata perché, quando si fanno le boutade di federalismo ideologico, è del tutto evidente che non sono applicabili da nessun punto di vista.
Il compito di un amministratore pubblico è indipendente da cosa lui pensa o cosa lui pensi di una normativa, e questo è un principio fondamentale dello Stato laico.
Le normative si applicano indipendentemente dalle convinzioni d'ordine personale, ed è una questione di grande importanza, che trascende questo problema e che riguarda un atteggiamento, a mio avviso molto grave, da parte del Presidente della Giunta. Si tratta del non riconoscimento dei principi dello Stato laico e della laicità dello Stato e delle istituzioni rispetto a convinzioni assolutamente personali che travalicano da una morale personale ad una morale d'ordine collettivo.
Dopo quella marcia indietro altrettanto frettolosa quanto l'inopinata dichiarazione, la preoccupazione che avevamo come Consigliere regionali era che l'applicazione della legge 194, legge molto equilibrata, avvenisse in tutta la sua dimensione.
una legge che depenalizza, che pone l'accento più importante sulla prevenzione, che con la libertà all'aborto individua una delle questioni più importanti che ci riguardano. Fu una scelta precisa anche delle donne oltre che di un referendum confermativo, che volle quella legge, quindi è importante porre l'attenzione sulla sua più completa applicazione e su quella parte della stessa che stabilisce che le Regioni sono tenute alla ricerca e all'applicazione di una normativa e di metodiche sempre meno invasive, aggiornando la ricerca in questa direzione.
C'è, quindi, un compito delle Regione molto precipuo, in questa direzione.
Detto questo, ascolto oggi, Assessore, che voi avete mandato, in data 25/5/2010 alle strutture regionali da parte dell'Assessorato una circolare o parere interno in cui si chiede a che punto sia la situazione nelle varie ASL e ASO del Piemonte e che cosa stia succedendo.
Credo che la verifica andrebbe fatta con una certa attenzione Assessore, perché da quanto risulta da notizie sporadiche - ma le chiederemmo di darcene di precise, ASL per ASL e ASO per ASO - c'è anche un modo per non applicare le normative, con una sorta di aggiramento surrettizio della normativa stessa, allungando le pratiche burocratiche e non mettendo a disposizione le strutture per applicare la normativa.
Da quanto risulta sono ancora pochissime le strutture del Piemonte che si sono adeguate da questo punto di vista, alcune a Torino ed altre nella Provincia di Cuneo, ma mancano strutture in ASL e ASO importantissime, a partire dalla seconda ASL del Piemonte, come l'Ospedale Maggiore di Novara a tutte le ASO ed ASL più importanti.
Le strutture, non so se per mancanza di precise indicazioni o per difficoltà di ordine interno o per una sorta di scarsa convinzione, nella stragrande maggioranza non si sono ancora attivate per ottemperare a richieste in tal senso che eventualmente avvengano nelle varie realtà del Piemonte.
Chiederemmo che l'Assessore faccia un'indagine e una verifica in questa direzione, in modo da poterci dire dove e come la normativa viene applicata e in quali tempi intenda fare in modo che venga applicata in maniera generale in tutte le realtà del Piemonte.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 19 delle Consigliere Cerutti, Artesio, Motta, Manica e Pentenero, inerente a "Ruolo degli operatori sanitari, obiettori di coscienza, nell'assistenza in caso di interruzione volontaria di gravidanza"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 19, avente come prima firmataria la Consigliera Cerutti.
Risponde l'Assessore Ferrero, che ha pertanto facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'Azienda Ospedaliera OIRM-Sant'Anna di Torino, su richiesta dello scrivente Assessorato, ha comunicato, in ordine alla questione in oggetto le seguenti considerazioni.
Le procedure di accettazione delle pazienti per IVG terapeutica sono effettuate dal medico di reparto, indipendentemente dal fatto che sia obiettore o meno; una volta avviato il travaglio (attraverso l'induzione di esclusiva competenza del medico non obiettore), lo stesso è assistito, fino all'espulsione del feto e della placenta, dal personale sanitario presente in reparto obiettore o non obiettore. Nell'ultimo triennio le segnalazioni negative ricevute in casi simili sono state complessivamente due; la propria disponibilità a potenziare i rapporti professionali con il territorio, al fine di fornire una più adeguata preparazione alle donne che scelgono di praticare un'interruzione terapeutica della gravidanza.
Dato atto che, in adempimento alla DGR 22 dell'8 febbraio 2010, recante "Piano socio-sanitario 2007-2010. Consolidamento attività di governo clinico dell'area Materno Infantile: monitoraggio dei percorsi assistenziali tramite flussi informativi esistenti e istituzione flusso dei consultori; Istituzione del Coordinamento tecnico regionale per l'Area materno infantile, del Coordinamento regionale consultori e del Coordinamento regionale di sostegno all'allattamento al seno", la Direzione Sanità di questo Assessorato ha invitato le strutture ospedaliere regionali a fornire i dati necessari all'istituzione del Coordinamento regionale consultori e che, a tutt'oggi, il relativo provvedimento sarà assunto non appena perverranno tutte le informazioni richieste (a tutt'oggi, non sono pervenuti i dati dell'ASL TO5).
Sulla base di quanto sopra si conclude che, con l'attivazione del Coordinamento regionale consultori, potranno essere avviate iniziative di verifica e di monitoraggio delle attività del personale sanitario obiettore di coscienza in caso di IVG, finalizzate anche ad evitare episodi come quello denunciato e a diffondere, attraverso i consultori familiari, tra i cittadini una corretta sensibilizzazione in ordine all'applicazione della legge n. 194/1978.
Un ulteriore strumento, infine, per il monitoraggio e la verifica della corretta applicazione della Legge n. 194/1978 è costituito dalla previsione tra gli obiettivi dei Direttori Generali dell'applicazione presso le ASL e ASO regionali del "Percorso Assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria della gravidanza al consultorio familiare" approvato dalla Regione Piemonte nell'ottobre 2008: il percorso, infatti prevede tra le raccomandazioni indispensabili per la realizzazione del percorso previsto "la presenza in ogni sede consultoriale o ospedaliera di personale non obiettore che permetta la completa applicazione della legge 194/1978".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
La ringrazio della risposta, che debbo dire però risulta essere aperta rispetto ad un lavoro successivo, proprio perché abbiamo presentato l'interrogazione a fronte della segnalazione di questo caso, di cui abbiamo avuto notizia tramite gli organi di stampa.
Nell'interrogazione abbiamo richiamato al rispetto della legge n. 194 che in alcuni suoi articoli prevede chiaramente come l'interruzione volontaria della gravidanza dopo i primi 90 giorni possa essere praticata quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
In questo caso la paziente risultava essere stata informata della grave patologia del nascituro, incompatibile con la vita ed aveva seguito l'iter di visite e colloqui previsto dalla legge.
Se nella sua risposta ha fatto riferimento a due casi, uno potrebbe essere stato questo. È chiaro che due casi in tre anni, come lei ci ha segnalato, non sono numericamente significativi, però hanno una loro rilevanza.
In questo senso crediamo che tale aspetto non debba essere per nulla sottovalutato, anzi preso in seria considerazione, perché comunque si tratta di due casi, cioè di due persone che si sono trovate in grande difficoltà e con una struttura pubblica che non ha applicato la legge 194 o comunque non ne ha seguito i dettami.
Dal punto di vista di quello che lei ci ha illustrato circa la costituzione del coordinamento regionale consultori, è chiaro che dovremmo andare a verificare in Commissione quelli che saranno gli sviluppi.
Abbiamo appreso da lei, rispetto agli obiettivi dati ai Direttori sanitari, che questi sono cambiati da una considerazione di carattere qualitativo ad una considerazione di carattere meramente economico. Anche questo è un elemento che ci preoccupa.
Dopodiché, nulla ci ha detto rispetto al tema dei medici obiettori, che era un'altra delle considerazioni poste nell'interrogazione.
Abbiamo un numero certamente preoccupante, per cui riportavamo il numero dei medici obiettori in percentuale in Italia, che è pari al 59%, e non abbiamo avuto notizia su quali iniziative di verifica e di monitoraggio dell'attività del personale sanitario obiettore siano state portate avanti anche perché si sono verificati due casi e, in questo senso, lei ha detto che il personale che accoglie la donna può essere personale obiettore o non obiettore.
Dobbiamo capire come si possa monitorare la situazione, conoscendo le difficoltà di molti medici, che spesso vanno ad essere obiettori proprio perché sono in scarso numero; quindi, i medici che non sono obiettori, alla fine lo diventano per scarsa possibilità di svolgere un lavoro in una modalità adeguata.
La ringrazio della risposta, però credo che in questo momento non sia soddisfacente, proprio perché non ripercorre le considerazioni e le richieste avanzate.
In questo senso, credo che debba essere rinnovata o posta come argomento in una Commissione, in quanto effettivamente a queste domande non è stata data una risposta adeguata e ci muoviamo in una situazione complessa, a livello culturale. È di oggi la notizia - con questo termino l'intervento - della ruota degli esposti nelle farmacie comunali un'iniziativa romana. In questo senso, quindi, la preoccupazione è grande.
Non so come funzioni la procedura in base al nuovo Regolamento, Presidente però mi dichiaro non soddisfatta della risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il punto relativo al sindacato ispettivo.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Comunicazioni della Giunta regionale in merito all'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa il 15 giugno 2010 dal Presidente della Giunta regionale del Piemonte, Roberto Cota, relativamente ai ricorsi sulla consultazione elettorale dello scorso marzo


PRESIDENTE

Prima di proseguire con i lavori all'o.d.g., do la parola al Presidente della Regione, che ha chiesto di intervenire.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente Cattaneo.
Colgo l'occasione, dato che oggi iniziano gli esami di maturità - lo vorrei dire in apertura - per fare gli auguri a tutti gli studenti piemontesi; penso che questo sia anche il pensiero del Consiglio regionale.
Sono qui, ho deciso di intervenire questa mattina in aula, perché la settimana scorsa ho rilasciato un'intervista a La Stampa e il giorno successivo, in Consiglio regionale, il Capogruppo Reschigna ha detto intervenendo in aula: "Vorrei chiedere conto al Presidente della Regione delle dichiarazioni che ha fatto".
Voglio cogliere l'occasione di questa seduta del Consiglio regionale per dare conto a lei, e a tutti i Consiglieri, di quelle dichiarazioni e di quell'intervista, che io ovviamente ribadisco, sottoscrivo e assolutamente non sconfesso. Devo però riconoscere, Consigliere Reschigna e Consiglieri regionali, che alcuni dei miei amici e dei miei compagni di coalizione mi hanno anche criticato per quell'intervista. Mi hanno detto: "Tu sei troppo generoso, dovresti, a volte, essere un po' più cinico. Perché dovresti essere un po' più cinico? Perché, diciamoci la verità, rispetto a questi ricorsi" - che dal mio punto di vista sono politicamente vergognosi - "chi ha da perdere è proprio la sinistra".
Alcuni mi dicono, giustamente dal loro punto di vista - che io non condivido - che questa è la sinistra che fa il solito gioco di palazzo.
"La gente ti vuole bene, che cos'hai da temere? Chi ha da perdere è la sinistra, proprio perché poi chi candideranno? Candideranno ancora la Bresso?". Abbiamo visto che il suo idealismo si è fermato al posticino in Europa - che peraltro le è stato dato. E ancora: "I Consiglieri regionali non vogliono andare alle elezioni". Sono i primi quelli della sinistra che non vogliono andare alle elezioni. Sapete come sono le elezioni: un terno al lotto, soprattutto nelle circoscrizioni piccole. È vero, Consigliere Reschigna? È facile restare a casa magari per un pugno di voti, quando ci sono altre forze politiche che crescono. E poi: "Sei proprio quello che deve temere di meno da nuove elezioni, perché la tua Giunta sta lavorando bene, ha appena fatto il piano lavoro". Siamo la prima Regione ad aver fatto il piano lavoro. È stato fatto coinvolgendo tutti: gli operatori economico-sociali, le associazioni di categoria, i sindacati. Ci apprestiamo a fare lo stesso per quanto riguarda la sanità. La Giunta sta facendo cose importanti e, quindi, un po' mi hanno criticato. Mi hanno detto: "Alla fine i problemi li hanno loro, non li hai di certo tu e non li ha di certo la tua Giunta". Io, però, ho fatto anche autocritica. Sono convinto dell'intervista che ho fatto e rimango assolutamente della mia opinione, perché non sono cinico. Non sono un cinico, penso al Piemonte e allora, da un lato penso che voi possiate anche mettervi nei miei panni e cioè, quelli di chi ha combattuto una difficile campagna elettorale a viso aperto e ha vinto le elezioni, ma le ha vinte! So che questo non volete dirlo perché vi brucia (la Presidente Bresso adesso non c'è, sarà in Europa), però queste elezioni sono state vinte proprio perché la gente ha scelto me e ha deciso di mandare a casa la Presidente uscente e il vecchio Governo regionale.
Sapete che questo è l'unico caso in cui è stato ribaltato il risultato delle liste, proprio con la scelta del Presidente: l'unico caso in tutte e tredici le elezioni regionali. Sapete benissimo che il risultato del voto è inequivocabile e il voto è andato proprio nella scelta del Presidente. E poi non si discute il voto. Voi lo sapete bene che non si discute il voto elettorale; qualcuno ha provato a dire, nei primi giorni, "proviamo a fare il riconteggio dei voti", poi evidentemente gli è stato spiegato che forse era meglio di no, forse era meglio non farlo il riconteggio dei voti, poi non si poteva neanche chiedere.
Qui non si discute il voto elettorale, ma si discute una presunta irregolarità legata all'accettazione di candidature che riguardano una lista. Si discute anche di altre cose che non ho ben capito: altri due ricorsi legati ad altre due liste e tutti in rapporto ad una legge elettorale che avete approvato voi in Consiglio regionale. Vi chiedo, anzi di cambiarla, magari di mettere anche un meccanismo di sbarramento per la presentazione delle liste e dei partiti e se questa legge elettorale a qualcuno non piace, potreste anche cambiarla, però l'avete approvata voi quando eravate al governo, quindi, semmai, la critica dovreste farla a voi stessi, rispetto ai meccanismi di quella legge elettorale.
Negli ultimi giorni si parla, proditoriamente sui mezzi di informazione, relativamente ad un ricorso perché ci sarebbero state delle irregolarità - io questo non lo so - nell'accettazione delle candidature di una lista, non nelle firme a supporto delle liste, perché, evidentemente le firme, in base alla nuova legge non ci sono più. Io di certo non so se c'è stata questa irregolarità; non so se va tutto bene nelle liste che sono state presentate da voi, questo non lo so e poi si vedrà, però, guardate non è questo il punto.
Perché non è questo il punto? Perché le liste vengono presentate e non le valutano i candidati; le liste le valuta il Tribunale. È il Tribunale che riceve le liste e deve controllare se c'è una qualche irregolarità nell'accettazione delle candidature. Se il Tribunale rileva un'irregolarità nell'accettazione delle candidature è prevista - ci sono addirittura due gradi nel momento in cui si depositano le firme - l'esclusione delle liste elettorali. Se qualcuno ha qualcosa da ridire, rispetto alla decisione del Tribunale, perché ritiene di avere qualche elemento relativo alla presunta irregolarità di qualcosa che riguarda la lista, fa semplicemente ricorso al TAR prima delle elezioni, come del resto ho fatto io. Questa è la prova non stiamo parlando dei massimi sistemi. Io stesso, visto che mi hanno fatto le liste "patacca" contro e mi hanno detto che anche qualcuno di voi della vostra parte politica, ha fatto delle autentiche, per quanto riguarda quel tipo di liste che facevano parte dello schieramento, che era uno schieramento con liste che il TAR ha riconosciute essere liste fatte proprio per trarre in inganno l'elettore, io ho fatto il mio ricorso.
Ho fatto ricorso al TAR; ho fatto ricorso al Consiglio di Stato e giustamente, il TAR e il Consiglio di Stato si sono pronunciati prima delle elezioni. Non c'è il minimo dubbio, perché altrimenti sarebbe troppo comodo. Io parlo in astratto: uno può infiltrarsi dall'altra parte sottoscrive una lista, fa un'irregolarità nella sottoscrizione della lista fa appositamente finta di niente e poi, se non gli piace il risultato elettorale - perché non ha vinto la sinistra, perché qui deve vincere per forza la sinistra, a Torino e in Piemonte - gli fa un ricorso contro sollevando un'irregolarità. Capite che questo non è possibile. E quando si parla di regole, vorrei dire che anche questa è una regola. È una regola ed io aggiungo elementare. Tante volte si parla di "massimi sistemi", per non si guardano le regole elementari.
Un'altra regola elementare, cari Consiglieri e cari amici, perché io non ho niente contro alcuno, è questa: la sovranità appartiene al popolo.
Questa è la prima regola della democrazia: la sovranità appartiene al popolo. E quando il popolo si è espresso con il proprio voto, il voto del popolo è sacro! Ce l'hanno sempre insegnato.
Questa è la differenza tra le democrazie e le dittature! Quando vota il popolo - e il popolo si è espresso - la volontà del popolo è sacra! Sono le dittature che cercano di comandare con artifici, con raggiri e con cavilli. Questo è proprio delle dittature! E voi lo sapete.
Perché so che alla fine, nel vostro cuore, lo sapete e non potete non capirlo. Io penso che dentro di voi speriate quello che sperano tutti i piemontesi, e cioè che nessun giudice possa mettere in dubbio questo principio. Perché il principio che la sovranità appartiene al popolo è la democrazia. Questa è la democrazia! Vorrei inoltre che voi e noi tutti facessimo lo sforzo di metterci nei panni dei piemontesi: non sottovalutateli.
Voi avete fatto un manifesto, che recita "Piemontesi, non pirla": avete perso le elezioni proprio perché non lo sono. È per questo che avete perso le elezioni, lo sapete bene.
Io vi vorrei dire - potete anche verificarlo - che la gente continua a fermarmi per strada; mi sostiene, mi consiglia; loro sentono che io non voglio deluderli e che voglio governare cinque anni nell'interesse dei piemontesi.
E proprio perché non sono pirla, come voi avete ribadito nel manifesto non sottovalutateli. Non sottovalutateli, perché non la prenderebbero bene.
Non la prenderebbero bene.
Io adesso vado a lavorare e vi saluto.



(Applausi provenienti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Scusate! Ricordo ai Consiglieri che non si può applaudire; li invito, quindi, a smettere immediatamente!



(Proteste dei Consiglieri Ronzani e Boeti)



PRESIDENTE

Scusate! Ha chiesto la parola il Presidente Reschigna; ne ha facoltà.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Vi chiedo di non applaudire.
Vi invito a smettere!



(Commenti del Consigliere Ronzani fuori microfono)



PRESIDENTE

Consiglieri Ronzani e Boeti, il vostro Capogruppo, Presidente Reschigna, ha chiesto di intervenire! Vi prego di smettere di applaudire e chiedo a voi, per cortesia, di consentire al Presidente Reschigna di intervenire.
Prego, Presidente Reschigna.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Inviti il Presidente Cota a tornare! È il Presidente della Giunta!



PRESIDENTE

Prego, Presidente Reschigna.
Adesso chiederò al Presidente della Giunta...



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

E lei difenda il Consiglio!



PRESIDENTE

Scusi, non mi faccio dire da lei cosa devo fare, perché lo so già molto bene! Se vorrete permettere al vostro Presidente di Gruppo di intervenire, ve ne sarei grato.
Il Presidente Reschigna ha chiesto di poter intervenire: è un suo diritto e voi siete Consiglieri del suo Gruppo.
Chiedo ai Consiglieri di non applaudire più, come ho già ribadito in altre occasioni.
Prego, Consigliere Reschigna.



(Commenti del Consigliere Boeti)



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma non esiste una cosa del genere in democrazia!



PRESIDENTE

BOETI Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ce ne andiamo!



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Parla e va via! Il Presidente parla e va via? Ma chi è! Un ragazzotto è! Un ragazzotto!



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente...



(Brusìo in aula)



RESCHIGNA Aldo

PRESIDENTE



RESCHIGNA Aldo

Scusate! Scusate! Capisco che l'intervento del Presidente della Giunta regionale abbia portato elementi di discussione al Consiglio.
Ho invitato a non fare più applausi e vi ringrazio se lo farete.
Il Consigliere Reschigna ha già chiesto la parola più volte e ha diritto ad intervenire. Credo che sia corretto ascoltare il Presidente del Gruppo del Partito Democratico.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, la invito a difendere le prerogative dell'Aula.



PRESIDENTE

Ho già chiesto all'Assessore per i rapporti con il Consiglio regionale di chiedere al Presidente Cota di rimanere.



RESCHIGNA Aldo

Mi lasci terminare, signor Presidente! La chiusura finale dell'intervento del Presidente Cota non è offensiva nei confronti dei Consiglieri regionali dell'opposizione; è offensiva innanzitutto, nei confronti suoi, di quest'Aula e di questo Consiglio regionale.



RESCHIGNA Aldo

MULIERE Rocco (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Possiamo applaudire, Presidente? Possiamo applaudire? Visto che si può applaudire in quest'aula!



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Muliere!



PRESIDENTE

MULIERE Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Visto che si può applaudire!



RESCHIGNA Aldo

Il fatto che si venga qui a fare un comizio e poi, in modo sprezzante ci si alzi e si dica: "Io adesso vado a lavorare", come per dire: "Voi siete delle nullità, questo Consiglio regionale non serve a niente", non dovrebbe fare arrabbiare o protestare noi, signor Presidente del Consiglio regionale. Dovrebbe imporre a lei, piuttosto, di alzarsi da quello scranno e dire ad alta voce: "Il Consiglio regionale non va offeso in questo modo".
Noi abbiamo ascoltato il comizio del Presidente Cota - non si è trattato, infatti, di un intervento, ma di un comizio! - ma sarebbe buona regola che non si venisse in questa sede a mettere un gettone nel jukebox per ascoltare una canzonetta, per poi andarsene! Signor Presidente, avevo molte cose da dire rispetto all'intervento del Presidente Cota, ma non le dirò.
Non le dirò fino a quando il Presidente Cota non rientrerà in quest'aula.
Dirò di più: noi non abbandoniamo quest'aula; noi abbandoniamo questi scranni e ci veniamo a mettere lì, fino a quando il Presidente Cota non tornerà e non renderà conto al Consiglio regionale di un comportamento ignobile!



PRESIDENTE

Ho chiesto al Presidente della Regione, tramite l'Assessore competente ai rapporti con il Consiglio, di verificare se sussistono le condizioni affinché lui rimanga in aula.
Capisco tutto...
(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Interrompiamo i lavori per dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.38 riprende alle ore 11.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo ai Consiglieri di prendere posto per ascoltare le comunicazioni.
Se fra poco dovessi verificare la non praticabilità dell'Aula, non mi resterebbe che aggiornare per le ore 14.30. Do quindi un minuto, per cortesia, per prendere posto e poi aggiorno alle 14.30. Scusate la chiarezza, ma credo che sia anche un elemento di rispetto verso il Consiglio e verso...



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.50 riprende alle ore 11.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi sono fatto parte attiva e ho parlato personalmente con il Presidente della Regione, l'onorevole Roberto Cota. Oggi il Presidente Cota non è disponibile al dibattito, perché ha degli impegni legati al proprio ufficio. È qui presente l'Assessore per i Rapporti con il Consiglio regionale Maccanti, che è disponibile.
Ho avuto modo di parlare con molti esponenti dell'opposizione, in particolare con alcuni Presidenti di Gruppo: mi rendo conto - e lo dico in maniera molto chiara - che non ci sono le condizioni per il dibattito.
Rappresenterò quindi al Presidente della Regione il disagio, in termini di praticabilità dell'Aula, per il prosieguo dei nostri lavori su questo punto. Mi farò carico per la Conferenza dei Presidenti di Gruppo di domani di portare la proposta di calendarizzare questa discussione, perché mi rendo conto, e lo abbiamo visto, che soprattutto la fase terminale del discorso del Presidente della Regione ha suscitato, sia in termini positivi sia in termini fortemente critici da parte dell'opposizione, elementi per cui una discussione deve essere fatta, e al più presto.
Quindi avanzo la proposta di calendarizzare una discussione il più presto possibile. Domani alle 13.30 viene confermata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo; la fisseremo, perché nel frattempo riparlerò, nei termini di cui ho detto prima, con il Presidente della Regione.
Invito a proseguire i nostri lavori, anche perché ricordo che abbiamo all'o.d.g. la trattazione e la votazione di due ordini del giorno e di una mozione presentata dai Gruppi delle opposizioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, faccio un respiro profondo prima di parlare. Per alcune cose le voglio dire. Primo: noi non ci stiamo...



RESCHIGNA Aldo

BURZI Angelo (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Su cosa interviene, collega Reschigna?



PRESIDENTE

Capisco la questione procedurale, ma credo che, vista la giornata, si possa anche ascoltare l'intervento del Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale d'accordo? Noi non ci stiamo a queste furbizie. Il Presidente Cota è venuto, ha fatto un comizio, se n'è andato; dopodiché dovrebbe essere calendarizzata una nuova seduta del Consiglio regionale per discutere delle comunicazioni del Presidente, quando di quel dibattito non interesserà più a nessuno.
un film che abbiamo già visto, signor Presidente del Consiglio regionale. Io voglio ricordare a tutti voi e a lei la seduta di insediamento del Consiglio regionale, quando il Presidente Cota è venuto ha fatto le sue comunicazioni; dopodiché la discussione sul documento programmatico è avvenuta dopo 15 giorni quando, di quelle dichiarazioni non interessava più niente a nessuno: qua dentro e al di fuori di quest'aula, sugli organi di comunicazione.
Allora, se il Presidente Cota oggi non può, noi non possiamo andare a prenderlo, d'accordo? Ma soprattutto vorremmo anche dirle che se il Presidente Cota non poteva venire in Consiglio regionale e partecipare a un dibattito, che poteva svolgersi al di là del suo intervento iniziale in un clima decisamente diverso da quello che stiamo vivendo ora, poteva fare a meno di venire in aula, oggi. Poteva fare a meno di venire in Consiglio oggi! Noi le diciamo questo, signor Presidente: noi chiediamo che la Conferenza dei Capigruppo sia fatta oggi, che la calendarizzazione della nuova seduta del Consiglio regionale sia fatta al più presto; e quindi non fra una settimana, per essere chiari. Le diciamo però un'altra cosa: qui il lavoro non va avanti - e non andrà avanti in quest'aula, né nelle Commissioni consiliari - fino a quando quella seduta non si svolgerà.
D'accordo? E le annunciamo anche che da parte del Gruppo regionale del Partito Democratico - visto che le ormai le cose le mettiamo in chiaro fino in fondo - ci faremo carico di segnalare alla Commissione di Garanzia questa e un'altra vicenda che riguarda il disegno di legge sull'assestamento di bilancio (un disegno di legge di assestamento di bilancio falso), visto che questo è il livello delle relazioni.
Ma le diciamo anche un'altra cosa, signor Presidente del Consiglio regionale: nelle sue comunicazioni noi ci aspettavamo una parola, magari non di censura - era troppo chiederle di censurare il comportamento del Presidente della Giunta regionale - ma una parola che avesse il significato della difesa del ruolo dell'istituzione Consiglio regionale e della sua dignità. Signor Presidente, non a caso c'è una distinzione, una separazione dei ruoli. Non a caso ci sono due Presidenti. Noi le chiediamo, prima che si sciolga questa seduta, di avere un sussulto, un gesto di coraggio che le farebbe onore e che renderebbe pieno il fatto di ricoprire la carica di Presidente di questo Consiglio regionale: un gesto che dica sostanzialmente che non è ammissibile che un Presidente della Giunta regionale venga faccia un comizio, saluti con disprezzo il Consiglio regionale e se ne vada.
Ci dica questa parola e ricominciamo a considerare e a ricostruire condizioni di agibilità in quest'aula e nei rapporti fra maggioranza e opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Quando ho parlato di disagio e del mio farmi carico di questa situazione, mi riferivo certamente anche - e l'ho citata non a caso - alla parte finale dell'intervento del Presidente Cota.
Il Consigliere Reschigna ha chiesto, a norma dell'articolo 70 del Regolamento, un dibattito sulle mie comunicazioni. Pertanto il suo intervento si intende già svolto a favore.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se si vuole aprire il dibattito bisogna votare, a meno che acconsenta tutta l'Aula.
Allora, se l'Aula acconsente, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.
Gli interventi s'intendono uno a favore e uno contro, se c'è qualcuno contro; ma non ho registrato nessuno contro. Se lei è contrario Consigliere Burzi, può intervenire. Perché se lei acconsente, si fa il dibattito...



BURZI Angelo

L'abbiamo chiesto noi il dibattito: disturba?



(Risate e commenti in aula)



BURZI Angelo

Possiamo andare avanti? Grazie, collega Reschigna.
Trovo che sia seccante che un Presidente di Regione ricordi a quest'Aula - e mi permetto di dirlo non essendo tra i più anziani, ma certamente neanche tra i più giovani...Chi potrebbe molto meglio di me ricordare la storia di quest'Aula ancora prima che la si fondasse in questo momento sta facendo, credo ormai da trent'anni, l'assessore; quindi non lo disturbo, perché ha un ruolo di governo che lo obbliga a leggere le delibere sue e quelle di tutti, oltre alle determine di tutti i dirigenti regionali e quindi so che sta facendo bene il suo lavoro. Perch fondamentalmente, il Presidente Cota - poi arriverò anche ad una parte che evidentemente affronterò - ha detto la verità.
Caro Ronzani, io ti conosco e ti apprezzo da tanto tempo; so che tu hai un interruttore e non so se lo porti e a che punto sta del tuo torace, per cui decidi che devi aprire il livello della passione. All'inizio ero anche preoccupato: pensavo che ti sarebbe preso un ictus. Invece so che lo fai con grande professionalità, quando vedi lo spiraglio per dire. Per dire che cosa? Le cose che tutti i Presidenti di Giunta che ho avuto l'onore - si fa per dire - di conoscere, e almeno uno - si fa per dire - di servire hanno pensato di quest'Aula. Non c'è mai stato un Presidente che abbia avuto piacere di venire in quest'aula.
Il Presidente Ghigo ci veniva con timore, perché doveva, ma ci veniva perché l'Aula a quell'epoca contava. Ma l'Aula non conta in funzione delle autodichiarazioni che ciascuno di noi quando ci fa comodo fa: l'Aula conta se conta! Si è autorevoli non perché qualcuno dichiara di esserlo: lo si è, se lo si è. E se lo si è, non c'è bisogno di ricordarlo.
Ora, credo che sia spiacevole - e condivido - che il Presidente Cota non assista a un dibattito che lui ha iniziato, dicendo delle cose che invece condivido, perché ha detto delle verità. Peccato che a questo dibattito, che sarebbe utile che avvenisse, se lui fosse presente, non possa avvenire perché lui è assente.
Ma che cosa ha detto il Presidente Cota? Ha detto che noi non contiamo.
Allora, fatevi un attimo non dico un esame di coscienza (perché alcuni sosterrebbero, come diceva Andreotti, che la nostra coscienza è ancora bella intonsa e non è ancora stato tolto il cellophane, è ancora nuova esattamente come l'ho comprata), ma cercate di andare nei ricordi: ma siamo proprio sicuri che noi contiamo? Guardate che non credo che serva ricordare quali sono gli strumenti che un Consiglio regionale ha per contare nei confronti di un governo. Ce ne sono infiniti; abbiamo tolto l'unico, grave che era l'ostruzionismo, ed è grave, Capogruppo Reschigna, perché è indice di pericolo, se a fronte di una difficoltà si modificano gli accordi presi.
In quest'Aula la "tua" Presidente precedente e il precedente Presidente del Consiglio, Davide Gariglio hanno assistito per due mesi alla presa di impegni nei confronti di questi Gruppi che concernevano delle nomine che sono state prese per impegni in quest'aula. Voi ricordate benissimo la disdetta di quegli impegni e non ho visto nessuno di voi avere un fremito! Avevi l'interruttore spento, Ronzani, quando c'era questo disprezzo dell'Aula? O semplicemente eri dalla parte sbagliata per avere disprezzo? Bene, credo che i Presidenti delle Giunte regionali - tutti, compreso Cota - debbano assistere ai dibattiti che iniziano, indipendentemente dalle cose che hanno detto.
Nel caso specifico, mi spiace, perché una volta tanto il Presidente Cota ha detto delle verità.



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna chiede una Conferenza dei Capigruppo.
Premesso che la Conferenza dei Capigruppo di domani alle ore 13.30 è confermata, perché ci sono Presidenti di Gruppo assenti e membri dell'Ufficio di Presidente assenti, sospendo il Consiglio regionale e riprendiamo i lavori alle 14.30 per la trattazione delle interrogazioni come da articolo n. 100 del Regolamento.
Se poi la Conferenza dei Capigruppo sceglie diversamente, io devo parlare in un quadro non ideale, ma reale. In questo momento alle 14.30 il Consiglio regionale è convocato, perché siamo convocati a domicilio per la trattazione delle interrogazioni, ex articolo n. 100.
Facciamo una riunione dei Capigruppo con l'intero Ufficio di Presidenza, o con chi è presente; poi, durante la Capigruppo prenderemo le nostre decisioni e, se si dovrà sconvocare il Consiglio, lo faremo dopo la Capigruppo.
Quindi siamo convocati per le ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.15)



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