Domande di "Arianna" a Maria ROVERO
A: Come sono stata pensata dal soggetto politico e da voi tecnici dell'Assemblea legislativa della Regione Piemonte che in quegli anni avete contribuito alla mia impostazione per contraddistinguermi da altre banche dati già operanti e per creare valore informativo (penso al testo coordinato e ai dati di "fase E" poi denominati indicatori giuridici e finanziari)? Al Segretario generale del Consiglio regionale chiedo non solo di dare voce al Presidente del Consiglio Aldo Viglione e ai funzionari che hanno operato nella mia genesi, nel diverso ruolo di legislatore e di tecnici della legislazione, ma di essere anche la voce della memoria, a partire dalla decisione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio sul progetto banca dati della legislazione regionale e sull'affidamento al CSI-Piemonte dello studio di fattibilità e della successiva progettazione del sistema di informatica giuridica.
MR: Del Presidente Viglione ricordo la prima volta che parlò del progetto
banca dati per indicare la rotta da seguire: non fare un doppione della Banca
dati della Corte di Cassazione che già conteneva le leggi regionali.
Di lì è nata l'idea di non limitarsi a memorizzare le leggi regionali
eventualmente con i riferimenti (già contenuti in "Easy Find -
Cassazione"), ma di arricchire la banca dati con altri dati, anzitutto
quelli di iter non reperibili in altre banche dati, da considerare quindi come
un investimento. Andando avanti nell'impostazione si sono aggiunti anche i
dati di "fase E", anch'essi non esistenti in altre basi di dati.
Per queste ragioni è stata presa una certa strada: costruire una banca
dati che fosse originale, utile e non semplicemente una ripetizione di ciò che
già si poteva trovare e consultare.
A: Questo discorso non era isolato e locale, perché parallelamente nasceva un importante luogo di elaborazione e di confronto a livello nazionale sui sistemi informativi di legislazione statale e regionale.
MR: Sì, il nostro progetto si sviluppava parallelamente alla nascita del Coordinamento dei sistemi informativi di legislazione statale e regionale, il tavolo di lavoro comune delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, del Parlamento, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Poligrafico dello Stato e della Corte Suprema di Cassazione, luogo dove erano in discussione le questioni seguenti: Cosa è possibile fare per realizzare banche dati di legislazione? I testi memorizzati nelle banche dati hanno un valore legale per l'esterno? È possibile fare i testi vigenti e coordinati senza andare oltre le competenze? (argomento su cui si sono spese sedute e sedute di discussioni tra posizioni favorevoli e posizioni contrarie, non essendo ancora maturata in quel tempo la possibilità di fare testi unici con valenza giuridica). E infine, come operare per fornire strumenti per i consiglieri collegati alle tecniche legislative (da considerare un aiuto più che un vincolo) e per creare strumenti non vincolanti ma di ausilio al consigliere e senza troppi legami di tipo informatico?
A: Quanto la vecchia procedura locale dell'Aula ha ispirato la costruzione del mio modello dei dati di iter?
MR: Anzitutto, per i dati di iter non siamo partiti avendo un cartaceo da sostituire. La procedura Aula era molto statica e, in sostanza, serviva solo per fare delle ricerche. Quando abbiamo informatizzato il bilancio invece avevamo un cartaceo da sostituire con procedure informatizzate di difficile uso per l'utilizzatore comune. Per quanto riguarda la legislazione regionale sentivamo il bisogno di avere una base dati che registrasse il percorso delle leggi perché, di fatto, esistevano delle pratiche, ma non delle raccolte di dati (in caso di bisogno si ricostruivano i dati e i precedenti a memoria, col rischio di non essere in grado di ricostruire compiutamente la storia col passare del tempo).
A: Quale modello di riferimento è stato assunto originariamente per la lettura della tipologia della legislazione regionale?
MR: Non avevamo un modello di riferimento per la lettura della legislazione,
anche se nei dati di "fase E" avevamo rappresentato alcuni descrittori
di sintesi della legge. Il modello lo si è costruito cammin facendo
scoprendo le nostre potenzialità proprio attraverso l'uso degli strumenti
creati nel corso del tuo sviluppo e aggiungendo nuovi indicatori per seguire
le evoluzioni della legislazione. Ora con l'Osservatorio della legislazione
abbiamo individuato più puntualmente le tipologie della legislazione
anche sulla base della proposta formulata dalla Camera dei deputati che ogni Assemblea Legislativa applica per la redazione del Rapporto
annuale sulla legislazione. Codificare tali tipologie nel tuo sistema con gestione
automatica è stato uno sviluppo naturale essendo collegate agli indicatori
giuridici.
Originariamente la banca dati è partita in maniera artigianale perché bisogna
ricordare che in quegli anni iniziava il decentramento dei centri di produzione
legislativa a livello regionale, senza che ci fosse una cultura legislativa,
che si è sviluppata via via, in quanto l'esperienza maturata in precedenza
era prevalentemente di tipo amministrativo.
A: La sensazione è di avere iniziato con un progetto ambizioso tutto da materializzare.
MR: Il Presidente Viglione diede l'input nel 1988 avendo indubbiamente intuito le potenzialità dell'informatica a supporto del legislatore e dell'Assemblea legislativa. La progettazione si è concretizzata a partire dal 1989 con il rilevante apporto del CSI-Piemonte. Alle definizioni di testo storico, vigente e coordinato siamo giunti anche avvalendoci della lunga discussione di tipo teorico e di tipo pratico all'interno del Coordinamento nazionale dei sistemi informativi. La nostra Regione era tra quelle favorevoli ad una banca dati contenente i testi vigenti e coordinati, anche se privi di valore legale, oltre a quelli storici, altre Regioni propendevano invece per una banca dati contenente solo i testi delle leggi emanate (o storici), eventualmente dotata di strumenti di ausilio all'utente per la composizione dei testi coordinati. Le due posizioni avevano punti di riferimento divergenti anche rispetto ai programmi informatici (commerciali o proprietari) previsti per la realizzazione della banca dati. Fu vincente la prima ipotesi favorevole ad una banca dati contenente tutti i testi, storici e vigenti e coordinati, con funzioni di servizio, scelta che è tuttora obiettivo di molti centri di produzione normativa, anche a livello nazionale.
A: La mia storia è raccontata da ogni protagonista con occhio benevolo avendo in vario modo contribuito al mio sviluppo, ma l'utente mi percepisce come reale strumento di lavoro e come effettivo strumento di consultazione, almeno, da quando sono navigabile in internet?
MR: La banca dati in internet è il vero salto di qualità che ha consentito di farti diventare uno strumento di lavoro e di consultazione diffuso. Ora anche i consiglieri regionali suggeriscono più puntuali percorsi di ricerca specie tra la legislazione storica e quella vigente.
A: La mia storia si è sviluppata in parallelo con altre importanti esperienze nazionali da cui ho tratto e, a volte, ho anche dato alcuni spunti. Le possiamo richiamare anche per dare un quadro d'insieme di quell'intenso periodo di lavoro svolto dal Coordinamento nazionale dei sistemi informativi di legislazione regionale e statale, prima coordinato dal Consiglio regionale della Lombardia e successivamente dal Consiglio regionale del Piemonte che ha portato a compimento la realizzazione della banca dati condivisa delle leggi regionali con polo presso la Camera dei deputati?
MR: Proseguendo sugli sviluppi paralleli, non si può non ricordare il contestuale evolversi della banca dati delle leggi regionali presso la Camera dei deputati che ha potuto superare alcuni vincoli e rigidità, probabilmente anche grazie al contributo del tuo modello di banca dati che abbiamo avuto l'onore di presentare alle strutture della Camera dei deputati. E come non ricordare il confronto continuo con l'IDG-CNR nello sviluppo dell'ambiente di normazione e del software di supporto alla redazione ed all'analisi legislativa. Forse non è sufficiente richiamare le interazioni con queste esperienze esterne, sarebbe interessante evidenziarne anche i momenti di maggiore interscambio e intensità con "Arianna" e i momenti del consolidamento delle diverse esperienze e i successivi percorsi autonomi. Nel libro on line potremmo analizzare questo aspetto e fornire anche una sintesi di quello che hanno realizzato i vari Consigli regionali e Province autonome.
A: Abbiamo già evidenziato il ruolo del Coordinamento dei sistemi informativi ma non il suo nucleo fondante. Possiamo parlarne?
MR: A mio avviso, il Coordinamento ha costruito e concretamente fatto operare il Tavolo interstituzionale, a livello politico e tecnico, che ha dialogato, elaborato idee e proposte (documentate dagli atti dei convegni nazionali promossi negli anni '90) e realizzato risultati e prodotti concreti, come la banca dati condivisa. Il Tavolo a un certo punto si è esaurito come motore propulsivo della ideazione perché è diventato il modo con cui la Camera dei deputati ha organizzato la banca dati delle leggi regionali. Se da un lato abbiamo perso questo "motore" diventando ogni realtà regionale un trasmettitore-alimentatore di quella banca dati, dall'altro lato abbiamo tracciato nuovi canali di confronto e di lavoro: l'Osservatorio sulla legislazione costituito dalla Camera dei deputati è diventato il centro di analisi e di confronto delle Assemblee legislative.
A: Qualche rimpianto ma anche nuovi progetti?
MR: Ricordi non rimpianti. Sul finire dell'esperienza del Coordinamento è stato elaborato un progetto finalizzato alla creazione delle Assemblee legislative in rete, di cui solo alcuni nuclei hanno preso corpo anche se internet ci porterà a operare, ineludibilmente, in questa direzione e ancor più lo richiederanno le riforme istituzionali.
A e MR: …..e, soprattutto, la democrazia digitale. Con internet, anche, la banca dati condivisa si pone sullo stesso piano delle banche dati legislative delle Regioni, ognuna con le proprie caratteristiche e informazioni (a volte molto più estese come nel nostro caso). Inoltre è già in atto una nuova storia "Norme in rete", un importante progetto nazionale che ha l'obiettivo di realizzare un portale della legislazione statale e regionale al quale anche il Consiglio regionale del Piemonte partecipa attraverso "Arianna", alimentando la base dati in tempo reale e sperimentando la nuova struttura dei testi.
A: Riprendo le proposte sul libro on line. Dobbiamo porci anche l'obiettivo di definire il modo per aggiornare le interviste: ora la visione è di retrospettiva e di testimonianza. "Arianna" futura dovrebbe avere una visione di confronto e di dibattito per capire e prospettare le evoluzioni, i bisogni dell'utente e per aggiornare in progress i contributi del mondo scientifico ed accademico e degli operatori.