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Dettaglio seduta n.108 del 18/05/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(I lavori iniziano alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 552 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "ASL Vercelli: avviso pubblico per incarico direzione struttura complessa"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
552, presentata dal Consigliere Ronzani, che ha facoltà di parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

un'interrogazione precisa: cosa aspetta la Giunta regionale, cosa aspetta l'Assessore alla Sanità, cosa aspetta il Direttore generale alla sanità a sbloccare i concorsi per i primari d'urologia e di medicina legale all'ospedale di Biella? Che cosa aspetta la Giunta regionale ad autorizzare la pubblicazione dei bandi per la Direzione integrata della prevenzione e per il servizio sanitario d'igiene pubblica? I primi due, Assessore Cavallera, sono bloccati da mesi. Da mesi l'ospedale di Biella è in attesa che voi sblocchiate i concorsi per i primari di urologia e di medicina legale. Il blocco, mi consenta di dirlo non ha alcuna giustificazione.
Avevate dichiarato in Commissione - l'Assessore Ferrero, il direttore Monferino, tutti - che il blocco non era indiscriminato. Aggiungo che a Biella state costruendo il nuovo ospedale, e non oso pensare che voi immaginiate che l'ospedale di Biella non abbia i primari di urologia e medicina legale. Allora la domanda è quella che ho posto all'inizio: cosa aspettate ad autorizzare questi concorsi? Le ricordo, Assessore, perché la cosa aggrava la situazione biellese che nello stesso periodo, in questi mesi, voi avete autorizzato a Borgosesia, che non è molto lontano da Biella ma che fa parte della Provincia di Vercelli, il concorso per il primariato di ostetricia e ginecologia, l'avete espletato - siamo d'accordo, non è questo il tema. A Vercelli, invece, autorizzate il concorso per la Direzione integrata della prevenzione, il secondo dei due. È un problema aperto anche a Biella.
Emerge una differenza: a Vercelli l'autorizzate, a Biella no! La domanda è: perché Borgosesia e Vercelli sì e Biella no? Quali sono le ragioni particolari per le quali lei, l'Assessore Ferrero e quel fenomeno del Direttore Monferino non avete autorizzato, fino ad ora, questi concorsi? Ci avete detto, in Commissione, che il blocco non era indiscriminato, e che avreste esaminato caso per caso le varie richieste.
Aggiungo, prima di finire, che venendo a Biella l'Assessore, in una conferenza stampa in cui era presente anche il Presidente di turno di quest'Assemblea, ha dichiarato, qualche settimana fa, che il problema sarebbe stato risolto.
Confido, Assessore Cavallera, perché ha lei quest'incombenza oggi, in una risposta positiva e chiara. Vorrei che non mi si rendesse una delle solite risposte che si danno durante il question time al punto da rendere questo strumento, molte volte, inefficace e vano.
Una risposta chiara: ditemi sì o no e, se no, perché no!



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
L'ASL di Vercelli, che è il punto focale dell'attenzione dell'interrogante, non ha ricevuto dalla Direzione Sanità alcun'autorizzazione in deroga alle disposizioni che attualmente disciplinano la parziale copertura del turnover.
La delibera della Giunta regionale n. 14-14040 del 28 gennaio 2011 e le sue successive modifiche ed integrazioni, non vieta l'attribuzione di incarichi di Direttore di strutture complesse, a condizione che la copertura rientri nei previsti limiti di assunzione di personale a tempo determinato e indeterminato.
In sostanza, non è che si sia in un regime totalmente dirigistico da parte della Direzione Sanità regionale. In sostanza, sono stati impartiti dei criteri che tengono conto delle norme nazionali e anche dell'attuale fase di attuazione del Piano di rientro e riorganizzazione e anche del previsto Piano Socio Sanitario che dovrà essere discusso a livello regionale.
Sostanzialmente, è una fase certamente delicata, è una fase nella quale coloro che hanno la funzione di commissario di gestione di queste ASL non navigano nell'abbondanza, ma possono compiere delle scelte di priorità secondo le loro esigenze locali di conduzione dei reparti.
Peraltro - questo lo aggiungo ad abundantiam - anche per esperienza di altri ospedali, esiste comunque un sistema consolidato di responsabilità vicarie che assicura i cittadini; esiste una collegialità professionale che garantisce i cittadini sull'efficacia e sull'adeguatezza degli interventi.
Rimane quel richiesto automatismo di posto vacante a copertura che non è in essere. Peraltro, se andiamo a vedere da un punto di vista storico dell'ultimo biennio, non è stato più così da un po' di tempo: altre erano le riorganizzazioni che furono fatte negli anni precedenti, altre saranno puntualizzate a seguito dei provvedimenti che dovranno essere assunti.
Ribadisco, comunque, come qui è scritto, che non vieta l'attribuzione di incarichi di Direzione di Struttura Complessa, a condizione che la copertura rientri nei limiti di assunzione del personale sia a tempo indeterminato, sia nelle alle altre casistiche di tempo determinato.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Presidente, non ha risposto al mio quesito: lei non ha letto la mia interrogazione!



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

No, l'ho letta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il quesito che io pongo nella mia interrogazione chiede se e quando...



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, non è prevista replica!



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no. Questa cosa qui, scusate, grida vendetta! Io posso accettare tutto, ma l'Assessore non risponde al quesito per il quale io sono convocato.
Il quesito - glielo ripeto - era il seguente: se e quando intende autorizzare l'ASL di Biella a svolgere i concorsi di Primario di Urologia e di Medicina Legale.
Di cosa abbiamo parlato finora? Ha parlato d'altro!



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, l'Assessore Cavallera ritiene di averle fornito la risposta.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma lei crede che l'Assessore Cavallera abbia risposto?



PRESIDENTE

Io, come lei, sarò attento alla risposta che vedrò scritta, rispetto alla quale magari farò tutte le verifiche del caso.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma non può funzionare così! Il question time ha un senso se...



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani...



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io pongo una domanda e pretendo che mi venga fornita una risposta! Non può parlarmi d'altro l'Assessore! L'Assessore mi sta parlando di altro!



PRESIDENTE

L'Assessore Cavallera ritiene...



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma il quesito è...



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, abbia pazienza! L'Assessore Cavallera ritiene di averle fornito una risposta, rispetto alla quale lei potrà, in qualsiasi momento, esercitare il suo ruolo di Consigliere.
Abbia pazienza, ma l'Assessore Cavallera ritiene legittimamente di averle dato una risposta: peraltro, io sono interessato quanto lei alla vicenda, rispetto alla quale vorrò avere anch'io risposta scritta. Grazie.
Non c'è spazio di replica.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io non pongo un problema all'Assessore Cavallera, ma agli Uffici di questo Consiglio regionale!



PRESIDENTE

Ce ne faremo carico.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non c'entra l'Assessore Cavallera: il questione time è organizzato in maniera che il Consigliere ponga un solo quesito.



PRESIDENTE

Sono assolutamente d'accordo con lei.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'Assessore competente risponde a quel quesito. Così funziona il questione time.
L'Assessore Cavallera ha parlato di frittate! Non c'entra niente!



PRESIDENTE

Questa è una sua valutazione di tipo politico...
RONZANI Wilmer (fuori microfono) Ma non è una mia valutazione!



PRESIDENTE

Una valutazione legittima, Consigliere Ronzani, rispetto alla quale l'Assessore Cavallera ritiene di averle fornito una risposta.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma non è una valutazione politica! Io chiedo una cosa e lui risponde ad un'altra?



PRESIDENTE

Non è così! Consigliere Ronzani, mi perdoni, chiudiamo!



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si chiude qui questa vicenda! Scusate, ma questo non è question time, è un casino! un'altra cosa! Al question time lei deve rispondere ai quesiti, non parlare di cosa vuole lei!



PRESIDENTE

Consigliere Segretario Ponso, inviti il Consigliere Ronzani...



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma la Presidenza reagisca per una cosa del genere!



PRESIDENTE

Non si preoccupi: faremo tutto quello che riterremo opportuno fare!


Argomento: Famiglie

Interrogazione a risposta immediata n. 555 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Bonus bebè, mancato rispetto delle normative per l'attribuzione del servizio di voucher"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
555, presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha chiesto la parola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Il problema che pone il collega Ronzani relativamente al metodo con cui si svolge il question time penso che debba essere oggetto di discussione nell'ambito della Giunta per il Regolamento. Perché un question time che si svolge come interlocuzione tra l'interrogante e l'Assessore di turno, che il più delle volte, non entra nel merito puntuale della risposta ma si "arrampica sugli specchi" nel fornire comunque un elemento di interlocuzione che non corrisponde alle aspettative, non in termini di positivo o negativo riscontro, ma in termini almeno di coerenza all'argomento che l'interrogante pone, effettivamente rappresenta un problema.
Nella scala da zero a dieci, mi permetto, cautelativamente, caro Assessore, caro Vicepresidente e caro Presidente, di attribuirle zero in questa valutazione. Perché so che la sua risposta non potrà che essere coerente con il voto dell'Aula di questa mattina sullo stesso argomento che ha bocciato un ordine del giorno che richiedeva, viceversa, che la Regione si facesse carico di atteggiamenti e di provvedimenti di autotutela di fronte ad un appalto che si è svolto senza gara e che non riguarda una cifra totale interiore a 20.000 euro, ma che riguarda, come per fortuna è apparso venerdì 6 maggio 2011 sull'intera pagina di la Repubblica, una cifra che si aggira intorno ai 400.000 euro.
Qui, caro Assessore, ci troviamo di fronte a problemi che dovrebbero riguardare non solo, in primis, gli atteggiamenti di autotutela da parte della Regione. Perché non stiamo puntando il dito sulla Regione, ma sul comportamento della Edenred. E, dunque, la Regione che atteggiamento vuole assumere? Vuole assumere un atteggiamento di aututotela o, viceversa, vuol far finta di nulla? Vi ricordo che l'Edenred, oltre ad avere avuto questo appalto senza gara per quella cifra che vi ho detto - anche se, formalmente, sostengono che sia inferiore a 20.000 euro; tuttavia, risultano, da e-mail di corrispondenza interna, richieste di provvigioni pari al 5% (il 5% di sette milioni e mezzo purtroppo fa la cifra che vi dicevo) - è anche titolare dell'altro appalto, quello relativo ai buoni pasto. Quindi c'è qualcosa che non funziona.
Come vedete, sto insistendo su questo argomento: non costringetemi ad andare oltre. Cerchiamo di risolverla sul piano politico questa vicenda! Assessore, risolviamola sul piano politico, perché, altrimenti, saranno inevitabilmente interessati altri.
Capisco che lei sia più interessato ai problemi dell'ASL di Biella, ma mi creda se le annuncio che questa faccenda non finirà qui, per cui è bene che, come Giunta, iniziaste a preoccuparvi.



PRESIDENTE

Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Aspetto la risposta che mi devi consegnare a mano.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Io non devo consegnare niente a mano. Questo è il question time: è una risposta che viene fornita...



PRESIDENTE

Assessore Cavallera, la pregherei di rispondere all'interrogazione presentata dal Consigliere Buquicchio. Grazie.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda il ristretto oggetto del quesito, il Consigliere Buquicchio chiede se la Regione non ritenga di annullare l'affidamento in essere, procedendo così all'effettuazione di un bando di gara con eventuale esposto alla Corte dei conti o alla Procura della Repubblica quale azione di autotutela (lo ha testé ribadito l'interrogante, io l'ho solo voluto sintetizzare nell'efficacia delle parole che abbiamo ascoltato).
In merito al quesito posto, si ribadisce - peraltro il Consigliere Buquicchio aveva già ascoltato la risposta fornita in una precedente interrogazione, credo si trattasse della n. 406 - che l'Assessorato alla sanità è in attesa delle determinazioni dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici per lavori, servizi e forniture, cui è stata inviata tutta la documentazione inerente alla procedura seguita per l'affidamento del servizio, comprese le richieste e le controdeduzioni. La risposta alla domanda del Consigliere fa intravedere una fase, che credo sarà senz'altro abbastanza celere, essendo un organismo preposto in tal senso, data la contestazione di tutta una serie di contenuti, se mi ricordo bene, nella precedente interrogazione. Su questa base, la Direzione sanità tirerà le conclusioni. Quindi, potrebbe scaturire un'azione o una non azione, che, in qualche modo, potrebbe andare nella direzione o non nella direzione esplicitata prima dal collega. Al momento, la risposta è interlocutoria.
Credo che il collega prenderà atto che si è andati direttamente alla fonte all'Autorità di Vigilanza di Roma, cui è stato inviato tutto il malloppo chiedendo un giudizio sulla procedura, sui contenuti, su tutta la situazione. Va da sé che, qualora emergessero profili di natura varia questi, ovviamente, saranno considerati, con riserva di informare il collega sull'esito di questo percorso, che, peraltro, ritengo abbastanza utile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 550 presentata dalla Consigliera Motta Angela, inerente a "Modifiche del calendario di raccolta dei tartufi e delle indennità ai proprietari o possessori di piante di riconosciuta capacità tartufigena ed alle associazioni di raccoglitori"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
550.
La parola alla Consigliera Motta Angela per l'illustrazione.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Credo che l'Assessore sia ampiamente a conoscenza del problema.
Intervengo per ribadire le tante proteste e le tante segnalazioni pervenute per cancellare la delibera della Giunta regionale n. 291717 dell'11 marzo, con la quale la Regione ha inteso modificare il calendario di raccolta dei tartufi, posticipandola di 15 giorni. In questo modo si mettono in difficoltà non solo i trifulau, ma anche i territori. Ho fatto l'esempio della mia Provincia, che nel mese di settembre ospita tante iniziative, come le sagre e il palio.
Naturalmente, l'attrazione turistica sarà forte sui nostri territori e non avere tartufi della nostra zona metterà certamente in difficoltà un territorio che vive anche di questa eccellenza. Quindi, la richiesta è di ripensarci e di poter nuovamente modificare questo calendario, lasciando per quanto riguarda le date, quella indicata inizialmente, cioè il 15 settembre; soprattutto, ammettere per le associazioni dei raccoglitori e coloro che hanno queste proprietà i giusti riconoscimenti, anche economici come è sempre stato fatto fino ad oggi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Prima di tutto, vorrei precisare che nel comportamento della Giunta non è stato tralasciato nulla di quanto previsto dalla norma e dalle successive delibere della Giunta regionale in applicazione della disciplina.
Gli obiettivi della norma, quindi, prima di tutto, la tutela della qualità del prodotto e i passaggi di concertazione con i soggetti a vario titolo interessati, sono stati puntualmente rispettati. Con questo ricordo che la legge n. 752 del 16 dicembre 1985 già dava facoltà alle Regioni di variare il calendario di raccolta sentendo il parere dei centri di ricerca specializzati, di cui all'articolo 2 della stessa legge; quindi, il centro sperimentale di tartuficoltura di Sant'Angelo in Vado e il centro per lo studio della micologia del terreno (ora IPP) del CNR di Torino.
La legge regionale n. 16/2008 stabiliva che il calendario di raccolta del tartufo fosse unico per tutto il territorio regionale e fosse definito dalla Regione, sentite le Province.
Come le dicevo, le modalità di concertazione del calendario con le Province sono state individuate nelle disposizioni attuative della legge approvate con delibera della Giunta regionale dell'8 febbraio 2010, che prevede che il calendario sia definito dalla Regione, di concerto con le Province, acquisito il parere dei centri specializzati di cui alla legge precedente.
Per la definizione di questo calendario che individua i periodi dell'anno nei quali è consentita la raccolta dei tartufi, nonché il relativo periodo di divieto assoluto, si è acquisito il parere dell'Istituto per la Protezione delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Torino, in quanto centro di ricerca specializzato di cui all'articolo 2 della legge n. 752/1985, il quale ha espressamente indicato di posticipare la data d'inizio raccolta del Tuber magnatum Pico dal 15 settembre al 1° di ottobre.
Successivamente, il parere è stato sottoposto alle Province, che hanno formulato le proprie proposte. Il parere e le indicazioni delle Province al fine di tutelare il prodotto dal punto di vista delle esigenze ecologiche e dal punto di vista della qualità ottimale del prodotto offerto sul territorio piemontese, sono confluite nella proposta di calendario oggetto di quest'interrogazione, che prima dell'approvazione formale è stato ulteriormente sottoposto all'attenzione delle Province, ottenendo all'unanimità parere favorevole.
Ricordo che il tartufo piemontese, in particolare il Tuber magnatum Pico, è chiaramente considerato - lo è oggettivamente, non potrebbe che essere così - un veicolo per la valorizzazione e la promozione del nostro territorio. Infatti, sono circa 40 le fiere a carattere locale, regionale nazionale ed internazionale che si svolgono sul territorio della Regione dal mese di ottobre. Ad esempio, nella provincia di Asti - che veniva da lei ricordata - se ne svolgono 15, la maggiore parte delle quali nel mese di novembre, tra cui anche la fiera regionale del tartufo di Asti (terza domenica del mese), quando il Tuber magnatum Pico raggiunge il grado di maturazione ottimale e può eccellere per qualità organolettiche, divenendo a pieno diritto ambasciatore della nostra Regione e dei suoi prestigiosi prodotti.
Faccio presente, però, che il Festival delle Sagre si svolge la seconda domenica del mese di settembre - lei lo sa sicuramente meglio di me - e, di conseguenza, anche con il precedente calendario di raccolta, non sarebbe stato possibile commercializzare il tartufo fresco, poiché il periodo si sarebbe aperto il 15 settembre, indipendentemente dalla sua provenienza.
Infatti, ai sensi dell'articolo 6, quinto comma, della legge n. 752/1985, è comunque vietata ogni forma di commercio delle varie specie di tartufo fresco nei periodi in cui non è consentita la raccolta.
Evito di abbandonarmi a riflessioni sulla qualità del prodotto somministrato in occasione di quella festa quando la stessa, comunque, si tiene proprio in un periodo al limite.
Termino ricordando che, per quanto riguarda l'indennità, le riduzioni citate nell'interrogazione, purtroppo, non sono altro che un effetto della contrazione del bilancio complessivamente inteso di tutta la Regione. In base allo storico, la riduzione ha comportato il passaggio del contributo da dieci euro l'anno agli attuali 4,65 euro e già con le associazioni oltre che con le Province, si è parlato diffusamente della necessità di controllare e rivedere la vocazionalità degli alberi e l'effettiva cura agronomica da parte dei proprietari conduttori; questo perché chiaramente se si potesse razionalizzare successivamente a questa verifica l'entità dei beneficiari, si potrebbe intervenire sul singolo beneficiario, rilevando la quota per ogni singola pianta. Limitando, infatti, l'intervento ai soli esemplari evocati riteniamo che, nonostante le ben note difficoltà finanziarie della Regione, possa essere possibile fornire un sufficiente contributo per ogni esemplare.
Chiudo precisando che nel passaggio della sua interrogazione Consigliera, viene specificato che le Associazioni che si sono rivolte al sottoscritto non avrebbero visto da parte mia l'accoglimento dei rilievi avanzati. Mi permetto di segnalare - credo a beneficio soprattutto suo Consigliera Motta - che questo non corrisponde proprio a verità, perch comunque stiamo attentamente valutando le loro osservazioni, quelle che riteniamo non contrastino con l'indirizzo della norma che è, appunto, la tutela del prodotto al fine di valorizzare il nostro territorio. Si tratta però di un percorso che, come ho ricordato, dovrà necessariamente essere condiviso, oltre che con le Associazioni, anche con le Province e con gli Istituti specializzati che la norma prevede debbano essere comunque consultati e il cui parere dev'essere portato alla nostra attenzione e debitamente considerato.
Chiedo solo se, avendo io ricevuto una stessa interrogazione in Commissione, si possa considerare la risposta valida per entrambi i casi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ravello.
Visto l'assenso della Consigliera interrogante, l'iter dell'interrogazione s'intende completato.


Argomento: Diritto di asilo - Profughi

Interrogazione a risposta immediata n. 554 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Programma accoglienza profughi"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione a risposta immediata n. 554 presentata dalla Consigliera Artesio, avente per oggetto "Programma accoglienza profughi".
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasce in continuità con la discussione svolta in questo Consiglio regionale. Ricordo che, specificatamente interrogato, il Presidente della Giunta regionale fece riferimento ad una determinazione della Conferenza Stato-Regioni secondo la quale la solidarietà regionale veniva - molto giustamente, a mio modo di vedere - chiamata in condivisione di responsabilità sull'accoglienza dell'emergenza-profughi per come si prefigurava, sia rispetto ai sommovimenti civili in Africa sia rispetto all'avvio degli interventi militari in Libia. Il Presidente Cota faceva riferimento ad un impegno coinvolgente il Piemonte esclusivamente per i profughi libici, nonché ad una responsabilità all'accoglienza ricercata all'interno del mondo dei privato-sociale ma, ancora più specificamente della disponibilità delle Curie.
Nel dibattito consiliare alcuni tra noi fecero presente come il complesso del flusso migratorio avrebbe coinvolto anche il Piemonte e che quindi ci fosse necessità di attrezzarsi ben oltre il tema dei minori non accompagnati e dei richiedenti asilo provenienti dalla Libia. Infatti, nei giorni immediatamente successivi, venne determinato dal Governo nazionale il Permesso per ragioni umanitarie.
Ora apprendiamo dai mezzi di informazione che quindi anche il Piemonte com'era prevedibile e com'è normale - viene complessivamente coinvolto sulla questione del transito e della permanenza temporanea, non solo dei richiedenti asilo ma dei flussi migratori provenienti dall'Africa e che, di fronte a questo tipo di richiesta all'accoglienza, l'Amministrazione regionale si trova, d'intesa con la Prefettura, a dover ricercare dei luoghi di ospitalità.
evidente che questi luoghi di ospitalità non possono essere tutti a carico della solidarietà espressa dalla logistica delle Curie, tant'è che le operazioni giornalistiche ci riportano di ricerca di luoghi di alloggio negli hotel di Settimo Torinese, piuttosto che di Pracatinat, mentre la cronaca della politica ci riporta di Consiglieri regionali che si affannano a rassicurare i propri territori sul fatto che quegli stessi non saranno coinvolti dall'accoglienza.
Ora, non possiamo da un lato che svolgere una riflessione sul fatto che questo Consiglio aveva proposto l'istituzione di un tavolo regionale di coordinamento e che questo Consiglio ha votato il documento che proponeva questa modalità organizzativa. Chiediamo quindi, a seguito della disorganizzazione - perché non posso che chiamare così le proteste che leggo sui giornali -di conoscere qual è lo stato attuale dell'impegno della Regione Piemonte e quali sono le strutture coinvolte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Prima di tutto ripercorrerò tutti i passaggi, soprattutto normativi all'interno dei quali s'inquadra la situazione, ricordando che tutto ha inizio con il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 12 febbraio di quest'anno, con il quale è stato dichiarato fino al 31 dicembre, sempre del 2011, lo stato di emergenza umanitaria sul territorio nazionale, in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa. Con successivo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 7 aprile 2011 è stato dichiarato lo stato di emergenza umanitaria nel territorio del Nord Africa, per consentire un efficace contrasto all'eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari in Italia.
Al fine di predisporre le misure necessarie a fronteggiare l'emergenza umanitaria in atto, il 6 aprile 2011 tra Governo, Regioni, ANCI e UPI è stato stipulato un accordo - tutti gli Enti locali, quindi, hanno partecipato a questo percorso - con il quale veniva affidato al sistema di Protezione Civile nazionale il compito della pianificazione delle attività necessarie a garantire un'equilibrata dislocazione nelle singole Regioni dei cittadini extracomunitari, nonché l'utilizzo del Fondo di Protezione Civile per il reperimento delle risorse correnti a garantire la necessaria sussistenza: mi riferisco ovviamente all'offerta di vitto, alloggio e all'assistenza sanitaria di base.
Dopo diversi incontri tecnici presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento nazionale della Protezione Civile - ai quali hanno partecipato Regioni, Province e Comuni - è stato presentato dal Dipartimento della Protezione Civile, con nota del 12 aprile, il Piano per l'accoglienza dei migranti, in attuazione dell'accordo Stato-Regioni-Enti locali del 6 aprile; tale Piano prevedeva, tra l'altro, l'individuazione a cura delle Regioni dei siti di accoglienza dei migranti assegnati a ciascuna Regione, sulla base di una programmazione di smistamento modulare a scaglioni ripartiti in via equitativa in misura percentuale, calcolata sulla popolazione regionale residente rispetto al totale nazionale.
In applicazione del Piano di accoglienza nazionale, sulla base del predetto differenziale stabilito per la Regione Piemonte nell'8,32%, alla stessa è stata assegnata l'ospitalità di 832 migranti con uno scenario di 10.000 migranti sul territorio nazionale, che poi si moltiplica a seconda degli smistamenti sul livello nazionale.
Le previsioni del Piano rendevano quindi indifferibile e urgente individuare le strutture di accoglienza per i migranti destinati alla Regione Piemonte e a tal fine, nell'ambito della proficua collaborazione già in atto con la Prefettura di Torino sulle problematiche in oggetto nonché delle iniziative autonomamente avviate dall'Amministrazione regionale con le Autorità religiose - questo ovviamente in riferimento a ciò che lei stessa, Consigliera, diceva nella sua premessa - è stato possibile disporre di un elenco di strutture di accoglienza che hanno manifestato disponibilità di alloggiamento per i migranti destinati alla Regione Piemonte.
Tra le strutture disposte all'accoglienza presenti nell'elenco, quelle che hanno dimostrato disponibilità immediata sono state la Croce Rossa Italiana presso il Centro "Fenoglio" di Settimo Torinese e il Sermig di Torino. Contestualmente, il Settore della Regione Piemonte di Protezione Civile convocava i Coordinamenti provinciali del volontariato per informarli della situazione in atto e pre-allertarli in caso di necessità immediata. Il Settore Protezione Civile, poco dopo, chiedeva alle Province piemontesi di verificare in linea tecnica la disponibilità propria e dei Comuni afferenti di strutture idonee a garantire l'accoglienza dei migranti e a darne comunicazione alla Regione per i successivi adempimenti.
Il 13 aprile il Dipartimento di Protezione Civile comunicava in via preliminare la necessità, per il Ministero dell'Interno, di poter disporre di 2.000 posti a livello nazionale, di cui 182 in Piemonte, per assistere i beneficiari del famoso Permesso di soggiorno ex articolo 20.
Successivamente, in attuazione del Piano di accoglienza dei migranti nonché ad accoglimento della predetta istanza del Ministero dell'Interno il Dipartimento della Protezione Civile, in data 14 aprile, comunicava l'assegnazione di 91 migranti destinati alla regione Piemonte sulla base della ripartizione nazionale, ed avvisava del loro arrivo per il giorno 15 aprile.
Preso atto della richiesta del Ministero e visti i presupposti di contingibilità ed urgenza, la Protezione Civile regionale, in stretto raccordo con l'Ufficio di Gabinetto della Giunta regionale, provvedeva ad affidare ai sopra citati Centri di Accoglienza il servizio di assistenza degli ospiti assegnati alla regione Piemonte, secondo le indicazioni contenute nel Piano per l'accoglienza nazionale dei migranti.
In data 21 aprile, in ottemperanza all'articolo 1, comma 4 dell'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3933/2011 con Decreto del Presidente della Giunta regionale sono stati designati: il Direttore regionale Vincenzo Coccolo, quale soggetto attuatore per l'individuazione, l'adeguamento, l'allestimento e la realizzazione delle strutture necessarie per il ricovero e l'accoglienza dei migranti il Viceprefetto Vicario della Provincia di Torino, Raffaele Ruberto quale soggetto attuatore per le attività di gestione dell'emergenza umanitaria in atto.
I soggetti attuatori - per semplificare: per la Regione, la logistica e per la gestione dell'emergenza, il Viceprefetto di Torino - sono stati successivamente nominati, con Decreto rep. n. 2090 del 2 maggio 2011, dal Commissario Delegato alla gestione dell'emergenza umanitaria in corso, come previsto dall'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per quanto riguarda la capacità d'accoglienza sul territorio considerata l'insufficiente risposta da parte degli Enti locali nella messa a disposizione di adeguate strutture per l'ospitalità dei profughi (questo è un passaggio sul quale prego di prestare la massima attenzione, perché le disponibilità tardano ad arrivare e ritengo che ogni rappresentante del Consiglio regionale possa fare qualcosa per favorire la presentazione di queste disponibilità al Settore competente), il giorno 5 maggio è stata convocata, da parte del Gabinetto della Giunta regionale, una riunione con i rappresentanti dell'Unione delle Province piemontesi e dell'ANCI, al fine di esercitare ulteriormente una funzione di stimolo nei confronti delle Amministrazione locali per il reperimento di strutture ospitanti.
Poiché anche il nuovo appello ai Comuni e alle Province piemontesi attraverso le sopra citate rappresentanze non ha prodotto gli esiti sperati, a tutt'oggi, per far fronte all'assegnazione di profughi da parte del Commissario Delegato (ricordo che l'emergenza non si è ancora interrotta e che il trasferimento di migranti presso la nostra regione dipende ovviamente dagli arrivi, che non accennano a diminuire, in particolare presso l'isola di Lampedusa), si è reso necessario l'avvalimento, consentito dalle disposizioni della Struttura Commissariale delle strutture alberghiere che ne avevano dato disponibilità.
Alle ore 12 del 16 maggio risultavano presenti sul territorio della regione Piemonte 502 richiedenti asilo, di cui 415 maschi e 87 femmine, 12 nuclei familiari, e 21 migranti tunisini titolari di permesso di soggiorno (ex articolo 20).
Queste persone sono state assegnate alle seguenti strutture: "Centro Fenoglio" di Settimo Torinese Sermig di Torino Hotel "Il Giglio" di Settimo Torinese, gestito dalla Cooperativa "Connetting People" Casa "Buzzi" di Lemie (TO), gestita da "Connetting People" Casa di accoglienza parrocchiale di Forno di Coazze, gestita dalla Cooperativa "Connetting People" Caritas di Asti "Villa Sacchetto" di Racconigi, gestita dalla Caritas Hotel "La Curva" di Pratonevoso, gestito dal Coordinamento provinciale della Protezione Civile e dalla delegazione locale della Croce Rossa Italiana Hotel "Europa" di Rivarolo, gestito dalla Croce Rossa Italiana e dai volontari della Protezione Civile.
Voglio precisare che il sistema di Protezione Civile si occupa della prima accoglienza, del trasporto dei profughi in arrivo e della logistica oltre che dell'allestimento delle strutture.
Le risorse necessarie - questo è un punto sul quale si sono sentite voci contrastanti - provengono dal Fondo Nazionale di Protezione Civile e l'utilizzo delle strutture alberghiere è previsto dall'Ordinanza del Presidente del Consiglio e dal Piano per la gestione dell'emergenza, ma è una soluzione, per quanto possibile, transitoria.
nostra intenzione provvedere al trasferimento dei profughi in albergo, nel momento in cui si libereranno altre strutture.
Grazie.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 551 presentata dal Consigliere Taricco, inerente a "Liceo 'G. Vasco' di Mondovì"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 551, presentata dal Consigliere Taricco.
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è relativa al Liceo "Vasco" di Mondovì e deriva dalla seguente considerazione: nell'autunno dell'anno scorso, durante una conferenza stampa a Mondovì (era presente anche il Presidente della Regione, Cota), era stata annunciata la ristrutturazione della struttura ex Ospedale Gallo, nella quale si sarebbe collocato il nuovo Liceo "Vasco" di Mondovì.
Poiché non risulta ancora sottoscritto l'Accordo di Programma l'interrogazione chiede di sapere quando è prevista questa sottoscrizione e i tempi con cui l'operazione potrebbe essere portata a termine, perch continuano a pervenire segnalazioni dal territorio, data la sistemazione precaria in cui il Liceo "Vasco" è collocato.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio, per la risposta.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Ringrazio il Consigliere Taricco, perché l'interrogazione da lui presentata permette di fare un po' di chiarezza sulla tempistica: non sempre, su questa materia, la Regione e la Provincia dicono la stessa cosa (un gruppo di genitori aveva chiesto informazioni, in merito, alla Provincia e la Provincia aveva fornito informazioni discordanti rispetto ai contenuti concreti dell'Intesa).
Abbiamo ereditato una vecchia Intesa Istituzionale, sottoscritta in data 13/10/2006, che prevede la trasformazione dell'ex Ospedale Gallo nella sede del nuovo Liceo Scientifico "Vasco".
Per compiere quest'operazione è stato necessario perfezionare un accordo di permuta dell'ex Ospedale, che è della Regione, per tramite dell'ASL, per cui ci sono state una serie di difficoltà sotto il profilo burocratico e pratico.
Successivamente, quest'Intesa è stata ulteriormente modificata nell'autunno scorso è stato definito ed annunciato l'accordo nei suoi contenuti. Mancava, però, la scaletta dei tempi e gli impegni finanziari.
Li riassumo brevemente: l'impegno complessivo del costo di questo trasferimento è stato stimato dagli Uffici in tre milioni e 400 mila euro di questi, due milioni e mezzo sono a carico della Regione Piemonte già dal 2006.
Noi abbiamo concordato quest'intesa di cronoprogramma, che presenteremo nelle prossime settimane, in occasione dell'assestamento di bilancio, che suddivide l'impegno finanziario della Regione in tre anni: 100 mila euro per il 2011, che inseriamo già quest'anno (la cifra è indicativa, perché le spese di progettazione, cioè le prime spese, sono a carico della Provincia pertanto non sono soldi che spenderemo, ma è necessario indicarli per avviare la procedura); un milione e 400 euro sul pluriennale per il 2012 e un milione di euro per il 2013.
Abbiamo segnalato la necessità che nel Fondo Accordi di Programma queste risorse vengano inserite nel disegno di legge di assestamento al bilancio di previsione con questa tempistica.
Ripeto, 100 mila euro nel 2011, un milione e 400 mila nel 2012, un milione nel 2013. Troverete i dettagli all'interno della bozza di assestamento che presenteremo al Consiglio.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 553 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Controlli dell'Assessorato regionale allo Sport presso il Golf Club Montaldo Mondovì"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
553, presentata dal Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Assessore, avevo già avuto modo di chiederle informazioni sul Golf Club Montaldo Mondovì dopo le notizie sull'inchiesta avviata dalla Corte dei Conti in merito alla sua gestione, visto che per la realizzazione della struttura sportiva il Comune di Montaldo aveva potuto usufruire di un contributo regionale di 451.319,13 euro, ai sensi della legge regionale n.
4 del 2000.
Lei aveva confermato che l'intervento, per il quale il Comune di Montaldo aveva chiesto il contributo regionale, è stato regolarmente realizzato, così come è stato verificato nel corso del sopralluogo del 7 ottobre 2008 effettuato dai funzionari del Settore Offerta turistica, che avevano rilevato unicamente la mancata realizzazione di opere di finitura per le quali veniva chiesto al Comune di intervenire per quanto di sua competenza.
Nella mia precedente interrogazione avevo chiesto se la Regione non intendesse costituirsi parte civile nella causa giudiziaria eventualmente da intentarsi dopo le opportune verifiche da parte della Magistratura contabile, contro i responsabili della situazione in essere presso la struttura sportiva.
A questa domanda, l'Assessore aveva risposto che "pur non essendo ancora pervenuta agli Uffici regionali alcuna richiesta da parte della Corte dei Conti in merito al contributo concesso al Comune, se verranno effettivamente verificate delle irregolarità amministrative da parte della Magistratura contabile e se la Regione verrà individuata dal giudice penale come parte lesa, sarà presa seriamente in considerazione l'opportunità di portare in Giunta la proposta di costituzione di parte civile".
Assessore, lei aveva promesso nuove ispezioni presso la struttura e quest'evento si è verificato recentemente, anche in seguito alle notizie che denunciavano lo stato di abbandono del golf club. Sono state individuate anche delle pecore al pascolo impiegate per tenere pulito il manto erboso, contrariamente a quanto solitamente viene fatto con le moderne attrezzature utilizzate nei golf club e non è raro vedere scorrazzare cinghiali mentre il resto della struttura continua a presentare recinzioni abbattute, un laghetto prosciugato e green oramai esistenti.
Chiedo, quindi, quale intervento l'Assessorato allo Sport intenda realizzare dopo la recente ispezione presso il Golf Club Montaldo Mondovì so che è reduce da pochi minuti da questa ispezione e la ringrazio - che è stato ribattezzato "Alpi del Mare", considerato che per il ripristino della funzionalità della struttura saranno necessari ulteriori interventi economici quantizzati in oltre 500 mila euro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Arrivo proprio adesso dal sopralluogo che abbiamo effettuato questa mattina. Abbiamo voluto comporre una delegazione mista per affrontare nel dettaglio questa problematica, per cui insieme a me questa mattina si sono recati a Montaldo di Mondovì la dottoressa Tiraboschi dell'Assessorato e il dottor Grandi, insieme ad una funzionaria del Settore Offerta, quindi coloro che hanno seguito la procedura fin dall'inizio. Ci sono due aspetti da esaminare: il primo è l'aspetto amministrativo, l'altro è quello politico, di merito e anche di prospettiva.
Sotto l'aspetto amministrativo, gli Uffici dicono (ricordo che si tratta di una pratica iniziata nel 2000, quindi undici anni fa) che non sono emerse irregolarità. Ciò significa che le risorse sono state date in base alla legge n. 4, quindi a punteggio effettivo, che i lavori sono stati sostenuti effettivamente e che il campo è stato aperto nei termini previsti dal bando stesso.
Questo è quanto controllano i nostri Uffici, cioè che queste risorse siano state spese correttamente, con serietà e nel rispetto delle procedure. Quindi questo aspetto è regolare.
Il problema nasce relativamente alla destinazione di quell'area, perch la legge n. 4 prevedeva che quell'area dovesse essere un campo da golf fino al 2016. Però nel bando non vi è l'obbligo di aprire la struttura.
paradossale la situazione per cui bisogna inaugurarlo e collaudarlo, ma se non lo apri perché non trovi il gestore, o per altre difficoltà, non la hai possibilità di recuperare le risorse investite. L'unico vincolo che ti dà la legge n. 4 è quello di non poterlo destinare ad altro. Quindi, non puoi farci un campeggio.
Il problema nasce da chi ha fatto la domanda e da chi gli ha dato i soldi. Ma parliamo del 2000! Se a me avessero chiesto di fare un campo da golf a Montaldo di Mondovì io non l'avrei fatto, avrei fatto una base di cicloturismo, avrei fatto una struttura della forestale per le scuole avrei fatto mille altre cose ma non un campo da golf.
Allora, chi ha fatto la domanda credo che l'abbia fatta in buona fede chi gli ha dato i soldi l'ha fatto in buona fede. Sta di fatto che lì tutti insieme abbiamo messo, come Regione Piemonte, 450 mila euro per un progetto che è naturale che fatichi a stare in piedi: chi conosce la provincia Granda e le montagne del Monregalese sa bene che lì starebbero meglio mille altre cose piuttosto che un campo da golf.
Per quanto riguarda il sopralluogo di questa mattina, dopo aver verificato (non io ma i funzionari, perché spetta a loro) che la procedura sotto il profilo amministrativo è corretta, ci siamo concentrati a verificare cosa possiamo fare lì dentro. La mia prima ipotesi è stata quella di dire: riconvertiamolo, facciamoci qualcos'altro, ma non possiamo perché la legge n. 4 è molto chiara, fino al 2016 lì si deve giocare a golf.
Pertanto, le alternative sono due. Se non si chiude, qualcuno dovrà restituire le risorse, ma bisognerà andare a vedere se dovrà essere il Comune o la Regione, che le ha erogate. Bisogna capire perché è stato fatto questo intervento. Oppure, se quella struttura deve rimanere aperta bisogna mettersi d'accordo su come farla funzionare.
Credo che il Comune sia stato lasciato un po' solo in questi anni. Nel senso che è ovvio che quello è un campo da golf che ormai c'è e fino al 2016 non possiamo far altro che mantenerlo come tale. Senza spenderci un euro in più - ripeto, senza spenderci un euro in più - proviamo a farlo funzionare. Ciò significa aiutarli a trovare un gestore. Si potrebbero coinvolgere le scuole, promovendo dei progetti, perché questa struttura non può stare in piedi da sola, ma ha bisogno di essere inserita in un circuito di insieme.
Questo lavoro l'abbiamo impostato questa mattina e il Comune si è impegnato entro l'estate a fare la gara ad evidenza pubblica e ad individuare un nuovo soggetto gestore. Noi ci siamo impegnati ad aiutarli col mondo del golf. L'ex Assessore Manica ha fatto molto sul turismo del golf e quindi noi abbiamo in Piemonte un radicamento forte e una rete di turismo sportivo del golf. Così possiamo cercare di aiutarli in qualche maniera.
evidente che, per rispetto nei confronti dei contribuenti e dei loro soldi, abbiamo quantomeno il dovere tentare di mantenere aperta una struttura come quella senza spendere altri soldi e risorse.
Se poi non ci riusciremo, l'alternativa sarà di attendere il decorso del tempo e vedere di farci qualcos'altro. Se il Comune farà la sua parte in modo serio e noi ci impegneremo tutti insieme - anche lei, Consigliere Ponso, come sempre - nello spirito di far crescere il territorio, potrà essere trovata una soluzione per far stare in piedi questa struttura.
Comunque oggi gli Uffici hanno riscontrato la regolarità amministrativa. L'impegno è che la gestione sia affidata entro l'estate in modo che i lavori siano terminati e che possa partire per la primavera prossima.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(La seduta ha inizio alle ore 15.26)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Bresso, Carossa, Cota Giordano, Molinari e Vignale.



PRESIDENTE

Comunico che il numero legale è 27.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori proseguendo l'esame del disegno di legge n. 101 inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011" di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il provvedimento del collegato alla finanziaria, come tutti ricordano era stato scisso dalla finanziaria e in quella sede c'era stata una certa disponibilità, da parte di tutti, ad arrivare ad un percorso maggiormente meditato, ma comunque assicurato nel pervenire a quello che era il risultato finale della sua approvazione.
Naturalmente, passando il tempo ci sono state proposte sia da parte della Giunta sia da parte del Consiglio.
La stragrande maggioranza di questi argomenti è stata approfondita in sede di Commissione, dove si sono illustrati tanti emendamenti, che poi possono anche ritrovare, o lo hanno già trovato, un accoglimento in Commissione o un riscontro in Aula.
Indubbiamente, il Capogruppo Reschigna, così come coloro che sono intervenuti, hanno richiamato varie questioni: con una maggiore angolatura di tipo complessivo da parte della maggioranza e con un'angolatura tesa ad enucleare una serie di questioni e di criticità, dal loro punto di vista da parte dei Consiglieri dell'opposizione.
Come Regione ci siamo dotati di un Regolamento e di una procedura che hanno cercato di coniugare lo spazio per la discussione e l'esposizione delle varie opinioni all'interno del Consiglio, nella dialettica tra Giunta e Consiglio - e non sta certo a me dare indicazioni in questo senso - fermo restando i percorsi per concludere i provvedimenti.
Nel merito, il collega Reschigna ha toccato una serie di questioni che credo possano anche trovare la loro stesura finale nel dibattito degli argomenti stessi. Sono tutte questioni, come la promozione nazionale ed internazionale del turismo, dell'agroalimentare, dell'enogastronomia o dell'internazionalizzazione del Piemonte, che cercano, con emendamenti cui si faceva riferimento e con testi già introitati nel disegno di legge a nostro esame, di dare soluzioni idonee al momento, fermo restando che non si possano escludere provvedimenti di maggiore respiro e di contenuto più complessivo nelle singole materie.
Da parte della Giunta si è nell'attesa di proseguire nella discussione ma sta alla dialettica consiliare trovare le giuste soluzioni.
Per il resto, disponibilità ad esaminare le questioni sollevate sui singoli emendamenti e sui singoli articoli e, come sempre, ci saranno risposte nel merito da parte degli Assessori e della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Molto brevemente.
Riprendendo la riflessione dell'Assessore Cavallera, credo sia giusto avviare l'esame del collegato alla finanziaria, però non siamo insensibili alle sollecitazioni, ai rilievi e alle proposte pervenute dall'opposizione in particolare dal Consigliere Reschigna. Credo che già durante la seduta odierna si possa confrontarsi ed eventualmente trovare un punto d'equilibrio. Penso, quindi, che nelle prossime ore si possa compiere quest'azione di confronto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Devo riconoscere che l'efficienza non appartiene ai caratteri di quest'Amministrazione regionale, nel senso che è da qualche mese che rispetto alle questioni che poniamo, otteniamo la stessa identica risposta.
In attesa che il grido di dolore che sorge dal nostro Paese possa trovare un minimo d'accoglienza nell'animo e nelle intenzioni della Giunta regionale, a noi non rimane altro che procedere ad un'intensificazione della nostra attività di discussione sull'articolato del collegato alla legge finanziaria.
A questo proposito stiamo consegnando un adeguato "pacchetto" di proposte.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di procedere con l'articolo 1, su cui sono stati presentati dieci emendamenti, sospendo la seduta in attesa che i testi degli emendamenti vengano caricati sull'apposito programma informatico.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.34 riprende alle ore 15.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per motivi tecnici il CSI sta intervenendo sul sistema informatico quindi per il momento distribuiamo copia cartacea degli emendamenti 148) e 151).
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 148) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo 1 del disegno di legge 101, dopo le parole "amministrazioni provinciali" sono inserite le parole "con atto motivato della Giunta regionale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento 148) è molto semplice nella sua comprensione.
Abbiamo voluto superare quella che ci pareva, così come formulata nell'articolo 1, una dizione troppo generica e troppo ampia. Abbiamo ritenuto che fosse necessario, non solo sostenere, così com'è scritto nell'articolo, che le amministrazioni provinciali sono autorizzate ad utilizzare le assegnazioni di fondi regionali relativi all'anno 2011 per fronteggiare situazioni d'emergenza e di crisi, fatto salvo l'esercizio delle funzioni loro assegnate, ma che fosse necessario che questo potesse essere fatto soltanto con un motivato atto della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Taricco, ma ricordo a tutti che la seduta è ripresa.
Chiedo, per cortesia, che siano ripristinate le condizioni minime per discutere gli emendamenti.



TARICCO Giacomino

Abbiamo proposto quest'emendamento perché, in molti casi, in alcune Province si è verificata la situazione per la quale in qualche misura le Province stesse si sono impegnate a creare avanzo nell'utilizzo delle risorse per poi poterle riutilizzare per finalità diverse da quelle che erano le finalità indicate in assegnazione nel trasferimento da parte della Regione alle Province stesse.
In questo senso, il fare precedere la possibilità d'utilizzo da parte delle Province ad un atto che vada a puntualizzare e meglio chiarire da parte della Giunta regionale, c'è parso e ci pare che mantenga la finalità dell'articolo, nel senso che queste risorse possono essere utilizzate facendo salve la necessità di espletare tutte le attività legate alle funzioni assegnate alle Province e quindi permetta alle stesse di utilizzarle. Fatto salvo questo comunque, ma salvaguardando la possibilità ed oserei dire la necessità che la Regione dia un indirizzo all'interno della propria delibera di Giunta.
Può sembrare un appesantimento e come tutti sanno quest'articolo, così com'era formulato non vedeva una nostra contrarietà, ma crediamo che visto che si va a discutere ed approfondire sia necessario meglio precisare con una deliberazione di Giunta l'orientamento complessivo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'emendamento, perché il fatto di lasciare libertà di manovra senza atti motivati a questo governo regionale rispetto alle Province, ci preoccupa un po'.
Pensiamo che senza un adeguato controllo, per quello che può essere il controllo dell'opposizione, l'attuale governo regionale tenda a favorire le Province del Cuneese e del Novarese. Naturalmente pensiamo che l'emendamento non sarà approvato, ma ci sembrerebbe giusto che ogni provvedimento a favore possa avere una sua giustificazione.
Ricordo quando il Governo nazionale attribuì alla Provincia di Cuneo guidata da un Presidente vicino ad un importante Ministro, 12 milioni d'euro per i danni alluvionali, cosa che non mi risulta sia mai successa nella storia del Paese. Non è mai successo che lo Stato indirizzasse direttamente alla Provincia e non attraverso l'Ente Regione, che poi naturalmente avrebbe, in base alle valutazioni dei danni e agli accordi con i Presidenti di Provincia, motivato e giustificato il contributo loro dovuto.
Davanti ad una Giunta regionale che ci sembra un tantino di parte, noi abbiamo pensato che presentare quest'emendamento possa essere utile per tutelare un po' la Provincia di Torino, che anche dopo le elezioni comunali pensiamo abbia perso un po' di appeal rispetto al governo di centrodestra e anche rispetto al Presidente Cota.
Noi abbiamo apprezzato - conosciamo Piero Fassino e sappiamo quanto per lui le istituzioni siano importanti - la lettera o la telefonata del Presidente Cota, il quale chiede un incontro per cominciare ad occuparsi di alcune questioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
A me pare che le motivazioni che ci portano a presentare quest'emendamento sono giustificate; aggiungere le parole "con atto motivato della Giunta regionale", credo che sia giusto per cercare di giustificare un atto che altrimenti potrebbe apparire, come ha detto il collega Boeti, giustificato da altre scelte, se non invece da motivi estremamente importanti per il futuro di un territorio.
Quindi, per quanto ci riguarda sarebbe opportuno inserire queste parole, che aiuterebbero il lavoro non solo della Giunta, ma dell'attività del Consiglio e, soprattutto, l'attività dei Consiglieri di ogni territorio. Per evitare interpretazioni di vario tipo, credo che sarebbe utile motivare la scelta che viene fatta dalla Giunta regionale.
In più, dico che sarebbe opportuno fare quello che invece bisognerebbe fare in una situazione come questa. Il Vicepresidente della Giunta regionale nella sua risposta è stato molto generico. Si può aspettare, noi interveniamo sugli emendamenti, ma forse bisognerebbe sciogliere almeno il nodo che abbiamo posto nel dibattito della mattina e dare una risposta concreta sulle questioni che abbiamo posto e verificare subito se ci sono le condizioni per fare una discussione nel merito.
Abbiamo presentato degli emendamenti che sono emendamenti di merito non sono emendamenti campati per aria. In ogni caso, siamo qui a presentare e a motivare le nostre proposte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Per evitare di essere ripetitivo con i miei colleghi, oggi nella discussione generale ho evitato di intervenire per non accavallarmi con quanto è stato esternato. Però una piccola premessa la volevo fare.
Voi avete, come Giunta e come maggioranza, la fortuna di gestire questo mandato con un brillante, seppure qualche aggiustamento lo dobbiamo fare Regolamento consiliare. Avete la possibilità di avere numeri, quindi qualità all'interno del Consiglio regionale; se ci sono degli strumenti legislativi, questi vengono utilizzati e non venga inflazionato in modo improprio il collegato alla finanziaria.
Detto questo, credo che questo emendamento sicuramente vada accolto e vi spiego perché. Mi chiedo quali potrebbero eventualmente essere le argomentazioni che possono indurre la Giunta a dire: "Non vogliamo motivare un provvedimento". Stiamo parlando solo della motivazione.
Poi l'opposizione o il territorio possono trovare accordo o meno, ma qui per quello che sto vedendo si parla solo ed esclusivamente di argomentarne le motivazioni. Argomentare le motivazioni significa dare forza e concretezza alla trasparenza della Giunta, non di più.
Il Consiglio e l'opposizione non vogliono nemmeno entrare nel merito delle motivazioni, ma chiedono almeno di argomentarle. Se ci sono i numeri di sostanza per argomentare una motivazione, significa che c'è la trasparenza per andare sul territorio e spiegare il perché di una determinata scelta in termini positivi oppure il rifiuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Quest'articolo non è, dal nostro punto di vista, un articolo sul quale rileviamo particolari difficoltà e complessità. Noi siamo anche convinti che è giusto garantire flessibilità alle Amministrazioni provinciali nell'utilizzo delle risorse. Ma il problema vero con cui vogliamo affrontare la discussione su quest'articolo - ed è la motivazione vera per cui abbiamo presentato una serie di emendamenti su quest'articolo - è che siamo persone pazienti.
Siamo molto pazienti e da mesi aspettiamo delle risposte da parte della Giunta regionale e della maggioranza sulle questioni sostanziali che abbiamo posto sul collegato. Abbiamo dovuto assistere con molta pazienza ad una replica da parte del Vicepresidente della Giunta regionale sulla discussione generale, una replica che non ha detto nulla, assolutamente nulla, il che significa, sostanzialmente, che sulle questioni vere e sostanziali del collegato la Giunta regionale ha bisogno di riflettere.
Ha bisogno di riflettere la Giunta regionale, ha bisogno di riflettere la maggioranza. La mancanza e l'incapacità di riflessione da parte della Giunta regionale e della maggioranza determina un rallentamento dell'attività del Consiglio regionale e una non efficacia nell'azione del Consiglio regionale. Guardate, oggi avrei preferito una replica da parte della Giunta regionale che, molto semplicemente, fosse incentrata su quest'aspetto.
La Giunta regionale considera discutibili e confrontabili le questioni che avete sollevato all'interno del dibattito generale; invece, su altre questioni, la Giunta regionale vuole confermare il proprio atteggiamento.
Non ha detto niente, Vicepresidente Cavallera; Assessore Maccanti, non ha detto niente. Ho ascoltato con molta attenzione le parole del Vicepresidente e non ha detto nulla: ha detto genericamente che vi è una disponibilità, man mano che arriveremo gli articoli, ad affrontare il metodo delle questioni.
Consentiteci: questo per noi non è sufficiente. Sostanzialmente, sono le stesse risposte che l'Assessore al bilancio ci ha dato per mesi e mesi in Commissione e poi nell'attesa della discussione in Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Aggiungo le mie considerazioni a quelle dei colleghi che hanno presentato quest'emendamento, che aggiunge dopo le parole "amministratori provinciali" le parole "con atto motivato della Giunta regionale".
Crediamo che occorra maggiore trasparenza. Quest'emendamento è molto semplice: chiede che, con atto di Giunta motivato, s'intervenga e quindi possano essere rese note le motivazioni che hanno spinto la Giunta in questo senso.
un emendamento molto tecnico, già illustrato e commentato dai colleghi - quindi rischiamo di ripeterci - tuttavia crediamo che, come diceva il Consigliere Laus, quando si governa non bisogna avere paura dei propri atti e bisogna fare in modo che siano espressi in modo chiaro, nel migliore dei modi, in modo che possano essere comprensibili e con la maggiore trasparenza possibile.
Da questo punto di vista, credo che possa essere un semplice emendamento che non cambia nulla di particolare, ma che introduce maggiore chiarezza e trasparenza negli atti della Giunta regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Riprendo una questione che ha posto sia il Capogruppo sia il Consigliere Muliere e che credo, se risolta, potrebbe facilitare la discussione e l'approvazione del collegato.
Il nostro Gruppo ha posto non cento questioni, ma quattro. Una riguarda la caccia. È ragionevole stralciare quella norma essendo in corso le consultazioni per predisporre una riforma complessiva della caccia, la legislazione sulla caccia.
Altre, invece, sono questioni che richiedono uno sforzo di riforma da parte dell'Amministrazione regionale. Penso alla partita della riorganizzazione degli strumenti con i quali noi facciamo promozione sul piano interno e sul piano internazionale, e così via dicendo.
Se la Giunta e la maggioranza hanno interesse ad approvare, come io credo, il collegato alla legge finanziaria, esiste, nelle istituzioni e nelle assemblee elettive, una regola maestra per verificare se è possibile o meno superare questi ostacoli e questi scogli. La regola maestra è avviare un confronto con i Gruppi di opposizione che vi pongono queste questioni per capire se, a partire da una discussione di merito, sia possibile superare gli ostacoli che oggi c'impediscono un'approvazione celere del provvedimento. Qui dentro è sempre avvenuto così. In passato è avvenuto così.
Mi ricordo quando, in passato, l'allora minoranza chiedeva incontri urgenti con il rappresentante della Giunta per vedere se, sulle due o tre questioni che noi ponevamo, era possibile trovare la quadra. Mi domando perché questo oggi non avvenga.
Non potete nemmeno rimproverarci di non avere posto la questione perch è dall'inizio che il Consigliere Reschigna insiste e pone la questione. Noi la ponemmo fin dall'inizio dei lavori della I Commissione, ancorando il nostro atteggiamento alla disponibilità della Giunta a mettere mano a quelle due o tre questioni. Siamo nel mese di maggio e, da quella parte dell'Aula, ci viene una proposta che è un po' risibile: cammin facendo vediamo.
Scusate, ma qual è quel Gruppo di opposizione che naviga a vista? Ci sono quattro questioni? Perché dobbiamo affrontarle quando arriviamo lì con il rischio che poi la Giunta tiri dritto per la sua strada? È legittimo che lo faccia, ma ce lo dica prima. Tanto vale che voi prendiate un attimo di tempo e discutiate con noi il merito delle questioni e ci diciate: su questo si stralcia, su questo no, su questo abbiamo un orientamento diverso. Si fa così in un'assemblea elettiva per favorire l'evolversi della discussione. Invece, siamo in presenza del fatto che noi seguitiamo a porre le questioni e gli Assessori non ci rispondono.
L'Assessore Cavallera ha fatto una replica su cui è meglio stendere un velo pietoso. Poco prima ha risposto ad una mia interrogazione: meglio stendere un velo pietoso. Rispondete! Diteci: questa maggioranza intende approvare il collegato così com'è perché riteniamo che le vostre questioni siano sbagliate. È una posizione politica che noi non condividiamo, ma è una posizione politica chiara e noi dovremmo, a quel punto, regolarci di conseguenza.
Non dire nulla, e dire vedremo quando arriviamo lì, è proprio la peggiore delle risposte che potete darci.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Semplicemente per riprendere i concetti illustrati dai colleghi.
L'emendamento chiede di specificare meglio quello che è richiesto nell'articolo 1 del disegno di legge n. 101. Sicuramente è un provvedimento che riteniamo importante, ma riteniamo sia anche giusto specificare e chiamare in causa la Giunta regionale affinché meglio intervenga e meglio specifichi quello che è richiesto all'articolo 1.
Il tema va posto da un altro punto di vista, ovvero da come il collegato si presenta nella sua complessità. È stato ricordato un attimo fa dal Consigliere Ronzani quanto, anche in Commissione, siano state poste delle questioni di carattere generale, delle questioni riguardante il carattere generale e temi specifici che vanno dalla caccia, ai temi dell'ATL, ai temi di come, all'interno di un collegato alla finanziaria non si possa immaginare di far finire tutto quello che, con disegni di leggi specifici, non si è riusciti a fare.
Riteniamo che questo sia un modo non corretto di procedere. Riteniamo che questo sia un modo per il quale la Giunta regionale non esercita al meglio le proprie competenze. Soprattutto, è alquanto imbarazzante constatare che nel momento in cui si chiede al Vicepresidente di entrare nel merito delle questioni, la risposta sia di una superficialità non assolutamente accettabile e non condivisibile.
A questo punto, ci si trova costretti a dover intervenire, articolo per articolo, cercando di entrare ulteriormente nello specifico e nel merito mettendo così in difficoltà tutti i passaggi che, invece, attengono ad un collegato alla finanziaria e che permetterebbero di risolvere aspetti che trovano giusta allocazione all'interno di un collegato alla finanziaria.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "C. Nigra" di Ivrea (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "C. Nigra" di Ivrea in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Produzione e trasformazione dei prodotti

Proseguimento esame disegno di legge n. 101, inerente a "Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l'anno 2011" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo nell'illustrazione degli emendamenti all'articolo 1 del disegno di legge n. 101.
Emendamento rubricato n. 151) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo 1 del disegno di legge n. 101, dopo le parole "sono autorizzate" sono inserite le parole "dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente" Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo secondo emendamento segue la scia dell'emendamento precedente: in questo caso, facciamo un passo in più, perché chiediamo che la decisione eventualmente assunta e motivata da parte della Giunta sia preceduta dal parere della Commissione competente. Crediamo che questo rientri nell'ottica di dare sempre maggior trasparenza e argomentazione alle scelte che s'intendono compiere. A nostro avviso, questo tipo di orientamento pu solo far bene alle scelte e alle decisioni che la Regione e contestualmente le Province autorizzate vanno ad assumere.
Dopodiché - credo sia stato assolutamente evidente dal dibattito che lo ha preceduto - qui l'orientamento non è sull'affinamento normativo dell'articolo in questione. In questo caso, si vuole creare, con un approfondimento e un affinamento normativo, a partire dall'articolo 1 ma poi proseguendo con gli altri articoli, uno spazio di riflessione che ci permetta di mettere a fuoco i contenuti reali che noi intendiamo portare avanti nel collegato alla legge finanziaria.
Ci potrebbero essere modalità diverse e migliori di utilizzare il tempo che c'è dato per approfondire i vari articoli che compongono il collegato alla finanziaria: se avessimo tempo a disposizione, sicuramente potremmo dedicare maggior attenzione all'affinamento normativo. Onestamente, credo che vi siano alcune questione che fatichiamo a giudicare comprensibili: abbiamo presentato (non solo il nostro Gruppo, ma tre Gruppi consiliari) una proposta di modifica alla legge n. 70 e la settimana prossima è prevista un'audizione su questa norma. Sono state informate tutte le associazioni ambientaliste, venatorie e agricole per ragionare intorno a questo testo.
Noi non capiamo come, in un quadro del genere, ci si possa ostinare a mantenere all'interno del collegato alla legge finanziaria, un riassunto di quello che è il quadro normativo che andremo ad affrontare nelle proposte di legge. Fermo restando che, per quanto riguarda il nostro Gruppo, abbiamo ribadito non solo di essere disponibili, ma anche interessati e motivati a migliorare la legge n. 70, ragionando nel merito. Tuttavia, abbiamo precisato - perché riteniamo sia una cosa sensata - che lo vogliamo fare dopo le audizioni e dopo un confronto nel merito con i mondi interessati.
Ci pare quantomeno singolare che il tema sia: "Lo vedremo quando saremo lì". Se questa è la modalità - per carità! - vedremo di impiegarci tutto il tempo che sarà necessario (con tutti gli emendamenti che serviranno) per fare in modo che comunque se ne discuta dopo le audizioni e dopo aver ragionato nel merito di tali questioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Approfitto dell'illustrazione di quest'emendamento per porre a lei una questione, proprio sulla base delle considerazioni esposte poco fa dal collega Taricco nel suo intervento.
Lei è il rappresentante legale del Consiglio regionale, colui che mantiene un rapporto per le attività del Consiglio regionale verso l'esterno. Tutte le convocazioni da parte dei soggetti interessati a partecipare alla fase preliminare della discussione in Commissione sulle proposte di legge e sui disegni di legge sono sottoscritte dal Presidente del Consiglio regionale.
a lei, dunque, che pongo la questione: è ammissibile un emendamento presentato su questo disegno di legge che prevede di modificare la legge regionale sulla caccia quando il Consiglio regionale si troverebbe ad affrontare questo emendamento nello stesso momento in cui la III Commissione consiliare ha incardinato le proposte di legge presentate da diversi Gruppi in materia di caccia e ha fissato le consultazioni sui testi delle proposte in essere per giovedì 26, cioè la prossima settimana? Non si viola in questo modo un principio statutario e regolamentare contenuto negli atti fondamentali di questo Consiglio, che è quello della partecipazione da parte della comunità piemontese nella fase preliminare di formazione di un procedimento legislativo, qual è una proposta di legge.
A me sembra che la questione sia assolutamente logica e di buonsenso.
La Commissione consiliare è presieduta da un Presidente espressione della maggioranza; una delle proposte di legge è presentata dai componenti della maggioranza e dallo stesso Assessore regionale; la maggioranza e la Giunta hanno modo e tempo di poter gestire il percorso in Commissione secondo le proprie priorità; ha modo e tempo di gestire il percorso in Aula secondo le proprie priorità; uno dei primi firmatari della proposta di legge è proprio il Presidente della Commissione che incardina il provvedimento e si fissano le consultazioni per giovedì 26? Qui siamo al di fuori di ogni logicità. Siamo al di fuori di ogni logicità! Rifletteteci.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, le rispondo subito: la partecipazione non è obbligatoria, come lei sa, e la Commissione decide di volta in volta. Su questa materia la Commissione ha deciso, tant'é che sono indette delle consultazioni per giovedì 26 maggio 2011, alle ore 14.30, in sede di III Commissione, in Sala Viglione.
L'emendamento è ammissibile; poi la Presidenza - me ne assumo la responsabilità - sostiene con altrettanta chiarezza che può non essere opportuno perché c'è un'attività istruttoria in corso sulla materia. Il resto attiene alla politica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Tornerei sulla stessa questione, perché la risposta non del Presidente ma della maggioranza, per il momento è una "non risposta". Voi rischiate di non approvare le norme sulla caccia e di non approvare in fretta neppure il collegato alla legge finanziaria.
Noi abbiamo quattro progetti di legge: se non ricordo male, uno è dell'Assessore Sacchetto e del collega Vignale, uno del Movimento 5 Stelle uno del collega Buquicchio e uno nostro. Immaginate! Noi andremo alle consultazioni e a quel punto si aprirà una discussione su come riformare la legge n. 70.
Lo capirei se non esistesse questo precedente e si insistesse nel ribadire che si vuole utilizzare il collegato per infilarci la norma su...
Ma siccome avete dimostrato di voler fare il contrario - altrimenti non presentavate le proposte di legge - vi domando qual è la ragione logica in base alla quale, nonostante abbiate presentato delle proposte di legge, vi ostiniate a mantenere nel collegato questo emendamento, sapendo che lo stesso costituisce un ostacolo ad una discussione più rapida del collegato.
"Elementare Watson", direi! Abbiamo una proposta di legge; c'è una consultazione; voi stessi convenite sul fatto che è opportuna una riforma più complessiva, altrimenti non avreste presentato una proposta di legge noi vi rispondiamo che quell'emendamento non sta né in cielo né in terra per cui va eliminato e voi sapete che è una questione che consideriamo pregiudiziale. E nessuno decide niente? Abbiamo due Assessori... Qui c'è una questione politica: chi decide in casa vostra? È possibile porre questa domanda? C'è qualcuno che, in frangenti come questo, si assume la responsabilità politica di aprire un confronto con la minoranza? Auguro al collega Carossa di guarire presto, perché ne sento la mancanza! Perché un tempo era lui che faceva queste cose! Era uno dei Capigruppo della maggioranza che si assumeva la responsabilità di capire con i Gruppi dell'opposizione come far evolvere una certa discussione. Mi domando: a chi dobbiamo rivolgerci? Qual è l'interlocutore? Chi assume nella maggioranza la responsabilità di dire alla minoranza "sì" o "no"? Il Presidente non c'è. Gli Assessori non parlano. Il Capogruppo della maggioranza non c'è.
Non so! Vi rendete conto che il vostro atteggiamento è corresponsabile del fatto che noi non stiamo discutendo e votando un provvedimento?



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Motta Angela.



(Commenti della Consigliera Motta Angela)



PRESIDENTE

Non l'ha chiesta.
Era stata scritta...



MOTTA Angela

Presidente, va bene: non avevo chiesto di intervenire, ma sarei arrivata dopo.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, facciamo il punto della situazione: avevo ancora iscritti i Consiglieri Laus, Boeti e Manica. Allora, iscrivo anche i Consiglieri Motta e Muliere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Prima di qualche accenno in relazione a quest'emendamento, mi viene spontanea una battuta che, in genere, fanno dalle nostre parti - ci troviamo ai confini tra la Lucania e la Puglia - soprattutto in alcune località pugliesi, quando qualcuno si sposa ed è un po' indeciso sui festeggiamenti: "Cosa fai, la festa a Canosa e i fuochi ad Andria?" Cioè uno può mai sposarsi e fare due festeggiamenti?



(Commenti in aula)



LAUS Mauro

Certo: celebrazioni a Canosa e i fuochi ad Andria.
Presidente, nel caso specifico, mi chiedo se è possibile avere delle proposte di legge in Commissione e, poi, sostanzialmente, affrontarle nel collegato alla legge finanziaria. Non sta né in cielo né in terra! Ho voluto dirlo in modo semplice, perché mi è venuto il dubbio che magari, non arrivasse il messaggio. Sicuramente, con questa battuta il messaggio è ancora più chiaro, almeno per quanto mi riguarda.
Il primo firmatario di quest'emendamento è il collega Taricco. Secondo me, il primo è incompleto: è stato proprio un atto di generosità, ma parlo del metodo e non del merito. Ritenendolo un po' incompleto, l'ho firmato per atto di responsabilità del Gruppo. Mi sembrava una forzatura, per questo, prima, nell'intervento ho detto: "Possono mai trovare le argomentazioni per rifiutare questo emendamento?".
E voi, così, con salti acrobatici, state rigettando quell'emendamento.
Secondo me, però, rigettate quell'emendamento e non questo perché quello era incompleto, invece questo è più completo, perché, giustamente, è necessario il passaggio nella Commissione competente. Quindi, mi scuso per l'intervento precedente, per rafforzare e colorare al meglio questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, voglio complimentarmi con il collega Laus per la similitudine un po' meridionale, è rimasto un uomo del sud - poteva utilizzare le città di Collegno e Grugliasco, invece ha preferito Canosa come si vede dal vestito a righe e anche dal colore della pelle, non importa, non c'è niente di male.
Provo a completare il ragionamento iniziato prima e che la mancanza di tempo mi ha impedito di terminare, in ordine alla ragione per la quale abbiamo presentato l'emendamento e al fatto che non ci fidiamo troppo di questo Consiglio, di questa Giunta regionale e del suo Presidente.
Sul quotidiano la Repubblica - mi scuso per la citazione, non posso fare diversamente - si scrive in relazione all'ultima seduta di Giunta regionale - considerato, come tutti sanno, che a Novara ci sarà il ballottaggio, dopo dieci anni di vittorie ininterrotte e incontrastate della Lega: è un segnale di speranza, per noi, naturalmente, non per il centrodestra - in cui sono state ben sette le delibere approvate, che riguardano Novara stessa. Provo a leggerle: il Piano delle attività estrattive di Novara; l'erogazione nella provincia di Novara di 841 mila euro di risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale; l'assenso al Piano faunistico-venatorio della Provincia; lo schema di protocollo d'intesa tra Regione, Novara e CSI Piemonte per l'innovazione tecnologica la rotatoria tra le strade provinciali 11 Padana superiore e 6 basso Novarese; interventi utili a migliorare la sicurezza stradale; la riqualificazione di Via Veveri a Novara.
Ecco, non ci fidiamo perché abbiamo la sensazione che il nuovo Governo regionale - nella sua espressione più autorevole, il Presidente Cota abbia più interesse per altre province che per quella di Torino. Il seguito, Presidente, ai prossimi emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Quest'emendamento, come illustrato dai colleghi e dal Consigliere Taricco, sostanzialmente, ha uno scopo nell'ambito delle modifiche all'articolo 1 del disegno di legge n. 101.
Infatti, con la volontà di inserire un nuovo provvedimento assunto dalla Giunta regionale, sentita, ovviamente, la competente Commissione consiliare, nel momento in cui le Province decidano, in qualche modo, di modificare la destinazione dei fondi, che hanno ottenuto, sulla base di un finanziamento di carattere regionale, per un determinato progetto, è assolutamente evidente che l'autorizzazione da parte della Giunta, sentita la Commissione, sia indispensabile da ottenere.
Mi rendo conto che questo faciliterebbe maggiormente il nostro compito e quello della Giunta in momenti in cui le dotazioni di bilancio sono sempre più esigue, così come anche le difficoltà, consentendo una razionalizzazione significativa della spesa regionale e dell'erogazione di finanziamenti, altresì la valutazione di come questi vengano realizzati dalle Province e degli impatti che hanno sul territorio.
Chiedo se è l'Assessore Maccanti che, in questo momento, sta seguendo la discussione, in assenza del collega Cavallera, o se il Vicepresidente non c'è. È lei che ha la delega per la Giunta in questo momento?



(L'Assessore Maccanti fa un cenno di assenso)



MANICA Giuliana

Da questo punto di vista, riteniamo che potrebbe essere interessante da parte della Giunta, affrontare questa problematica e valutare l'emendamento come un elemento che aiuta il processo di lavoro della Giunta e l'utilizzazione delle poste a bilancio.



LEARDI LORENZO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Manica.
La parola alla Consigliera Motta Angela.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, in cui chiediamo che, dopo le parole "sono autorizzate" siano inserite le parole "dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente", vogliamo esercitare un ruolo importante nell'ambito dell'attività che svolgono le Commissioni consiliari permanenti, che è essenziale nel procedimento legislativo e, in generale nella complessa attività dell'istituzione assembleare.
Pertanto, esprimere pareri sugli atti di competenza della Giunta regionale è uno dei compiti importanti che vengono affidati alle Commissioni.
Come per l'emendamento precedente, è una questione di trasparenza e di chiarezza degli atti compiuti dalla Giunta. Come abbiamo già avuto modo di dire, quando si governa non si deve avere paura di portare in Commissione le proprie deliberazioni, non si deve avere paura del confronto e di chiedere il parere alle Commissioni competenti, perché dal confronto si pu solo migliorare gli atti e mantenere il dialogo con l'opposizione, dialogo importante perché sale della democrazia.
Ribadiamo quindi la richiesta, che ci sembra molto semplice e assolutamente condivisibile, di sentire le Commissioni consiliari competenti ogni qualvolta sia utile portare alla loro attenzione gli atti della Giunta regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Sia l'articolo che i due emendamenti che noi stiamo illustrando sono estremamente chiari. Le finalità di quest'articolo, tra l'altro, sono condivise anche dal nostro Gruppo. Noi però abbiamo posto una questione la stiamo riponendo in Aula con forza come abbiamo fatto stamattina - e ci aspettiamo delle risposte chiare e precise.
Vorrei approfittare di questi pochi secondi per sollevare un tema, dal momento che noi, a proposito di Amministrazioni provinciali e di situazioni di emergenza e di crisi, circa un mese e mezzo fa abbiamo tenuto in quest'Aula un'audizione dei Comuni e delle Amministrazioni Provinciali coinvolte nelle piogge - non ricordo se era l'inizio di marzo - che hanno causato problemi seri al nostro territorio e abbiamo in quell'audizione ascoltato qual è la situazione di emergenza che le Province e molti Comuni hanno dovuto affrontare in quell'occasione.
Successivamente, abbiamo affrontato il tema nella II Commissione e l'Assessore Cavallera si era impegnato a dare delle risposte. Dalla Commissione sono passate altre due o tre settimane e credo che sia opportuno - ne approfitto vedendo il collega Angeleri in Aula - che il Vicepresidente Cavallera venga al più presto in II Commissione a riferire nuovamente, visto che si era impegnato a farlo, in merito alle questioni dell'emergenza relativa ai danni alluvionali dei primi di marzo. Ci attendiamo quindi che al più presto venga fatta questa Commissione che, del resto, ci eravamo impegnati a convocare nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Come già detto per gli emendamenti precedenti, noi crediamo che il tema del collegato alla finanziaria debba essere discusso e affrontato in altro modo. Lo abbiamo ribadito in più interventi e in sede di Commissione. Se pensiamo per esempio all'emendamento - che è stato presentato così, come se fosse un pensiero nato la mattina per caso, elaborato nella notte da qualche Consigliere- che elimina il fondo indistinto alla legge 1 sui Consorzi socio-assistenziali e che mette in grossissima difficoltà lo svolgimento delle funzioni essenziali dei Consorzi socio-assistenziali, ci si rende conto di come questo collegato non risponda alle sue funzioni proprie, ma in realtà sia un modo per far finire in un unico calderone delle questioni che andrebbero affrontate con dei singoli disegni di legge.
Ci si trova allora di fronte alla situazione per la quale ogni articolo avrà la necessità di avere un ulteriore approfondimento, uno o più emendamenti specifici per i quali richiedere un'ulteriore discussione sulle tematiche che vengono affrontate.
Poiché non si vogliono affrontare le questioni generali e che hanno un'articolazione complessa e specifica, occorrerà fare su ogni singola parola un'ulteriore analisi, un ulteriore approfondimento e un'ulteriore valutazione, per vedere se in qualche modo si può risvegliare l'attenzione della Giunta e immaginare che questo collegato alla finanziaria torni ad avere il valore originario, cioè quello di poter definire alcuni aspetti che caratterizzano la finanziaria regionale ed entrare nel merito, poi attraverso disegni di legge specifici, sulle singole tematiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Vorrei citare come il collega Laus qualche proverbio dei nostri territori, anche perché mi pare un po' disdicevole che vengano citati qui proverbi della Lucania e non autoctoni; potrei fare riferimento, per esempio, al fatto di "fare il matrimonio a Chivasso e i festeggiamenti a Casalborgone" che, per chi non lo conoscesse, è un minuscolo Comune della Provincia di Torino.
Presidente, per cinque anni ho vissuto questi momenti dai suoi banchi quelli della Presidenza, e faccio un appello anche a lei perch istintivamente, per il mio passato, ripongo sempre più fiducia in coloro che guidano le Assemblee legislative piuttosto che in coloro che guidano i governi, a qualsiasi livello. Penso si debba tenere conto che se un Gruppo che ha dimostrato finora sentimenti di favore verso le esigenze della governabilità è costretto per realpolitik a presentare emendamenti per indurre anche coloro che hanno responsabilità di governo regionale alla prudenza, questo farebbe presupporre l'esigenza di una riflessione. In passato a me è stato chiesto, come Presidente, di farmi latore di quest'istanza verso la Giunta regionale. Non c'è il Presidente Cattaneo ma c'è lei, collega Leardi, e sommessamente le consiglio di valutare questo: qui non ci sono portatori di istanze rivoluzionarie rispetto al testo che dovremmo apprestarci a votare; ci sono colleghi che hanno posto istanze puntuali che attendono delle risposte, con la consapevolezza che non siamo noi a governare, ma siamo noi a fare l'opposizione e non possiamo pretendere di dettare la linea a chi ha avuto il mandato dagli elettori di governare. Una pretesa però l'abbiamo, quella di essere considerati interlocutori, poter dire la nostra e portare le nostre motivazioni su alcune limitate questioni che finora non hanno avuto seria risposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Penso che ciò che hanno già detto i miei colleghi sia sufficiente, ma probabilmente è utile dire le cose importanti anche con parole diverse.
Penso che questo nostro emendamento all'articolo 1 del disegno di legge n.
101 sia molto importante, perché quando succedono e capitano - purtroppo sempre di più - situazioni di emergenza e di crisi è importante che le Amministrazioni provinciali operino con disponibilità e con prontezza utilizzando le funzioni che sono loro assegnate.Tuttavia, proprio per la particolare situazione d'emergenza e di crisi, è evidente come in molti casi il supporto, il sostegno e i suggerimenti che possono arrivare dalle Commissioni consiliari competenti siano molto importanti. Noi abbiamo visto che nell'esame di molti provvedimenti legislativi quest'attenzione che abbiamo voluto inserire, senza che determini rallentamenti, evidentemente non compatibili con una situazione d'emergenza e di crisi, ossia la possibilità di ascoltare e sentire la Commissione consiliare competente, è apparsa in molti casi, anche nella pratica in Regione cui siamo abituati oltremodo utile. Emergono spesso suggerimenti, suggestioni, critiche ritocchi che sovente sono molto utili e importanti. D'altronde, è compito dell'Assemblea consiliare emendare, dare suggestioni a chi ha compiti di esecuzione del mandato popolare. Quest'emendamento a noi pare molto rilevante, perché - ripeto - nonostante l'apparente contraddizione (situazione d'emergenza e di crisi, che richiede tempestività) la presenza del Consiglio, in modo particolare, la sua possibilità di dare suggerimenti in proposito, sia una suggestione importante che noi raccomandiamo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
Emendamento rubricato n. 146) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo n. 1 del disegno di legge n. 101, dopo le parole "ad utilizzare" è inserita la parola "prioritariamente".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Non c'è ancora sul video, ma credo sia semplice da ricordare...



PRESIDENTE

Gli Uffici mi dicono che lo trova a video aggiornando la pagina.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento in questione è teso, come dicevamo, a procedere in quell'affinamento normativo che permetta di finalizzare meglio l'intervento dell'articolo così come formulato nel collegato alla finanziaria.
semplicemente la necessità di non dare per scontato in tutte le occasioni, ma soltanto quando se ne ravveda maggiormente l'esigenza, di poter utilizzare questo tipo di strumento.
Come dicevo prima, questo percorso di affinamento normativo è in qualche misura un po' pretestuoso, nel senso che, da una parte, ha lo scopo di creare lo spazio e il tempo per poter meglio ragionare, sui singoli articoli che compongono il collegato alla finanziaria e, dall'altra, di dare la possibilità di precisare e puntualizzare quali sono le finalità della norma, creando lo spazio per un'attenta e maggiore riflessione da parte della Giunta e della maggioranza sui reali contenuti che vogliono portare avanti all'interno del collegato stesso.
Abbiamo già detto prima che noi ritenevamo e continuiamo a ritenere che il collegato sia uno strumento importante per permettere una sorta di manutenzione normativa. Ciò che riteniamo sbagliato fare è partire con l'obiettivo di modificare, di migliorare quattro o cinque norme per poi inserire in questo tipo di proposta normativa una decina di temi che non c'entrano per nulla. In alcuni casi sono inseriti temi concettualmente sbagliati, nel senso che non è questo lo strumento per andare in sovrapposizione di altre norme; non è questo lo strumento per cambiare in corsa quelli che erano gli obiettivi iniziali, previsti nel collegato alla finanziaria. Inoltre, crediamo sia sbagliata la modalità con cui si sta procedendo.
L'abbiamo già detto in tante altre occasioni: semplici adeguamenti tecnici di norme si possono effettuare con questi strumenti. Ci sono invece, norme che richiedono una riflessione non soltanto all'interno di quest'Aula, ma anche un confronto all'esterno dell'Aula e che richiedano le procedure ordinariamente previste, cioè audizioni, confronti in Commissione, approfondimenti.
Non è possibile che durante la corsa, come abbiamo visto (e ancora oggi c'è nel collegato), siano inseriti all'ultimo momento decine di emendamenti, senza un confronto reale in Commissione, senza un confronto con i mondi interessati. Quindi, crediamo sia necessario ricondurre questo strumento a quella che era la funzione originaria. Se per fare questo dobbiamo presentare tante piccole limature (chiamiamoli pure emendamenti) li presenteremo, ma riteniamo sia la strada meno utile, perché credo sia utile ritornare alla strada originaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Ho l'abitudine di provare a concludere i ragionamenti che inizio, anche se non dicono mai niente di eccezionale.
Dato che abbiamo presentato questo emendamento perché non ci fidiamo della Giunta, perché abbiamo la sensazione che tenda a favorire di più altre Province rispetto a quella di Torino, completo il ragionamento con un esempio: dal 1° giugno il punto di primo intervento di Avigliana sarà chiuso. Peraltro, ricordo che venerdì sera ci sarà una fiaccolata notturna a difesa dell'Ospedale, alla quale invito tutti i Consiglieri regionali che desiderano partecipare. Ho presentato un'interrogazione alla quale l'Assessore ha risposto che dal 1° giugno il punto di primo intervento sarà chiuso e il direttore generale si sta già predisponendo per tale chiusura.
Tuttavia, ritengo curioso che, mentre chiude il punto di primo intervento di Avigliana il Presidente Cota, d'accordo con l'ingegner Monferino e l'Onorevole Bonanno, contemporaneamente decide (come è stato confermato dall'Onorevole Bonanno in un'intervista su La Stampa) di aprire nel 2012 un punto di primo intervento a Varallo Sesia, che, come tutti sanno, è l'altra capitale della regione: c'è Novara e poi c'è Varallo Sesia.
A Varallo Sesia, dove non esiste un punto di primo intervento, ma soltanto un poliambulatorio, sarà aperto il punto di primo intervento.
Sarà chiuso il punto di primo intervento di Avigliana, sarà declassato il DEA del Martini, che ha 60 mila passaggi l'anno in pronto soccorso quasi sicuramente sarà chiuso il Maria Adelaide, ma quello che rappresenta un punto fermo della sanità piemontese, cioè Varallo Sesia, sarà invece potenziato e vedrà finalmente le cure adeguate che gli abitanti di quel territorio si aspettano. Questa è una delle ragioni per le quali non ci fidiamo di questo governo regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

In questo collegato ci sono delle cose che devono essere tolte e non ci sono delle cose che invece avrebbero dovuto essere messe.
Il collega Boeti ha dato la notizia che la Giunta ieri avrebbe adottato una serie di delibere per la Provincia e il Comune di Novara. Penso che lui pensi male a ritenere che ci sia un rapporto di causa-effetto fra queste delibere e le elezioni, però siccome a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina - dicono così - ho il sospetto che, in effetti, queste deliberazioni abbiano un carattere elettoralistico. Però non voglio parlare di questo.
C'è una deliberazione che trasferisce alla Provincia di Novara e penso al Comune di Novara, risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale. E qui c'è una questione che riguarda il Piemonte, non solo la Provincia di Novara. Perché i colleghi sapranno che i tagli decisi dal Governo Berlusconi riguardavano il trasporto pubblico locale. In seguito, si è aperta una trattativa in sede di Conferenza Stato-Regioni rispetto alla quale i Presidenti delle Regioni hanno dato via libera al federalismo fiscale ad una sola condizione: la condizione era che il Governo ripristinasse lo stanziamento riguardante il trasporto pubblico locale.
Non vorrei che quella deliberazione e quello stanziamento fossero figli di quella decisione, che deve però riguardare tutto il Piemonte, perché i tagli hanno riguardato tutto il Piemonte e tutto il trasporto pubblico locale in Piemonte.
Siccome questo è il collegato alla legge finanziaria, a prescindere dal valore e dal significato di quella decisione, vi invito a presentare un emendamento come Giunta regionale, che utilizzando in maniera appropriata il collegato alla legge finanziaria, dice al sistema del trasporto pubblico locale piemontese che, a seguito della decisione del Governo di ripristinare le risorse per il TPL, noi Regione Piemonte non faremo più quei tagli che abbiamo comunicato, perché quelle risorse trasferite al Piemonte serviranno a questa Regione per evitare i tagli decisi dalle Province e dal trasporto pubblico locale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ero preoccupato, perché la notizia che ci ha appena dato il collega Ronzani, condita da una dotta citazione di stampo "derotiano", segno che l'osmosi all'interno del PD è foriera di grandi risultati, è un po' inquietante, perché in effetti, se così fosse, saremmo in preda ad un'operazione meramente propagandistica, dato il tempo elettorale.
Voi sapete che aziende di servizi di trasporto pubblico locale in tutta la Regione sono state oggetto di richieste degli enti appaltanti, cioè principalmente dalle province piemontesi, che hanno chiesto loro di ridurre i servizi in ragione dei tagli alle risorse allocate, che è esattamente ci che avevamo fatto notare in sede di preiscrizione del bilancio preventivo 2010 e che poi si è puntualmente avverato.
Lo schema è talmente ovvio da essere evidente. Al di là del caso di Novara in questione, lo schema generale è che se la Regione alloca meno fondi in bilancio per il trasporto pubblico locale, ne trasferisce meno alle Province e le Province che hanno sottoscritto contratti di servizio con le aziende di trasporto, non possono dire alle aziende: "Vi diamo gli stessi soldi o vi diamo meno soldi e ci date lo stesso servizio", ma avendo un rapporto contrattuale devono patteggiare dicendo: "A meno risorse corrisponde una minore quantità di servizio, e quindi trattiamo".
esattamente quello che sta succedendo. Se Novara fosse in controtendenza, ma per fortuna l'Assessore Maccanti in maniera evidente dà indicazioni in senso contrario e noi, non fosse altro che per simpatia siamo propensi a crederle, non vorremmo che qualche situazione di ansia che potrebbe colpire il Presidente della Giunta regionale, visto quello che sta capitando al cortile di casa, lo inducesse a degli atti che potrebbero essere molto apprezzati elettoralmente a Novara, ma potrebbero avere parallelamente una negativa ricaduta sul resto della Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
Emendamento rubricato n. 152) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo 1 del disegno di legge n. 101 le parole "per fronteggiare" sono sostituite dalle parole "per affrontare".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Sostanzialmente quest'emendamento si pone nella scia degli articoli precedenti. È un'operazione di prosecuzione e di affinamento normativo; ci pare necessario meglio precisare che l'obiettivo è di mettere in condizione le Province di fare fronte a quelli che potrebbero essere le necessità o i fabbisogni straordinari che durante l'esercizio vengono a porsi di fronte a loro e che grazie a questo articolo possono essere affrontate meglio finalizzando l'utilizzo delle risorse che la Regione aveva a loro trasferito anche per altre finalità.
Ci pare meglio chiarito se formulato così come abbiamo proposto nell'emendamento e saremmo a chiedere alla Giunta di volere considerare positivamente questo tipo di affinamento.
evidente che il tema di questa opera di affinamento normativo si inserisce in quel percorso che abbiamo voluto porre alla Giunta e alla maggioranza per mettere in condizione la Giunta e la maggioranza di meglio soppesare quelli che sono i contenuti reali che si ritengono strategici e che stiano dentro alla finanziaria.
L'ha già detto in parecchi passaggi il nostro Capogruppo; noi abbiamo posto alcune questioni e giustamente prima alcuni colleghi facevano notare che abbiamo voluto porre solo questioni volte più a limitare i danni che non a costruire percorsi significativamente positivi. Le questioni che abbiamo posto in realtà vanno semplicemente nella direzione di evitare errori di merito o di metodo che riteniamo possano essere compiuti dentro al percorso così come l'abbiamo individuato.
Credo che avremo tempo e spazio tutti insieme per meglio ragionare perché vi sono una serie di questioni sul tappeto. Ad esempio quelle esposte dai colleghi Ronzani e Gariglio sul trasporto pubblico locale credo siano questioni da porre come possibilità di migliore utilizzo di risorse che dal livello nazionale sono state messe a disposizione e quindi provvederemo ad andare in questa direzione.
Vado a velocemente a concludere. Crediamo vi sia la necessità, e questo emendamento così come i precedenti si pone in una linea di continuità, da una parte di affinare e di meglio precisare i contenuti dell'articolo sul quale stiamo discutendo, ma dall'altra parte, attraverso quest'opera di creare lo spazio per una riflessione approfondita da parte della Giunta e della maggioranza, che vada a verificare i contenuti che veramente si ritiene sia necessario mantenere dentro al collegato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

abbastanza evidente che il collega Taricco continua ad illustrare con perizia e dovizia di particolari, emendamenti che tendono a modificare l'articolo 1, le procedure, i rapporti, nel momento in cui si avviano dei finanziamenti, tra la Regione e la struttura degli Enti locali piemontesi e a chiedere che avvengano autorizzazioni da parte della Giunta regionale e successive modificazioni, sempre perfezionative dell'articolo stesso.
Non vediamo alcuna attenzione da parte della Giunta, ma anche complessivamente del Consiglio, sufficientemente distratto rispetto a questa problematica (sta anche arrivando il Vicepresidente Cavallera).
Forse si potrebbe incominciare a svolgere un ragionamento su come vogliamo procedere con questo provvedimento.
un provvedimento presente in Commissione da febbraio e che adesso approda in Aula; è un provvedimento che contiene, come un treno su cui si attaccano progressivamente una serie di vagoncini più o meno utili, la necessità di fare in fretta, nel momento in cui si affrontavano alcune questioni con questo testo e non con un provvedimento legislativo ad hoc, o adeguato a risolvere il problema.
La discussione si protrae: l'allungamento dei vagoncini rende il treno sempre più lento e rischia anche di metterlo su un binario morto.
Noi ci chiediamo se non sia più opportuno, arrivati a questo punto della discussione, stabilire quali sono le questioni essenziali presenti nel provvedimento, che quindi possono rimanere, e trovare una celere soluzione, e quali sono invece le questioni (noi abbiamo cercato di citarle: dalla caccia alla riorganizzazione delle norme sul turismo, che riguarda le aziende) sulle quali soprassedere.
Occorre, però, decidere di farlo al più presto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Vicepresidente della Giunta, Assessore Cavallera, che nel corso di questa lunga esperienza in Regione, ma non solo, ha dimostrato di avere una capacità di mediazione notevole: sarebbe il caso che il Vicepresidente della Giunta regionale mettesse in campo questa sua capacità di mediazione. Sarebbe utile per i lavori dell'Aula, ed anche per evitare di perdere tempo prezioso (ci sono molte questioni sulle quali il Consiglio è chiamato a pronunciarsi).
Abbiamo posto delle questioni che hanno un loro fondamento e che non sono campate in aria. Le abbiamo poste anche in Commissione, in questi mesi: la questione della caccia, la questione dell'IMA, la questione dell'ATL. Chiedevamo che si potesse discutere di queste questioni al di là del collegato alla finanziaria; lo abbiamo chiesto in Aula, nel momento in cui abbiamo aperto il dibattito generale, e lo chiediamo anche oggi.
Per questo motivo, Assessore Cavallera, a invitiamo a mettere in campo la sua grande capacità di mediazione: intervenga e faccia in modo che il Consiglio possa lavorare in modo produttivo sul collegato alla finanziaria togliendo dalla discussione quegli argomenti che noi abbiamo indicato. Si potrà dedicare l'attenzione che meritano in Commissione, e poi in Consiglio, ma non all'interno del collegato alla finanziaria.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

I temi sono sempre gli stessi: le questioni legate al disegno di legge sulla caccia, le questioni legate al fondo indistinto della legge 1, le questioni legate all'ATL, le questioni legate alle tematiche dell'agricoltura.
Abbiamo un collegato alla finanziaria che non è un collegato alla finanziaria, ma è un insieme di provvedimenti importanti per i quali è necessario e fondamentale che l'azione regionale sia volta nella sua piena completezza, attraverso la presentazione e discussione in Aula dei provvedimenti fondamentali di una Regione e non attraverso l'inserimento di un collegato alla finanziaria che ha come obiettivo principale quello di definire ed adeguare alle esigenze del sistema piemontese quanto previsto dalla finanziaria.
I temi, dunque, rimangono gli stessi.
Torniamo, allora, a quanto abbiamo già detto in precedenza: è necessario puntualizzare all'interno di ogni articolo, attraverso il miglioramento di ogni singolo articolo, ogni singola parola, ogni singola attività, per poter meglio centrare quanto è specificato all'interno di ogni singolo articolo.
Ritengo che s'imponga una riflessione in più, cioè se non sia il caso di affrontare i singoli temi, provando a ritirare gli articoli che definiscono quanto sta scritto nel collegato, attraverso singoli disegni di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Avevo incominciato un ragionamento relativo alla mancanza di fiducia e provo a portarlo avanti.
Nella passata legislatura - mi rendo conto che i fabbri scambiano per un chiodo tutto quello che vedono, quindi parlo di questioni che attengono alla sanità - avevamo ipotizzato un'emodinamica su più sedi: a Cirié, a Chivasso e ad Ivrea.
Avevamo attrezzato le sale di emodinamica, con un investimento di 700 800 mila euro, complessivamente, ed avevamo pensato ad un unico responsabile per più équipe: ci sembrava un'idea sensata.
Il Piemonte è la regione italiana che dà risposte più importanti rispetto all'infarto e quel territorio sembrava avere maggiori problemi pertanto avevamo pensato di incrementare e implementare la sua capacità di risposta.
In campagna elettorale l'Assessore Ferrero è andata a Chivasso - guarda caso a Chivasso e non a Ivrea (il caso vuole che si cominci da Chivasso e non da Ivrea: a Ivrea non si vota e a Chivasso sì) e ha detto che si sarebbe incominciato con l'emodinamica a Chivasso, ovviamente soltanto due giorni.
Il caso vuole che il servizio sia stato affidato, con tutti gli emodinamisti pubblici presenti in Piemonte, ad una struttura privata: Villa Maria Pia.
L'Assessore ha affermato che non c'è stata la disponibilità dei medici pubblici a fare da maestri per gli emodinamisti di Chivasso; questo è curioso, perché bastava imporglielo! Se è un sistema sanitario pubblico e se un medico è bravo a svolgere il proprio mestiere, deve mettere la sua competenza a disposizione! Pertanto - e termino, Presidente - questa è la ragione per la quale abbiamo qualche difficoltà a credere a quanto sostiene la Giunta regionale perché abbiamo visto la manovra elettorale dell'Assessore Ferrero a Chivasso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Trovo un po' imbarazzante la stanca continuazione di queste sedute d'Aula, Presidente. Sono convinto che chi ha la responsabilità di governo dovrebbe avere un sussulto e porsi il problema se le nostre sedute possano andare avanti in questo modo.
La situazione è tale perché non arrivano risposte. Ma non è la prima volta. Già nella scorsa legislatura, ma penso anche in quelle passate queste esperienze le abbiamo viste più e più volte. Faccio notare come, tra le questioni di merito poste, non abbiamo avuto risposta, senza far riferimento a quelle che ha prima citato il mio Capogruppo.
Ne cito solo una, oggetto di un mio intervento e che non ha mai avuto continuazione con l'Assessore Bonino. In un articolo del collegato, senza alcuna discussione preliminare, decidiamo di privatizzare un servizio di controllo sui mezzi di trasporto pubblico. Un servizio che ha una funzione di polizia amministrativa, funzione attribuita, nella scorsa legislatura dalla legge regionale. Ora, la legge regionale n. 1 del 2000 è tranquillamente cambiata attribuendo una funzione, che ha peraltro una valenza pubblica, cioè quella di erogare sanzioni amministrative, a società private, senza nessuna discussione, senza nessuna consultazione sindacale senza che su queste cose sia stata mai fatta discussione, laddove si è discusso in Commissione trasporti di questi problemi.
Capisce, Presidente, che questo non è il modo di procedere e, fin tanto che su queste vicende non ci sarà un minimo di attenzione della Giunta regionale, penso che diventerà difficile creare le basi per procedere celermente alla discussione del disegno di legge in esame.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
del tutto evidente che questo emendamento è molto semplice dal punto di vista formale e lessicale: si chiede di sostituire il termine "fronteggiare" con il termine "affrontare". Al di là dei sinonimi che abbiamo potuto usare e che avremmo potuto usare, cioè quello di mettere nelle condizioni le Province a "provvedere", oppure a "sopperire" o "far fronte", è evidente che il problema non è il termine in sé - l'emendamento è forse banale e superfluo - ma è l'ennesimo segnale che questa minoranza vuole dare alla Giunta di dialogare su questa proposta, sul collegato della legge finanziaria, per l'anno 2011. È importante, l'abbiamo ribadito tante volte: oggi c'è una maggioranza che governa e che vale il 50% dei piemontesi più 9.000 voti, quindi credo sia importante continuare a richiedere, da parte nostra, un dialogo con la maggioranza. Altrettanto deve fare la maggioranza per non essere arrogante, per non voler governare senza confronto, per non voler dialogare con l'opposizione e con quel 50 meno 9.000 voti di piemontesi. Credo sia importante fare il punto della situazione, come hanno già richiesto i miei colleghi in precedenza fermarci e capire come andare avanti nell'interesse di tutti i piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Sospendo il giudizio, lo dico all'Assessore Maccanti, sulla questione che riguarda la delibera alla quale ho fatto riferimento. Lo sospendo perché - anch'io ho in mano la delibera - avendo la Provincia di Novara espletato la gara o avendo predisposto le condizioni per andare a gara questo ha fatto sì che alla Provincia di Novara siano state trasferite le risorse previste in passato per quelle Province che si accingevano ad organizzare o avviare le procedure di gara. Si tratta di verificare se le altre Province hanno già ricevuto queste risorse. Come vedete, sono una persona abituata a leggere i documenti e non dico cose che non sono vere.
Invece, rimane aperta la questione che ho sollevato, partendo da questo tema. La questione, Assessore Maccanti, è la seguente. Il Governo aveva tagliato 425 milioni di euro al trasporto pubblico locale e, a cascata, le Regioni, compresa la nostra, nel triennio avevano tagliato il 30% delle risorse al trasporto pubblico locale nelle varie Province, spalmando questo taglio sul triennio. Emerge una novità rispetto a quella decisione. La novità è rappresentata dal fatto che, a seguito di Conferenza Stato Regioni, i Governatori hanno ottenuto un risultato importante costringendo il Governo a ripristinare quello stanziamento di 425 milioni. I Governatori hanno condiviso l'impianto del provvedimento riguardante il federalismo fiscale, a condizione che il Governo ripristinasse quello stanziamento. Ho potuto verificare personalmente, parlando con gli uffici romani e anche quelli della nostra Regione, che di questo si tratta. Se questo è il problema, cioè se noi siamo in presenza di un maggiore stanziamento che ci consente di evitare i tagli - che noi abbiamo deciso in ragione del fatto che arrivavano da Roma minori risorse - mi sembra che il collegato alla legge finanziaria sia lo strumento ideale per rassicurare il trasporto pubblico locale piemontese e anche le Province piemontesi, per dire: avete ragionato immaginando che i tagli fossero la conseguenza del fatto che il Piemonte ha avuto minori trasferimenti, ma quella novità o quel risultato che noi abbiamo conquistato in sede di trattativa con il Governo, ci consente oggi di dirvi che le risorse che vi diamo sul 2011 non sono ridotte rispetto a quelle che abbiamo trasferito alle Province nel 2010.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 153) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo 1 del disegno di legge n. 101, le parole "per fronteggiare" sono sostituite dalle parole "per contrastare".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è una modalità diversa per affrontare e ottenere lo stesso tipo di risultato che negli emendamenti precedenti ci si prefiggeva.
Nei colloqui che abbiamo avuto informalmente con la Giunta, abbiamo avuto la sensazione che i primi emendamenti presentati non fossero adeguati ad interpretare la legittima richiesta di chiarezza che la Giunta e la maggioranza ritenevano che questo articolo dovesse contenere. Ci siamo permessi, quindi, di presentare un ventaglio di emendamenti che riformulano in modo diversificato, tentando di perseguire la finalità di un maggiore affinamento normativo, anche attraverso una diversa definizione del contenuto dell'articolo stesso.
evidente che con questo emendamento noi ci proponiamo semplicemente di risollecitare e sottolineare, alla Giunta e alla maggioranza, la necessità di ripensare alla strategia messa in campo sul collegato alla finanziaria.
Abbiamo già detto che crediamo sia un errore voler inserire all'interno del testo l'emendamento - anche se non è un emendamento, ma quasi una legge, perché si tratta di tre pagine di commi e di punti con cui si modifica la legge n. 70 - senza nessun confronto, né interno al Consiglio né esterno, con i mondi interessati. Un errore macroscopico. Riteniamo che su questo debba esserci un ripensamento assolutamente radicale da parte della Giunta e della maggioranza, perché crediamo che non abbia senso: un conto è parlare della necessità di dare tempi sufficientemente efficienti diciamo così, ad una riflessione normativa qual è quella che si vuole portare in quest'Aula della modifica alla legge n. 70; altro conto è farlo senza confrontarsi con nessuno, dicendo: "Queste sono le modifiche che intendiamo fare; approvatele".
Visto che siamo alla presenza di ben quattro proposte di legge, che non sono semplicemente il frutto di un confronto squisitamente politico all'interno dei partiti, ma di un confronto con i mondi ambientalisti agricoli e venatori, portato avanti dalle varie forze politiche per definire delle proposte che vogliono confrontarsi nel merito, noi crediamo che non abbia alcun senso il percorso proposto dalla Giunta attraverso quest'emendamento che ha la bellezza di 14 punti!



MACCANTI Elena, Assessore regionale (fuori microfono)

Non è della Giunta!



TARICCO Giacomino

Non è della Giunta, ma...
Se permette, Assessore, non è colpa nostra se alcuni Assessori, in qualità anche Consiglieri regionali, hanno sottoscritto l'emendamento. Io mi sono confuso, perché non è l'Assessore Sacchetto che propone l'emendamento, bensì il Consigliere Sacchetto.
Noi crediamo che su questo sia necessario un ripensamento. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altri cofirmatari che intendono illustrare l'emendamento? Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Mi ricollego alla questione che poneva poc'anzi il collega Taricco: effettivamente avevo già posto la questione in altra occasione (forse nel momento in cui avevamo fatto cenno alla revisione della legge n. 70 sull'attività venatoria), sottolineando il fatto che ritenevo quantomeno strano il fatto che l'Assessore competente presentasse una proposta di legge in qualità di Consigliere regionale. Lo trovavo effettivamente un po' fuori luogo.
Questa riflessione viene confermata dal fatto che l'emendamento al disegno di legge n. 101, che riguarda l'attività venatoria (modifica alla legge n. 70) viene firmato dal Consigliere Sacchetto: qui, davvero, siamo in presenza di una contraddizione evidente. Per un Assessore, per quanto sia anche Consigliere regionale, l'attività prioritaria è quella di Assessore, non di Consigliere. Questa è una contraddizione evidente. Deve scegliere: lui dovrebbe presentare un disegno di legge, non una proposta di legge, che rientra tra le attività dei Consiglieri regionali. Se è Assessore, presenta un disegno di legge.
In questo caso, un emendamento al collegato alla legge finanziaria che viene presentato alla Giunta deve essere firmato dai Consiglieri e non da un Assessore insieme ai Consiglieri.



MACCANTI Elena, Assessore regionale (fuori microfono)

Lo rafforza!



MULIERE Rocco

Mi sembra una contraddizione evidente e molto forte.
Al di là del merito, c'è anche quest'elemento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Con quest'emendamento vorrei riprendere il ragionamento già esposto in precedenza. Qui entriamo nel merito di un articolato puntualizzando con dei sostantivi che possano migliorare la situazione.
Tuttavia, il tema ritorna ad essere quello di prima: ci troviamo di fronte ad una difficoltà complessiva di dialogo, di rapporto e di confronto tra una maggioranza e una minoranza, con delle modalità che vengono assunte da parte della Giunta che hanno il sapore di modalità non troppo condivisibili; modalità per le quali viene meno quella che è la programmazione di una competenza regionale; modalità per le quali viene meno il ruolo della Regione; modalità per le quali viene meno il ruolo della Giunta; una serie di provvedimenti pesanti ed importanti che vanno a modificare sistemi fondamentali, quali ad esempio quello dei consorzi socio assistenziali, per i quali, con una modifica della legge n. 1, si toglie il fondo indistinto, si toglie quello che è l'adeguamento all'ISTAT dei fondi che vengono trasferiti ai consorzi, senza pensare alle conseguenze sul funzionamento dei consorzi stessi.
pur vero che i consorzi, per effetto della legge Calderoli, dovranno essere modificati. Forse sarebbe utile, anziché "massacrare" i consorzi nella loro gestione principale, immaginare di scrivere il disegno di legge che dovrebbe rispondere alle esigenze dei Comuni, modificando l'assetto della gestione delle funzioni socio-assistenziali.
Di tutto questo non si sa nulla, ma si assiste continuamente a spot elettorali. Vedremo se continueranno anche dopo i ballottaggi (ricordava uno poc'anzi il collega Boeti). Questo sta diventando il modus vivendi e gerendi di questa Giunta.
Poiché ci accorgiamo che questo non ha assolutamente alcuna possibilità di ascolto, procederemo con la presentazione dei singoli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Per noi che facciamo attività legislativa credo che la forma sia anche sostanza. E qui le anomalie sono due: la prima è rappresentata dal fatto che un Assessore della Giunta Cota presenta una proposta di legge che riguarda la riforma della legge n. 70. Naturalmente la Giunta è liberissima di presentare una proposta di riforma della legge n. 70; ciò che è anomalo è che quest'atto non venga compiuto dalla Giunta ma da un Assessore, che per compierlo, si toglie la giacca di Assessore e indossa quella di Consigliere.
Infatti, in consultazione va Sacchetto con la giacca da Consigliere: è giusto? È un'anomalia! Possiamo riderci sopra, ma guardate che queste cose assumono un certo significato.
Anche perché l'emendamento è firmato da tutti. L'emendamento che avete presentato al collegato alla legge finanziaria è firmato dai Capigruppo ed è la brutta copia della proposta di legge che Sacchetto, come Assessore diventato Consigliere, ha presentato e messo in consultazione. Qui le regole non ci sono più! Collega Spagnuolo, cosa ne pensa di comportamenti così disinvolti? Cosa pensa del fatto che abbiamo un Assessore che, anziché presentare un disegno di legge a nome della Giunta sulla riforma della caccia, lo presenta come Consigliere? Che cosa pensate del fatto che, a prescindere da questa vicenda, i quattro Capigruppo della maggioranza presentano la riforma della caccia con un emendamento che contiene 16 articoli? E poi vi stupite se vi diciamo di stralciare tutto? Stralciate tutto! Lo dico perché siccome mi sembra di capire che c'è una discussione in corso - giustamente, noi l'abbiamo sollecitata! - non pensiate che qui ci sia scritto "giocondo"! "Giocondo" io non ce l'ho scritto! Non pensate di stralciare e di lavorare di cesello, tanto che dovremmo essere soddisfatti del fatto che voi togliete non tutto l'articolato sulla caccia, rinviando la discussione poi alla consultazione in sede di Commissione, ma un qualche articoletto, accontentando l'opposizione! Non si comincia nemmeno a discutere! Perché le cose hanno una loro logica e solitamente, quando le affrontiamo, lo facciamo con un minimo di serietà! Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento assolutamente di forma. È una questione come dicevo prima, di sinonimi, per cercare di migliorare una frase, ma non è questo il punto.
Come stiamo cercando di dire, ormai, da qualche ora a questa parte stiamo cercando un dialogo con la maggioranza e questo è l'unico strumento che abbiamo per dialogare e convincente questa maggioranza al confronto.
Proprio perché crediamo in una democrazia compiuta e nel dialogo, che vuol dire verificare e discutere idee contrapposte, quando queste sono al servizio del bene comune, siamo convinti che la pratica del dialogo, che purtroppo, molte volte, questa maggioranza non usa e non conosce, sia importante per proseguire i lavori di quest'Aula.
Non ci diverte presentare emendamenti ostruzionistici; non ci diverte stare qui a inchiodare il Consiglio, trascorrendo ore interminabili con emendamenti che sono certamente strumentali. È per questo che continuiamo a credere nel valore del confronto verbale, del dialogo e della democrazia.
Speriamo che questo nostro appello possa essere accolto dalla maggioranza e dalla Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Motta.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Come diceva il Consigliere Taricco, pensiamo che un po' di elasticità nella gestione delle risorse sia utile, tant'è che ritenevamo che questo primo articolo del disegno di legge potesse avere un senso e, dal nostro punto di vista, avremmo potuto anche lasciarlo andare avanti senza sollevare problemi.
Sono risorse destinate al territorio e all'assetto idrogeologico, che dovrebbero essere utilizzate dalla Provincia in caso di calamità naturale nel caso emergessero dei problemi.
Ricordo che nel bilancio dello scorso anno la Giunta regionale ha cancellato un finanziamento - è una discussione che avevamo svolto in Commissione - di due milioni e 500 mila euro destinati all'assetto idrogeologico. Non essendo stati rimpiazzati in alcun modo, sinceramente mi chiedo di cosa parliamo, di quanta discrepanza ci sia tra i principi che vengono enunciati e quanto effettivamente viene fatto.
Il territorio piemontese rispetto ad altre regioni - il sud, per esempio - è un territorio ancora abbastanza sano sotto il profilo idrogeologico. I Comuni fanno tutti gli sforzi possibili, ma certo sarebbe utile una maggiore disponibilità economica. Ricordo al centrodestra che il Presidente Cota e il Presidente Zaia sono stati gli unici due Presidenti di Regione ad essere soddisfatti della manovra finanziaria dello scorso anno in cui il Ministro Tremonti tagliava 900 milioni di euro al Piemonte e penso altrettanti alla Lega.
Allora, se non ci sono le risorse economiche, mi chiedo cosa trasferirà la Regione alle Province in caso di calamità naturale. La delibera potrebbe essere un buon sistema per destinare qualcosa alle Province, visto che le risorse non sono disponibili. Credo non sia sufficiente, ma intanto è qualcosa che permette di annunciare che la Regione è disponibile a sostenere, in una sorta di elasticità di lavoro, le Province che dovranno sanare i loro territori.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 154) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo 1 del disegno di legge n. 101, le parole "per fronteggiare" sono sostituite dalle parole "per superare".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
La proposta formulata in questo emendamento va nella direzione, come avevamo già sostenuto, di fornire un'ulteriore chiave interpretativa del problema che dobbiamo affrontare e delle risposte che ci apprestiamo a formulare.
La nostra proposta è di sostituire le parole "per fronteggiare", così come erano inserite nell'articolo. È un po' che discutiamo di questo articolo, per cui lo ripeto perché non vorrei che qualcuno l'avesse dimenticato: "Le amministrazioni provinciali sono autorizzate ad utilizzare le assegnazioni di fondi regionali relativi all'anno 2011 per fronteggiare" che noi proponiamo di sostituire con "per superare" - "situazioni di emergenza e di crisi, fatto salvo l'esercizio delle funzioni loro assegnate".
Come abbiamo già chiarito in altri interventi, questo è soltanto un miglioramento sul piano della forma con cui è espresso l'articolo, che proponiamo alla maggioranza per capire se è possibile individuare una convergenza nella formulazione di questo, che è un obiettivo. Come giustamente detto precedentemente dal Consigliere Boeti e anche da altri colleghi, noi siamo convinti della necessità di individuare una soluzione a questo problema e siamo disponibili a farlo insieme.
Riteniamo, però, non abbiano senso in una norma, soprattutto quella su cui stiamo ragionando, cioè sul collegato alla legge finanziaria, delle forzature, in quanto questa norma, così come formulata, è destinata a fornire piccole manutenzioni ordinarie al quadro normativo regionale.
Noi riteniamo vi siano due questioni di fondo che devono accompagnare sempre il percorso di questa norma. Innanzitutto, far sì che non diventi la strada per nuove leggi. L'abbiamo detto prima, lo ripeto adesso: se voi esaminate anche solo fisicamente l'emendamento sulla caccia, potrete notare che occupa quattro pagine e consta di quattordici commi. Sostanzialmente, è una legge sotto mentite spoglie.
Già ritenevo esagerato che nel collegato alla legge finanziaria ci fosse un articolo di quattordici commi che avesse seguito l'iter ordinario per approdare in quest'aula, ma, addirittura, fare questo con un emendamento ad un articolo lo riteniamo una forzatura nella forzatura tralasciando il fatto che, come si verifica questo, siamo all'interno di un percorso che, in qualche misura, è parallelo a quello per il quale sullo stesso tema ci sono quattro proposte di legge depositate e in attesa di audizione.
Un po' di buonsenso e di ragionevolezza dovrebbero portare ad accogliere quelle quattro proposte che noi abbiamo avanzato. Non abbiamo chiesto di discutere di tutto, abbiamo detto che siamo disponibili a ragionare in modo assolutamente costruttivo e veloce sulla maggioranza dei temi contenuti nel collegato.
Riteniamo di aver posto quattro questioni di assoluto buonsenso, su cui vorremmo un confronto di merito. Mi riferisco alla questione della caccia a quella delle ATL, a quella del socio-assistenziale e a quella relativa all'Istituto Marketing Agroalimentare. Non crediamo di avere chiesto la luna; crediamo che le questioni poste siano di assoluto buonsenso. Pensiamo che una maggioranza che abbia veramente a cuore il funzionamento razionale ed efficiente di quest'Aula dovrebbe accogliere le sollecitazioni che abbiamo posto e porsi in uno stato d'animo di confronto reale nel merito per fare ciò che crediamo sia utile a quest'Aula e, soprattutto, al Piemonte. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Guardi, Presidente.
Colgo l'occasione del suo rientro per fare un appello a lei, che ha qui l'incarico istituzionale di rappresentare tutti noi, affinché si riesca ad uscire da una situazione di stallo che non è la prima volta che vediamo peraltro, in quest'Assemblea.
A me pare di aver già sottolineato più volte in modo assolutamente oggettivo che l'uso dei collegati alla finanziaria con l'intento di farli diventare una sorta di leggi-omnibus - in modo da riuscire, senza un dibattito in sede di Commissioni permanenti, a modificare di fatto intere discipline - sia un aspetto non positivo della legislazione, ma un aspetto estremamente negativo. Non è proprio solo di quest'Aula, ma purtroppo caratterizza tutte le Aule parlamentari ed è un'esperienza che in parte anche noi, per il nostro periodo di governo, abbiamo concorso a mantenere in vita, ma in tempi in cui le maggioranze di governo non disponevano dei meccanismi di cui oggi invece questa maggioranza e questa Giunta dispongono per perseguire in tempi certi i propri obiettivi politici.
Noi, Presidente, riteniamo sia indispensabile che la Giunta dia la disponibilità ad inserire alcune normative in singoli "treni" che viaggino all'interno delle Commissioni permanenti di merito - e noi diamo la disponibilità, per quanto ci compete, a farli viaggiare celermente - oppure per lo meno, laddove si voglia ancora perseguire in via surrettizia la trasformazione di interi comparti di materia attraverso questo strumento normativo, si apra un canale di dialogo con l'opposizione, perché non possiamo accettare che intere materie importanti siano oggetto di modifiche così puntuali senza un coinvolgimento di tutta l'Assemblea legislativa.
Per questo, Presidente, noi continueremo a sottolineare e ad insistere su questo punto, sapendo che alcuni temi - quelli indicati ora dal mio collega Ronzani, quelli che in qualche modo ho indicato io sul trasporto pubblico, ma non solo - meritano un approfondimento che mal si presta a un tentativo di legiferare a colpi di scimitarra. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Oggi in apertura ho ascoltato sia l'intervento del Consigliere Pedrale sia quello del Vicepresidente Cavallera e mi sembra che poi il Consigliere Reschigna abbia replicato con una precisione assoluta. Ovviamente come Presidente, dovendo governare i lavori dell'Assemblea, mi pongo il problema che ancora una volta si verifica un clima di contrapposizione e sostanzialmente di empasse sull'esame di questo disegno di legge, che peraltro è estremamente importante in quanto collegato agli strumenti finanziari che abbiamo approvato, per la prima volta, "entro il 31 dicembre dell'anno precedente" e cioè, in questo caso, il 30 dicembre del 2010.
Nel prosieguo valuterò se anticipare eventualmente la chiusura dei lavori di oggi di tre quarti d'ora per convocare la Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Guardi: non ci stiamo divertendo, e non faccio riferimento al suo intervento. Non ci stiamo divertendo perché noi avremmo voluto e desiderato che la discussione in Aula su questo disegno di legge, per la prima volta in questa legislatura, fosse una discussione nella quale venisse fuori un confronto di merito in cui ciascun soggetto di questo Consiglio regionale la Giunta, i Gruppi di maggioranza e quelli di opposizione - si impegnassero per la qualità delle proposte. E così noi siamo partiti quando, all'inizio della discussione generale - e lei ne potrà dare atto avevamo depositato un numero limitatissimo di emendamenti, e tutti di merito reale: era il manifesto con cui il Partito Democratico dichiarava di voler affrontare questa discussione. Se siamo stati costretti, invece, a modificare il nostro atteggiamento è perché le questioni fondamentali che consentivano o che avrebbero consentito un reale confronto di merito si sono trascinate nel tempo.
Rinnovo allora brevissimamente una considerazione: noi non mettiamo in discussione tutto il collegato; ci sono parti che condividiamo, ci sono parti che non condividiamo ma sulle quali non facciamo rilievi rispetto alla collocazione di quelle tematiche all'interno del disegno di legge. Noi poniamo sostanzialmente alcuni problemi che sono legati al fatto che non è coerente che si discuta della riforma della legge sulla caccia nel momento in cui la Commissione consiliare è impegnata a farlo nella propria sede che non è accettabile la modifica della legge 1 del 2004 - e su questo ci sono le opposizioni da parte delle Amministrazioni locali e delle Organizzazioni di volontariato; che non è accettabile che dal collegato venga fuori un disegno non teso a semplificare il ruolo e l'intervento della Regione attraverso la promozione turistica e agro-alimentare come fatto unitario. Queste sono le questioni fondamentali che noi poniamo nella discussione.
Se è possibile recuperare un reale confronto di merito su questi temi è chiaro che il Gruppo del Partito Democratico è contento dei risultati che otterrebbe ed è disponibile a ridimensionare la portata del proprio intervento emendativo per fare in modo che quest'Aula affronti le questioni di merito. Fino a quando non c'è questo tipo di atteggiamento è evidente che il Gruppo del Partito Democratico proseguirà nella propria iniziativa e azione politica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Guardavo con attenzione la capacità del mio collega Taricco di intervenire sempre nel merito, non stravolgendo l'articolato. Voi fate un po' di confusione con l'emergenza: siete abituati probabilmente a vivere alla giornata e ve lo dimostro. Già abbiamo un'emergenza, che è un evento che non dipende dall'uomo ma che arriva involontariamente. E noi come guardiamo a questo elemento? Con l'improvvisazione. Si dice "fronteggiare" cioè fare quel che è possibile. Anche nel merito, quindi, questo emendamento ha bisogno di attenzione, perché l'emergenza va poi "superata".
Anche da un punto di vista terminologico, quindi, credo che l'articolo 1 sia più adatto, rispetto alla sostanza, se viene sostituito - così come giustamente suggerisce il collega - il termine "fronteggiare" con il termine "superare". Si tratta proprio di un approccio un po' psicologico.
Utilizzo questi ultimi venti secondi - ma l'ha già detto lei Presidente - per dire che la situazione è in ogni caso insostenibile. Noi non stiamo chiedendo di snaturare completamente questo collegato. La nostra Costituzione parla di "ostacoli di ordine economico e sociale"; noi chiediamo al Consiglio - quindi al Presidente, all'Ufficio di Presidenza di rimuovere gli ostacoli che impediscono la democrazia più naturale, che consiste nel fatto che le leggi prendano forma con lo strumento ordinario e quindi nelle Commissioni - e poi vengano prodotte con l'iter naturale e che non venga snaturato il collegato alla finanziaria, che ha una ratio completamente diversa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Avevo chiesto la parola - e lei non se n'era accorto - subito dopo il collega Taricco, che è il nostro nume tutelare e la nostra stella polare (brilla verso il Cuneese), in queste modifiche! Per restare in tema e parlare di territorio - un argomento d'estrema importanza - svolgo ancora qualche riflessione: siamo d'accordo che il Governo regionale preveda di attribuire alle Province in maniera più snella le risorse da gestire per la difesa del territorio, però questo contrasta con le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Berlusconi, che durante la campagna elettorale, ha promesso agli amministratori e ai cittadini che hanno costruito case abusive sui terreni agricoli e sulle aree servizi, che non sarebbero state abbattute. Pertanto, in questo Paese ognuno può fare quello che vuole.
Ho la sensazione - non la certezza, perché le campagne elettorali sono sempre interpretabili - che anche la Lega nella campagna elettorale di queste elezioni amministrative non abbia ottenuto un gran risultato.
Se fossi un leghista e dovessi valutare ciò che sta succedendo in Italia - e sono sicuro che la Lega ha a cuore il territorio della nostra regione, ma anche quello di tutte le regioni d'Italia - e dovessi votare uno schieramento in cui il Presidente del Consiglio promette che coloro che hanno costituito le case in maniera abusiva le possono mantenere (promessa che ha una madre nobile, perché nella campagna elettorale delle elezioni regionali il Ministro Carfagna aveva annunciato, in televisione: "Non vi preoccupate, votate noi alle elezioni regionali e nessuna casa abusiva sarà abbattuta"), qualche problema me lo porrei.
Come si fa a mettere insieme la difesa del territorio, che a parole la Lega Nord ed anche il centrodestra di questa Regione professano, e poi votare un Presidente del Consiglio al quale va bene che si possa costruire abusivamente sui terreni agricoli, anzi invita a costruire ancora di più poiché il fatto di costruire in maniera abusiva non è considerato per lo stesso Presidente del Consiglio un reato, anzi è un vantaggio da monetizzare, magari in campagna elettorale?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Mi chiedo se anche lei abbia voglia di fare il Presidente, ogni tanto e, poiché questo è ostruzionismo, quando si parla di collegato cercare di rispettare i temi e non fare politica.
Poiché lei è il Presidente, sarebbe opportuno che ogni tanto li richiamasse.



PRESIDENTE

Il collega Boeti ha pronunciato un discorso articolato, richiamando dei concetti politici che a mio parere rientrano pienamente nel suo diritto d'intervento.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

A questo punto, ritengo opportuno che la Giunta e l'Aula affrontino una situazione che sta diventando complessa.
Considero inopportuno ostinarsi a mantenere inalterato un provvedimento che è ormai diventato un treno al quale si attaccano carrozze di ogni tipo non voler operare una valutazione e una disamina degli elementi importanti che si vogliono assolutamente mantenere, che non richiederebbero una discussione articolata e non implicherebbero la necessità di avere un provvedimento ad hoc, perché potrebbero essere organicamente inseriti in un collegato alla finanziaria, separandoli da questioni che abbiamo cercato di illustrare nel modo più chiaro possibile. Riguardano problematiche come la caccia - non voglio ripetere qui la complessità di questa problematica - o le organizzazioni delle ATL - l'applicazione del Decreto Bersani è una discussione lunghissima, relativamente alle realtà delle ATL, che hanno bisogno di funzionare al meglio, in Piemonte, per non fermare i flussi turistici piemontesi - o il modo in cui si fa la promozione.
Sono tutte questioni che richiedono provvedimenti importanti specifici, e non la discussione di un provvedimento su cui si carica tutto quello che capita, pur di farlo, perché il risultato non è quello di abbreviare i tempi, ma di allungarli, mettendo in difficoltà le ATL, i tempi della promozione, lasciando in sospeso tutte le problematiche che riguardano, ad esempio, la questione della caccia.
Non riusciamo a comprendere perché e fino a che punto si voglia andare avanti in questo modo, creando difficoltà al provvedimento stesso e rendendo sempre più difficile un percorso che diversamente sarebbe normale naturale e rapido.
Noi abbiamo cercato di stigmatizzare più volte l'uso di provvedimenti come questo in modo indiscriminato, che li snatura e li rende più lunghi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, pensavo lo facesse il Capogruppo del partito di maggioranza relativa dell'Aula; non l'ha fatto, pertanto lo faccio io: le esprimo la mia solidarietà. Non è richiesta, ma gliela esprimo dal profondo del cuore perché a tutto c'è un limite! Mi hanno insegnato - sono figlio della Prima Repubblica - che, quando ci si rivolge al Presidente del Consiglio, c'è anche un problema di rispetto del ruolo! Qui c'è gente che rispetto del ruolo non ne ha! Ciò detto, Presidente, voglio tornare sulle questioni che noi poniamo.
La prima riguarda lo stralcio delle norme relative alle politiche sociali.
Lo dico ai colleghi della maggioranza, perché la questione è tutt'altro che secondaria: l'emendamento che voi proponete non attua soltanto una riforma di quel provvedimento di legge - peraltro proposto anche da un Assessore del centrodestra di allora (l'Assessore Cotto) - ma introduce un principio molto delicato. Immaginando che, per questa via, noi non garantiamo al sistema dei servizi e ai Consorzi le stesse risorse dell'anno precedente e creando il Fondo indistinto, operiamo un taglio delle risorse destinate alle politiche sociali in una fase in cui, credo - e lo dico in maniera costruttiva - il Piemonte non se lo può permettere, perché la crisi in questa regione c'è ancora.
impensabile immaginare che si possa governare questa crisi senza certe politiche, e non parlo di queste, ma di quelle politiche capaci di produrre coesione sociale.
Qui c'è un problema che riguarda noi e voi: fate la riforma di quella legge, ma senza introdurla qui e senza immaginare un qualcosa che anticipi una fortissima riduzione delle risorse, perché i Consorzi stanno discutendo, immaginando che il prossimo anno avranno il 30% di risorse in meno e non sanno a quale Santo raccomandarsi! Pertanto, poniamo questioni di merito, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie per l'intervento, Consigliere Ronzani.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Un attimo fa il collega Ronzani ha ricordato un aspetto delicatissimo del collegato alla finanziaria.
Su questo assistiamo ad un'assoluta indifferenza, come peraltro si assiste a un'assoluta indifferenza nei confronti di una programmazione che è necessario fare almeno in termini legislativi, attraverso la definizione di un disegno di legge che possa permettere ai Comuni di comprendere in quale direzione questa Regione vuole andare.
Voglio porre una domanda al Presidente, al quale va ovviamente tutta la mia solidarietà, rispetto all'atteggiamento che è stato appena utilizzato nei suoi confronti. Mi chiedo come ci sia questo assoluto disinteresse nei confronti dell'Aula, perché sicuramente la Giunta ha un ruolo importante all'interno dell'attività regionale, ma il Consiglio è l'Assemblea legislativa. È un'Assemblea che produce leggi e il senso di trascuratezza e di quasi indifferenza nei confronti dell'Aula, credo stia raggiungendo livelli quasi inaccettabili.
Non si comprende il motivo per cui di fronte ad una situazione per la quale la Giunta o meglio gli Assessori delegati non hanno nessun interesse nel dare risposte o qualche tipo di spiegazione rispetto all'atteggiamento che si desidera assumere, il Presidente non abbia a sua volta il desiderio di intervenire all'interno di quest'Aula per cercare di manifestare un po' di interesse rispetto ad un provvedimento che riteniamo sia importante per la nostra Regione.
Pertanto, se si sollecitasse la presenza del Presidente Cota all'interno di quest'Aula forse non sarebbe male.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

I nostri lavori oggi termineranno alle ore 18.25, perché alle 18.30 è convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo in sala A.
Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
La premessa so che non è dovuta, ma è sentita. Dal 2002 al 2005, quando sono stata eletta in Consiglio regionale, ho fatto il Presidente del Consiglio comunale ad Asti, quindi un Comune capoluogo importante del nostro territorio piemontese. La cosa che succedeva spesso era che la mia maggioranza, dal Presidente del Consiglio si aspettava sempre un ruolo più di parte che non di garante. È naturale che essere il garante di tutti e gestire un'Assemblea complicata non è mai facile, quindi la nostra solidarietà sta nel ribadire che invece il suo comportamento è assolutamente corretto, non solo in questo momento e per questa seduta di Aula, ma lo è sempre stato e per questo la stimiamo e l'apprezziamo.
Anche quest'emendamento è un esercizio particolare, sembra che abbiamo aperto ed utilizzato il libro dei sinonimi e dei contrari per scrivere questi emendamenti. Quindi, anche questo può sembrare un emendamento strumentale, ma è sempre per il discorso di cui parlavo prima: per una richiesta di dialogo e di confronto con la Giunta, perché non accettiamo un collegato alla finanziaria, che è partito con alcuni provvedimenti e poi in corso d'opera ne ha visti aggiungere altri che poco c'entrano con questo collegato.
Quindi, chiediamo un confronto e di riaprire il dialogo con la maggioranza e con la Giunta proprio per ridefinire questo provvedimento e ritornare a farlo diventare quello che avrebbe dovuto essere, cioè un collegato alla finanziaria che si occupa dei problemi veri del Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Motta.
Emendamento rubricato n. 155) presentato dai Consiglieri Taricco Pentenero, Laus, Gariglio, Motta A., Reschigna, Ronzani, Lepri, Manica Muliere: all'articolo 1 del disegno di legge n. 101 le parole "per fronteggiare" sono sostituite dalle parole "per ovviare a".
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Abbiamo pensato di fornire quest'opportunità di riformulazione dell'articolo proprio per mettere in condizione la Giunta e la maggioranza di avere percorsi normativi adeguati ad un affinamento normativo che permettesse di formulare al meglio l'articolo in modo che fosse chiarissimo nella sua interpretazione.
Non nascondo che oggettivamente questo lavoro di affinamento normativo ha anche un altro obiettivo oltre a quello di rendere migliore da un punto di vista lessicale il testo, ed è quello di utilizzare il tempo di questo abbinamento per metterci tutti in condizione di ragionare su come meglio governare il percorso che riguarda l'approvazione di questo collegato alla finanziaria.
Credo che oggettivamente, se dobbiamo andare avanti a lavorare con centinaia di emendamenti che abbiano il compito di migliorare il testo creando le condizioni per scegliere l'emendamento migliore, lo faremo.
Noi crediamo che sarebbe meglio, anziché presentare cento emendamenti per poi sceglierne uno, trovare un luogo dove sia possibile concordare su alcuni emendamento condivisi, che era l'atteggiamento iniziale, e poi procedere velocemente ad approvare questi emendamenti condivisi.
Credevamo forse ingenuamente che fosse possibile procedere così come si era avviato in Commissione il lavoro su questo collegato, e cioè procedere con un percorso condiviso di confronto reale nel merito, che permettesse di non perderci in centinaia di rivoli, ma di concentrare gli ambiti di intervento di questo collegato laddove c'era una condivisione sufficiente da permetterci celermente di approvarlo.
Abbiamo dovuto con rammarico prendere atto che questo percorso pare essere un percorso non così chiaramente condiviso, perché a noi pare che il proliferare di emendamenti posti in essere sia dalla Giunta sia dalla maggioranza, che hanno snaturato e trasformato questo testo, non vada in questa direzione. L'ho già detto prima, ma trovo sconcertante che venga inserito un emendamento sulla legge n. 70 fatto di quasi quattro pagine e 14 commi in un momento nel quale abbiamo in discussione su un altro fronte quattro proposte di legge sugli stessi temi, che hanno previsto nei prossimi giorni l'audizione e l'apertura del confronto all'esterno e all'interno di questo consesso regionale.
Prendiamo atto. Credo sia giusto che ci diamo tutti insieme tutto il tempo che servirà per procedere con la dovuta cautela a questo percorso.
Dopodiché spero ancora che esistano i margini per riprendere in mano quell'approccio originario e ripartire dalle questioni condivise e dalle questioni veramente centrali, lasciando alle altre questioni gli ordinari percorsi normativi, così come previsto dal regolamento di quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento che cambia semplicemente una parola, ma il significato è che noi vogliamo cambiare questo provvedimento. Ormai sono le ore 18.10 e quindi abbiamo solo un quarto d'ora di tempo per cercare di convincere la maggioranza e la Giunta che questo provvedimento deve essere cambiato e che bisogna stralciare alcune parti che crediamo non c'entrino niente con il collegato alla finanziaria del 2011.
Richiamiamo la maggioranza e la Giunta ad un dialogo con l'opposizione.
Crediamo di farlo nell'interesse dei piemontesi e nell'interesse anche di questa regione. Speriamo che questa volta il nostro appello possa essere ascoltato.
Non vorremmo continuare in questa direzione, perché ci rendiamo conto di quanto possa essere insopportabile per la maggioranza questo ostruzionismo. L'abbiamo provato in parti inverse nella scorsa legislatura e sappiamo quanto possa essere non così edificante. Però se lo facciamo non lo facciamo certamente per un ego personale o per una visibilità politica di questo Gruppo, ma perché crediamo di poter cambiare, insieme alla maggioranza e alla Giunta, questo provvedimento in meglio per il Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Abbiamo fatto bene a presentare un emendamento che modifica anche soltanto una parola. Le parole hanno un peso e quindi vanno valutate per l'obiettivo che si propongono.
Dato che le parole hanno un peso, sono rimasto un po' stupito dall'intervento del Consigliere Tiramani, che ha invitato il Presidente del Consiglio Cattaneo - quello originale, non il Vice - ad intervenire rispetto alle supposte considerazioni politiche che avrei fatto. Ricordo che questo è il Consiglio regionale, non è una bocciofila, è il luogo della politica. Credo che le considerazioni politiche da parte di chiunque e a qualunque partito si appartenga, debbano trovare qui, e non in un altro posto, diritto di cittadinanza.
Ripropongo una questione certamente regionale e nazionale, ma è la questione di questo Paese. Possiamo dare alle Province tutte le risorse che vogliamo, ma se non si opera una difesa del territorio è inevitabile il fatto che le risorse non possano bastare. Quando, ripeto, il Presidente del Consiglio, l'Onorevole Silvio Berlusconi, invita all'illegalità dicendo che le case abusive non saranno abbattute per un mero calcolo elettorale, dice una cosa che in un Paese civile ed europeo non sarebbe concepibile e sopportata. Possiamo anche non farcela ad abbattere le case abusive al Sud ma non può essere questo il principio cui si ispira il Capo di un Governo.
La Lega, che difende il territorio, è alleata al Capo di un Governo che dice che le case abusive vanno bene. Questo crea un problema inevitabile all'elettorato della Lega.
Questa è certamente una considerazione politica che penso di avere il diritto di fare, che si estrinseca con il voto di perplessità rispetto a quello che sta succedendo in questo Paese da parte dell'elettorato che si riconosce nelle proposte che, fino ad ora, hanno caratterizzato il lavoro di questa forza politica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come hanno avuto modo di dire altri colleghi ci stiamo avviando quasi al termine della discussione del Consiglio di oggi pomeriggio. Con questi ultimi interventi, vogliamo rendere conto all'Aula e ai Capigruppo che si incontreranno tra pochi minuti, dell'ordine della situazione.
Come avete visto, originariamente abbiamo presentato un ristretto numero di emendamenti di merito sulle questioni centrali che noi chiedevamo di cambiare all'interno del provvedimento.
Vi è la volontà manifestata di mantenerlo come un provvedimento omnibus, che si caratterizza come un testo su cui si caricano tutte le cose possibile ed immaginabili, senza distinguere interventi che potrebbero essere inseriti in un provvedimento come questo in quanto non richiedono una discussione particolare, non hanno una particolare complessità. A questi se ne aggiungono altri che, invece, quella particolare complessità ce l'hanno; sulla caccia, abbiamo più volte ricordato come la settimana prossima ci sarà una consultazione su diverse proposte legislative presentate da Consiglieri di Gruppi diversi, così come l'organizzazione turistica necessita di una discussione più ampia.
Quando si continua a volere perseguire una strada come questa, abbiamo cercato di dirvi - è avvenuto non solo in questa legislatura, me nel corso di quelle precedenti - che non solo non si rende il percorso più efficiente e si arriva ad approvare in tempi rapidi norme che, altrimenti, potrebbero creare difficoltà a delle strutture all'interno della nostra regione - si allungano semplicemente i tempi - ma quelle difficoltà si creano e la situazione diventerebbe progressivamente sempre più complessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Poiché tra poco si riunisce la Conferenza dei Capigruppo, credo sia utile che la maggioranza faccia la seguente valutazione. A cosa è servito da un punto di vista pratico, alla luce della possibilità di approvare in fretta questo provvedimento, rifiutarsi per mesi - ormai sono due o tre mesi - di prendere in considerazione una serie di proposte ragionevoli? In quest'Aula è così. Capita che, ad un certo punto, ci si rende conto che per sbloccare una certa situazione occorre prendere in considerazione proposte ragionevoli. Se avessimo fatto questa cosa un paio di mesi fa verosimilmente oggi avremmo approvato il provvedimento sul collegato quello sul commercio, avremmo fatto la discussione sul disegno di legge sul commercio, avremo iniziato a discutere in Commissione il provvedimento sulla caccia.
L'atteggiamento della maggioranza è tanto più incomprensibile se si considera che voi agite in una condizione di migliore favore rispetto alla maggioranza precedente. Voi avete un Regolamento che vi consente di approvare il bilancio il 31 dicembre: a noi questo non era consentito. Voi a suo tempo, ci inchiodavate per tre o quattro mesi e ci costringevate all'esercizio provvisorio. Da parte della minoranza c'era la possibilità di impedire degli atti di Governo significativi, quali l'approvazione del bilancio, che sono atti qualificanti per un'amministrazione regionale. Voi non solo avete un Regolamento che, giustamente, vi consente di compiere un atto di governo entro i tempi canonici, ma in più vi ostinate a volervi comportare in Consiglio regionale come se il Regolamento fosse quello vecchio.
Capisco, nella precedente legislatura, il fatto che la maggioranza dell'epoca fosse costretta a utilizzare i collegati alle leggi finanziarie contro cui tuonava l'Assessore Casoni - me lo ricordo - accusando le finanziarie e i collegati di essere dei "polpettoni". Lo ricorda, Assessore Casoni? Ma allora lei doveva fare di necessità virtù, perché era la condizione per approvare alcuni provvedimenti, ma voi il bilancio ce l'avete approvato da quattro mesi. Avreste quindi potuto, con tutta tranquillità, seguire la via ordinaria per approvare alcuni provvedimenti di legge su cui non credo noi siamo così ostili nelle Commissioni. Vedo il Presidente della Commissione cultura: c'è un provvedimento a cui ci opponiamo in maniera pregiudiziale nella sua Commissione? Non mi ricordo che esista.
In realtà, questa vostra ostinazione a mettere tutto nel collegato non soltanto non vi consente di approvare il collegato, ma crea obiettivamente, una difficoltà a tornare ad ordinaria amministrazione, ad un'ordinaria attività legislativa nelle Commissioni e poi in Aula.



PRESIDENTE

Ricordo che, dopo gli interventi del Consigliere Lepri e del Consigliere Laus, chiuderemo i lavori, così come anticipato dal Presidente Cattaneo, per permettere la Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Penso che molte nostre opinioni siano già state bene espresse dai colleghi. Io dirò quindi, forse peggio di loro, le cose che già abbiamo affermato.
In sostanza, in questo collegato vi sono delle scelte assolutamente meritevoli di un approfondimento, che non possono essere trattate senza un'ampia e forte consultazione delle categorie e delle categorie delle rappresentanze sociali, che si configurano come un'inconcepibile scorciatoia rispetto ai percorsi istituzionali che devono essere invece assicurati.
Noi - lo ha già ribadito il nostro Capogruppo - siamo certamente disponibili a considerare un percorso accelerato, perlomeno non ad ostacoli, a condizione che vengano meno quelle scelte importanti che sono già state ricordate: mi riferisco alla caccia, alle questioni inerenti le politiche sociali, alcune questioni che riguardano la semplificazioni relativa alle materie agricole (che invece di semplificazione non parlano effettivamente, ma si configurano come ulteriori complicazioni), la somma e non la riduzione del numero delle Agenzie che possono fare attività di promozione turistica. Queste, soprattutto, sono le questioni su cui vi chiediamo un passo indietro; un passo indietro doveroso, perché si tratta di questioni che non possono essere affrontate con l'arma del collegato alla legge finanziaria.
Sono questioni rilevanti, su cui è bene che la maggioranza faccia un passo indietro, perché se ne possa discutere con attenzione, con competenza, con partecipazione e con il coinvolgimento delle parti sociali.
Noi chiediamo che il collegato alla legge finanziaria si limiti agli aspetti effettivamente urgenti e alle questioni che possono trovare una sorta di accelerazione senza particolari controindicazioni.
Se queste nostre osservazioni saranno considerate, confermo che non porremmo particolari ostacoli - salvo quelli legati al normale dibattito consiliare - rispetto al percorso del provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, per l'ultimo intervento della giornata odierna il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Collega Ronzani, ti denuncerei per furto! Mi ha rubato l'intervento che dovevo fare!



PRESIDENTE

"Furto" è una parola...



LAUS Mauro

Furto, perché me l'ha proprio rubato! Perché in quel momento mi sono proprio sentito toccare nel profondo del mio io. Mentre stavo facendo il mio ragionamento, lui, con un meccanismo di parapsicologia, mi entra dentro al ragionamento, portandomi nella passata legislatura! Nella passata legislatura - lo dico adesso, col senno di poi - l'unico strumento possibile era, giustamente, il vecchio Regolamento, per cui i colleghi e amici venivano a trattare. Noi venivamo dunque tirati per le orecchie per tutta una serie di problemi, 12 mesi su 12, compreso il mese di agosto! Adesso c'è il nuovo Regolamento. Nella vita, colleghi, le maggioranze sono come i sapori forti, quelli che hanno carattere, come le personalità: chi ha carattere avvicina e allontana.
Io mi domando: una maggioranza deve avere profumo e carattere, e deve assumersi le proprie responsabilità.
Non è possibile avere l'unanimità in quest'Aula! Non è possibile. Avete i numeri e con quelli potete tranquillamente affrontare ed aprire un confronto nella sede competente, che è la Commissione, e poi in Consiglio.
E con i numeri potete licenziare i progetti di legge.
La domanda nasce spontanea, Presidente (mi rivolgo a lei, ma la dovrà girare al Presidente Cattaneo, al quale va comunque la mia sostanziale solidarietà): ma oggi - chiedo la vostra attenzione, perché sto dicendo una cosa ancora più importante rispetto a quelle precedenti - visto che parliamo in modo particolare di tagli nella sanità, con tutto il tempo che abbiamo perso (l'unica speranza è che in Conferenza dei Capigruppo si riesca a trovare una soluzione per un buon epilogo) quanto abbiamo speso? Sapevamo sin dall'inizio che non a-vremmo trasferito la questione nell'aspirazione al giusto epilogo! Lo sapevamo dall'i-nizio. E quanto ci hanno pagato i cittadini? Lo sapevamo dall'inizio! Colleghi...



LAUS Mauro

MOTTA Massimiliano (fuori microfono)



LAUS Mauro

Ma noi quanto abbiamo parlato?



LAUS Mauro

Voi state facendo ostruzionismo...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Il tempo è anche scaduto.



LAUS Mauro

Mi avvio alla conclusione; mi limiterò a rispondere al collega Motta.
Voi siete riusciti a fare ostruzionismo con il silenzio! E qui ci vanno i complimenti da parte dei colleghi di maggioranza. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Questo era l'ultimo intervento. I lavori della seduta pomeridiana sono terminati. La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
Grazie colleghi, buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.28)



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