Domande di "Arianna" a Domenico INZERILLO

A: Non sono stata plasmata per una finalità di ricerca, anche se questa è sempre stata sullo sfondo del mio sviluppo, specie per quanto riguarda le elaborazioni sui riferimenti normativi, ma per le esigenze funzionali della struttura e dei servizi del sistema informativo consiliare. Non sono stata pensata come prodotto vendibile, anche se ogni tanto abbiamo subito il fascino di questa idea, perché di me si possono offrire metodi e strumenti ma non l'esportabilità del sistema. Come nel film "The commitments" l'obiettivo è sempre stato quello di migliorare, aggiungere valore e trovare le capacità di analisi e di pensiero e non quello di avere successo (commerciale). Né sono stata pensata come un semplice contenitore di dati e di informazioni, ma come un ambiente di supporto alla normazione e di sviluppo di motori di ricerca. Sono pensieri che abbiamo avuto modo di scambiarci in momenti di riflessione sul senso delle nostre azioni quotidiane e di prospettiva…..

DI: Non sei nata come prodotto vendibile - di questo me ne sono reso conto appena arrivato in Consiglio - ma certamente nel tuo DNA c'è il disegno fondamentale, corretto ed esplicito, della scrittura dei dati e del tuo sistema. Puoi, semmai, trasferire un metodo e un modo di pensare, producendo dei risultati copiabili o meglio appetibili.
Da questo punto di vista, abbiamo sostanzialmente montato sulla tua struttura dei sistemi di fruizione delle informazioni, utilizzando fino in fondo le potenzialità esistenti nel tuo sistema. L'avere montato un'interfaccia per la navigazione ha senza dubbio aumentato la tua fruibilità e ha reso possibile l'attività di analisi. In particolare i motori di ricerca e la fruibilità ipertestuale hanno migliorato i collegamenti fra le informazioni (dalla rudimentale navigazione tra i riferimenti normativi e le catene normative in "Arianna" versione interfaccia a carattere alla attuale navigazione in ambiente internet). Tuttavia, il tuo disegno iniziale è stato sfruttato fino in fondo ed è quindi ormai ineludibile una tua innovazione, anche se potresti continuare così in modo del tutto dignitoso ancora per qualche tempo (non c'è nient'altro di paragonabile in questo momento nel panorama italiano).

A: Sono consapevole che il punto chiave da affrontare è il cambiamento della mia struttura ma penso che sia comprensibile la tentazione di resistenza al cambiamento e la nostalgia dei momenti "magici" di quel gruppo che ha accompagnato la mia crescita.

DI: Il tuo sviluppo è stato possibile per le conoscenze adeguate e per quel "pool" di persone che si è formato e ha favorito quel salto creativo e operativo. Di solito queste convergenze non sono ripetibili. Non so come sarai in futuro, ciò che si profila potrebbe cambiarti in meglio, tenuto conto che anche nel panorama italiano qualcosa sta cambiando. Mi riferisco a "Norme in rete" di cui dobbiamo cogliere tutte le sue potenzialità. Per la nuova "Arianna" il problema sarà quello di realizzare un ulteriore salto creativo che richiederà la messa in campo di energie, soprattutto, intellettuali e, rispetto al passato, di un minore impegno operativo disponendo ormai della base dati. Coloro che ti hanno ideata con enorme fatica essendo permeati dal tuo disegno originario dovrebbero svolgere un ruolo di consulenza verso coloro che ti riprogetteranno, per non cadere nel semplice miglioramento dell'esistente. Sarà un compito grande che richiederà uno sforzo creativo non tanto informatico quanto di dominio e che avrà tempi non brevi perché, ovviamente, la nuova "Arianna" deve nascere mentre la vecchia continuerà a funzionare a regime massimo e deve essere ridisegnata non solo nei tratti generali del sistema, ma anche nella progettazione legimatica.

A: La progettazione legimatica mi riposiziona sul versante della ricerca, nel senso che la mia innovazione deve passare di lì. Inoltre, "Norme in rete" mi offrirà i link alle fonti esterne (prima ottenibili con soluzioni macchinose e onerose) e l'analisi della struttura della legge (le c.d. DTD).

DI: Vedo "Norme in rete" più come una fonte di pensiero e di lavoro che avrà il pregio di avere costruito un modello che noi possiamo utilizzare per costruire delle parti della nuova "Arianna" che comunque avremmo dovuto sviluppare (ad es. le elaborazioni per nominare in maniera univoca i documenti oppure la definizione delle Document Type Definition (DTD).

A: Così come nella fase costitutiva originaria ci siamo agganciati ad un modello di ricerca esterno ora abbiamo questa altra occasione che può essere davvero sfruttata. La mia attuale versione è scaturita da una progettazione modulare scandita al nostro interno, nei tempi e nei modi. Pensi che "Norme in rete" influenzerà il mio nuovo processo di sviluppo e questo potrà essere problematico?

DI: Penso positivo: potrà essere una risorsa. Il tuo disegno originario era "eccessivo" (in termini aziendali si direbbe "diseconomico") ed estremamente complesso rispetto alle esigenze normali di un ente come la Regione (infatti nessun'altra Regione ha creato un sistema analogo). Intendo dire che quando sei stata progettata è stato costruito un sistema che partendo da un'ipotesi in qualche modo di ricerca scientifica andava oltre le esigenze di quel momento e solo adesso le esigenze hanno raggiunto quel modello. Infatti, solo ora le strutture della Regione cominciano ad utilizzarti e persino a segnalare gli errori nei link ipertestuali. La tua riprogettazione riproporrà questo andare "oltre", non presente in "Norme in rete" che è più connessa alle esigenze attuali, ma in grado di darci lo start up senza costituire un vincolo. La scommessa, agganciandoci alla risorsa costituita da "Norme in rete" e, di nuovo, ad un collegamento con la ricerca, è quella di costruire un modello spostato in avanti e che comunque sarà realizzabile in tempi più brevi rispetto a quelli impiegati per la tua attuale versione. Dovrai essere ovviamente adattata ai processi interni all'ente e sarai ancora il perno attorno al quale girerà il sistema informativo del Consiglio regionale. Questo tratto genetico continuerai a mantenerlo. Quindi non vedo "Norme in rete" come vincolo esterno al tuo nuovo sviluppo in un processo modulare complessivo.

A: Penso alle DTD definite da "Norme in rete" che stiamo sperimentando fin dove sarà possibile. Quali standard comuni metteremo in linea evitando continui adeguamenti alla base dati?

DI: Il processo in atto di standardizzazione, analisi e sistematizzazione è utilissimo, penso tuttavia che lo standard che "Norme in rete" sta completando non sarà integralmente applicato.

A: In sintesi, in questo momento sono rispondente alle necessità, mentre alla mia genesi ero oltre le necessità. Eppure in questi anni ho continuato ad arricchire quel modello ampio e complesso, e poiché stiamo andando sempre più verso un sistema di conoscenza il mio modello dovrà ancor più essere funzionale a questa esigenza, cambiando anche i paradigmi della produzione e fruizione dei documenti. Non è un caso che anche il dossier virtuale - che abbiamo ideato nel nostro angolo di ricerca nel ruolo appagante di "anticipatori" - sia stato elaborato prima che maturasse l'esigenza e, soprattutto, la consapevolezza dell'applicabilità di questo strumento di conoscenza nella struttura. Se il mio nucleo originario era già concepito (andando oltre la logica del mero contenitore di dati) come ambiente di normazione, nel quale abbiamo passo dopo passo aggiunto metodologie, strumenti e documenti, che ci hanno fatto capire le esigenze informative e le molteplici fonti documentarie e conoscitive che entrano nel processo legislativo (dalla progettazione alla valutazione dei risultati), anche la mia riprogettazione vivrà ancora uno spostamento d'asse, da banca dati legislativa con matrice informatico-giuridica a banca dati iperdocumentale e di metainformazione con fruizione di tutta la base dati del sistema e della rete e con un ambiente di normazione funzionalmente integrato. Come vedi questo cambiamento? In fine - se ho ben capito - "Norme in rete" oltre ad essere un motore che intercetta e fornisce tutta la legislazione offre anche strumenti comuni di lavoro, comunicazione, conservazione e vie di ricerca (vedi la strutturazione del testo) da cui trarremo valore aggiunto.

DI: Questa è l'evoluzione comune a quasi tutti i sistemi informativi e non solo tua, nel senso che è in atto uno spostamento dai contenuti dei sistemi informativi alfanumerici, molto più orientati a processi gestionali (nel caso tuo il testo c'era ma si arrivava dopo aver navigato nella componente alfanumerica), verso sistemi informativi più orientati al testo e alla conoscenza in senso lato. Questo implica che le informazioni a cui si può accedere sono sempre governate da reti alfanumeriche (vedi le griglie dei riferimenti normativi che sono la struttura dei collegamenti), ma sostanzialmente la navigazione sarà una navigazione di testi, che nel caso tuo sono non solo i testi di legge, ma anche i documenti collegati che contengono tutta la conoscenza che ha concorso a costruire quegli atti. L'ottica del dossier virtuale è quindi un'ottica indispensabile per un sistema di conoscenza, non certo un modello calato in quello naturale. Tutto ciò pone inevitabilmente una serie di problemi perché attualmente i testi sono proprietà di singole persone, nel senso che risiedono su sistemi locali e non c'è ancora la cultura di condivisione dei documenti preparatori e di analisi, per cui in realtà è difficile, in questo momento, raccogliere tutti i testi che hanno concorso a costruire un documento finale, anche perché a volte non sono conservati (la c.d. "letteratura sommersa" senza circolarità). Un'altra grande scommessa è quella di far sì che tutti i testi diventino testi posseduti dal sistema, cioè testi del sistema, da gestire in maniera adeguata perché alcuni di questi potrebbero essere testi ad accesso riservato o non pubblicizzabili nei punti finali. In sostanza, il grosso salto sarà il passaggio dai sistemi di connessione di dati ai sistemi più orientati alla conoscenza che permettano di navigare, consultare e leggere la conoscenza.

A e DI: …. ma che non sono ancora in grado di "tirarla fuori".

A: Siamo partiti dalla costruzione di SIR, un motore specifico di ricerca per parola della base testuale e di consultazione della banca dati, che abbiamo progressivamente abbandonato, per utilizzare quanto offrono Windows e internet. Relativamente ai motori di ricerca nella nuova frontiera della ricerca documentaria e testuale quale evoluzione vedi?

DI: Di fatto, sui motori di ricerca non c'è stata evoluzione. In "Arianna" all'inizio si cercava solo attraverso i dati alfanumerici e non nel testo, solo con SIR (un motore di ricerca proprietario), pur se in maniera rudimentale, si è potuto ricercare sui testi. Con il passaggio all'ipertesto si sono utilizzati motori di ricerca che hanno, sostanzialmente, la stessa struttura (o metodo) di SIR, sebbene più versatili per le ricerche all'interno dell'ipertesto. SIR è stato, quindi, abbandonato e sostituito con un motore di ricerca commerciale, però questo motore viene usato all'interno di una struttura di ricerca che combina sia la ricerca all'interno dei testi, sia la ricerca dei contenuti alfanumerici. Una evoluzione può essere pensata nel senso di mescolare la ricerca testuale con quella attraverso tutti gli altri canali. Questo è un punto chiave nella tua riprogettazione: mettere assieme tutti i vari sistemi di ricerca in modo che si costruisca un unicum operante, compreso il canale dei link affinché da mezzo di "percorso" diventino canale di ricerca.

A: Il nostro sistema ha da sempre combinato testi e dati, non ha mai incorporato tutti i marcatori sul testo, eccezion fatta per il testo coordinato. Nella mia rilettura quali sviluppi avrò anche in relazione all'ipotesi di combinazione della DTD (in struttura XML) con la metainformazione proposta da "Norme in rete" e che in "Arianna" è presente nel modello dei dati come codifica dei classificatori per materia e degli indicatori giuridici e finanziari presenti nel testo delle leggi regionali?

DI: La metainformazione incorporata nel testo è stata una tua idea iniziale percorsa ancora prima della presentazione dell'ipertesto. Ti ricordo che le prime versioni di "Redleg", un tuo software di supporto alla redazione dei testi, già la incorporava in base a tue elaborazioni sull'analisi funzionale del testo. La si è abbandonata perché era tecnicamente difficile da fare e gestire (si trattava di file word con marcatori che contenevano la metainformazione in testo nascosto) ed era manipolabile da chiunque (un testo word contenente la metainformazione è difficile che possa continuare a crescere passando da una mano all'altra con la metainformazione intatta). Diversa è la struttura XML che consente di differenziare fra la parte gestibile e modificabile del testo e la metainformazione, ovviamente con programmi adatti, e che diventa, naturalmente, il tuo nuovo standard di strutturazione.

A: Problemi in vista?

DI: Sì, nel senso che il testo con metainformazione ha due poli opposti: da un lato, è facilmente trasferibile e orientato alla comunicazione, all'accesso, al portare da un sistema all'altro i testi, dall'altro lato, è controindicato rispetto ai canali di ricerca perché per navigare sulla metainformazione si deve cercare testo per testo, ovvero ricostruire il panorama complessivo e ripercorrere tutti i testi. Il modello potrebbe essere un modello intermedio con i testi esportabili contenenti la metainformazione e, nel contempo, con la metainformazione duplicata all'interno della banca dati e quindi percorribile facilmente.

A: I nostri ragionamenti "visionari" sul testo intelligente sono ormai realtà. Sarà possibile arricchire i testi e renderli intelligenti, senza sparigliare la base dati, anzi potenziando tutto il sistema e la capacità di comunicazione tra testi e dati….

A e DI: …. perché la ricchezza del sistema è la metainformazione che non può essere frazionata in un'infinità di testi in quanto c'è una metainformazione di livello più alto che è la metainformazione delle metainformazioni che può essere solo centralizzata a livello di banca dati.

A: Nel nostro lessico la catena del valore è iniziata con il testo coordinato inteso come valore aggiunto della banca dati, l'anello successivo è stato l'ipertesto della legislazione regionale e nel mio futuro prossimo sarà la metainformazione nel sistema documentale esteso. Tutto questo mi impone di compiere anche un salto concettuale nella visione del governo di tutte le informazioni e di tutta la documentazione dell'Assemblea regionale affinché sia funzionale al sistema decisionale di indirizzo e di valutazione.

DI: Questo è un altro asse di sviluppo. Attualmente sei un sistema di consultazione e non ancora un sistema funzionale alla decisione, o meglio al governo dell'attività legislativa, mentre potresti diventarlo. Un primo nucleo, in tal senso, era già stato concepito nel progetto sul sistema di monitoraggio, poi sospeso. Poiché strutturalmente sei già il centro del sistema informativo consiliare, devi diventare un modo con cui si governa tutto il processo di produzione della legislazione attraverso l'attività delle Commissioni e di tutti gli organismi che in qualche modo concorrono alla tua alimentazione.

A: A ben vedere, prima la mia alimentazione era un compito adesso è uno strumento: l'organizzazione ha raggiunto A! E' un risultato positivo. Proseguo: uno dei possibili ambiti di sviluppo - presumendo una diversa architettura e modellizzazione legislativa anche per effetto del nuovo assetto costituzionale - potrebbe essere la creazione di sistemi esperti o di modelli di legislazione che consentano di operare con procedure guidate?

DI: Al riguardo ci sono vari problemi: un sistema esperto - come dice la parola - si basa sull'esperienza. Si potrebbero utilizzare reti neurali ma come sistema di supporto, di guida/aiuto. Sono sistemi non banalissimi da costruire in un ambito non strettamente procedurale (vedi sperimentazione con il Politecnico sulla legge Bassanini di guida agli adempimenti). Il tuo core business è difficilmente strutturabile, in questo momento, in un sistema esperto e comunque dovrebbe essere un sistema connesso ai motori di ricerca. Per cui nella tua riprogettazione si potrebbe pensare a una sorta di sistema esperto che a seconda di quello che si sta facendo vada a spazzolare la base dati documentale estraendo i documenti/fonti che hanno qualche attinenza: un sistema esperto-guida come motore di ricerca sui generis. Questo va nella direzione di una personalizzazione del sistema nella realtà del Consiglio regionale e, anche in questo caso, per realizzare un'esperienza, un metodo e non un prodotto. Per inciso, i sistemi esperti di questo tipo in ambito commerciale non funzionano bene.

A: Dunque, la mia matrice rimane confermata: concepita per e come sistema informativo del Consiglio.

DI: Sì, infatti non sei un prodotto di mercato e - come sai - di te puoi trasferire metodo, modello organizzativo, idee e regole…

A e DI:….per il resto ognuno deve trovare la sua strada.