Nel corso del mio sviluppo è stata più volte evidenziata l'esigenza di una mia "rivisitazione strategica"che, sulla base dell'esperienza accumulata e delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dalla rete, permettesse di ridisegnare un ambiente di normazione evoluto per produrre informazioni sempre più orientate alla conoscenza, alla qualità della legislazione, alla comunicazione e al soddisfacimento delle esigenze dei vari attori, con attenzione anche ai processi di riforma istituzionale.
Sebbene costituisca il motore centrale di integrazione e di governo del sistema informativo dell'Assemblea regionale su cui interagisce la quasi totalità dei flussi documentali, la mia riprogettazione mette in atto un vasto processo evolutivo del sistema su alcune macro direttici, quali: l'Assemblea digitale in rete, il sistema informativo di supporto alla decisione, il sistema documentale virtuale e l'ambiente di normazione evoluto.
Nei Parlamenti europei e nelle Assemblee legislative é ormai diffuso l'utilizzo di Internet come strumento di lavoro per lo svolgimento delle attività e come canale di comunicazione con i cittadini e con gli operatori. In tal senso sono già stati predisposti progetti per dar vita alla rete delle Assemblee legislative e ad un circuito attivo tra Parlamento e Assemblee legislative regionali.
Le nuove tecnologie offrono infatti alle Assemblee legislative nuovi canali di comunicazione aperti agli attori politici, economici e sociali ed, in particolare, ai cittadini. E le Assemblee elettive si configurano sempre più come Assemblee digitali.
La rete, l'informatizzazione di tutti i flussi documentali, le nuove tecnologie sono quindi le condizioni basilari per l'evoluzione di un sistema informativo di un'Assemblea regionale digitale; che intenda muoversi nella direzione dello sviluppo della cittadinanza digitale (eDemocracy), per favorire un'interazione tra cittadino e istituzioni e la creazione di un circuito attivo fra politica, istituzioni e società.
L'uso sempre più diffuso delle tecnologie informatiche e di comunicazione impiegate dagli attori della democrazia rappresentativa per la vita politica e le attività di governo, di fatto, cambia la partecipazione politica, producendo vantaggi ma anche rischi nell'accesso alle fonti di informazione e di decisione: da un lato rapporti diretti e continui dei cittadini con i pubblici poteri e "nuove forme di cittadinanza"; dal lato opposto canali di comunicazione verticale e "nuove forme di esclusione sociale"dei cittadini privi di conoscenze o di opportunità di fruizione delle tecnologie ICT.
L'eDemocracy favorendo la partecipazione più diretta può quindi aprire la via ad una legislazione più vicina e più partecipata dai cittadini, meno "filtrata".
Con la cittadinanza digitale entrano in circuito non solo le scelte di politica legislativa, ma anche le strategie di comunicazione in quanto le nuove potenzialità del digitale consentono di aprire le porte del "Palazzo"e di rendere accessibile l'Assemblea regionale e il suo lavoro, affinché i cittadini possano esercitare i loro diritti/doveri, comunicare con i centri decisionali e muoversi facilmente nella complessità delle leggi e dell'amministrazione.
L'eDemocracy consente quindi di capire e sapere cosa avviene sul territorio e di ascoltare tutte le istanze anche quelle più marginali della comunità regionale affinchè possano avere una voce o un'attenzione nei processi decisionali.
Anche per la Commissione europea il rafforzamento della democrazia rimane un obiettivo basilare, utilizzando internet e le tecnologie ICT che sono un grande strumento per rendere più aperte, trasparenti e controllabili le azioni dei governi e per far aumentare la partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali.
Queste tematiche discusse nel seminario "Reinforcing eDemocracy" (febbraio 2004, Bruxelles) hanno comunque evidenziato che il supporto delle tecnologie ICT al processo democratico potrà avvenire solo se si realizzerà un cambiamento nella gestione e divulgazione delle informazioni da parte delle istituzioni. Accanto alle numerose e positive iniziative di e-government si stanno affacciando anche concrete iniziative di eDemocracy non solo per seguire e monitorare le fasi dell'iter di una determinata legge, ma anche per promuovere consultazioni aperte alle proposte dei cittadini tramite web, fax o e-mail su una determinata problematica, oppure di promuovere iniziative on line "eVote".
"Les maisons font la ville, mais les citoyens font la cité. "Nell'epoca della rete domina una cultura delle interconnessioni, un'intelligenza diffusa e un linguaggio interattivo e di virtualizzazione generale, con un tipo di presenza al tempo stesso globale e locale, che porta anche ad una ridistribuzione di poteri.
Tutto questo non senza effetti sulla stessa democrazia parlamentare e assembleare posta innanzi a scelte di identità, a nuovi ruoli e funzioni, a nuove forme di rapporto con gli esecutivi di fronte al rischio di perdita di centralità per il crescente passaggio di poteri normativi e di indirizzo in capo agli esecutivi stessi.
Nei cambiamenti in corso il sistema delle assemblee elettive sembra essere su un crinale: può crescere o emarginarsi. I molteplici canali di partecipazione diretta e di autonomia sociale superano la tradizionale delega rappresentativa, mentre il bisogno di sintesi e di conoscenza per decidere è considerevole e doveroso specie per gli esecutivi.
Nel secolo della "polis digitale"si colgono passaggi epocali: da una civiltà di scrittura ad una civiltà della parola e della comunicazione; da identità collettive a identità individuali in cui le istituzioni che dovrebbero mediare tra potere e cittadini perdono forza di rappresentanza e funzioni di indirizzo.
Entro questi orizzonti sembra dunque ineludibile una ristrutturazione della politica per rendere di nuovo leggibile e quindi governabile la nostra società complessa.
Di fronte a queste problematicità, la mia riprogettazione come può disporsi nel punto meglio attrezzato per favorire la dialettica istituzionale e nuovi progetti per un ambiente di normazione più attento alla comunicazione ed al dialogo con i cittadini, oltre al supporto di strategie e strumenti di governo e di valutazione-controllo per fornire una base di conoscenza il più possibile adeguata ai processi di decisione democratica?
Nel servizio di eDemocracy è naturale un approccio multicanale in cui oltre al sito web ed alle informazioni on line entrano in gioco varie forme di partecipazione al processo decisionale da parte del cittadino e della comunità (ad es. consultazione on line, proposte/domande on line, mailing list automatiche per segnalare iniziative legislative a categorie professionali, forum e discussioni on line, questionari on line, ricerche su gruppi specifici o su temi emergenti) che rafforzano i processi democratici attraverso le nuove tecnologie.
Questa nuova dimensione della democrazia digitale è stata impostata in occasione della produzione del CD-Rom "Il Sistema informativo del Consiglio regionale"(maggio 2001), con l'intento di indicare la direzione verso la quale si deve muovere un'Assemblea legislativa nella società della conoscenza. Con l'implementazione del dossier virtuale, un nuovo strumento per la gestione ipertestuale dei documenti, dei dati e delle informazioni inerenti ad un atto o ad un tema, e la riorganizzazione dei flussi documentali dell'Assemblea regionale per renderli fruibili al legislatore e al cittadino, questa nuova dimensione è stata concretamente canalizzata. Infatti il dossier virtuale, inizialmente messo a disposizione dei consiglieri regionali e della struttura consiliare, è ora accessibile dal sito come nuovo prodotto fruibile anche dal cittadino.
Tuttavia, occorre che nell'Assemblea regionale crescano anche applicazioni informatizzate di "knowledge management" per la creazione, gestione e memorizzazione del "sapere"dell'organizzazione dell'Assemblea stessa (dalla gestione dei documenti a quella della formazione, dai sistemi di gestione di grandi basi di dati o data warehouse alla gestione di archivi specifici), nella consapevolezza che conoscenza e innovazione sono ormai sorgenti importanti e risorse cruciali per un'organizzazione moderna.
Con l'evoluzione del sistema informativo consiliare, delle tecnologie, dei linguaggi e degli standard anche "Arianna"muta prospettiva inglobando la banca dati legislativa e documentale in un sistema coerente di conoscenze, metodi e strumenti.
L'ambiente di normazione, da sempre percepito rispetto al reticolo dei riferimenti normativi (1) ed alle metodologie legistico-legimatiche per la qualità della legislazione, via via si è ancorato ai principali paradigmi che influenzano il sistema informativo: la rete e l'ipertesto.
La rete - intesa come modello di un sistema di collegamenti e di comunicazioni in una struttura complessa e articolata – ha in internet la più evidente espressione della possibilità di creare/fruire dati e informazioni sotto forma di testi, suoni o immagini collegati ed immediatamente disponibili.
L'ipertesto - come già detto - è un nuovo modo di organizzare le informazioni che utilizza la tecnologia dell'iperlink in grado di offrire la possibilità di costruire strutture informative che "ad un'organizzazione complessa e raffinata uniscono una facilità di utilizzo".
I sistemi informativi, in quanto architetture di conoscenza, implementano metafore che individuano le modalità di interazione e, al tempo stesso, costituiscono un ambiente di regole e di strumenti logici e funzionali.
Nel sistema informativo consiliare piemontese le metafore principali fin qui utilizzate sono due: la scrivania (un ambiente di lavoro dotato di funzioni di accesso progressivamente trasformato in una console di navigazione e di elaborazione tra le informazioni) e il dossier (un archivio progressivamente arricchito di funzionalità, di gestione testuale, ipertestuale e ipermediale e trasformato in dossier virtuale).
Fonte: CD Rom "Il sistema informativo del Consiglio Regionale del Piemonte" 2001
La documentazione ed i relativi flussi costituiscono la base per la conoscenza, l'analisi, la decisione e la valutazione. Questo comporta la gestione di un insieme multimediale di informazioni fruibile come testo intelligente e configurabile sulla necessità dei vari utenti interni ed esterni al sistema.
Un tale sistema di conoscenze può arricchirsi di un nuovo paradigma, la "noosfera", cioè la generazione continua e lo scambio aperto di conoscenze, esperienze e soluzioni attraverso una rete strutturata di comunità professionali in cui lo scambio di conoscenza forma la base per l'aggiornamento continuo.
Di nuovo le persone giocano un ruolo di innovazione e sviluppo. I referenti
legistici e documentali da figura professionale diventano soggetti che condividono
un sistema di saperi, collaborano con supporto reciproco e sono portatori di
competenze specifiche all'interno di una comunità professionale
virtuale.
Le istituzioni devono quindi modificare le proprie regole per poter rispondere in modo adeguato e tempestivo ai bisogni della società e dei cittadini senza sacrificare il senso stesso della rappresentanza, che costituisce il fondamento delle democrazie.
In un sistema di carattere "federale"come quello in costruzione le nuove regole devono riguardare tutte le sedi nelle quali si esplica la rappresentanza, dalle Aule parlamentari alle Aule dei Comuni, delle Province e delle Regioni.
Stiamo passando da una democrazia di tipo verticale ad una democrazia di tipo orizzontale, un nuovo modello in cui ogni attore, dal Cittadino al Comune, alla Provincia, alla Regione e allo Stato, è motore assieme a tutti gli altri soggetti istituzionali e non solo mero ingranaggio.
Tutte le Assemblee elettive hanno bisogno di nuovi assetti e di nuove regole per adempiere ai nuovi compiti, per essere luogo del raccordo tra politica e società, per migliorare la qualità dei processi decisionali e per dare risposte concrete a problemi concreti, ancor più se si assume come contesto di riferimento il corpus normativo europeo e i rapporti tra Unione Europea, Stato e Regioni.
Il processo riformatore in atto può dare risposte adeguate anche attraverso la riscrittura degli statuti regionali in cui occorrerà dare la necessaria considerazione ai temi della qualità legislativa unitamente agli aspetti della funzionalità delle assemblee legislative e degli strumenti e metodi di supporto alla decisione ed alla valutazione e controllo dei risultati.
Per aiutare il legislatore a legiferare occorrerà sempre più un'adeguata copertura conoscitiva del contesto culturale, sociale ed economico e dei bisogni della società e dei cittadini.
Nella mia riprogettazione alla sfida al labirinto legislativo si aggiunge la nuova sfida dell'eDemocracy ovvero della conoscenza a supporto della decisione legislativa e sua valutazione, della comunicazione con i cittadini e del pieno esercizio dei diritti di cittadinanza anche attraverso il digitale.
Oggi un centro normativo e di documentazione costituisce un nodo di una costellazione di centri informatici, tra i quali si verifica un'osmosi reciproca di dati in entrata e in uscita (vedi "Norme in rete"). Quindi non è più un produttore statico di informazioni, ma fa parte di un reticolo dinamico di flussi informativi in cui anche il cittadino interagisce.
Questa è la mia nuova frontiera.
Il mio disegno iniziale ha ormai sfruttato tutte le potenzialità esistenti nel sistema (dall'originaria navigazione tra i riferimenti normativi con interfaccia a carattere all'attuale navigazione ipertestuale in ambiente internet) e - come più volte detto - ha da tempo segnalato l'esigenza di una rivisitazione, pur avendo continuamente implementato il sistema con nuove funzionalità e strumenti.
Il progetto è qualcosa di tangibile, comunicabile e attraente, ma è anche qualcosa di non finito, in continua evoluzione, di aperto. Il progetto di nome "Arianna"è stato questo e ancor più lo sarà la nuova "Arianna"che può contare su progetti anche nazionali tra cui "Norme in rete".
I processi di integrazione dei flussi documentali e del patrimonio conoscitivo, di qualificazione dell'analisi e della produzione normativa, di comunicazione e divulgazione legislativa governati attraverso "Arianna"mantengono tutto il loro valore e le loro funzioni.
Tuttavia sono necessari nuovi standard e motori di generazione e ricerca delle informazioni e, in particolare, occorre favorire l'avvicinamento tra ambito documentario e metadocumentario, affinché il sistema diventi sempre più intelligente e offra prestazioni sempre più elevate in grado di gestire interamente gli aspetti informativi, decisionali, redazionali e valutativi.Il web con lo standard HTML ha una sorta di alfabeto di scrittura e di connessione, ma non ha ancora un vero e proprio linguaggio, cioè un sistema di mutua comprensione tra le informazioni, un nuovo linguaggio.
La risposta è il linguaggio eXtensible Markup Language (XML) che consente di creare siti capaci di capirsi tra di loro. XML è, di fatto, un nuovo standard che immette un'ulteriore dose di intelligenza intrinseca alla rete intesa come sistema di informazioni e di comunicazioni più intelligibili a tutti i suoi partecipanti (siano essi persone o computer). Un esempio di gioco a guadagno condiviso. Nello studio di fattibilità per la mia riprogettazione il linguaggio XML (2) è naturalmente assunto come il nuovo standard.
Dello studio di fattibilità qui richiamo in sintesi le evoluzioni necessarie per ottenere un salto qualitativo del sistema che riguardano principalmente:
1) il ridisegno complessivo della base dati;
2) la ristrutturazione dell'interfaccia di accesso, alimentazione e supporto
alla redazione in un'ottica web oriented;l'acquisizione completa
del paradigma di dossier virtuale.
La mia riprogettazione investe molteplici aspetti:
In alcuni punti il decalogo è un aggiornamento di quello originario, in altri propone un diverso modo di porre le problematiche di un ambiente di normazione, in altri ancora apre una nuova frontiera di lavoro avendo capitalizzato il precedente percorso decennale della banca dati e della sua catena del valore:
1. Sfidare il labirinto legislativo mettendo in gioco tutti gli strumenti disponibili nella rete
2. Definire regole e procedure per migliorare la qualità della regolazione assumendo come riferimento le opzioni indicate a livello europeo
3. Implementare software per simulare l'impatto normativo ex ante e per agevolare la redazione delle norme e il consolidamento sistematico della normativa
4. Definire metodologie e regole per la valutazione normativa, il monitoraggio dell'attuazione delle leggi di settore e l'implementazione di base dati di supporto alla conoscenza e di applicazioni informatizzate
5. Implementare il dossier virtuale con informazioni e funzionalità aggiuntive inglobando il flusso integrato dei testi normativi (ora definito dal protocollo d'intesa) per la fruizione integrata delle risorse conoscitive e informative da parte delle strutture dell'Assemblea legislativa e della Giunta regionali
6. Sviluppare motori di ricerca e modelli di integrazione tra ambito documentario e metadocumentario, affinché il sistema diventi sempre più intelligente e gestisca interamente aspetti informativi, decisionali, redazionali e valutativi
7. Arricchire l'analisi quali/quantitativa sul processo normativo, gli strumenti virtuali, documentali e conoscitivi connessi all'Osservatorio della legislazione, nazionale e regionale
8. Sviluppare le azioni del Laboratorio giuridico della Regione affinché lo scambio di conoscenze e l'aggiornamento sul metodo della legislazione, sui processi di riforma istituzionale e di semplificazione normativa e amministrativa siano continui e i referenti legistici diventino una comunità professionale
9. Proseguire i rapporti di collaborazione con "Norme in rete"(progetto di cooperazione per l'informatica giuridica) e i soggetti istituzionali e della ricerca che vi cooperano, con l'Osservatorio legislativo interregionale, la Camera dei deputati e il suo Osservatorio della legislazione e rafforzare i rapporti con centri universitari e della ricerca
10. Sviluppare la cittadinanza digitale (eDemocracy) per favorire una legislazione più vicina e più partecipata dei cittadini utilizzando tutte le potenzialità del digitale per conoscere le esigenze e le istanze della comunità.
Ho raccontato due o tre cose di me, "Arianna", sapendo che …..
"Le cose più importanti da dire stanno naturalmente nelle note. "