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Dettaglio seduta n.101 del 19/04/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del signor Vittorio Arrigoni, volontario appartenente al Movimento internazionale di solidarietà, ucciso il 14 aprile 2011


PRESIDENTE

Colleghi, v'invito a rimanere in piedi. Purtroppo, ancora una volta dobbiamo procedere ad una commemorazione: questa volta si tratta del volontario ucciso a Gaza.
Nella giornata di venerdì 15 aprile si è appreso della morte di un volontario italiano, signor Vittorio Arrigoni, rapito da un gruppo estremista salafita nella Striscia di Gaza.
Arrigoni, 36 anni, di Besana Brianza, era una giornalista free lance e un attivista filopalestinese che viveva a Gaza da tre anni.
L'uccisione di Arrigoni è avvenuta per mano di una formazione islamica appartenente ad una corrente radicale di Hamas, poco prima che scadesse l'ultimatum posto per la liberazione del giovane.
Arrigoni, membro volontario del Movimento internazionale di solidarietà, è stato trovato morto in una casa abbandonata di Gaza City.
uno dei nostri giovani rimasto vittima di una violenza assurda e fuori controllo, un italiano che ha sacrificato ogni energia per una causa in cui credeva e che ha pagato quest'ideale con la morte.
Con profondo dolore, esprimiamo vicinanza verso i familiari e rinnoviamo la solidarietà a tutti coloro che ogni giorno rischiano la vita per garantire condizioni di sicurezza in un territorio dilaniato dagli scontri e offrono sostegno alle popolazioni duramente provate dal conflitto mediorientale.
Prego il Consiglio regionale di osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 276 presentato dal Consigliere Lupi, inerente a "Ripristino della legalità nelle elezioni comunali di Torino" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi energetici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Mozione n. 256 presentata dai Consiglieri Reschigna, Boeti, Laus, Lepri Manica, Motta Angela, Muliere, Pentenero, Placido, Ronzani e Taricco inerente a "No al nucleare in Piemonte" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Chiederei la possibilità, ai sensi del Regolamento, di inserire l'ordine del giorno avente per oggetto "Ripristino della legalità nelle elezioni comunali di Torino".
Trattandosi di un ordine del giorno molto breve, ne do una brevissima lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte, preso atto delle numerose segnalazioni e dei dettagliati esposti riguardanti le fraudolenti e ripetute irregolarità commesse dalla lista Piemont Europa Ecologia nella raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione della lista stessa auspica un pronto intervento della Procura della Repubblica volto a dissipare ogni dubbio sulla situazione di legalità in cui si svolgeranno le prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Torino, anche per evitare assurde spese a carico dei cittadini per la ristampa delle schede o per la ripetizioni delle elezioni stesse".
Se possibile, data anche l'urgenza del tema, chiederei che l'ordine del giorno potesse essere iscritto nella seduta odierna. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Reschigna, che interviene sempre in merito all'o.d.g.



RESCHIGNA Aldo

Chiederei l'iscrizione della mozione che abbiamo presentato contro l'insediamento di impianti nucleari in Piemonte. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Sono state presentate due proposte di modifica dell'o.d.g., di cui la prima è a firma del Presidente del Gruppo consiliare Verdi Verdi, Maurizio Lupi: si tratta di un ordine del giorno, quindi di un atto di indirizzo che auspica quanto detto dal Consigliere nell'illustrazione.
Chiedo se l'Aula acconsente.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

La seconda proposta di modifica dell'o.d.g. è una mozione del Gruppo del Partito Democratico, che riguarda gli impianti nucleari in Piemonte.
Chiedo se l'Aula acconsente.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Al raggiungimento della presenza dei 40 Consiglieri comunicher all'Aula l'iscrizione degli ordini del giorno, poi vedremo nel prosieguo della seduta quando discuterli.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proposta di legge n. 20, inerente a "Modifiche alla legge regionale n. 28 del 28 dicembre 2007 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)" (richiesta esame in Commissione in sede redigente)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La VI Commissione consiliare, ormai, credo due mesi fa, ha votato l'iter redigente della proposta di legge n. 20, relativamente alla modifica della legge n. 28/2007 sulla libera scelta educativa.
Considerando che il Consiglio regionale non deve discutere della legge ma soltanto, in qualche modo, votare nuovamente una scelta già operata dalla VI Commissione, credo sarebbe opportuno iscrivere la proposta di legge n. 20 e procedere possibilmente alla votazione, in modo tale che la VI Commissione possa procedere nel merito. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale chiede l'iscrizione all'o.d.g. della proposta di legge n. 20 in sede redigente, quindi, sostanzialmente, l'Aula deve esprimersi sull'assenso o sul dissenso.
Chiedo se l'Aula acconsente.



PRESIDENTE

ARTESIO Eleonora (fuori microfono)



PRESIDENTE

No.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Non sono favorevole alla trasformazione della funzione della Commissione su questa proposta di legge.
Ritengo che il contenuto della proposta di legge sia significativamente influente rispetto alla regolarità normativa, in particolare il dettato costituzionale...



PRESIDENTE

Scusi, stiamo trattando se iscriverla o non iscriverla...



ARTESIO Eleonora

Ritengo che non debba essere iscritta e debba seguire l'iter normale.



PRESIDENTE

Grazie.
Quindi, relativamente all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Lupi e alla mozione presentata dal Consigliere Reschigna e altri Consiglieri le dichiariamo iscritte, comunicherò all'Aula quando ci saranno i 40 voti.
La Consigliera Artesio è intervenuta in dissenso rispetto alla proposta del Consigliere Vignale, pertanto per questo punto dobbiamo procedere ad una votazione. Chi vota "sì" condivide l'iscrizione della proposta di legge n. 20, come chiesto dal Consigliere Vignale; chi vota "no" vota contro l'iscrizione.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Ho bisogno di tre mani alzate d'assenso. Grazie.
Procediamo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Quaranta voti: è vero...
Sono presenti 40 Consiglieri: possiamo procedere alla votazione della richiesta del Consigliere Vignale di iscrivere all'o.d.g. dei lavori di oggi la proposta di legge n. 20 tramite appello nominale con procedimento elettronico.
Il numero legale è 26; affinché la votazione sia valida occorre che 40 Consiglieri esprimano il voto.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La proposta di legge non è iscritta, in quanto la votazione, pur avendo raggiunto il numero legale, non ha conseguito il quorum di 40 voti previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale, così come modificato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Burzi Comba, Cota, Giordano, Motta Massimiliano, Spagnuolo e Tentoni.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 12/04/2011.


Argomento:

d) Deliberazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 12 aprile 2011, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale 7/2001, "Nuovo Ordinamento contabile della Regione Piemonte", sei deliberazioni dell'11 marzo 2011 e due deliberazioni del 21 marzo 2011.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali delle sedute del 05/04/2011 e del 07/04/2011.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 85, "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture.
Cantieri - Sviluppo - Territorio", di cui al punto 3) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 29 marzo 2011 si era stato votato l'articolo 1. In merito all'articolo 2 erano stati illustrati gli emendamenti rubricati ai n. 161), 162), 49), 50), 51), 52), 163), 48), 101), 53), 54) 100), 55), 56), 57) e 58).
Nella seduta antimeridiana del 12 aprile 2011 si era votato, per appello nominale, l'articolo 2.
In merito all'articolo 3 erano stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 166), 167), 139), 151), 138), 168), 160), 137) e 136). Nella seduta pomeridiana del 12 aprile 2011 erano stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 135), 98), 169), 184), 159), 183), 157), 158), 97), 182) 130), 131), 154), 155), 156), 127), 129), 149), 128), 153), 126), 150) 148), 170), 147), 124), 125), 152), 96), 146) e 95).
Prima della votazione di questi emendamenti e dell'intero articolo 3, la Giunta regionale aveva presentato, a norma dell'articolo 84, comma 6 e 7 del Regolamento interno del Consiglio regionale, un emendamento per l'orientamento conclusivo del provvedimento.
Si è svolta regolarmente la Conferenza dei Presidente di Gruppo; i lavori sono stati ripresi e conclusi. Abbiamo convocato una riunione della Giunta per il Regolamento nella giornata di oggi e questa mattina, alle ore 10, si è riunita nuovamente la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, che così ha deciso: la Giunta regionale ha ritirato l'emendamento prospettato e ha presentato n. 11 emendamenti (uno per ogni articolo che residuano per l'approvazione del disegno di legge n. 85), che saranno affrontati secondo quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale, ai sensi dall'articolo 84, comma 6.
Riassumo dunque all'Aula che si svolgerà, per ogni singolo emendamento/articolo, un dibattito generale, in merito al quale potrà intervenire ciascun Consigliere regionale per un tempo di due minuti seguiranno le dichiarazioni voto, una per Gruppo, di tre minuti. Alla fine della trattazione degli 11 emendamenti/articoli si svolgerà la dichiarazione di voto, una per Gruppo, di cinque minuti, sull'intero testo.
La Conferenza dei Capigruppo, ancorché non applicando l'articolo 69 del Regolamento interno del Consiglio regionale, ha convenuto all'unanimità che ai Consiglieri regionali è riservata la facoltà, qualora intendessero avvalersene, di dichiarare all'inizio del loro intervento di voler usufruire dell'intero tempo o del tempo parziale, che non può superare la durata complessiva di 22 minuti per i Consiglieri regionali (pari a due minuti per gli 11 dibattiti per ogni emendamento/articolo) e di 55 minuti per i Capigruppo che volessero esprimere la propria dichiarazione di voto al termine di ogni singolo dibattito e prima della votazione di ogni singolo emendamento/articolo. Fatta salva, alla fine, come ho precisato prima, la facoltà di esercitare la dichiarazione di voto di cinque minuti per l'intero testo.
Vi comunico che gli emendamenti sono già in rete. Sospendo i lavori per due minuti per consentire l'inizio della trattazione del disegno di legge.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.53 riprende alle ore 10.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con l'esame degli emendamenti presentati dalla Giunta regionale a norma dell'articolo 84 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Emendamento rubricato n. 345) bis presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bonino: ai sensi dell'articolo 84, comma 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 3 del disegno di legge n. 85 del 2010 "Promozione di interventi a favore dai territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori" è così sostituito: "Art. 3 (Azioni regionali) 1. Per le finalità di cui all'articolo 1, la regione pone in essere le seguenti azioni: a) concorso alla definizione delle prescrizioni da recepire ai vari livelli di progettazione b) individuazione e predisposizione delle attività di accompagnamento alla fase di avvio degli interventi riconducibili ai lavori di realizzazione dell'opera, mitigando gli impatti negativi, producendo delle ricadute positive per i territori e garantendo la sostenibilità delle trasformazioni c) sviluppo e gestione delle opportunità per il territorio anche al fine di favorirne la competitività d) promozione della idonea pubblicità e della massima trasparenza degli atti formali inerenti al procedimento di approvazione delle opere di cui all'articolo 2 attraverso gli organismi di monitoraggio operanti presso le strutture regionali e provinciali e) promozione dell'impiego di tecnologie innovative nelle fasi di cantiere e di monitoraggio dei lavori al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza e di tutela della salute e dell'ambiente f) preparazione delle fasi successive alla realizzazione dell'opera anche attraverso la verifica, la garanzia della trasparenza, e il monitoraggio delle azioni di cui alle lettere b), c), d) ed e).
2. Nella fase di preparazione delle attività riconducibili ai lavori di realizzazione dell'opera le azioni sono finalizzate a: a) interventi per massimizzare le ricadute positive sui territori in base alle loro peculiarità secondo il principio del mutuo vantaggio b) iniziative a favore delle attività economiche e produttive, di valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato e di tutela dell'attività agricola c) valorizzazione, anche dal punto di vista economico e ambientale, del materiale di risulta".
Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente. Chiedo scusa in anticipo all'Aula, ma sono senza voce.



PRESIDENTE

Colleghi, l'Assessore Bonino ha poca voce, quindi chiederei maggior silenzio, per consentire a coloro che ne fossero interessati di ascoltare l'illustrazione dell'emendamento.
Prego, Assessore.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

L'articolo prevede che in ordine alle finalità di cui all'articolo 1 vengano definiti alcuni percorsi che prevedono la predisposizione delle attività di accompagnamento alla fase di avvio degli interventi riconducibili ai lavori di realizzazione dell'opera.
Gli orientamenti ci consentono di affermare che si va nella direzione della mitigazione degli impatti negativi e della valorizzazione delle ricadute positive per i territori (che poi riprende, in maniera molto forte, la filosofia che ha ispirato la legge).
Nella formulazione dell'emendamento, la Giunta si propone di mantenere l'assetto di indirizzo anche all'interno dell'articolo 3, disciplinando in maniera più puntuale nell'articolato le finalità relative agli interventi di massimizzazione delle ricadute, iniziative a favore delle attività economiche e produttive, lo sviluppo e la gestione delle opportunità per il territorio anche ai fini di favorire la competitività.



PRESIDENTE

Qualche Consigliere vuole intervenire in sede di discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo gentilmente all'Assessore se può parlare più vicino al microfono, perché a causa dei problemi di voce e di salute - me ne dolgo non si è sentito quasi nulla.
Intervengo per due minuti, come concessomi dal Regolamento.
Volevo innanzitutto fare una breve disamina degli eventi avvenuti in questi giorni, dichiarando la mia contrarietà, non solo all'utilizzo dello strumento del maxiemendamento in generale, ma più nello specifico in questo disegno di legge.
Come rappresentante del Gruppo Movimento 5 Stelle non ravviso le condizioni di urgenza e di necessità, checché ne dicano il centrodestra e il Partito Democratico, come non condivido assolutamente l'inserimento peraltro tardivo, perché è stato fatto lo scorso anno, di questa norma del Regolamento, in quanto non è così che si facilita il confronto tra opposizione e maggioranza.
Questo è comunque un dibattito che prenderà piede nelle varie Giunte per il Regolamento, ma immagino che terrà banco in tutti i quattro anni che ancora rimangono di questa legislatura, essendo curioso ed interessato di capire quale sarà la riscrittura dei commi 6 e 7 dell'articolo 84 del Regolamento, che chiarificano l'utilizzo e la funzionalità dello strumento del maxiemendamento, che in teoria si dovrebbe chiamare "maxibavaglio", in quanto non permette alle opposizioni di fare attività emendativa finalizzata a sollevare questioni che si ritengono importanti, da portare all'attenzione della Giunta e dell'Aula.
Avrò modo di ripetere successivamente le motivazioni che mi spingono a questa forte e decisa contrarietà al maxiemendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Utilizzerò insieme i due minuti previsti di intervento in discussione generale degli emendamenti all'articolo 3 e i tre minuti di dichiarazione di voto sul medesimo articolo, per un totale complessivo di cinque minuti.
Anch'io, come il collega Bono, non posso che stigmatizzare la scelta compiuta di ricorrere alla presentazione degli emendamenti di Giunta per liquidare i tempi e i contenuti della discussione in questo Consiglio regionale.
Sono anche dispiaciuta del fatto che la materia della quale stiamo trattando, essendo materia che incontra il consenso trasversale di tutta la maggioranza e di una parte della minoranza (in particolare del Partito Democratico), veda, negli animi e nelle intenzioni di gran parte dei Consiglieri di questa Aula, la necessità di approvare questo disegno di legge regionale, disegno di legge condiviso da queste forze politiche.
Non rinuncerò comunque, da qui alla conclusione dell'articolato di legge, a cercare di convincere coloro che voteranno questo proposito a cambiare idea o, come diceva il dottor La Spina, intervenendo su La Stampa del 4 aprile scorso, a metterlo in sonno.
Il dottor La Spina e non io, quindi non certo un pericoloso estremista sottolineava come in tutta la sensibilità locale esistano situazioni e sentimenti trasversali speculari a quelli che ricorrono in questa Aula.
La popolazione della Val di Susa nutre, nei confronti di quest'opera preoccupazione ed ostilità, non speculari a quelle dell'organizzazione politica, ma direi in maniera inversa. Non è vero che tutti gli elettori simpatizzanti del centrodestra in Valle condividono l'opera, così come sappiamo bene che all'interno delle formazioni di sinistra ci sono amministratori comunali che hanno posizioni diverse da quelle del Partito Democratico.
Non sarà quindi un caso - né abbiamo un tale delirio di onnipotenza da credere di avere avuto la forza, come forze politiche contrarie alla TAV di averli influenzati - che tutto quello che discutiamo in Aula sollevi un'inquietudine nei territori, perché si continua a leggere l'intenzione della politica di andare oltre e sopra le sensibilità locali e di lasciare inascoltate le rappresentazioni dei problemi che i territori hanno espresso, anche in maniera consapevole, come è stato fatto, ad esempio dalla Commissione sanità della Comunità montana. Si sta facendo un'operazione che, oltre ad imporre una decisione contro lo spirito del territorio, cerca di introdurre dei pannicelli caldi ai quali non si riesce a conferire nemmeno il tepore.
Perché? Perché proprio l'articolo 3 è stato quello sul quale in Commissione abbiamo cercato - non posso che dire inutilmente - di convincere i proponenti e la Giunta che questo articolo non potesse essere convincente nemmeno per i più accaniti sostenitori dell'opera (e noi non siamo certo tra questi).
Ma come possono, coloro che condividono l'opera, essere rassicurati sulle presunte ricadute positive del territorio, sulla base dell'articolato dei commi 1 e 2 dell'articolo 3? Un articolato, in questi commi, che non è altro che una definizione di buone intenzioni non corredate da investimenti economici o da cronoprogrammi di attività.
Mi è accaduto, per altri motivi, di andare nel fine settimana in Val di Susa e di sentire, oltre al calore dell'opposizione contro la TAV, che continua a permeare la sensibilità dei cittadini, anche un'obiezione dagli amministratori pubblici: come si può pensare di dare credibilità ad un disegno di legge che vagheggia su principi di una legislazione europea - la promozione, la preparazione, la gestione delle opportunità, le attività di accompagnamento, il concorso alle prescrizioni - senza dire nulla di puntuale su ciò che si intende fare? Per le ragioni di fondo e per queste specifiche, voterò contro l'articolo 3.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
La mia dichiarazione di voto non può essere che contraria, sia per il contenuto dell'articolo 3, sia per la forma con cui stiamo per approvare gli articoli presentati dalla Giunta, considerando un orientamento conclusivo che sinceramente non abbiamo potuto comprendere e discutere. Non abbiamo capito qual è e quale sarà l'orientamento conclusivo della Giunta in quanto non vi è stata una discussione né in Commissione né in Aula.
In questo caso, l'utilizzo della forza da parte della Giunta è avvenuta con armi un po' spuntate, perché se dovesse contare sulla propria cavalleria avrebbe qualche difficoltà. Il collega Vignale, quindi, ha suggerito l'utilizzo del Regolamento, probabilmente l'ultimo strumento che resta nella mani di una maggioranza un po' spuntata, che non è capace di mantenere il numero legale in Aula per più di due o tre ore. Vedremo oggi e domani se ci saranno i numeri e se la maggioranza avrà la capacità di garantire il numero legale.
assolutamente una forma inidonea a garantire la serietà e il livello dell'Istituzione che siamo tenuti qui a rappresentare, per cui io ero sicuramente disponibile alla proposta fatta dal Partito Democratico favorevolissimo a quest'opera perché anche il Partito Democratico ha ovviamente i suoi interessi economici e politici per quanto riguarda la realizzazione di quest'opera inutile e devastante, ma eravamo d'accordo almeno sulla forma di provare a fare qualche seduta in più.
Tuttavia, sappiamo bene che i nostri Consiglieri regionali - se mi posso permettere, esclusi quelli del Movimento 5 Stelle - fanno fatica a guadagnarsi la pagnotta (una pagnotta abbastanza interessante: 10-15 mila euro netti al mese) e stare in Aula, però queste sono sensibilità diverse e probabilmente noi non abbiamo le stesse sensibilità poiché non siamo ancora abbastanza dei bravi politici come il collega Tiramani, che si impegna molto sul territorio e quindi in Aula può anche impegnarsi di meno: 'importante è essere presenti sul territorio. Però siamo anche qui chiamati per rappresentarlo il territorio, quindi è importante essere qui e oggi saremo qui a lungo insieme a tutti i colleghi della Lega Nord e del PdL che vorranno mantenere il numero legale e tenere la maggioranza viva ancora per un po'.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345) bis.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 3, che è approvato.
Dichiaro decaduti tutti gli emendamenti depositati sull'articolo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi delle Scuole Elementari "Walt Disney" e "Casa del Sole" del Comune di Rivoli (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti delle Scuole elementari "Walt Disney" e "Casa del Sole" del Comune di Rivoli (TO) in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolo 4.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 345 ter) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bonino: Ai sensi dell'articolo 84, comma 6 del regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 4 del disegno di legge n. 85 del 2010 "Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori" è così sostituito: Art. 4. (Organi di gestione) 1. Ai fini del perseguimento degli obiettivi della presente legge sono costituiti i seguenti organi di gestione: a) comitato di pilotaggio b) struttura di coordinamento tecnico-operativa c) comitati specifici competenti per ambiti territoriali o per materia.
2. Gli organi di gestione di cui al comma 1, nello svolgimento delle proprie attività, possono anche avvalersi degli osservatori e degli organismi di monitoraggio operanti presso le strutture regionali e provinciali, nonché gli istituti universitari, fondazioni, enti ed istituzioni scientifiche specializzate nello studio e nella ricerca nelle materie di interesse della presente legge.
La parola all'Assessore Bonino per l'illustrazione.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Questo articolo individua la struttura degli organi di gestione che avranno il compito di realizzare gli obiettivi e le finalità della legge.
un articolo particolarmente importante perché la struttura stessa di questa legge prevede che, attraverso questi organi di gestione, vengano determinate tutte le fasi di studio finalizzate anche all'individuazione dei regolamenti attuativi e delle misure che la Regione Piemonte intenderà inserire all'interno della propria programmazione e nell'ambito della disponibilità finanziaria che ogni anno coprirà i diversi capitoli di spesa.
Nel lavoro che verrà svolto da questi organi di gestione sta anche la possibilità di realizzare, anche senza una copertura di spesa dedicata specificamente alla legge, tutte le azioni necessarie a concretizzare le finalità della legge stessa.
Per potenziare gli organi di gestione, abbiamo ritenuto di emendare questo articolo inserendo anche all'interno degli organi di gestione istituti universitari, fondazioni, enti e istituzioni scientifiche specializzate nello studio e nella ricerca nelle materie interessate dalla presente legge, che sono indubbiamente molte e in molti casi tecniche al punto da richiedere la partecipazione dei soggetti che abbiamo appena elencato.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda i maxiemendamenti, suddivisi dopo la discussione in Giunta Regolamento e nei Capigruppo, continuo a ribadire la mia forte contrarietà e il rammarico per l'approvazione di questo Regolamento nella scorsa legislatura.
Sottolineo che i suoi estensori, una parte che pensava di fare questo Regolamento per essere in maggioranza e poter imbavagliare e zittire le opposizioni, ora si trova all'opposizione e quindi si trova in difficoltà con questo Regolamento: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Abbiamo assistito a delle discussioni, che sinceramente ho ritenuto molto divertenti e simpatiche da parte di alcuni colleghi del centrosinistra, soprattutto del Partito Democratico, che chiedevano - e chiederanno - che questo strumento venga depotenziato in quanto, in mano al centrodestra, ma come lo sarebbe anche in mano al centrosinistra diventerebbe un bavaglio (qualcuno lo ha definito addirittura un'arma) in mano alla maggioranza di turno.
Quindi facciamo attenzione; dovevate farla forse la scorsa legislatura ma eravate troppo presi dall'idea e dalla speranza di rimanere in maggioranza. Facciamo attenzione quando si cambiano gli strumenti democratici e li si depotenziano, li si imbavagliano, li si silenziano perché potrebbero ritorcersi contro.
Nell'alternanza democratica che tendenzialmente c'è ancora, anche se secondo noi è una falsa alternanza democratica, quello che viene fatto per dare un vantaggio a noi, diventa poi uno svantaggio nel caso in cui non dovessimo più trovarci alla maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Anche su quest'emendamento e su quest'articolo utilizzerò la facoltà di congiungere i due minuti di commento all'emendamento con i tre minuti di dichiarazione di voto.
Partendo dal principio che la nostra disponibilità a continuare a motivare presso quest'Aula la necessità di un'ulteriore riflessione rispetto all'inopportunità, dal nostro punto di vista, di realizzazione dell'opera e quindi continuando a sollecitare la sensibilità dei colleghi sulla possibilità di prendere in considerazione le sensibilità locali, le conseguenze ambientali, l'arco temporale nel quale un intero territorio sarà sconvolto nella sua fisionomia e nelle sue relazioni sociali, quindi di rinunciare alla realizzazione della TAV, vengo a commentare nella fattispecie l'articolo 4, vale a dire quella particolare modalità con la quale il disegno di legge intenderebbe supplire al mancato coinvolgimento della popolazione locale, ispirando le modalità di accompagnamento della realizzazione dell'opera al criterio della partecipazione che ora e solo ora viene definita strutturale.
Ci sarebbe - non ci fosse che la preoccupazione prevale - da sorridere su un'intenzione di questo genere. Dopo anni e anni in cui si sono ignorate le espressioni della popolazione locale, le manifestazioni, le richieste di audizione, i pronunciamenti degli amministratori, i lavori delle commissioni di studio (quelle locali, non certo quelle dell'Osservatorio) ebbene, il disegno di legge scopre la necessità della partecipazione! Ma veniamo a vedere di quale tipo di partecipazione stiamo discutendo perché mai si è vista in una volontà democratica l'organizzazione di tanti istituti formali e così tanto oscuri e incomprensibili.
Abbiamo infatti nell'articolo 4 un'articolazione di tre luoghi di coordinamento e di coinvolgimento: il pilotaggio, il coordinamento, i comitati specifici.
Perché si diceva e su questo non posso che convenire da parte dell'Assessore Bonino che la complessità dell'intervento è tale. Le variabili che interverranno saranno molte e imprevedibili, pertanto le competenze che dovranno essere coinvolte dovranno essere egualmente speculari alla complessità dell'opera e quindi complichiamo il sistema.
Ma questo sistema potrebbe positivamente avvalersi della partecipazione territoriale, invece no. Abbiamo delle strutture che sono tutte sdraiate sulle rappresentanze istituzionali del Governo, della Regione, delle Province vale a dire su tutti quei soggetti che a priori e in precedenza condividono l'opera.
Diciamo che nell'aspetto della partecipazione si vuole evitare persino che serpeggi il seme del dubbio e quindi nulla e nessuno degli argomenti che possono contrastare la realizzazione della TAV deve potersi affacciare ad una di queste sedi di partecipazione.
Del resto, nell'ultima settimana abbiamo assistito ad un siparietto tra il Presidente della Comunità montana e l'Assessore regionale a proposito di principi di inclusione e di esclusione di partecipazione e di democrazia.
Quindi che cosa faranno queste bizantine forme di partecipazione? Ancora non ci è dato di sapere, perché se è curioso l'articolo 4, più curiosi sono gli articoli 5 e 6, dove i compiti di codesti istituti sono scarsamente definiti.
Certo, sembra che ci tocchi in qualche modo diventare esterofili nonostante l'idiosincrasia del Presidente Cota nei confronti dell'Europa.
Persino Kallas, il Commissario europeo, dichiarava sui tunnel: "Sono molto onerosi e complicati. I requisiti per la sicurezza crescono continuamente e così i costi che risultano sempre più alti del previsto. Lo dico sempre a chi ne vuole costruire uno".
Ma i nostri comitati di partecipazione non se ne renderanno conto. Di qui il voto contrario sull'emendamento e sull'articolo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Consigliere Bono, per dichiarazione di voto.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente, anche su quest'emendamento che riassumerebbe l'orientamento conclusivo secondo la Giunta, o secondo la maggioranza dei presenti, il Gruppo consiliare che qui rappresento esprime parere negativo.
Per quanto riguarda i concetti di maggioranza e democrazia, vorrei fare un breve intervento, in quanto nei giorni scorsi il collega Gariglio ci aveva tacciato di non essere democratici, in quanto solo in due ci opponiamo a questo disegno di legge, dimenticando tra l'altro forse anche la collega Artesio: quindi saremo in tre, collega Gariglio.



BONO Davide

GARIGLIO Davide (fuori microfono)



BONO Davide

La Consigliera Artesio è democratica.



BONO Davide

L'Artesio è democratica, perché fa parte, almeno fino a ieri, poi domani...
Non voglio fare interventi in questo senso, della vostra coalizione.
Però, chiuso il siparietto...



(Commenti in aula)



BONO Davide

già stata espulsa. Quindi ormai non è più neanche democratica la collega Artesio.
Chiuso il siparietto. È preoccupante una visione in cui delle forze democraticamente elette, tra l'altro con numeri quindi, per entrare in Consiglio - ricordo, 90 mila voti - per quanto riguarda anche la Presidenza della Regione Piemonte, vengono tacciati di non democraticità in quanto esprimono un parere e lo esprimono con gli strumenti democratici che ci vengono dati e non ovviamente con le molotov o quant'altro, quindi, essendo in Aula è un assurdo che si vada a palesare profili di non democraticità quando vengono fatti gli interventi.
Tra l'altro, sulla democrazia e democraticità magari con il collega Gariglio potremmo parlare estesamente e se vuole anche intervenendo in Aula, in quanto dobbiamo vedere con i colleghi del Partito Democratico, del Popolo delle Libertà e della Lega Nord, se è democrazia voler imporre con la forza e, forse, anche con la violenza, perché vedremo sull'ordine del giorno della meteorizzazione che cosa voterete, un'opera da 20 miliardi di euro in un Paese che non ha più i soldi per fare andare avanti l'economia di base, per fare andare avanti i servizi, la sanità, la scuola pubblica la mobilità dei pendolari.
Forse dietro c'è un disegno che a noi sfugge, perché noi siamo poco intelligenti e poco svegli da questo punto di vista. C'è un disegno ben più ampio di voler proprio svendere i pezzi dell'economia sana, come ha fatto anche qualche Presidente del Consiglio precedente, e mi riferisco non sempre a Berlusconi, ma magari a qualcun altro di centrosinistra; svendere i pezzi della nostra economia per far sì che, privatizzandoli, i cittadini diventino sudditi non avendo più la possibilità di potersi realmente muoversi in un ambito democratico. Forse questa è l'interpretazione di democrazia che ha il collega Gariglio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345/ter).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 4, che è approvato.
Dichiaro decaduti tutti gli emendamenti depositati sull'articolo 4.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 345/quater) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Bonino: ai sensi dell'articolo 84, comma 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 9 del disegno di legge n. 85 del 2010 'Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori' è così sostituito: "Articolo 5 (Comitato di pilotaggio) Il comitato di pilotaggio è l'organo politico che: individua le strategie e gli indirizzi delle attività da svolgere indirizza, anche rispetto alla fase di progettazione, le sue attività finalizzate allo sviluppo delle risorse territoriali e produttive locali si pronuncia in merito alle proposte avanzate dalla struttura di coordinamento tecnico-operativa e indica le priorità di intervento.
Il comitato di pilotaggio è composto da: Commissario straordinario di Governo, ovvero, nel caso in cui questi non fosse previsto, da un rappresentante designato dal Ministero competente previo accordo con il Governo un rappresentante designato dalla Giunta regionale, che lo presiede un rappresentante designato da ciascuna delle province interessate dal progetto un rappresentante del territorio interessato indicato dagli Enti locali coinvolti, ove designato.
I componenti del comitato di pilotaggio sono nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, su designazione dei rispettivi enti di appartenenza.
Le decisioni sono assunte con la maggioranza semplice dei presenti.
Partecipano stabilmente alle attività del comitato di pilotaggio i proponenti del progetto, senza diritto di voto.
Nello svolgimento delle proprie attività il comitato di pilotaggio si confronta periodicamente con gli Enti locali interessati, associazioni e soggetti portatori di interessi specifici.
La partecipazione non prevede rimborsi né indennità a qualunque titolo".
Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Manteniamo l'attenzione sulla costituzione degli organi di gestione partendo dal comitato di pilotaggio disciplinato nella sua costituzione dall'articolo 5: è l'organo politico.
In questo emendamento abbiamo specificato che il comitato di pilotaggio è presieduto da un rappresentante della Giunta regionale e abbiamo ritenuto di individuare che le decisioni sono assunte con la maggioranza semplice dei presenti e che la partecipazione alle attività del comitato di pilotaggio da parte dei proponenti del progetto sia stabile, ma senza diritto di voto.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo articolo intervengo per proseguire nel solco di quanto detto prima. Andando più in generale, dobbiamo veramente chiederci: Assessore Bonino, scherziamo o cosa? Perché se dobbiamo sulla base di questo disegno di legge credere, pensare e ritenere che d'ora in poi andiamo avanti su un discorso di democrazia e partecipazione, sinceramente la prendo sul ridere.
Assessore Bonino, può ascoltarmi un momento?



PRESIDENTE

Assessore, il Consigliere Bono richiama la sua attenzione.



BONO Davide

Grazie, Assessore. Le chiedevo se dobbiamo prendere seriamente quello che è scritto nel disegno di legge o se dobbiamo prenderlo come una pezza giustificativa per dire all'Europa che siamo tanto bravi e che anche noi ascoltiamo i territori, ovviamente in quella "corte dei consensi" che citava la collega Artesio nella scorsa seduta, nel senso che ascoltiamo i territori che sono d'accordo.
Così come oggi ho visto degli illustri rappresentanti dell'imprenditoria della Val di Susa e sono fortemente preoccupato per le loro attività. Sono fortemente preoccupato, perché andando avanti in questa ottica di falsa democrazia e di falsa partecipazione, rischiamo di creare dei danni alle attività della Val di Susa. Rischiamo di crearli, perché non ci sono le forze, i numeri e le capacità per fare degli interventi di dimensioni tali che riguardano l'infrastruttura ad alta velocità Torino Lione, così come non c'erano quando è stata fatta l'autostrada. Lì ci sono state aziende, ed è stato riportato in una lettera scritta dai comitati No TAV che aziende che ancora adesso non sono ancora state pagate, hanno rischiato di finire in fallimento.
Quindi, mi preoccupo quando sono contrario all'opera per l'imprenditoria della Val di Susa, quella vera e quella buona.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sopraggiungo un po' in ritardo rispetto all'inizio di questa seduta, ma penso che anche questo possa rientrare nel discorso che si sta affrontando.
Come già detto più volte, noi sappiamo che tipo di problematica c'è nella nostra Regione rispetto a tutte quelle che sono le tratte pendolari.
Come molti altri colleghi, noi non siamo residenti in città. Noi vediamo questa volontà di investimento in una linea che, per più motivi che abbiamo cercato di illustrare, quando ancora una parvenza di permesso di democrazia c'era, cioè nelle altre sedute quando gli emendamenti presentati potevano essere ancora discussi senza utilizzare strumenti forti e poco democratici come questi che si stanno usando in questo momento, riteniamo assurda.
Abbiamo cercato di dimostrare e di far capire, non grazie a noi ma grazie alle letture che abbiamo fatto e a tecnici che hanno studiato questo fenomeno, quanto non sia utile un'opera del genere, quanto sia costosa quanto possa portare dei problemi e delle problematiche anche a lungo termine, quanto poco sia importante riuscire a fare quest'opera, che in realtà rientra in un corridoio est-ovest che, nonostante molti media continuano a proclamare completo tranne la nostra parte piemontese, in realtà non è assolutamente completo, anzi ci sono delle titubanze anche all'estero per quanto riguarda il fatto di completarlo.
Per fortuna sta passando e speriamo passi sempre di più, nonostante questa ottusità che ritroviamo all'interno nel nostro Paese e della nostra Amministrazione regionale, principio secondo cui le merci non devono assolutamente compiere lunghi viaggi.
Ogni territorio può essere indipendente da questo punto di vista investendo sulle filiere corte, investendo sui chilometri zero ed investendo invece per quanto riguarda il trasporto non di merci ma delle persone su tratte pendolari e non tratte inutili e dannose come la Torino Lione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Man mano che ci addentriamo nell'articolato del disegno di legge coloro che non avessero un atteggiamento pregiudiziale rispetto alle nostre tesi - tesi che sono contrarie alla realizzazione della TAV - dovrebbero acuire la propria sensibilità e cominciare ad interrogarsi sulla ragione della nostra ostilità, non solo all'opera in quanto tale, ma a questo particolare disegno di legge, che sarebbe ben curioso che dei pubblici amministratori quali noi siamo - perché, nonostante il dispiacere che forse richiama quest'Aula, abbiamo ancora ottenuto un consenso tale da essere eletti - agiscano in direzione contraria a quello che la Giunta vuole fare apparire, cioè un tentativo di migliorare le conseguenze che impatteranno su quel territorio a seguito dell'opera.
Noi siamo contrari all'opera ma, come direbbe una persona di buonsenso almeno cooperino a rendere meno gravi le conseguenze di quest'opera. A parte il fatto che per principio fondamentale non entriamo in mediazione su questi temi, il problema reale è che anche chi cerca la mediazione, non la troverà in questo disegno di legge e non potrà accampare il contenuto di questo atto della Regione Piemonte come una modalità di rassicurazione nei confronti della popolazione della valle.
Perché non potrà farlo? Perché manca la credibilità iniziale nei confronti dei territori interessati. Non è possibile andare in Val di Susa e parlare di partecipazione quando negli anni si è violentemente evitata con l'argomentazione politica ogni relazione con quei territori. Se n'è accorto il mondo, non se n'è accorta la politica.
E per rendervi consapevoli del fatto che chi è fuori dal pregiudizio della politica, persino quelli che sono favorevoli alla TAV sanno che non basterà un po' di vernice, un po' di cosmesi, un po' di parole per cambiare il clima che ormai negli anni si è consolidato.
Vi leggo le dichiarazioni della Presidente di Confindustria, dottoressa Mariella Enoc, rilasciate a Il Sole 24 Ore il 5 aprile 2011, in cui si dice: "Le preoccupazioni restano, il movimento contrario si è rafforzato rinsaldato. Insieme alla Regione Piemonte però avvieremo una campagna di pubblicità progresso sulle emittenti nazionali per spiegare la reale situazione e le prospettive. Ma non è facile: un giornale locale ha rifiutato una nostra inserzione pubblicitaria, in cui spiegavamo la nostra posizione". Chiediamoci il perché e si chiedano il perché coloro che sono favorevoli.
Perché ho citato questa autorevole rappresentante di Confindustria? Per farvi capire che l'articolo 5 è davvero lo specchio più evidente delle reali intenzioni di coloro che parteciperanno in questa legge.
Non è la partecipazione dei territori, non è la partecipazione dei movimenti, non è la partecipazione degli amministratori; è la partecipazioni dei portatori di interesse favorevoli alla realizzazione dell'opera.
Perché? Perché nel comitato di pilotaggio partecipano i proponenti del progetto. Non ho mai visto luoghi istituzionali quali quelli che la maggioranza vuole stabilire con questi organismi di questo disegno di legge che inseriscano alla pari, insieme al Governo, alla Regione e alle Province, coloro che propongono l'opera e successivamente coloro che la realizzano. Questi rapporti si tengono in un livello tecnico, non nel livello della relazione politica, non in quello della partecipazione altrimenti si scambia il ruolo indipendente del sistema pubblico con quello portatore di interessi del sistema privato.
Dichiaro il voto contrario sull'emendamento e sull'articolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Nel darle atto che lei nell'ambito dei lavori della Giunta per il Regolamento e non solo ha svolto comunque un attento lavoro di sintesi ponendo attenzione alle varie sensibilità in un momento delicato nel quale non era e non è ancora chiara l'interpretazione relativa all'articolo 84 comma 6 che ci siamo tutti dati l'obiettivo di rivisitare e modificare sintesi che potrei anche definire soddisfacente - e di questo mi sento di ringraziarla - devo comunque continuare ad esprimere il mio dissenso relativamente a tre cose.
Per prima cosa a monte c'è una profonda perplessità sulla necessità e sul valore - oltre che sulla precipua indicazione all'opera cui si fa riferimento. Secondariamente, ritengo pertanto questo provvedimento altrettanto inopportuno. In ultimo ritengo che il ricorso da parte della Giunta all'articolo 84 comma 6 del Regolamento attualmente vigente sia stato una forzatura che si sarebbe potuto evitare.
Detto questo, e non volendo ripetere le ragioni che stanno a monte sull'argomento chiave relativo all'opera, mi limito a preannunciare il mio voto contrario su tutti gli emendamenti proposti dalla Giunta. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Andiamo avanti nell'illustrazione di questi emendamenti che rappresentano la volontà ultima - o la volontà prima, non ho ancora capito della Giunta che dovrebbe interpretare liberamente e senza confronto quindi con un grande atto di democrazia, le intenzioni di tutta l'Aula: non solo la maggioranza di cui parlava prima il collega Gariglio, cioè la maggioranza largamente favorevole all'opera. Infatti, nel tentativo di analisi - tra l'altro lodevole - che ne sta facendo la collega Artesio alcuni punti potevano e dovevano essere sicuramente emendati.
Continuo a ritenere che sia oramai inutile - ma forse lo era anche prima - un tentativo di discussione e di analisi su questo disegno di legge in quanto, come sappiamo benissimo, è un qualcosa che - io lo ritengo e qualcuno lo può dire o lo può pensare - sia stato imposto da un livello romano o forse da un livello ancora più alto, di tipo europeo, dove le lobby ovviamente sono fortissime e vogliono - fortissimamente vogliono quest'opera, questi buchi nella montagna a rischio anche di presenza di uranio e di materiale amiantifero, che ovviamente impatterà pesantemente sul territorio.
Più che una scelta libera, dunque, mi sembra una scelta un po' forzata e un po' "spintanea", come amo definire decisioni di questo tipo, e che quindi di democratico e di partecipativo ci sia ben poco.
Non penso dunque che questo provvedimento sia uscito dalla penna dell'Assessore Bonino: nulla togliendo ovviamente all'Assessore Bonino penso sia uscito da penne più "alte" in termini di potere politico ed economico che noi possiamo solo intravedere, ma di cui conosciamo ovviamente bene la forza, il valore e la valenza.
Opporsi a questo disegno di legge è quindi sicuramente un segnale di rispetto, di democrazia, di civiltà e di supremazia che dovrebbe avere la politica rispetto alle lobby economiche, che purtroppo dettano legge - e in questo caso realmente, dettano proprio la legge - per quanto riguarda le azioni da intraprendere sul nostro territorio, soprattutto le grandi azioni, le grandi opere, le grandi infrastrutture.
Esiste purtroppo una sudditanza della politica cui però voi vi prestate, dove per "voi" intendo l'Aula in generale: Partito Democratico Popolo della Libertà e Lega Nord; anche quella Lega che qualche lustro fa era un po' più rivoluzionaria, un po' più attenta alle esigenze del territorio, adesso mi sembra si sia abbastanza sdraiata anch'essa ai voleri delle lobby, in nome di un federalismo che non sappiamo bene quali esiti avrà, oppure lo sappiamo e lo temiamo.
Facciamo appello almeno ad un guizzo di orgoglio da parte della Lega Nord che ne ha avuti su altri temi; per esempio sulla sanità, dove si tagliano gli ospedali, però in alcuni casi si manifesta sul territorio contro i tagli. Sarebbe stato sicuramente utile e apprezzato, dunque, un guizzo di orgoglio almeno su questo punto per chiedere una maggiore partecipazione dell'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Su questo emendamento presentato dalla Giunta regionale il Gruppo del Partito Democratico darà un voto di presenza. Vorrei motivare sinteticamente le ragioni di questa diversità di atteggiamento su quest'articolo rispetto a quelli che precedentemente abbiamo esaminato perché le modalità con cui si sta chiudendo l'esame di questo disegno di legge non consentono la valutazione da parte dell'Aula di un emendamento che il Gruppo del Partito Democratico aveva presentato su questo articolo originario, teso ad accentuare la presenza da parte delle comunità locali.
Queste sono le ragioni del nostro voto, ma vorrei anche sinteticamente esprimere due considerazioni.
La prima è che noi crediamo di essere stati protagonisti, nella precedente legislatura regionale, rispetto ad un'inversione di atteggiamento su questo tema. In precedenza una delle grandi difficoltà che hanno incontrato non solo la realizzazione dell'opera più volte citata l'Alta Capacità - ma tutte le grandi infrastrutture all'interno del nostro Paese passavano attraverso un concetto che è quello che dall'alto si pu comandare sulle comunità locali: è il lavoro svolto con la legge Obiettivo e con altri strumenti eccezionali.
Il lavoro svolto nella precedente legislatura regionale è un lavoro che ha riportato invece l'atteggiamento e il ruolo di protagonismo e di confronto con le comunità locali: l'attività dell'Osservatorio, che ha consentito di rimettere mano ad errori e a valutazioni errate. Ecco perch noi crediamo, pur non facendo atti di fede, a tutti gli strumenti che consentono di rafforzare il legame e la possibilità di intervento e di coinvolgimento delle comunità locali sul tema delle grandi infrastrutture all'interno del nostro Paese.
Colgo anche l'occasione di questa dichiarazione di voto per dire che il Partito Democratico riconosce la mediazione portata avanti dal Presidente del Consiglio regionale nel non dichiarare come precedente e come prassi dei lavori del Consiglio regionale lo strumento che viene utilizzato per l'approvazione di questo disegno di legge. Noi eravamo fortemente preoccupati che, di fronte ad una non volontà di lotta e di impegno da parte della maggioranza, il ricorso all'articolo 84 diventasse la prassi consolidata nei rapporti e nei lavori all'interno del Consiglio regionale.
Il fatto che la Giunta per il Regolamento abbia riconosciuto come fondati non gli atteggiamenti tesi alla non applicazione dell'articolo, ma le argomentazioni e le riflessioni poste dal Partito Democratico, ci consente di considerare positivamente la proposta da lei portata avanti e l'interpretazione da lei data su questa norma regolamentare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345) quater.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 5.
Dichiaro decaduti tutti gli emendamenti depositati sull'articolo 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, chiedo che lei censuri il comportamento dell'Assessore regionale all'agricoltura, che ha votato per conto dell'Assessore Giordano cinque minuti dopo l'inizio della votazione, mentre l'Assessore Giordano è entrato in aula quando mancavano 15 secondi alla chiusura della votazione.
Ho notato tutto questo. Per cortesia, noi intendiamo proseguire in modo assolutamente serio! Ho notato quanto è accaduto e ho alzato immediatamente la mano, durante la votazione. Lei, correttamente, non mi ha dato il diritto di parola perché non ne avevo diritto, ma l'Assessore Giordano è sceso da quelle scale quando mancavano 20 secondi alla chiusura della votazione, mentre il voto favorevole dell'Assessore Giordano si è acceso dopo cinque secondi dall'inizio della votazione.
Tutti abbiamo avuto modo di notare che l'Assessore all'agricoltura si è alzato e ha fatto adeguatamente il pianista.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Raccomando la regolarità delle votazioni ed è motivo per cui sono intervenuto prima.
Chiedo se è possibile rimanere seduti o, comunque, quando suona la campana che pongo alla vostra attenzione per annunciare l'imminente votazione, entrare in aula.
Raccomando all'Assessore Sacchetto di non fare il pianista, come dice il collega Reschigna; lo voglio dire in un modo un po' più serio, chiedendo di attenersi alla regolarità delle votazioni.
Invito i Consiglieri Questori d'Aula a vigilare maggiormente sulla regolarità delle votazioni stesse.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Pur riconoscendo che bisogna stare in aula, mi assumo la responsabilità di quanto è accaduto, perché ho chiesto io all'Assessore Sacchetto di votare. Stavo parlando con l'Assessore Giordano fuori dall'aula, sono entrato per la votazione e anche lui stava entrando; è stato bloccato da una persona, quindi ho chiesto io all'Assessore Sacchetto di votare. Solo questo.



PRESIDENTE

La ringrazio, però voglio ancora richiamare la necessità che le votazioni si svolgano regolarmente.
Invito, pertanto, i Consiglieri Segretari Questori a vigilare maggiormente, ma soprattutto invito i Consiglieri a collaborare attenendosi alle regole ed essendo presenti al momento della votazione.
Non ho ripetuto la votazione, perché il voto non era fondamentale per l'esito della votazione stessa.



(Il Consigliere Bono chiede la parola)



PRESIDENTE

Su cosa, Consigliere Bono? Non c'è un dibattito su questo, per favore.
Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

So che è irrituale e che dovrei chiederlo prima della votazione successiva, però chiedo - ex articolo 74 del Regolamento - di procedere ad una votazione nominale per tutti gli articoli successivi, in quanto anch'io ho notato delle mani che si allungavano.



PRESIDENTE

Lei è Presidente di Gruppo; ne ha facoltà.
D'ora in avanti, anche le votazioni sugli emendamenti degli articoli si svolgeranno per appello nominale.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 345) quinquies presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Bonino: ai sensi dell'articolo 84, comma 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 6 del disegno di legge n. 85 del 2010 "Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori" è così sostituito: "Articolo 6 (Struttura di coordinamento tecnico-operativo) La struttura di coordinamento tecnico-operativo è l'organo tecnico che ha in particolare, il compito di: dare attuazione alle indicazioni strategiche del comitato di pilotaggio programmare e organizzare le attività di studio, ricognitive, di indagine e di approfondimento analizzare e individuare le vigenti normative di settore e le possibili fonti di finanziamento da esse previste e indirizzate alle attività finalizzate al perseguimento degli obiettivi indicati dalla presente legge istruire le istanze provenienti dal territorio al fine di portarle all'attenzione del comitato di pilotaggio monitorare il complesso delle attività svolte nell'ambito di applicazione della presente legge al fine di valutarne gli effetti attuare alle iniziative di promozione dell'impiego di tecnologie innovative nelle fasi di cantiere e di monitoraggio dei lavori al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza e di tutela della salute e dell'ambiente.
La struttura di coordinamento tecnico-operativa è composta da: un rappresentante designato dal Commissario straordinario di Governo ovvero, nel caso in cui questi non fosse previsto, da un rappresentante designato dal Ministero competente, previo accordo con il Governo rappresentanti designati dalla Giunta regionale in numero paritario a quelli delle Province un rappresentante designato da ciascuna delle Province interessate dal progetto un rappresentante del territorio interessato indicato dagli enti locali coinvolti, ove designato un rappresentante designato dal proponente dell'opera.
I componenti della struttura di coordinamento tecnico-operativa sono nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, su designazione dei rispettivi enti di appartenenza.
La struttura di coordinamento tecnico-operativa è presieduta da uno dei rappresentanti designati dalla Giunta regionale.
Per lo svolgimento delle proprie attività, la struttura di coordinamento tecnico-operativa si dota di apposito regolamento di organizzazione e di funzionamento e si avvale di una segreteria tecnica gestita congiuntamente dalla Regione e dalle Province; i rispettivi enti individuano le strutture tecniche competenti che ne fanno parte.
Nello svolgimento delle proprie attività, la segreteria tecnica considerata la multidisciplinarietà delle tematiche trattate, si avvale delle strutture regionali e provinciali competenti nelle specifiche materie. Possono far parte della segreteria tecnica anche esperti o tecnici esterni nominati dal comitato di pilotaggio.
La Regione contribuisce al finanziamento delle spese necessarie per il funzionamento della segreteria tecnica.
La partecipazione non prevede rimborsi né indennità a qualunque titolo" La parola all'Assessore Bonino, per l'illustrazione.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

L'articolo 6 disciplina la struttura di coordinamento tecnico operativo.
Era necessario, ad avviso della Giunta, specificare alcune questioni soprattutto relativamente all'attuazione delle iniziative di promozione dell'impiego di tecnologie innovative nelle fasi di cantiere e di monitoraggio dei lavori, al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza e di tutela della salute e dell'ambiente.
Abbiamo ritenuto di inserire, fra i compiti della struttura di coordinamento, anche questa specifica.
Inoltre, la Giunta ha ritenuto di sottolineare, al comma 8, la partecipazione a titolo gratuito, quindi senza la previsione di rimborsi n indennità.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quanto sollevato dal Capogruppo Reschigna è indice di quanto la maggioranza e la Giunta abbiano a cuore questo provvedimento, di quanta serietà - Presidente - ci sia in quest'Aula, che dovrebbe avere un ruolo istituzionale importante.
Quando si definisce e si parla di danno all'immagine e al ruolo di quest'Aula, probabilmente ci si dovrebbe rivolgere ad altri episodi. Mi riferisco a quanto è successo il 30 dicembre - sicuramente qualche Consigliere lo ricorda - quando alcuni Consiglieri - oggi paradossalmente sono entrambi assenti - si sono macchiati di un danno notevole al ruolo e all'immagine dell'istituzione del Consiglio della Regione Piemonte, con atti di violenza su Consiglieri regionali che avevano manifestato il proprio dissenso, con un gesto plateale - sì - ma comunque democratico mediatico, se vogliamo, che rientra nell'alveo della politica e del civile confronto.
Sono sicuramente quelle le figure che squalificano il ruolo del Consiglio regionale, dove non si riesce neanche a stare seduti, nonostante il Regolamento che lei ha esteso - Presidente del Consiglio - insieme agli altri membri dell'Ufficio di Presidenza. Noi l'abbiamo apprezzato molto perché è molto rigoroso e puntiglioso riguardo alla presenza in aula: stare seduti nei propri banchi, se non per motivazioni strettamente urgenti per potersi assentare.
Ovviamente, c'è piaciuta meno la parte riguardante la regolamentazione delle riprese audio-video.
Riteniamo che, nonostante l'estensione di questo Regolamento, non si riesca - non per demeriti suoi, ma per "meriti" di alcuni membri dell'Aula a farlo rispettare.
Si rimane sempre indisciplinati e si ha difficoltà a votare provvedimenti che a parole si considerano importanti e fondamentali per la nostra regione.
ovvio che, quando qualcosa è imposto dall'alto (mi riferisco soprattutto ai colleghi della Lega Nord), non c'è un grande interesse a rimanere in aula, anzi si tiene un po' la testa bassa perché un po' di...



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza, prego.



BONO Davide

Un po' di pudore ancora è rimasto e quando si dice: "Questa cosa s'ha d'approvare" - vero, collega Mastrullo? - ovviamente, dobbiamo dire di sì votare, stare zitti e andare a casa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La sua dichiarazione di voto sarà di due minuti, sono certo che rispetterà le regole.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Come per l'articolato precedente, congiungerò i due minuti di commento dell'emendamento con i tre di dichiarazione di voto, quindi interverrò per cinque minuti.
Nel corso della discussione del disegno di legge abbiamo cercato di convincere l'attuale Giunta, la maggioranza del Consiglio e il Partito Democratico sull'inopportunità del disegno di legge stesso, in termini di applicazione, ma anche di inopportunità per i contenuti interni dell'articolato di legge.
Man mano che commentiamo la forma scelta per scrivere il disegno di legge, offriamo, ad orecchie che vogliono ascoltare e a menti che vogliono comunicare, ulteriori argomenti per farsi cogliere dal dubbio. Non rinunceremo, di qui alla fine dell'articolo 12, a cercare di insinuare il dubbio a quest'Aula. Un'Aula che dovrà esprimersi con il voto sul disegno di legge. Ripeto, un dubbio sia rispetto all'opera, sia rispetto al disegno di legge.
Poiché il mondo non è racchiuso in questo emiciclo e poiché noi ancorché eletti in rappresentanza dei cittadini, non siamo in grado di assorbire le loro istanze, i loro desideri e le loro interpretazioni, il commento all'articolo 6 del disegno di legge non vorrei affidarlo alle mie parole, ma alle parole pubbliche che si sono spese esattamente nei territori della Val di Susa e le citerò per come sono state riprese dal giornale Luna Nuova il 1° aprile.
"Questa legge è solo una grande fregatura. L'impianto della legge privilegia l'intermediazione. Saranno proprio gli imprenditori a pagare con le loro quote annuali versate alle associazioni di categorie e tutti noi con le nostre tasse. Moltiplica le sedi della contrattazione: dal livello regionale, a quello locale. Saranno strutture con tanto personale e tanti personaggi che, come al solito, dovranno mettere in contatto pubblico e privato, con il fiorire di tutto un sottobosco di consulenze a girare per gli uffici delle amministrazioni e delle associazioni di categorie".
Sembra proprio che la persona che ha fatto queste dichiarazioni nelle interviste su strada abbia una buona conoscenza del disegno di legge in oggetto. Sembra abbia letto l'articolo 6. L'articolo 6, ad un certo punto si rende conto della complessità tecnica dell'opera. Non se ne rende conto come vorremmo noi, non si fa carico delle conseguenze ambientali, quindi non ritorna sulla decisione ma, bontà sua, dice che l'opera è molto complessa.
Poiché l'opera è molto complessa, occorre un'apposita struttura che prima di tutto, si darà un proprio regolamento che, soprattutto, si avvarrà di una segreteria tecnica, ma le segreterie tecniche dovranno essere designate dai rispettivi Enti e poi, dato che l'opera è complessa e la materia è multidisciplinare, ci saranno parecchie strutture regionali e provinciali delle singole materie, integrate da esperti e tecnici esterni nominati dal comitato di pilotaggio di cui sopra, e finanziati dal contributo della Regione che entreranno in campo per animare il territorio ai fini di ammortizzare le ricadute negative e favorire quelle positive sempre in nome della mutualità e del reciproco vantaggio, che sono i principi fondativi di questo disegno di legge.
Noi abbiamo faticato molto a cercare di introdurre sostanza di ragionamento, possibilità di dialettica per spiegare il no alla TAV e il no al disegno di legge, ma forse basterebbe ripetere gli articoli per come li avete scritti e rendere evidente tutta la loro vacuità per chiedervi di convergere su una posizione di buon senso.
Credo che il "no" all'emendamento, il "no" a questo articolo di legge possa essere convincente anche per gli altri Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ritorno ad esprimere il mio modesto dissenso alla modalità con cui si è voluto procedere rispetto al disegno di legge.
Crediamo che tutte le forze politiche debbano, non solo da un punto di vista di facciata, pubblico o di spot, rispettare ed essere assolutamente vicine ad istanze democratiche. Avere, quindi, la bontà di ascoltare le motivazioni che possono non essere condivise dalla maggioranza, ma motivazioni supportate da documenti, studi e articoli precedenti alla fase di discussione. Ricordo che la discussione si è protratta per diverse sedute, abbiamo visto anche vari professionisti, varie dichiarazioni su giornali - locali o meno - per quanto riguarda le criticità legate a quest'opera. Opera che è la principale applicazione di questo disegno di legge che, in pratica, sappiamo tutti fuori dai denti, essere stato proposto proprio per la linea Alta Velocità Torino-Lione.
Il rispetto della democrazia si può esprimere e coniugare in diversi modi. Il fatto di avere, se non sbaglio rispetto anche alla passata legislatura, già contingentato i tempi di esposizione di emendamenti della minoranza, poteva quanto meno essere giudicato soddisfacente. Invece, ci spiace che si sia voluto calcare la mano e non sia bastato aver ridotto questo tipo di tempi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Noto che, nonostante i richiami all'ordine in aula che ho fatto precedentemente - mi permetta di sostituirmi brevemente al suo ruolo Presidente, perché lei è più lontano rispetto alla nostra postazione - da una certa parte continuano ad arrivare brusii, ronzii, soprattutto anche interpretazioni di battute poco piacevoli anche a riguardo di collaboratori e persone che non siedono in Aula. Chiederei, se possibile, di limitare questi interventi da parte dei Consiglieri.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, mi sembra che il tasso dell'inquinamento acustico sia abbastanza accettabile, se le vengono rivolte battute, informi l'Ufficio di Presidenza.



BONO Davide

Non siamo nell'aula di una scuola elementare, lo segnalo solo per amore di trasparenza.



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere, non è una questione di dove siamo lei ha detto una cosa abbastanza grave. Ha detto che ha ricevuto battute poco piacevoli da parte anche di collaboratori di Consiglieri, se non ho male inteso.



BONO Davide

Ha capito male. Da Consiglieri a collaboratori.
Sarebbe stato ovviamente più grave, ma ritengo che, anche per il ruolo che abbiamo qui, dovremmo mantenere un minimo di decoro. Quando siamo fuori possiamo anche "sbracarci" fisicamente, intellettualmente e dialetticamente.
Presidente, ovviamente abbiamo tante parole da dire, dobbiamo cercare di capire come formularle per creare un dibattito all'altezza di quello che l'altro giorno ci ha chiesto il Capogruppo della Lega Nord Carossa.
Mi ricordo che in Conferenza dei Capigruppo...
Chiedo scusa, il Presidente della...



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di prendere posto, per favore.
Prosegua.



BONO Davide

Aspetto, Presidente, magari è una cosa importante.



PRESIDENTE

Guardi che il tempo trascorre inesorabile.



BONO Davide

Immagino ne terrà conto.
Se è una cosa importante, visto che l'Assessora non è seduta...



PRESIDENTE

Assessore Bonino, la invito...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Invito l'Assessore a raggiungere i banchi della Giunta, per favore.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Poiché in questo momento sto presiedendo, ritengo utile per il prosieguo dei lavori che l'Assessore Bonino venga ai banchi della Giunta: si avvicini, prego.
Prosegua, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non c'è scritto, però mi sembra sia stato redatto un Regolamento molto preciso...



(Commenti del Consigliere Burzi)



BONO Davide

L'ho letto, collega.



(Commenti del Consigliere Burzi)



BONO Davide

Mi spiace. L'ho già detto prima: non sono illuminato come lei, collega Burzi, purtroppo.



(Commenti del Consigliere Burzi)



BONO Davide

Lo rileggerò.
Riprendo il discorso di prima. Visto che nella Conferenza dei Capigruppo ci è stato riferito dal collega Carossa che gli emendamenti che noi abbiamo presentato non erano, dal punto di vista contenutistico, ricchi e arricchenti per quanto riguarda il dibattito, adesso ci sforzeremo di portare sempre più dati tecnici...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



BONO Davide

Termino; grazie, Presidente.
Ovviamente, è nostra intenzione arricchire e non semplicemente fare ostruzionismo o far perdere tempo, come è stato detto banalmente...



PRESIDENTE

Grazie.



BONO Davide

Chiudo, Presidente.
Ricordo anche gli interventi sulle Ansa. in cui si calcolava il tempo che il Movimento 5 Stelle faceva perdere, monetizzandolo. Ovviamente Presidente, le perdite in termini di tempo e soldi sono ben altre, parliamo di miliardi e non di migliaia di euro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345) quinquies.
Il Consiglio approva.
Il voto espresso sull'emendamento rubricato n. 345) quinquies è esteso all'articolo 6.
Pertanto, dichiaro decaduti tutti gli emendamenti presentati sull'articolo 6.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 345) sexies presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bonino: ai sensi dell'articolo 84, comma 6, del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 7 del disegno di legge n. 85 del 2010 "Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori" è così sostituito: "Art. 7 (Comitati specifici) La struttura di coordinamento tecnico-operativo, per la realizzazione delle proprie attività, costruisce, secondo le indicazioni del regolamento di cui all'articolo 6, comma 5, appositi comitati articolati per territorio o per materie trattate, individuandone i componenti.
I comitati di cui al comma 1 approfondiscono e sviluppano, in particolare specifiche problematiche indicate dalla stessa struttura di coordinamento tecnico-operativo.
Ai suddetti comitati sono chiamati a partecipare i rappresentanti degli enti locali, delle associazioni e dei soggetti portatori di interesse direttamente coinvolti per competenza tematica o di ambito territoriale.
La partecipazione non prevede rimborsi né indennità a qualunque titolo".
Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
L'articolo 7 disciplina la costituzione dei Comitati specifici e, di nuovo, prevede che non vi siano rimborsi né indennità percepite dai partecipanti.
Oltre a questa modifica, la Giunta individua anche la necessità di specificare che i Comitati lavorano su indicazione della stessa struttura di coordinamento tecnico-operativo.



PRESIDENTE

Chiedo chi intende intervenire in discussione generale.
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Naturalmente, la dichiarazione del mio Presidente sul precedente voto viene ritenuta dal sottoscritto molto favorevole: è sempre utile e opportuno - è già stato ripetuto più volte durante la discussione di questo disegno di legge - riportare perfettamente, onde evitare strumentalizzazioni che indicano solo come ostruzionistica la nostra posizione, tutti i dati che - non solo a noi, anche a buona parte della popolazione piemontese - ci portano ad essere scettici, anzi, molto critici, sull'opera in questione, che, ripeto, ha funzionalmente indotto alla redazione di questo disegno di legge.
Noi sappiamo che le grandi opere da sempre innescano discussioni di un certo tipo. Chiaramente, è deducibile che, se si tratta di una grande opera e se c'è un coinvolgimento finanziario e territoriale, politico e della popolazione di un certo spessore, deve necessariamente rappresentare un'estrema e forte utilità per il territorio locale oppure più vaste proporzioni.
In questo caso - lo ripeto per l'ennesima volta e non mi stancherò mai di dirlo - questa utilità non c'è. Ci sono investimenti così forti a livello nazionale e, via via, a cascata anche sui territori che inevitabilmente, sono sottratti da altri capitoli di spesa e c'è un impatto sul territorio, che abbiamo cercato già di descrivere anche nelle passate disposizioni, che è devastante e veramente non giustificabile.
In particolare, ritenendolo utile per tutti i colleghi, al di là dell'andamento della discussione, ribadisco la questione fondamentale di quest'opera: è la più costosa mai progettata in Italia e le ipotesi di traffico sono smentite dalla realtà dei fatti e da tutti gli studi che possiamo aver visto e su cui ci siamo confrontati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Nuovamente, congiungo il commento all'emendamento alla dichiarazione di voto. Quindi, cercherò di utilizzare i cinque minuti a mia disposizione per continuare a convincere i Gruppi consiliari di quest'Aula non solo dell'inutilità dannosa della scelta di proseguire nella realizzazione della TAV. Soprattutto, andando in step progressivi, prima, convincere dell'inutilità della legge, per poi aprire una discussione sull'opera stessa circa la profonda contraddittorietà interna di questo disegno di legge.
Questo è un disegno di legge che, proprio nell'articolo in commento manifesta tutte le sue caratteristiche paradossali. Prima abbiamo visto come si spaccia per partecipazione la costruzione di grandi luoghi di consenso organizzato paraistituzionale, in cui convergono Governo, Regioni Province, Enti locali - ma solo quelli consenzienti - con i proponenti dell'opera, in una straordinaria commistione tra pubblico e privato rispetto alla cui ambiguità si vuole colmare il difetto attraverso l'articolo che discutiamo, che è quello dei comitati locali di partecipazione.
Proprio sul punto dei comitati locali di partecipazione si manifesta tutta la contraddittorietà. Innanzitutto, ragioniamo di come si sta curando, mentre noi ragioniamo sul disegno di legge e si attivano alcune procedure, la presunta partecipazione delle Istituzioni.
Il progetto preliminare è arrivato ai Comuni, ma, come prescrive la legge, solo ai Comuni interferiti dall'opera, dunque Sant'Ambrogio Avigliana, Buttigliera, Rosta, Rivoli, Rivalta, Orbassano, Grugliasco Torino, Venaria, Borgaro e Settimo. Poi, è stata necessaria una decisione dell'Osservatorio per decidere di renderlo pubblico sul sito della Regione.
Ma poi, proceduralmente, seguiamo in modalità affatto diverse.
Analogo ragionamento potrebbe essere fatto sulla questione del passaggio in due fasi al CIPE e, quindi, un'opera ad Alta Velocità sulla quale siamo contrari che procede con due velocità. E procedendo con due velocità, rende sempre più complesso agli Enti locali avere una partecipazione globale all'intervento e soprattutto - questa è la cosa più grave - una comprensione globale dell'intervento.
Ma anche sul fronte della partecipazione strutturale dei cittadini tanto enfatizzata, tanto moderna, tanto francese, tanto europea, l'effetto paradosso è clamoroso: perché quando qui si parla dei comitati locali strutturati per tema o per portatori di interesse (e nella discussione generale parleremo dei portatori di interesse), ecco che emerge il comportamento fortemente contraddittorio. In quest'Aula abbiamo chiesto attraverso una questione pregiudiziale, che venissero audite le risultanze della Commissione Salute della Comunità montana, ma tale richiesta non è stata accolta.
Ne deduciamo che quel comitato di partecipazione, composto da cittadini portatori di competenze, medici e operatori sanitari della valle, non interessa al disegno di legge n. 85. Ma, ancora di più, abbiamo letto - e ne abbiamo fatto oggetto di questione pregiudiziale - un'inquietante dichiarazione di un esponente del Partito Democratico, secondo il quale la zona in cui dovrebbero aprire i cantieri del tunnel di base a Chiomonte potrebbe essere dichiarata "zona militare", che è una curiosa modalità di partecipazione e di coinvolgimento del territorio, che passa appunto attraverso l'idea che la partecipazione si favorisca attraverso il presidio manu militari piuttosto che attraverso l'ascolto delle intelligenze. Di qui, il voto contrario all'emendamento e all'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anche relativamente a questo emendamento presentato dalla Giunta noi voteremo in modo contrario, così come per gli altri e per l'intero impianto legislativo.
Noi abbiamo cercato di spiegare - così come abbiamo fatto in altre occasioni - che la nostra non è una posizione pregiudiziale preconcetta rispetto alla possibilità di realizzare importanti infrastrutture. Ma in questo specifico caso, facendo riferimento a quest'opera precisa, sono tante le perplessità relativamente alle quali non abbiamo ricevuto soddisfacenti risposte, né noi né quanti, in modo sicuramente più autorevole, hanno sottolineato, posto l'attenzione o sollecitato.
Sono diversi gli aspetti che ci lasciano perplessi. Quello principale è relativo al costo dell'opera, che sicuramente, per un'abitudine oramai inveterata nel nostro Paese, da qui alla realizzazione dell'opera (per non parlare della fine), lieviterà in modo sorprendente certamente per gli altri Paesi europei (mentre per noi meno, perché, come ripeto, siamo abituati a questo!). Tutto ciò non ci fa sicuramente piacere, soprattutto perché, come ho ribadito in altre occasioni, quel tipo di investimento, per un Paese in crisi come l'Italia, in questo momento potrebbe essere indirizzato verso altri obiettivi.
Vi è poi l'aspetto sanitario, che - lo ribadisco in modo estremamente chiaro - non è stato preso in considerazione, così come invece si sarebbe dovuto fare. Peraltro, è molto curioso il disegno di legge della Giunta quasi si volesse tacitare il disagio delle popolazioni nel modo da concordare. Ma di quale disagio parliamo? È mai possibile che un'istituzione legittimi la "svendita" della propria salute? È un aspetto gravissimo per un'istituzione. Lo potrei ancora comprendere in un rapporto privatistico, perché tra interlocutori privati si può fare un ragionamento del genere. Ma se esiste solo il dubbio di un danno irrimediabile alla salute delle popolazioni si cerca di tacitarle ricorrendo a dei rimedi quali quello che il disegno di legge cerca forzosamente di proporre? vero che siamo in crisi, così come è vero che lo sviluppo e l'occupazione potrebbero ricevere un momento di respiro da un impiego di maestranze, oltre che del lavoro di imprese, in quest'opera. Ma non si pu ricorrere solo ed esclusivamente ad opere che siano comunque inficiate da tutta una serie di handicap di progettazione, intesi nel senso più ampio del termine, solo per dare sviluppo temporaneo.
L'opera è necessaria o no? Costa il giusto oppure no? È indispensabile o no? Sono tutte risposta che ancora si attendono. E nell'attesa di tali risposte si provvede, per accelerare i tempi o per mettersi in un certo senso la coscienza a posto dal punto di vista politico, a proporre una soluzione legislativa come quella che vi apprestate a votare e che ovviamente, noi, come Gruppo, non voteremo.
In ultimo, riteniamo veramente inopportuno dover ricorrere all'articolo 84, comma 6, del Regolamento interno del Consiglio regionale, per poter accelerare i termini della discussione e quindi l'iter d'Aula su una questione così delicata. Vanno rispettate tutte le sensibilità: vanno rispettate sicuramente quelle di una larga maggioranza che vuole a tutti i costi quest'opera, magari per favorire qualche lobby amica; ma sono da rispettare...



(Commenti in aula)



BUQUICCHIO Andrea

Cari amici, le lobby amiche ci sono dappertutto, sono bipartisan, e spesso rispondono a cosiddetti inciuci...
inutile essere ipocriti, perché è così, e ce ne dobbiamo tutti assumere la responsabilità della consapevolezza, oltre che dell'enunciazione.
Comunque il mio tempo è scaduto e voterò in maniera contraria.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola primaria "L. Fontana" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V della Scuola Primaria "L. Fontana" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 85, inerente a "Promozione di interventi a favore di territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territorio" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'emendamento rubricato n. 345) sexies.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sicuramente il discorso del Consigliere Buquicchio contiene dei presupposti e dei fondamenti di veridicità, che giudico incontrovertibili.
Mi fa specie che un politico navigato come il collega Angeleri, che siede da tempo sia in Comune che in Regione, si stupisca quando si parla di lobby.



(Commenti del Consigliere Angeleri)



BONO Davide

Ho visto che si è stupito quando si parlava di lobby - ovviamente, come mi richiamerà tra breve il Presidente, non possiamo aprire un dibattito tra di noi su questo argomento - che muovono le pedine politiche ed economiche e che quindi, come ho detto precedentemente nel mio intervento, muovono anche questo disegno di legge, per far sì che i finanziamenti europei per quest'opera arrivino a prescindere dal dato tecnico di cui parlavamo l'altra volta; dato tecnico secondo il quale l'opera non serve, che c'è una competizione con la Svizzera, con i trafori della Svizzera che vanno da nord a sud, che non ci sono le merci per avere un ritorno operativo degli investimenti e neanche i passeggeri; le previsioni di crescita sono state completamente sballate, tanto che anche una società di consulenza indipendente definiva ottimistiche - noi le avremmo definitive con un altro aggettivo, perché probabilmente siamo meno moderati - le previsioni di flussi di merci e di passeggeri, con una crescita esponenziale.
ovvio, quindi, che dietro un dato tecnico che ci dice che non ci sono le condizioni per fare l'opera, condizioni minime dietro cui nessun imprenditore privato (di cui abbiamo alcune rappresentanze nel pubblico) si andrebbe a buttare a capofitto in un'opera che sarà in perdita, ci chiediamo perché lo Stato debba invece finanziare e spingere in modo bipartisan, in tutti i modi e con tutti gli strumenti a sua disposizione un'opera che non ha giustificazioni tecniche, economiche e neanche ambientali.
La cosiddetta "cura del ferro", che non è una cura per gli anemici, è una cura sui trasporti mai realizzati, perché anche i trasporti che avvengono nel momento in cui mettono i tir sul treno, comportano un deficit di bilancio enorme, nonostante si dicesse che si voleva incentivare e cercare di stimolare il transito delle merci su ferro. Bene, però prima devono venire le norme in quel senso; prima dovete convincere - dico "dovete" in senso ampio - anche le lobby, in questo senso buone, dei camionisti che trasportano le merci su gomma, e dobbiamo valutare se c'è una disponibilità di merci e di transito di merci e di passeggeri in questo senso.
Secondo dati tecnici di indipendenti, questa disponibilità è un qualcosa che non sta né in cielo né in terra, quindi non ci stupiamo se parliamo di lobby che invece vogliono che quei soldi arrivino sul territorio.
D'altra parte, contesto fortemente l'impianto di questa legge perché le direttive europee prevedono che le gare vadano ad appalto libero, perch nel mercato europeo c'è la libera concorrenza, quindi difficilmente si potrà riuscire a convogliare tutti gli appalti sull'imprenditoria locale se non facendo un qualcosa che contravviene alle regole degli appalti pubblici ad evidenza pubblica.
Queste sono le domande forti alla base di questo disegno di legge, per cui stiamo continuando a fare un'attività illustrativa ed emendativa perché riteniamo - mi auguro che sia riconosciuta la facoltà politica - di essere contrari a questo provvedimento della Giunta, perché non ha diritto di asilo all'interno della normativa europea, perché non ha proprio senso anzi configge, ma lo valuteremo quando sarà approvato, eventualmente sollevando una questione di legittimità anche costituzionale, o comunque a livello europeo.
Oltretutto, per quanto riguarda l'opera, non ci stancheremo mai di dire che è un'opera che non serve agli italiani, non serve all'Europa, non serve ai valsusini, che invece hanno bisogno di treni pendolari che arrivino a Torino in orario, quindi eventualmente del passante ferroviario metropolitano della metropolitana ferroviaria, e non serve a portare benessere. Noi siamo sempre ad inseguire la spesa, spesa come debito, ma non inseguiamo mai la spesa come investimento, che abbia un ritorno operativo dello stesso in benessere, in servizi e in miglioramento della qualità di vita dei cittadini.
Andando avanti di questo passo, è ovvio che i dubbi - molti, perch sono vent'anni che se ne parla - ci sono, perché anche autorevoli esponenti che erano contrari, diventano favorevoli e chi alza la testa e si dice dubbioso, nei partiti più grossi, poi viene riportato nell'alveo della corte dei consenzienti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregi colleghi e colleghe, metto in evidenza che, con questo, il nostro partito non vuole essere contrario a quella che intende essere una miglioria dei trasporti, non solo a livello regionale, ma direi anche internazionale, ma al modo in cui viene espresso e proposto questo disegno di legge, che mette in difficoltà, sia dal punto di vista dell'impatto ambientale sia dal punto di vista sanitario, numerose popolazioni delle nostre vallate alpine, ci lascia molto perplessi.
Ribadisco quanto già affermato dal nostro Capogruppo sul costo dell'opera: un costo che sicuramente tenderà a lievitare negli anni avvenire e che è uno dei più alti, a livello nazionale. Questo ci lascia già decisamente perplessi, perché in periodi di crisi come questo sarebbe stato meglio investire le risorse sicuramente in altri campi, vedi ad esempio in quello sanitario.
Il respiro economico, paventato per numerose aziende locali, ci lascia molto perplessi, in quanto siamo sicuri che un'opera del genere, così impattante dal punto di vista ambientale e sanitario, troverà sicuramente appalti egregi di cui beneficeranno ditte specializzate e lascerà le briciole alle nostre aziende locali, che avrebbero bisogno di ossigeno economico in questa crisi in cui si stanno dibattendo, ma che sicuramente non sarebbero preparate ad affrontare appalti del genere.
Infine, gli aspetti sanitari. Come farmacista mi lasciano molto perplessi gli aspetti legati alla realizzazione di questi tunnel. Non solo non state coinvolte le popolazioni, ma i tecnici del settore, cioè i rappresentanti sanitari e i medici, non sono stati ascoltati.
Per un'opera così importante e così decisiva per il nostro territorio la superficiale frettolosità di chi vuole approvarla ci lascia molto perplessi, quindi voterò anch'io contro questo emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ponso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345 sexies).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 7.
Pertanto, dichiaro decaduti tutti gli emendamenti depositati sull'articolo stesso.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 345) septies presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bonino: ai sensi dell'articolo 84, comma 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 8 del disegno di legge n. 85 del 2010 "Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori" è così sostituito: "Art. 8 (Ambito territoriale di intervento) Ai fini dell'applicazione della presente legge, l'ambito territoriale fondamentale di riferimento è costituito dai territori dei comuni che per legge sono chiamati a partecipare alle procedure approvative dei progetti.
L'ambito di intervento è esteso in funzione delle ricadute territoriali, su indicazione del comitato di pilotaggio, anche in considerazione delle ricadute derivanti dalla fase di esercizio della linea e dal trasferimento degli inerti e dello smarino.
Sulla base delle materie oggetto di valutazione, possono essere definiti ambiti più ristretti, circoscritti ad aree omogenee più limitate, su indicazione del comitato di pilotaggio".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per l'illustrazione.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
L'articolo disciplina l'ambito territoriale di intervento.
La Giunta propone di modificare l'individuazione, anche in considerazione delle ricadute derivanti dalle fase di esercizio della linea e dal trasferimento degli inerti e dello smarino. L'estensione dell'ambito di intervento è prevista, con questa modifica, anche in funzione di queste due importanti variabili.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Continuiamo nell'illustrazione, tra l'altro molto concisa - ma credo sempre per problemi di salute, quindi comprendiamo pienamente le difficoltà dell'Assessore Bonino - degli emendamenti che vanno a dare l'orientamento conclusivo, articolo per articolo.
In questo caso, gli emendamenti non si discostano molto dal testo originario licenziato dalla Commissione competente, anche perché, come ho già detto più volte, non c'è stato nessun confronto né in Commissione né in Aula e quindi in questo senso l'orientamento è un orientamento conclusivo della sola Giunta, in quanto, anche se c'è una concordia istituzionale bipartisan, questa non si è potuta esprimere in eventuali migliorie o riscrittura del testo, almeno che io sappia, poi ovviamente c'è sempre la possibilità di fare incontri e tavoli a latere, di cui ogni tanto vengo informato; non so se è capitato anche in questo caso, poi magari l'Assessore Bonino ci dirà o meno, io non ne sono sicuramente stato informato.
Ovviamente ribadisco quanto detto prima: nel parlare di partecipazione e volendola calare su un intervento molto specifico come quello della Val di Susa, sinceramente avrei consigliato all'Assessore regionale Bonino e agli estensori del disegno di legge di fare molta attenzione, di dare con molta cautela, perché la partecipazione ovviamente deve essere conquistata goccia a goccia, pian pianino e anche la credibilità delle istituzioni deve essere riconquistata piano piano e pezzo per pezzo.
In questo momento la credibilità delle istituzioni è al minimo e non certo per colpa nostra, perché ho sentito dire anche questo, nel senso che il Movimento 5 Stelle abbassa la credibilità delle istituzioni. Ritengo sinceramente che siano altre le forze politiche che abbassano la credibilità delle istituzioni, come ad esempio i rappresentanti della principale forza di maggioranza che siede in quest'Aula con esternazioni sia a livello centrale che a livello regionale e a livello locale, ma nondimeno anche le esternazioni del Partito Democratico, come ho citato precedentemente.
Personalmente aspetto ancora la discussione di questo ordine del giorno di censura delle parole del parlamentare - ahinoi - Esposito da parte del Partito Democratico, perché non si possono usare due pesi e due misure, ma questo forse dal Partito Democratico ce lo aspettiamo perché, insomma anche in Valle ha ovviamente un atteggiamento a tutela e difesa delle giuste istanze dei territori e dei cittadini e poi fuori addirittura ha una posizione totalmente contraria e vorrebbe addirittura espellere quelli che sono i dissidenti, da vera forza democratica qual è a livello nazionale.
Quindi un dato che sicuramente speriamo di poter accogliere da parte di tutti i Consiglieri è un voto favorevole a questo ordine del giorno perch se presentiamo questo pezzetto di carta, che ritengo comunque solo una pezza giustificativa da parte della Giunta e da parte dei Gruppi favorevoli a quest'opera, e poi pensiamo di andare a militarizzare una valle, allora signori, vi ricordo che già la vostra credibilità è quella che è per i fatti che sono risaputi e che sono noti a tutti. Anche perché la coerenza ovviamente è un qualche cosa che si conquista e si dimostra ogni giorno nel momento in cui uno brucia la propria credibilità facendo l'opposto di quello che ha promesso in fase pre-elettorale o dopo o dividendosi su dispute a livello territoriale, questa credibilità viene meno.
Ad ogni modo, ripeto, i cittadini informati sono sempre di più, quelli tramite strumenti ovviamente non controllati dalle lobby economiche o dalla politica quali la buona parte dei giornali e dei giornalisti che vediamo anche qui oggi e dei conduttori di testate televisive che magnificano sempre l'opera perché così gli è stato detto da quelli che fanno le autosovvenzioni e che sono addirittura proprietari degli stessi giornali, a volte.
Quindi il dato è semplice: l'informazione deve essere libera, deve essere fatta sulla rete, devono essere forniti tutti i dati tecnici che devono essere a disposizione di ogni cittadino. È questo il grande insegnamento della Val di Susa, un insegnamento che noi speriamo di poter estendere sempre più a livello territoriale, a livello nazionale e a livello temporale per poter far sì che i cittadini siano realmente consci di quello che viene perpetuato (danni e devastazioni) nei loro territori sulle loro tasse che vanno a finire in opere inutili per sovvenzionare coloro che poi fanno le campagne elettorali dei partiti e i loro stessi programmi. Speriamo, dunque, che questo velo di Maya venga strappato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente. Anche in questo caso assocerò illustrazione dell'emendamento e dichiarazione di voto.
Effettivamente la presentazione di questo articolo di legge, letto con occhi inconsapevoli rispetto agli articoli precedenti o letto in maniera distinta dall'ambito in cui si applica, cioè dalla realizzazione di un'opera a cui siamo contrari - la TAV - potrebbe apparire un'ulteriore espressione di buonsenso perché, dopo avere a lungo parlato di partecipazione e averla articolata all'interno di organismi asfittici selettivi e burocratici, ora ci si preoccupa di estendere gli ambiti di applicazione e di allargare la partecipazione non solo a quei territori direttamente toccati dall'attraversamento, ma anche potenzialmente coinvolti.
Dico che potrebbe apparire di buonsenso a occhi ingenui, a orecchie disattente, a immemori della storia, perché purtroppo anche in quest'Aula abbiamo già avuto occasione di verificare la distanza che intercorre nei comportamenti di questa Amministrazione tra le dichiarazioni di principio e di intenti e le reali modalità operative.
Faccio riferimento, con una breve digressione al tema, alle interrogazioni che sia il nostro Gruppo sia il Gruppo Movimento 5 Stelle presentò alcune settimane fa in ordine al tema della partecipazione dei territori interessati dall'attraversamento dei convogli che trasportano le scorie nucleari. In quell'occasione, anche noi richiamavamo la legislazione europea che, guarda caso, parlava di partecipazione e lamentavamo la mancata attività informativa nei confronti delle popolazioni locali riferita alle precauzioni nei confronti della salute. La risposta che ci è stata fornita dalla Giunta - per la verità, non dall'Assessore Bonino, ma dall'Assessore Ravello - è stata una risposta rivelatrice delle reali modalità con le quali questa Amministrazione intende la partecipazione.
La risposta è stata la seguente: "È vero, le legislazioni europee pretendono informazione e partecipazione, ma abbiamo autonomia nel mutuare quell'indicazione di massima e, una volta che abbiamo ottenuto una riunione nell'ufficio del Commissario di Governo, una volta che abbiamo mandato una circolare ai Sindaci dei territori interessati, una volta che abbiamo fatto ciò che burocraticamente ci competeva di fare, non è più necessario altro nei confronti delle popolazioni, perché le popolazioni sono così immature che, laddove noi fornissimo delle reali comunicazioni, le rendessimo consapevoli dell'orario e dei modi con i quali i loro territori saranno attraversati da questi convogli, ecco che le popolazioni insorgerebbero ecco che le popolazioni si mobiliterebbero, ecco che ci darebbero fastidio".
Questo è il vero tema con il quale si vede la partecipazione in questi provvedimenti di legge e in questa politica che si manifesta qui in quest'Aula attraverso la scelta della TAV e attraverso la scelta del disegno di legge 85. Un'idea secondo la quale i cittadini informati, i cittadini partecipi in realtà sono un ingombro per la rapidità delle decisioni, in realtà sono una fatica per le istituzioni, in realtà è bene che sappiano a posteriori o forse del tutto che non sappiano.
E allora, volendo andare a scavare sotto la crosta delle buone intenzioni, la domanda che ci poniamo è la seguente: cosa vuol dire coinvolgimento dei territori interessati? Intanto sarebbe interessante capire che cosa si pensa del coinvolgimento della Città di Torino, al di là della presenza dell'istituzione Comune di Torino e del suo Sindaco passato (Chiamparino), innegabilmente grande fautore della TAV, e del suo Sindaco forse futuro (Fassino), altrettanto sostenitore della TAV.
Ebbene, di fronte al dato del coinvolgimento delle popolazioni interessate, ricordo un titolo evocativo di un volantino diffuso durante una manifestazione: "Viviamo a Torino e siamo No TAV". Mi auguro che anche l'Aula possa esserlo votando contro l'emendamento e l'articolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'intervento della collega viene a sostenere quello che è esattamente la nostra posizione per quanto riguarda sì l'informazione, sì il fatto che il territorio debba essere a conoscenza, informato, molto seguito per quanto riguarda tutto quello che avviene all'interno della regione, della terra vissuta e abitata dalle popolazioni, ma che si coniuga in quello che può essere definito come una delle prime accezioni della democrazia vera.
Cioè il fatto di poter decidere consapevolmente. Il fatto di poter partecipare e di potere incidere con istanze e suggerimenti critiche, a volte anche feroci, ma che devono essere sempre per un benessere collettivo e condiviso.
Mi perdoni la Consigliera che mi ha preceduto, perché mi riallaccio esattamente a questo discorso avendo lei citato delle interrogazioni passate su questo tipo di argomenti, cioè sul trasporto di scorie nucleari altro tema molto, molto importante soprattutto ricordando che ci avviamo verso una consultazione referendaria, nonostante qualcuno abbia voluto un po' farla passare in sordina per evitare di raggiungere il famoso quorum.
Come Gruppo, insieme con altri soggetti, ci siamo interrogati più volte su quanto poco sia stata informata la popolazione rispetto a questo primo passaggio di qualche mese fa. E su questo grazie a un documento, a un ricorso presentato proprio ieri, anche alla stampa, si dovrà esprimere il Tribunale Amministrativo Regionale. Questa è una comunicazione ufficiale anche ai colleghi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345) septies.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo n. 8.
Pertanto, dichiaro decaduti gli emendamenti depositati sull'articolo 8.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 345) octies presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bonino: ai sensi dell'articolo 84, comma 6 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'articolo 9 del disegno di legge n. 85 del 2010 'Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Cantieri - Sviluppo - Territori' è così sostituito: "Articolo 9 (Ambiti tematici di intervento) Al fine di favorire le ricadute positive sul territorio, garantendo l'integrazione e la sostenibilità degli interventi, la Regione interviene nei seguenti ambiti tematici: salute, prevenzione, sicurezza sul lavoro e tutela ambientale formazione e occupazione sviluppo di opportunità per le imprese locali offerta abitativa e ricettiva valorizzazione dei materiali di risulta fiscalità agevolata promozione dei progetti di territorio e di valorizzazione paesaggistica promozione dei progetti a valenza educativa, ambientale, culturale e sociale pianificazione e gestione urbanistica attività espropriative comunicazione".
Ha chiesto la parola l'Assessore Bonino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
L'intervento della Giunta sull'articolo 9 che definisce gli ambiti tematici di intervento è significativo perché indirizza in maniera molto più puntuale le attività verso promozione di progetti a valenza educativa ambientale, culturale e sociale.
Siamo convinti che questo si integri perfettamente con l'individuazione degli altri ambiti di intervento che coprono già tutta un'altra serie di settori nei quali si potrà utilmente lavorare sia in funzione preventiva che in funzione di accompagnamento nelle attività che si svolgeranno durante la fase di cantierizzazione nonché in quelle attività che invece sono previste successivamente alla fase di cantierizzazione.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
In questi giorni riflettevo su una questione che potrebbe sembrare paradossale di primo acchito, ma inviterei l'Assessore, la Giunta e tutti i colleghi a riflettere su questa domanda. Secondo voi è legittimo, è lecito o anche solo giusto sotto il profilo morale utilizzare dei fondi pubblici quindi soldi pubblici per di fatto tacitare la popolazione, allargare il consenso della popolazione? Per tacitarla sotto aspetti fondamentali relativi al proprio benessere, ma direi di più, alla propria salute? Io non lo so, perché non sono un giurista, anche se appartengo a un partito definito "giustizialista", ma mi sembrerebbe di potere anche intravedere qualche sottile forma di reato in tutto questo. Quindi voi vi volete assumere la responsabilità di votare una legge finalizzata a compensazione per la realizzazione di un'opera relativamente alla quale esistono perplessità, non dinieghi pregiudiziali e preconcetti, ripeto, ma una serie di perplessità alle quali nessuno - non solo voi - è stato in grado di dare risposte convincenti? possibile quindi, colleghi cari, distratti e attenti, perché non vedete l'ora che possa trascorrere il tempo e questo magnifico disegno di legge possa essere approvato e quindi siete tutti frettolosi che il tempo scada, per andare a mangiare, e poi ritornare velocemente per poter continuare un'oziosa - da parte vostra così ritenuta - discussione e giungere alla fine e al provvedimento di questo magnifico disegno di legge che, come vi dicevo, potrebbe, anche secondo il mio modestissimo avviso rientrare nell'ambito di un recinto che, se non vogliamo definire "illegittimo", vogliamo definire illecito? Quantomeno noi dobbiamo definirlo moralmente inaccettabile, perché si utilizzano fondi pubblici per tacitare una popolazione, per convincere una popolazione che il disagio che riceve può essere in qualche modo emendato con il danaro.
Questo è gravissimo! Volete riflettere su questo concetto o no? Se non volete riflettere sarà la vostra coscienza a darvi una risposta.
Mi appello anche agli alleati! Vogliamo considerarle queste cose? Non per fare pregiudiziali e preconcetti, sintesi, ma per poter almeno discutere. Perché io vedo che nell'ambito di questo disegno di legge, è mancato il confronto! È mancato il confronto a monte, perché non c'era la volontà di confrontarsi su questi argomenti. Ed è stato violentato ancora di più questo confronto con l'applicazione dell'articolo 84, comma 6! È stato uno stupro della democrazia! Quindi, mi dispiace, ma visto che non volete riflettere, non sulle illegittimità, non sull'illiceità, ma neanche sulla "non moralità" di un investimento di questo tipo, non posso che riconfermare il mio voto contrario anche relativamente a questo emendamento, oltre che a tutto l'impianto della legge.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Di nuovo tempo due più uno.
Questo articolo viene presentato dall'Amministrazione regionale come quella particolare condizione del disegno di legge nella quale si passa dalle parole ai fatti, cioè quel particolare momento nel quale dopo avere enunciato dei principi - a nostro modo di vedere non condivisibili e fumosi si fa un elenco - che secondo la Giunta dovrebbe essere dettagliato - di quali sono le aree tematiche che vengono definite ambiti tematici sui quali si interverrà concretamente.
Gli elementi di obiezione da parte mia sono due. Il primo elemento è l'obiezione di principio. Si continua ad adottare uno stile che, partendo dal dato della necessità dell'opera e della positività dell'opera, due premesse che contestiamo, se ne deduce che le azioni dovranno enfatizzare gli aspetti positivi e mitigare quelli negativi.
Ovviamente nemmeno questa maggioranza e nemmeno la maggioranza estesa al PD riescono a negare la presenza di impatti negativi, se non che ne deduco una conseguenza non condivisibile dal nostro punto di vista. Se ne deve dedurre la sospensione e la revoca della decisione della realizzazione della TAV, dal loro punto di vista si deve procedere e trovare il modo di attenuare. Qual è uno degli elementi delle bandiere che normalmente vengono utilizzati per cercare di produrre consenso nei territori interessati dall'Alta Velocità? Il tema è quello della possibilità di introdurre, attraverso la realizzazione dell'infrastruttura, sviluppo e occupazione. Infatti, non casualmente, questo è un ambito di intervento.
Quindi, proverò a raccontarvi di quale sviluppo e di quale occupazione si ha percezione nella valle e continuo ad avvalermi non delle mie parole ma delle dichiarazioni rese dagli autorevoli residenti locali: "Ma lo sanno che in Val di Susa le S.r.l. nel settore edile sono meno di una decina? Le altre sono tutte ditte individuali, queste non sono in condizione di gareggiare per nessun appalto, a meno che non si facciano venire qui ditte da tutto il Piemonte con i nostri che le stanno a guardare, oppure che al massimo fanno qualche lavoretto a parte. Quando c'erano i cantieri per l'autostrada, le nostre ditte avevano una difficoltà enorme anche a farsi pagare e molte sono rimaste danneggiate".
Qual era il meccanismo? È sempre lo stesso per tutte le grandi opere: paghi i subappaltatori e i fornitori per un po' di anni; quando stai per finire, paghi sempre più in ritardo e sempre meno. Poi, quando hai finito non paghi proprio più e trasferisci la sede in un'altra città, una dove non ci sono i numeri civici nelle vie e dove è difficilissimo il recapito delle ingiunzioni. Ad una ditta individuale il recupero di un credito attraverso il procedimento civile costa talmente tanto che finisce per rinunciare.
Stesso film anche per molte piccole ditte locali.
Poi ci ricordiamo del consorzio valsusino per le forniture ai giochi olimpici nel 2006, con tutti quelli che non sono mai stati pagati? Quindi l'impianto della legge - non nella mia testa che, ovviamente secondo la maggioranza di quest'Aula, è viziata da una contrarietà ideologica alla TAV, ma nelle teste dei soggetti locali - privilegia l'idea di un'intermediazione che saranno proprio gli imprenditori a pagare per le ragioni che ho finito di dire.
Se ci sono degli imprenditori che vanno in corteo dal Prefetto per dire che la TAV deve partire, perché non ascoltiamo questi altri che manifestano legittime preoccupazioni in ordine all'utilità e allo svantaggio dell'opera? Voto contrario all'emendamento e all'articolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'argomento sviscerato dalla Consigliera Artesio è pregnante, l'ho illustrato precedentemente ed è sicuramente il dato fondamentale che ci deve fare riflettere, insieme anche a quanto detto dal Consigliere Buquicchio. Non vorremmo che, oltre ad una truffa ai danni dell'Europa perché di questo bisogna parlare, cioè di truffa ai danni dell'Europa perché bisogna vedere se i lavori andranno avanti o se si prenderanno solo i finanziamenti e gli eventuali lavori si fermeranno perché manca la quota parte dell'Italia - e di una truffa a danno dei cittadini che ovviamente vengono branditi dall'informazione e dalla pubblicità progresso che ha in mente di fare probabilmente l'Assessorato ai trasporti, ci fosse una truffa nei confronti dell'imprenditoria.
In ultimo vi è appunto una truffa, che è quella che ci preoccupa di più in un momento di crisi economica, ai danni degli imprenditori locali, ai quali vengono mostrate delle magnifiche immagini di investimenti, appalti ed opere che cadranno tutte sul territorio ed andranno solo a loro favore quando la situazione regolamentare economica europea e le dimensioni e la numerosità delle imprese presenti in Val di Susa non permetterà assolutamente che vi siano ricadute sul territorio. Posto che, anche così fosse, quindi dimenticandoci le normative europee e dimenticandoci la realtà delle imprese della Val di Susa, ribadiamo fortemente e confermiamo che comunque i danni saranno molto maggiori, in un ordine di grandezza di due o tre volte superiore rispetto ai benefici che ne potrebbero venire dimenticando il contesto europeo e locale.
I cantieri dureranno almeno dieci anni, poi sappiamo che nel Nord Italia tutto si moltiplica per due, senza contare il resto dell'Italia quindi saranno vent'anni con camion sulle strade. Ci saranno i camion sulle strade e non tutto il trasporto sarà su ferro, perché dovete spiegare come fate a portare direttamente la ferrovia, che è dall'altra parte del versante della collina, da La Maddalena di Chiomonte. Quindi, ci saranno i camion sulle strade, cantieri aperti, inquinamento dell'aria, inquinamento delle falde, inquinamento acustico e luminoso e tutta una serie di altri dettagli che vedremo eventualmente successivamente.
Come si fa a sostenere che quest'opera avrà delle ricadute positive? Le ricadute positive devono essere viste anche con un'ottica di programmazione, che è quello che la Regione Piemonte non sa più fare e non ha più fatto né con questa Giunta né con le precedenti Giunte, ma non lo sa fare neanche a livello nazionale. Infatti, è da tempo che aspettiamo, ad esempio, sia un Piano energetico nazionale sia un Piano trasportistico nazionale, non che vengano dettate le linee guida e le esigenze, o meglio create artatamente ed indotte delle linee da seguire per quanto riguarda i trasporti che non hanno nessuna rispondenza nella realtà.
L'ho già detto precedentemente: quando si parla di crescita esponenziale dei flussi di merci e di passeggeri, si sta dicendo una menzogna, quindi si mente sapendo di mentire, perché è impossibile dimostrare un dato del genere.
Vorrei vedere uno dei politici che siede in quest'aula e che è favorevole all'Alta Velocità andare in un confronto portando dati tecnici e dimostrare che questi sono i dati reali che ci aspettiamo, quando dieci milioni di tonnellate di merci previste per il 2010 sono diventate quattro milioni; e quando qualunque più ottimistica previsione di crescita del tonnellaggio delle merci di transito e di passeggeri si deve scontrare con la realtà e con i limiti della fisica! Un tot di passeggeri in più di quelli che ci sono in Italia e in Francia non ci possono essere, perché non tutti si spostano ogni giorno da Milano o Torino verso Parigi e, anche per quanto riguarda le merci, si deve valutare se puntare su una movimentazione assurda e illogica delle merci come c'è ogni giorno - è il classico esempio delle camicie per le quali il cotone viene dalla Turchia, un primo trattamento viene fatto in Italia, le asole sono fatte in Germania e il prodotto va poi in Portogallo - oppure se vogliamo puntare veramente su investimenti reali sul territorio: investimenti che fanno sì che tutta la filiera sia corta sul territorio e i benefici ricadano sul territorio.
Noi abbiamo questa visione del mondo e dell'economia, voi dovete ancora spiegare quale diavolo di visione del mondo avete.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Vista l'ora, faccio un riassunto delle indicazioni emerse.
In questo momento ci sentiamo davvero in dovere di dichiarare che non è stata ancora data - se non in modo strumentale e poco dettagliato - alcuna motivazione né relativamente alla partecipazione e all'informazione, n relativamente al fatto che si parla di uno sviluppo che per qualcuno pu essere coniugato esclusivamente, in modo riduttivo, come mero sviluppo economico - in realtà lo sviluppo dovrebbe essere di altro tipo, dovrebbe essere intellettivo, di informazione, di dati e anche relativo al benessere fisico e mentale della popolazione - né per quanto riguarda tutte le questioni sanitarie che sono legate sì direttamente alle problematiche derivanti da un cantiere che dura diversi lustri e che devasta completamente una valle, lasciando una ferita a lungo termine non credo ottimisticamente rimarginabile nel territorio piemontese, ma legato anche a quello che si andrebbe ad intaccare in termini di sedimenti: parliamo quindi di questioni amiantifere ed uranifere e dunque di tutto il tema legato al materiale di scavo; tema peraltro, appunto, molto poco sostenibile da un punto di vista dell'impatto sulla salute umana e animale.
Vi è poi la questione dei costi.
Guardate che oggettivamente non è poi così sicuro che quest'opera non resti una - e tra l'altro forse la più grande - delle opere incompiute sul territorio nazionale. Anzi: pensiamo fortemente anche a questo, prima di procedere. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345) octies.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo n. 9.
Pertanto, dichiaro decaduti gli emendamenti depositati sull'articolo 8.
Ricordo che il Consiglio regionale è convocato oggi pomeriggio alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.11)



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