Domande di "Arianna" a Maria Luigia GIORIA
A: I nostri sono stati anni di lavoro serrati e di continua sfida. Abbiamo creduto nel progetto, nella forza dei sogni e delle idee e nell'impegno delle persone che hanno lavorato per la mia realizzazione e per il mio sviluppo. Ti lascio la parola che per te è molto importante.
MLG: Ogni esperienza professionale ha una stagione, con te ho avuto momenti
esaltanti e momenti di sofferenza, insomma sei un "pezzo" importante
della mia attività professionale e sei parte della mia vita personale.
Dopo un decennio tu hai bisogno di nuove idee e di altre sfide e io ho bisogno
di vedere cosa c'è oltre quel bel palazzo in cui insieme abbiamo salito
e sceso le scale e raggiunto qualche risultato. Entrambe sentiamo il bisogno
di rinnovare l'energia vitale, com'è scritto in un ex libris "rinnovarsi
o morire".
Un sistema complesso come il tuo consente di crescere non solo professionalmente,
ma assorbe anche molte energie fino a produrre un "deficit di riserva".
E poiché mi concedi il privilegio di un monologo rinnovo parole scritte
in una fase delicata del nostro percorso, ancora vive per me.
"Dicembre 1995. Ho partecipato al "progetto di nome Arianna".
Con altri ho concorso alla tua realizzazione fin dalla prima impostazione e
più di altri ho dovuto ricercare il come e il perché, cioè il
senso di quel progetto avendone la responsabilità. ...E' stato quel
senso il motore di ogni azione di ricerca e di intervento, dall'impostazione
allo sviluppo, dalla sperimentazione alla concretizzazione degli obiettivi
progettuali.
In quel senso è soprattutto racchiusa la visione dell'Assemblea legislativa "ambiente
di normazione" in cui le tecniche legislative, e non tanto le tradizionali
attività di segreteria e di verbalizzazione, permeano l'azione di un
centro di produzione normativa, al fine di qualificare la funzione legislativa
e le professionalità.
In quel progetto complesso, vasto e in continuo sviluppo (e per questo affascinante
e assorbente per le continue sfide lanciate e per l'incalzante mole di lavoro)
si è tentato di introdurre un nuovo modello organizzativo e culturale,
basato su flussi e su processi, ed una visione di attività di servizio
attraverso nuovi metodi e strumenti di conoscenza, di lavoro e di accesso.
Si è dunque interpretata l'attività progettuale come forma "alta" e
innovativa della pubblica amministrazione.
Quel progetto vero e tangibile, normato da regole formali dissonanti da quelle
che di fatto lo hanno sostanziato, è stato altamente formativo, specie
per me che ho potuto vivere due parabole: l'una alla "Fitzcarraldo",
in cui si ha un senso di onnipotenza ad ogni nuova scoperta nel percorso di
uscita dal labirinto legislativo, l'altra alla "Deserto dei Tartari" in
cui si ha un senso di impotenza/attesa ad ogni impatto con i limiti formali
della normativa progettuale.
Mi sembra di avere temperato le due parabole indicando sempre in ogni fase
progettuale obiettivi e metodi ancorati ai processi di lavoro dei settori coinvolti
nell'iter legislativo e nel progetto, anche per consentire la misurazione dei
risultati e, soprattutto, lavorando per sviluppare un sistema di informatica
giuridica dinamico e produttore di valore aggiunto informativo e conoscitivo,
quindi non solo un contenitore di dati.
...In quest'ultimo strenuo sforzo ho capito che la parabola legata al progetto "Arianna-ambiente
di normazione" in realtà è quella di costruire per alzare
il livello delle aspettative e per allargare gli orizzonti.
...Penso di avere fatto la mia parte, ora anch'io metto il punto, unico legame
tra silenzio e parola."
Non sono andata nel deserto per sentire il silenzio parlare, ho invece continuato
il lavoro al tuo progetto, grazie a Kandinski, al film "The commitments" e
ad un Presidente del Consiglio sensibile alla geometria delle parole.
Ambiente di normazione e metodologie di analisi, Tecniche legislative e legimatiche
e analisi delle politiche pubbliche, Codice elettronico e ipertesto della legislazione
in rete, Flusso integrato dei testi e protocollo d'intesa, Dossier virtuale
e sistema documentale per la decisione/valutazione, Laboratorio giuridico e
attività formative e progettuali, Osservatorio e rapporto sulla legislazione,
Standard per la metainformazione (andando oltre i classificatori e gli indicatori
giuridici già presenti nella tua base dati) e "Norme in rete",
Sistema informativo consiliare e nuovi paradigmi e architetture di conoscenza, eDemocracy e cittadinanza digitale: queste le idee e le azioni del nostro tavolo
di lavoro comune, nell'arco di un decennio,
e le sfide in corso.
Grazie a tutti i funzionari regionali e del CSI-Piemonte che hanno condiviso
il senso del tuo progetto e collaborato alla tua realizzazione hai potuto affermare
la tua identità e il tuo sistema in continua evoluzione.
Ora, con distacco, penso che il periodo più creativo e più intrigante
nelle nostre storie sia stato quello vissuto nella struttura flessibile del
progetto con i referenti banca dati e legistici, il Laboratorio giuridico e
gli esperti informatici del CSI-Piemonte che mi hanno insegnato molte cose.
Nella nostra avventura ha contato molto l'autenticità del nostro metterci
in gioco, l'avere anticipato alcune idee e aperto alcune strade. Come dei viaggiatori
abbiamo colto sensazioni e conoscenze che ci hanno orientati nella rotta, nella
soluzione di problemi e nelle nuove opportunità di analisi e di conoscenza
(mi riferisco, in particolare, ai vari ambiti delle tecniche legislative e
alle politiche pubbliche ancora contrastate nel 1999 e, da ultimo, al dossier
virtuale e alla eDemoracy) che hai contribuito a introdurre nella Regione Piemonte.
In una battuta tratta da un film cult:
Con la tua rivisitazione sarà più facile sviluppare un sistema di condivisione di saperi e di cooperazione tra figure professionali portatrici di competenze. La rete dei referenti del Consiglio e della Giunta, i rapporti con la Camera dei deputati, le Assemblee legislative regionali e delle Province autonome, il progetto "Norme in rete" e i Centri di ricerca-intervento (ad esempio Capire, IDG-CNR, Formez) sono un punto fermo e potranno evolvere in una comunità virtuale in cui l'apprendimento, lo scambio professionale e l'organizzazione della conoscenza contribuiranno alla crescita della qualità della legislazione e della decisione e della cittadinanza digitale.