Guida per la tutela della riservatezza del minore

Gruppo interprofessionale minori - informazione

Circa dieci anni fa alcuni professionisti operanti nel settore minorile sentirono l’esigenza di incontrarsi e confrontarsi sulla violazione del diritto alla riservatezza dei bambini.
Giornalisti, magistrati, giudici onorari, avvocati familiaristi, psicologi, assistenti sociali e pedagogisti provarono la necessità di esprimersi di fronte all’ennesimo caso di un minore usato dai mass media per «far notizia».

Quasi immediatamente si evidenziò che era proprio l’informazione a mancare a chi informazione doveva diffondere.
La corretta, chiara, precisa informazione: delle leggi, dei regolamenti, delle competenze, della formazione degli operatori, dei termini.
E nacque spontaneo il progetto di realizzare una sorta di vademecum, di guida, una raccolta di notizie, leggi, circolari, articoli, da consultare per poi poter adeguatamente divulgare l’informazione.

Vi era allora, fra i promotori, il nostro amico Mario Tortello,che credette subito nel progetto e iniziò a farlo suo da infaticabile entusiasta qual era.
Mario non vedrà mai questa guida pubblicata.
E’ stato con noi alla prima conferenza stampa, circa due anni fa, quando il caso dei due giovani fidanzati omicidi invase le testate dei quotidiani e lo occupò grandi spazi nei programmi della domenica pomeriggio.
Aveva un maglione rosso, ci parlò di un progetto sull’handicap.
Pochi giorni dopo non era più con noi.

Con momenti alterni di vigore e di sconforto, fra il rimbalzare delle notizie, il gruppo, assolutamente spontaneo, ha iniziato la propria attività presso il la sede dell’Ordine dei giornalisti ed ha poi continuato ad incontrarsi nel suntuoso Palazzo Lascaris, messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio Regionale che ha da subito appoggiato il suo obiettivo, fino ad arrivare ad oggi, mentre l’indice e la copertina di questo pubblicazione stanno per essere ultimati.

La radice, condivisa e che non ha permesso di perdersi nel tempo, ma di proseguire nel progetto è proprio la convinzione della necessità del rispetto del minore.

Minore, bambino, adolescente, che ha il diritto di non essere strumentalizzato per audience o per accattonaggio, che non deve essere riconosciuto per strada da chi ha potuto vedere la sua foto sul giornale del mattino.
Un bambino che vittima di un reato, o fratello della vittima, o figlio del reo, deve poter vivere il dramma, già di per sé sconvolgente, senza che la sua immagine venga divulgata ed utilizzata, senza che la sua descrizione ne renda possibile il riconoscimento.
Un adolescente che non deve scoprire che i suoi «segreti» confidati nel tema scolastico o all’insegnante all’uscita da scuola, sono ora noti a tutti.
Una ragazza che deve potersi confidare con il medico curante e sapere che nulla verrà rivelato, neanche «per il suo bene»…

Un esempio per tutti: il Garante della privacy è dovuto intervenuto per tutelare la riservatezza del fratellino di un bimbo assassinato.
Si doveva arrivare a questo?

Una guida quindi per gli operatori (giornalisti, avvocati, medici, assistenti sociali, infermieri, medici, insegnanti, operatori scolastici…) da usare come strumento di verifica ed informazione nello svolgimento della loro professione.

Il gruppo proseguirà nel suo lavoro, anche se il primo e ambizioso obiettivo è stato raggiunto, con la collaborazione di chi vorrà inviare suggerimenti, proposte e la propria gradita partecipazione. Al riguardo segnaliamo l’interesse che l’argomento in questione ha suscitato anche nei giovani, ed in particolare negli studenti dell’Istituto Domenico Berti e del modulo seminariale della scuola di specializzazione per il Piemonte, che ha redatto un quaderno didattico «La tutela dei minori ed i media».


Il gruppo minori-informazione

 

Con il patrocinio:
Ordine Assistenti Sociali Piemonte,
Ordine Avvocati di Torino,
Ordine Giornalisti Piemonte,
Ordine Medici ed Odontoiatri Provincia di Torino,
Ordine Psicologi Piemonte

A cura del Gruppo Interprofessionale Minori-Informazione
- Emmanuela Banfo, giornalista
- Giuseppina Ganio Mego, assistente sociale, giudice onorario
- Bianca Maria Moschella, pedagogista, giudice onorario
- Maria Cristina Odiard, assistente sociale
- Antonina Scolaro, avvocato



Gruppo interprofessionale minori - informazioni
scolaro@netbrain.it