Domande di "Arianna" a Adriana GARABELLO

A: Che cosa ha significato "Arianna" nel supporto al processo normativo?

AG: Anzitutto scoprire che tra informatica e norme esiste uno stretto legame che ho appreso dai primi insegnamenti del prof. Losano all'inizio degli anni '80 e che ho visto concretizzarsi dalla tua gestazione alla tua nascita e crescita.
Questi sono gli aspetti per me più significativi che si andavano incardinando: l'importanza delle tecniche legislative e del linguaggio per poter trattare in modo informatico i testi; imparare a capire il valore della classificazione, degli indicatori giuridici utili per la ricerca e l'analisi legistica oltre ai già presenti dati di iter utili per la gestione documentale e per la ricerca in modo da fornire in tempi rapidi e nel modo più completo possibile le informazioni necessarie al legislatore per lo svolgimento delle sue funzioni istituzionali o per soddisfare le richieste provenienti dai cittadini.
Lo sviluppo ha trovato il suo culmine con la messa in rete della banca dati e ancor più con internet.

A: E che cosa ha significato nell'organizzazione distribuita dell'attività istruttoria e del flusso gestionale?

AG: A mio avviso l'idea di dar vita a un sistema di drafting distribuito fra le strutture consiliari, a vario titolo, inserite nel processo legislativo è stata vincente perché ha consentito l'apprendimento e una crescente consapevolezza di quale ruolo indispensabile ciascun attore giocava e gioca nel progetto e nella sua attuazione, inserito in un processo di cui conosce tutti i momenti e non è posto in "compartimenti stagni".
Senza dimenticare il punto di coordinamento centrale che ha saputo guidare e affiancare, in modo aperto alle proposte e ai suggerimenti, i referenti della banca dati, per il trattamento dei testi e dei dati.
Certo dal punto di vista organizzativo la scelta ha comportato maggiore complessità e sforzo ma con un risultato migliore e con una gestione delle informazione laddove generate. Il flusso distribuito ha anche significato maggiore trasparenza e uso condiviso delle informazioni in tutte le fasi.

A: Ritieni che un sistema di drafting distribuito abbia coinvolto in eguale modo le figure dei referenti banca dati e legistici?

AG: Pur nelle diverse funzioni, entrambe le figure sono venute in contatto con le tecniche legislative, un nuovo strumento per migliorare la qualità normativa.
I referenti banca dati attraverso la strutturazione dei testi hanno conosciuto le regole redazionali e potuto meglio approfondire le regole procedurali dell'iter degli atti, per assicurare la correttezza dei testi e dei dati.
I referenti legistici nel lavoro di supporto al legislatore hanno interiorizzato le regole per una buona redazione dei testi, applicando tutte le tecniche di analisi, dall'analisi del contesto normativo alle simulazioni dell'impatto delle modifiche normative, fino a giungere all'analisi di fattibilità poi evoluta nell'analisi di impatto della regolazione che si sta concretamente sperimentando.

A: Quindi il flusso di lavoro distribuito ha arricchito le competenze professionali ma anche ha innovato i flussi organizzativi e documentali fino a….

AG: Certamente sì, fino al punto di giungere nel 1999 a formalizzare con un protocollo d'intesa il flusso documentale non solo all'interno del Consiglio regionale, ma tra questo e la Giunta regionale, protocollo che alla luce delle innovazioni costituzionali, tecnologiche e metodologiche è stato rinnovato e arricchito di contenuto nel 2002.
Ma ancor più, di produrre rapporti periodici e monitoraggi sulla qualità della legislazione regionale curati dall'Osservatorio sulla legislazione e impostati secondo la metodologia proposta dalla Camera dei deputati e ormai comune a tutte le Assemblee regionali.
E attraverso te possiamo più facilmente analizzare il sistema normativo e contribuire alla stesura del Rapporto sullo stato della legislazione redatto annualmente dalla Camera dei deputati.

Last but not least, la realizzazione del dossier virtuale dei provvedimenti.